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Record d'autorità

Capello, Andrea

  • Persona
  • 20 giugno 1827 - 3 gennaio 1915

Siacci, Francesco

  • IT\ICCU\0000029122
  • Persona
  • 20 aprile 1839 - 31 maggio 1907

Commissione per la sistemazione delle Biblioteche Nazionale e Civica di Torino nel palazzo del Debito pubblico

  • Ente
  • 1912 - 1913

Nominata con decreto ministeriale del 9 ottobre 1912 e presieduta da Paolo Boselli primo segretario di S.M. il Re per l'Ordine Mauriziano, deputato al Parlamento. Altri componenti: Teofilo Rossi, senatore, sindaco di Torino; Gian Pietro Chironi, senatore, assessore comunale; Vincenzo Masi, direttore generale per l'Istruzione superiore; Francesco Ruffini, rettore dell'Università di Torino; Costanzo Rinaudo, consigliere comunale; Annibale Barisone, intendente di Finanza della Provincia di Torino; Camillo Testera, segretario capo del Comune di Torino; Giuliano Bonazzi, bibliotecario capo della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Gamna, Laura

  • Persona
  • 1883-1964

Istituto di Fisiologia

  • Ente

L’insegnamento della Fisiologia era unito a quello di Anatomia Umana; le due discipline vennero separate sotto l’insegnamento di Luigi Rolando, che ricoprì la cattedra di Anatomia e Fisiologia Umana. Il laboratorio di Fisiologia sperimentale fu creato nel 1851, sotto la direzione del professore Secondo Berruti, e fu riorganizzato negli anni 1861-1865 grazie all’impulso dato alle facoltà scientifiche da Francesco De Sanctis, ministro della Pubblica Istruzione del neonato Stato italiano, che volle a Torino Jakob Moleschott alla cattedra di Fisiologia (1861-1879). Il laboratorio divenne ben presto un modello, anche dal punto di vista amministrativo, per gli istituti scientifici torinesi.
Nel 1894 inizia la sua attività anche il laboratorio presso la Capanna Margherita sulla Punta Gnifetti del Monte Rosa, che fu anche osservatorio di meteorologia e di fisica terrestre. Tra il 1895 e il 1902, per volontà della stessa Regina Margherita e grazie al concorso di personalità e istituzioni, vennero costruiti nuovi locali adibiti a laboratorio.
L’Istituto e il laboratorio di Fisiologia di Torino si trovavano in via Po, nei locali dell’antico convento di San Francesco da Paola; nel 1885 il Consorzio Universitario e il governo decisero la costruzione del complesso medico-scientifico dell’area del Valentino: il terzo dei quattro edifici su corso Massimo d’Azeglio comprendeva gli Istituti di Fisiologia, Patologia Generale e Farmacologia sperimentale e venne inaugurato nel 1898.
L’Istituto di Fisiologia era diviso in tre parti: aule, laboratori di esercitazioni pratiche, laboratori di ricerca, dislocati ancor oggi al primo piano dove si trova anche la Biblioteca che, per volontà di Angelo Mosso, conservava (e conserva) una sezione dei più importanti periodici scientifici italiani e internazionali a disposizione di studenti e studiosi, trattati e prestigiose pubblicazioni di anatomia, fisiologia, chimica, istologia.
Dipendevano dall’Istituto i laboratori scientifici al Col d’Olen e le attività di ricerca e sperimentazione condotte, in campi diversi della fisiologia e in collaborazione con l’Aeronautica Militare e il Ministero della Guerra, presso i laboratori di Torino e quelli dell’Istituto Mosso, e coordinate dal Centro Studi e Ricerche di Medicina Aeronautica di Torino (già Centro Sussidiario di Studi di Medicina Aeronautica già Centro Chimico Militare - Sezione di Torino) e dall’Ufficio Psico - Fisiologico dell'Aviazione - Sezione di Torino; alla fine degli anni Cinquanta era attivo presso l’Istituto di Fisiologia anche un centro di studi di Medicina sportiva, che si occupò prevalentemente di condurre osservazioni sugli atleti che avrebbero partecipato alle Olimpiadi di Roma del 1960.
Con la riforma della struttura universitaria degli anni Ottanta del Novecento l’Istituto divenne la Sezione di Fisiologia del Dipartimento di Neuroscienze.
Angelo Mosso volle conservare presso l’Istituto documenti di valore storico e scientifico, tra i quali si segnalano un manoscritto e una lettera di Lazzaro Spallanzani, donati all’Istituto dal Direttore del Museo Civico di Modena, e il tracciato originale della prima curva della pressione del sangue e del respiro di Carl Ludwig, primo esempio del metodo grafico nella Fisiologia che Mosso perfezionò.

Lessona, Filippo

  • Persona
  • 1860-

Figlio del medico veterinario Giuseppe Lessona, direttore delle Regie Scuole Veterinarie di Milano, e nipote dell’insigne zoologo Michele, nacque a Torino il 16 ottobre 1860. Si formò negli studi classici e conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1882, specializzandosi in ginecologia presso la Clinica Ostetrica della R. Università di Torino, dove esercitò la professione per sette anni; dal 1882 fu anche assistente supplente di Medicina presso l'Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista e della Città di Torino e dal 1887 insegnò Ostetricia presso la Regia Università di Torino.
Fu tra i fondatori della Poliambulanza Medica di Torino nel 1895, diventandone in seguito socio benefattore, e tra i promotori dell’Ordine dei Medici di Torino, il primo sorto in Italia.
Dedicò le sue ricerche ad approfondire le conoscenze e a perfezionare le tecniche nell’ambito della terapia ostetrica e ginecologica, e ottenne numerosi riconoscimenti nell’ambiente medico per i suoi studi e l’encomiabile attività, anche in campo sociale: si adoperò per promuovere la diffusione di pratiche igieniche e nell’assistenza sanitaria dei ceti meno abbienti, tenendo un ambulatorio di ostetricia gratuito nel proprio studio; promosse la pubblicazione e la diffusione presso l’Ufficio di Igiene di Torino di un opuscolo gratuito sull’allevamento del bambino, distribuito a tutti i genitori che denunciavano la nascita di un figlio. Per i suoi meriti, nel 1896 venne nominato cavaliere e nel 1912 commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.

Mosso, Angelo

  • Persona
  • 1846-1910

Angelo Mosso nacque il 30 maggio 1846, da padre falegname. Compì gli studi liceali ad Asti e Cuneo e nel 1864 si iscrisse alla Facoltà di Medicina presso l’ateneo torinese. Durante gli anni universitari ottenne l’incarico d’insegnamento di Scienze naturali al liceo di Chieri, dove abitava, e svolse l’internato presso l’Ospedale Mauriziano.
Fu allievo e assistente di Jakob Moleschott: grazie al suo appoggio, dopo la laurea, conseguita il 25 luglio 1870, poté perfezionarsi presso i laboratori di Fisiologia a Firenze, Lipsia e Parigi tra il 1870 e il 1874, apprendendo tecniche e conoscenze che si rivelarono fondamentali nell’ideazione dei suoi apparecchi e nella definizione del suo metodo scientifico.
L’anno successivo conseguì la libera docenza a Torino in Farmacologia e Terapia sperimentale, per ottenere la cattedra di Fisiologia quando Moleschott, nel 1879, si trasferì a Roma; nello stesso anno fu nominato membro dell’Accademia dei Licei per i suoi studi sulla circolazione e i movimenti del cervello.
Erano gli anni del maturamento di orientamenti politici sensibili alle istanze sociali, e coincidenti con l’annessione di Roma all’Italia, nel clima scientifico-culturale positivista. Mosso aderì all’atteggiamento degli intellettuali dell’epoca, che nutrivano fiducia nella scienza come strumento del progresso dell’umanità e fu in politica un conservatore moderato attento alle istanze e alle problematiche sociali, come si evince nel suo scritto “Vita moderna degli italiani”.
La sua opera scientifica spazia dalla fisiologia all’anatomia, dalla psichiatria alla psicologia; comprende studi sulla respirazione, sulla fisiologia ad alte quote, sulla pulsazione delle arterie, sulla circolazione cerebrale e sui movimenti dell’esofago e della vescica, ma anche sulla paura (grazie alle sue osservazioni in “La paura”, pubblicato nel 1884, viene considerato uno dei precursori della medicina psicosomatica), sulla relazione tra emozioni e circolazione periferica, sullo sport e sull’educazione fisica.
Nel 1882 fondò la rivista “Archives italiennes de biologie”, pubblicata in francese perché diffusa anche all’estero, con lo scopo di raccogliere e far conoscere gli studi italiani di fisiopatologia sperimentale.
Attrezzò un Laboratorio di Fisiologia, all’avanguardia per strumentazione e studi, dapprima in via Po 18 e poi, dal 1893, nei locali del complesso scientifico-universitario di C.so Raffaello.
Molti degli strumenti in dotazione del laboratorio furono ideati da Mosso; si ricordano: l’ergografo (misura il lavoro e la fatica muscolare), il pletismografo (misura le variazioni di volume degli arti in relazione al flusso sanguigno, ma anche le variazioni del flusso sanguigno in correlazione a pensieri e emozioni), lo pneumografo (registra i movimenti respiratori del torace), lo sfigmomanometro (misura la pressione arteriosa). Egli fu anche il primo in Italia a usare gli strumenti di registrazione dei fenomeni biologici nel loro divenire temporale, con la produzione dei tracciati sperimentali grazie all’uso del chimografo di Karl Ludwig.
Nel 1893 entrò in funzione un secondo laboratorio presso la Capanna Regina Margherita sulla Punta Gnifetti del Monte Rosa, per lo studio della fisiologia e anche della meteorologia e della fisica terrestre e perfezionò le ricerche sulla fisiologia umana e sul mal di montagna presso i Laboratori Scientifici del Col d’Olen, dove condusse anche gli esperimenti sull’acapnia (la riduzione della quantità di anidride carbonica nel sangue), che considerava la causa del mal di montagna e che portò a una accesa polemica con altri fisiologi famosi.
Angelo Mosso fu nominato rettore dell’Università nell’Anno accademico 1899-1900 e nel 1904 divenne senatore del Regno: i suoi studi di fisiologia in relazione allo sport e all’educazione fisica ebbero implicazioni politico-sociali allorquando, in polemica con una proposta di legge sul tiro a segno, Mosso promosse la ginnastica non come attività da palestra a fini militari, bensì come educazione del popolo all’igiene e alla salute.

Fini, Marco

  • IT BiAMSUT FINI
  • Persona
  • Firenze 1934 -

Nasce a Firenze il 31 luglio del 1934; dopo la laurea in Giurisprudenza nell'Ateneo della sua città inizia a collaborare con il periodico "Il Nuovo Corriere". A partire dal 1962 entra a far parte della redazione di "Panorama", dove si occupa in particolare di inchieste riguardanti lo stragismo degli "anni di piombo", attività che prosegue nei successivi anni Settanta in inchieste per la RAI tv unitamente a reportages su altri temi storici e politici. Le inchieste di Fini, a partire dalla più nota, quella sull'attentato alla Banca dell'Agricoltura di Piazza Fontana del dicembre 1969 ad altre quali ad esempio l'inchiesta sulla morte del presidente cileno Salvador Allende o l'indagine sui rapporti tra la Resistenza e gli Alleati, diventeranno in seguito libri di grande successo. Gli anni successivi vedranno un mutamento negli interessi del giornalista, che passerà ad interessarsi maggiormente ad alcuni grandi personaggi contemporanei; da questo momento in poi le sue ricerche su Riccardo Gualino diventeranno sempre più importanti, dando vita a saggi e contributi di vario genere.

Gatti, Guido Maggiorino

  • IT BiAMSUT GATTI
  • Persona
  • 30/05/1892-10/05/1973

Nato a Chieti trascorse l’infanzia in Piemonte per poi ritornare nella città natale alla morte del padre nel 1907. Avviato in età precoce allo studio del violino e del pianoforte, tornò nuovamente a Torino per frequentare il Politecnico, dove si laureò nel 1914, e iniziò un'intensa attività di critico e studioso di musica, alla quale dedicò il resto della vita. Le attività di critico, storico, musicologo, e organizzatore di spettacoli e rappresentazioni contrassegnarono da quel momento la sua figura: dal 1925 al 1930 fu il sovrintendente e direttore artistico del Teatro di Torino, nato dalla collaborazione con l'industriale Riccardo Gualino. Conclusa l’esperienza del Teatro di Torino Guido Gatti fu amministratore delegato della Lux Film, la casa di produzione cinematografica fondata da Gualino nel 1935 e che fino al 1955 rivestì una notevole importanza per la cinematografia italiana. La sua attività di musicologo e critico procedette parallelamente alle attività di organizzatore teatrale e cinematografico: fondò nel 1920 la rivista mensile "Il Pianoforte", fu direttore di "Studi musicali", diresse e ideò collane editoriali: "I grandi musicisti", I grandi interpreti", "I maestri della musica", Symposium" tra le altre. Come critico musicale scrisse sul "XX Secolo" e su "Il Tempo". Inoltre fu vicepresidente dell'Accademia di S. Cecilia dal 1966 al 1972, presidente dell'Accademia filarmonica romana dal 1953 al 1955, direttore artistico della Società aquilana dei concerti B. Barattelli dal 1969 al 1973. Morì a Grottaferrata, vicino a Roma, nel 1973.

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