Lettera inviata da Vienna il 24 febbraio 1846, in cui si riferisce che alcuni botanici austriaci hanno proposto di fondare un’associazione allo scopo di favorire lo scambio di piante per completare il proprio erbario. A Vienna avrebbero a disposizione piante della flora austriaca, della Svizzera e della Germania settentrionale. Skofitz spera che Moris aderisca all’associazione, di cui acclude lo statuto per i soci.
Lettera inviata da Genova il 5 marzo 1843. De Notaris ha incontrato il botanofilo padre De Negri: anch’ egli ha trovato la Ridolfia nel torrente Sturla, però con frutti più maturi. Si occuperà ora di Dipsaceae, Rubiaceae e Valerianeae. In seguito affronterà le composite, di cui anticipa alcuni quesiti riguardanti il genere Bellis. Al Bollo è stata assegnata una nuova destinazione a Romagnese, nell’Appennino pavese.
Lettera inviata da Pisa il 6 gennaio 1862. Savi è sempre in attesa del pacco proveniente dal capitano Paris [vedi lettera n. 311.20]. Prega Moris, nel caso ne venisse in possesso, di farglielo pervenire tramite il professore Pietro Cuppari.
Lettera inviata da Napoli il 15 febbraio 1861. Gussone prega Moris di consegnare il terzo volume della Flora Sardoa al senatore Scacchi, professore di Mineralogia a Napoli. Invita Moris a Napoli, ora che la città non è più “appestata”.
Lettera inviata da Roanne (Loire) il 24 aprile 1842. Laurent fa notare a Moris che il latore della lettera precedente aveva da lui avuto assicurazione che avrebbe risposto. Sinora non è arrivata l’informazione richiesta. Dalla persona che ha portato la lettera ha saputo che Moris, a voce, aveva parlato di un conte vicino a Torino, di un principe di Firenze e di un orticoltore di Milano. Prega Moris di mandargli gli indirizzi.
Lettera inviata da Genova il 6 febbraio 1841. Casaretto vorrebbe sapere notizie sul progetto del viaggio a Ginevra. E’ stato due mesi a letto per una gastroenterite curata con 10 salassi. Attende con ansia buone notizie.
Lettera inviata da Milano il 29 aprile 1846. Lo scrivente restituisce a Moris le tavole con le correzioni, di cui però Heyland non è ancora soddisfatto. Quando le piante saranno in fiore, sarà più facile essere fedeli alla natura. Qualche correzione potrebbe farla l’incisore, senza rinviare i disegni a Milano.
Lettera inviata il 21 maggio 1849, senza località di invio. Heyland ringrazia Moris per la lettera ricevuta. Attende che gli arrivi Urtica hispida D. C.
Lettera inviata da Bologna il 3 dicembre 1842, in cui Bertoloni esprime alcuni chiarimenti richiestigli da Moris su quattro piante. Ha ricevuto dal figlio del Prof. Gualani il volume degli Atti del Congresso di Torino.
Il ministro Lanza ringrazia Moris per lo zelo impiegato nel reggere la presidenza della Commissione direttrice del Regio Istituto Tecnico. Il Re ha ora decretato di attivare una direzione di tale istituto, nominando direttore e presidente del consiglio di amministrazione il professor Carlo Ignazio Giulio e membri del consiglio i professori Menabrea, Sobrero e Borio.
Lettera (in lingua francese) inviata da Berna il 25 aprile 1840, in cui Brunner ribadisce le richieste espresse nella lettera 57.12. Chiede se la signora Maddalena Mussino Lisa si interessa ancora di disegno.
Lettera inviata da Bologna il 29 dicembre 1856, che annuncia l’invio di libri: - tomo X della Flora da mandare a Vercelli al Barone Cesati; - quattro copie in carta fina dei tomi IX e X della Flora, da consegnare alle autorità di cui alla lettera 31.7; - pacchetto per il Sig. Alphonse De Candolle a Ginevra con due copie dei fascicoli IV e V del tomo X della Flora, una per lui, l’altra per il Sig. Boissier. Bertoloni dice a Moris che si sta divertendo attorno alla Crittogamia. Gli chiede se è possibile avere un frammento di Acrostichum ilvense di Balbis.
Lettera autografa, intestata “Ufficio del Provveditore agli studi della città e mandamento di Sospello”, inviata da Sospello il 30 dicembre 1855, in cui il signor Ceuda porge con piaggeria a Moris gli auguri di fine anno.
Lettera inviata da Chiavari il 20 luglio 1867. Delpino invia a Moris un suo scritto e lo ringrazia della sua estrema gentilezza, augurandogli lunga vita.
Lettera inviata da Cagliari il 23 novembre 1859, in cui Gennari si dichiara soddisfatto dell’aumento di stipendio stabilito dalla nuova legge. Non è pertanto più necessario che Moris si occupi di quanto richiesto nella lettera del 16 novembre.
Lettera inviata da Genova il 31 maggio 1859. De Notaris è molto spiaciuto di non potere contribuire a liberare il patrio suolo contaminato dall’Austria. Raccomanda a Moris il suo amico Paolo Macchiavelli di Sarzana, il quale vorrebbe diventare capo di ambulanza alla colonna del generale Ribotti. In mattinata è giunta la notizia che l’esercito sardo ha passato il Sesia e sconfitto gli Austriaci. De Notaris spera si avveri il sogno di vedere il nostro paese diventare “il più potente, il più florido, il paese modello d’Italia, se non di tutta Europa!!”
Lettera inviata da Ginevra il 14 agosto 1838, in cui Heyland si presenta a Moris illustrandogli le sue capacità di illustratore botanico. Spera in futuro di poter collaborare con lui.