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Mottura, famiglia File Italian
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Conferimento del titolo di professore emerito

Invito alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 1986-87 (19 gennaio 1987), in occasione della quale il rettore Mario Umberto Dianzani consegnerà a Mottura il Decreto presidenziale di conferimento del titolo di professore emerito.

Coro del G.U.M.

Elenco dei componenti, suddivisi in base alla voce (soprani, contralti, tenori, bassi) e identificati con cognome, nome e indirizzo di abitazione.

Corrispondenza con Laura Quarello

Scambio di lettere tra Giacomo Mottura e Laura Quarello, borsista dell'Istituto di Studi Sociali "Felice Balbo" di Torino, incaricata di svolgere "una ricerca sull'itinerario culturale di Balbo e del suo gruppo", tra gli anni della Resistenza (1943-45) e lo scioglimento della rivista "Terza generazione" (1954); opuscolo di Laura Balbo, "La sinistra cristiana. Attualità e inattualità della politica in Italia negli anni 1943/1945" (Quaderni dell'Istituto "Felice Balbo" 1969/1).

Corrispondenza con Nicola Antonetti

Scambio di lettere tra Giacomo Mottura e Nicola Antonetti (Istituto di Sociologia dell'Università degli studi di Parma), autore del volume "L'ideologia della sinistra cristiana. I cattolici tra chiesa e comunismo (1937-1945)" (Milano, Angeli, 1976).

Corrispondenza generale in preparazione della stagione

Minute, di mano di Giacomo Mottura, di lettere in partenza e lettere in arrivo dalla Direzione Italiana Concerti, poi Unione Nazionale Concerti - Ufficio Scritture Artisti (Roma) e dall'Ufficio Concerti (Milano). Le lettere sono relative agli artisti rappresentati, alle condizioni di ingaggio, alle possibili date dei concerti. L'elenco degli "Artisti rappresentati dala Direzione Italiana Concerti", inviato in data 1 aprile 1927, presenta insieme, suddivisi per strumento, musicisti italiani e stranieri, mentre l'anno seguente l'Unione Nazionale Concerti - Ufficio Scritture Artisti invierà due elenchi separati.
E' stata qui inserita anche una lettera in tedesco della pianista Annie Riethof (1897-1970), che si firma Annie Leifs, dal cognome del coniuge Jon Leifs, in cui si propone per un concerto e si dichiara disponibile a inviare un curriculum.

Corrispondenza tra Giacomo Mottura e Gigliola Berardelli (Lola)

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. - Balbo. Lola
  • File
  • 1964-1988
  • Part of Mottura, famiglia

Sono presenti un consulto del professor Vittorio Puddu sulle condizioni di salute di Felice Balbo (1964) e una lettera di Renzo Mottura, fratello di Giacomo, coinvolto per stabilire un eventuale contatto tra Francesco Balbo, figlio di Felice e Lola, liutaio, e il liutaio Arnaldo Morano (1980).

Corrispondenza ufficiale

Decreti di nomina, estratti di verbali di Consigli di Facoltà, bandi di concorso e documenti raccolti per parteciparvi, a partire dalla nomina ad assistente provvisorio presso l'Istituto di Anatomia patologica dell'Università di Torino (18-7-1932) fino al trasferimento, in qualità di professore ordinario, dalla cattedra di Anatomia e istologia patologica dell'Università di Pisa alla medesima cattedra presso l'Università di Torino (1-11-1951). Sono presenti: il decreto rettorale di promozione da assistente ad aiuto (6-2-1937); la nomina a consulente anatomopatologo per l'anno 1937 da parte dell'Opera Pia Sanatorio San Luigi Gonzaga; gli atti per il conferimento della libera docenza in Anatomia e istologia patologica (1937-38); gli atti relativi alla chiamata di Mottura a Pisa quale professore straordinario a decorrere dal 1° dicembre 1947 e alla successiva promozione a professore ordinario a decorrere dal 1° dicembre 1950.

Cultura e realtà

Sono conservati i tre volumi pubblicati della rivista bimestrale "Cultura e realtà", pubblicata a Roma nel 1950 e diretta da Mario Motta. Nella premessa al primo numero si prende atto dell'esistenza di tanti problemi "aperti in ogni campo delle attività conoscitive" e si afferma che "possono venire convenientemente affrontati solo in termini di conoscenza", non avendo senso "aspettare dalla soluzione pratica della crisi materiale della società la soluzione della crisi della cultura". Dinanzi alla crisi della cultura ci si propone di "distinguere per unire", nella convinzione che si possano "trovare i mezzi concettuali nuovi capaci di risolvere i problemi ... solo attraverso lo sforzo di un dialogo comune, aperto a tutti e rispettoso di tutte le differenze".
Nel primo numero della rivista è pubblicato il contributo di Giacomo Mottura "L’ammalato per contratto di lavoro. Considerazioni indotte dallo studio delle malattie polmonari da polveri industriali", in cui l'autore denuncia come l’esigenza del basso costo della manodopera induca il sistema di produzione a preferire l’indennizzo obbligatorio (introdotto per legge in Italia nel 1943) a un cambiamento nei metodi di produzione che garantisca la sicurezza dei lavoratori: “La prevenzione obbligatoria delle malattie professionali si trova in contrasto con l'esigenza del basso costo a oltranza e, stia pure essa a far bella mostra di sé nella legislazione, il sistema attuale di produzione non può non cercare di eluderla, giacché la salute dell'operaio è il bene per esso meno costoso.”
Nelle dieci lettere tra Mottura e Mario Motta (dal 27 novembre 1949 al 7 novembre 1950) emergono le soverchianti difficoltà finanziarie che porteranno alla chiusura della rivista dopo soli tre numeri. E' presente anche una lettera di Giorgio Sebregondi a Mottura (22 novembre 1950), in cui tratta "dello sviluppo che la rivista intende dare agli articoli motturiani" e propone come argomento meritevole di approfondimento l'organizzazione degli studi scientifici in Italia e la situazione degli Istituti di ricerca.

Dattiloscritti

"Il Movimento dei Lavoratori Cristiani ai patrioti cristiani combattenti nelle formazioni partigiane"; dattiloscritto così intestato: Borgo San Paolo - Organo del III Settore del M.L.C. Anno I, n° 3 - Torino, 20-4-1945 (nel testo si ricorda l'uccisione di Renzo Scognamiglio, avvenuta il 22 marzo ad Argentera); Circolare n° 4, proveniente dalla Federazione piemontese del Movimento dei Lavoratori Cristiani, Ufficio Organizzazione; "Che cos'è il Movimento dei Lavoratori Cristiani" (2 esemplari); "Il Movimento dei Lavoratori Cristiani a tutti i gruppi di cattolici comunisti, di cristiani di sinistra, di lavori cristiani del Piemonte" (2 esemplari); "Funzione e significato delle masse cristiane di sinistra"; "Il Partito della Sinistra Cristiana e le sue forme organizzative"; Giacomo Mottura, "Fermenti intellettuali cristiani e di sinistra" (testo dell'articolo pubblicato su "Voce del Lavoratore", anno II, n° 6, 27 agosto 1945); Sandro Fè, "Cristiani e marxisti"; "Comunismo e mistica comunista"; "L'educazione del nostro popolo"; "Il riformismo e le riforme"; "La scuola borghese e il proletariato", "Rinnovamento socialista, democratico, liberale o cristiano?"; "Rivoluzione proletaria e rivoluzione borghese"; Giacomo Mottura, "Fatti"; "Economia pura e economia marxista"; "Fonti e caratteri di alcuni errori nella critica interna ed esterna del marxismo".

Dattiloscritti

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. - Balbo. Dattiloscritti
  • File
  • 1954
  • Part of Mottura, famiglia

Dattiloscritti di Felice Balbo: "L'amore umano come abito d'essere e radice del superamento"; "La chiesa cattolica e l'autonomia della scienza ed in genere del lavoro umano"; "Ideazione del primo esperimento di "Economia umana""; "Cultura e tecnica".

Fotografie

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. - Balbo. Fotografie
  • File
  • 1948 - 1955
  • Part of Mottura, famiglia

In una delle fotografie Balbo è ritratto inseme alla moglie, Gigliola Berardelli.

Franco Rodano

Cinque articoli pubblicati a ricordo di Franco Rodano, nel momento della morte: Massimo L. Salvadori, "Rodano l'utopista cattolico del pci", La Stampa, 23 luglio 1983; Pietro Scoppola, "Il PCI è così sicuro che il suo pensiero ormai è superato?", L'Unità, 28 luglio 1983; Gianfranco Pasquino, "Ecco quale puà essere l'unica "religione" della sinistra", ibidem; Claudio Petruccioli, "Ripensiamo la "classe" e il "compromesso storico"", ibidem; Antonio Gambino; "Franco Rodano uomo coerente", L'Espresso, 21 agosto 1983. I tre articoli pubblicati sull'Unità sono ricompresi sotto un titolo complessivo "Discutendo Franco Rodano".

Fronte degli Intellettuali

Come illustrato dalla stesso Mottura in un appunto manoscritto, "nell'agosto del 1944 fu fondato il Comitato di Intesa del Fronte degli Intellettuali, costituito dai delegati dei 5 partiti più un delegato del Movimento Lavoratori Cristiani (prima Balbo, poi Occhetto, poi Mottura), più ancora un membro non iscritto a partiti, allo scopo di mobilitare i lavoratori intellettuali (tecnici, impiegati, professionisti, insegnanti) incitandoli, collegandoli, e valorizzandoli nella lotta contro nazisti e fascisti. Il Comitato d'Intesa suscitò la formazione di gruppi di categoria (cosiddetti C.L.N. di categoria) costituiti da delegati dei partiti e da rappresentanti di diverse configurazioni professionali e lavorative, anche non iscritti a partiti." Evidenzia come alcuni CLN di categoria sorsero "vigorosi e vitali", a differenza di altri e che il Comitato assicurò il coordinamento delle iniziative aventi uno scopo comune, come l'organizzazione dello sciopero del 18 aprile. Riscontra come, dopo la liberazione, in alcune categoria sia prevalsa la cura di interessi sindacali e l'interesse per iniziative "tecniche apolitiche".
Sono conservati: un volantino a stampa del 19 aprile 1945 firmato dal Comitato d'intesa del Fronte degli Intellettuali e rivolto agli intellettuali torinesi all'indomani dello sciopero generale del 18 aprile; appunti dattiloscritti relativi a una seduta del 21 aprile 1945; un opuscolo a stampa che contiene lo Statuto del Fronte degli Intellettuali approvato il 27 giugno 1945; appunti manoscritti di Giacomo Mottura sia di lavoro sia di ricostruzione storica sull'attività del Fronte.

Grande orchestra del G.U.M

Elenco dei componenti, suddivisi in base allo strumento e identificati col solo cognome e indirizzo di abitazione.

Lettere

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. - Balbo. Lettere
  • File
  • 1946 - 1956
  • Part of Mottura, famiglia

Minuta di lettera inviata da Mottura a Felice e Lola (gennaio 1946) per la perdita della figlia Giovanna. Una sola lettera (del 7 febbraio 1956) è stata inviata da Balbo a Mottura e allude scherzosamente al conseguimento della libera docenza in età matura. Le altre tre sono fotocopie di lettere inviate da Balbo alla moglie Lola (non datata; di contenuto personale e intimo), a Giulio Einaudi (del 12-12-1951; incentrata sul contrasto tra comunisti e non comunisti nella casa editrice Einaudi), a Franco Antonicelli (circa la permanenza di Antonicelli nel Partito Comunista e la sua collaborazione al settimanale "Rinascita").

Lettere di Angelo Aussello

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Aus
  • File
  • 1915-06-15 - 1918-08-18
  • Part of Mottura, famiglia

Caporale, poi caporal maggiore, poi sergente, in servizio come infermiere presso il 102. Reggimento , 2. Sezione Sanità per Fanteria. Manda notizie della propria salute e menziona spesso la moglie Rosalia.

Lettere di Battista Galatea

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Gal B
  • File
  • 1915-12-14 - 1919-02-23
  • Part of Mottura, famiglia

Presta servizio come soldato semplice nel 4. Reggimento Alpini, Battaglione Val Baltea. Descrive i pericoli della postazione impervia sul Monte Nero: "Non siamo al pericolo delle palotole perche il nemico si trova a 4 mila metri di distanza e poi si mantiene solo il fronte ma è tanto pericolo di rimanere gelato e pericolo di cascare per via che non hanno potuto costruire la strada sicura e quando siese didentro le picole casete per andare di servizio o prendere i viveri bisogna sempre rampicare suegiù tuto attacati per le fune il giorno 18 corente glie cascato un tenente e un soldato il tenente fortunatamente sie fermato su di una picola rocia ... ma il povero soldato non sia visto più. Si spera che forse bisognerà ritirarsi da questa teribile posisione e spera la pace ..." (22-12-1915). "Io mi trovo sempre sul Monte Nero in meso un agran burasca di neve e chon gran rimbo di canoni soto il fischio dele granate dove il nemico dove il nemico tenta giorni e note per chol pilci ma le alte alpi impediscono molto la vista e il cholpo e il punto delle granate quanto posano i proietili del 305 Austriache fanno un simile rumore dun areoplano ma non anno i poteri di lanciarle dove siamo attendati perche siamo proprio soto i schogli delle roci che in questo punto nemmeno i feroci animali non anno i poteri di resistere in questi teribili punti e pure noialtri poveri innocenti ci toca stare specialmente gli alpini chesi trovino qui nan caminano piu sul suolo altro che sula neve e pure io porto sempre chiragio che li taglia posia esere un giorno libera esperando la pace ..." (2-1-1916).
Esprime profonda gratitudine alla famiglia Mottura per il sostegno, senso del dovere e amor di patria: "Io non sono degno di poterlo riconpensare altrimodi ma chonbatterò chon tuta forsa e presterò lultimo mio sforso per di fendere la nostra patria ma tanto piu per loro per rendergli felice e tranquili e per difendere i suoi interesi." (23-2-1916).
Il 23 marzo 1916 riferisce che il 4. Reggimento Alpini ha lasciato il Monte Nero all'8. Reggimento Alpini e al momento si trova a riposo a Vezza Doglio: "mia deto il mio padrone Tenente Rosso che stiamo 15 giorni non sarebe ezagerato dopo tanto tempo di aspre vite. Noialtri Alpini sempre andiamo chon coragio e speranza di vincere e di ritornare vitoriosi nele bracia dele nostre madri sporgendo la mano dela vitoria e pace ai nostri più cari amici specialmente sua genti lesa Signor motura e tante brave signore e signorine Torinese protegiatori del nostro giardino piemonte e chonforto al sapersi ricordati. Il giorno 20 che mi trovavo sul treno che marciando da cividale fino a Brescia si vedeva spuntare la prima vera le campagne incominiciavano e vestirsi di verde io subito o di menticato il pensare alla guerra ...". Dopo la tregua "... mi trovo in combattimento sule più alte montagne del val camonica . A dirgli la propria verità il nostro bataglione cambia di male in pegio ma quelo non ah la forsa a togliermi il coragio quanto penso che sono da loro così ricordato ... la croce della guerra miè molto più legiera se il buon destino mi acompagna ... sono qui sotto una misera capana in mezzo a tanta neve bagnata e peino di fredo ma sempre col mio pensiero rivolto a loro e coragio e pronto apartire a qualunque servisio per conpire il mio dovere." (26-4-1916). Sull'Adamello le temperature sono rigide anche in estate: "Sebene mi sono scorsi 28 anni sensa vedere una simile cosa or sono tre giorni che nevischia e il fredo e molto ieri lascorsa del fredo ra giungeva a 10 soto sero ma spero si posiamo ricoverare nelle nostre rispettive barache ... " (22-8-1916).
Riferisce di un incontro con sei soldati russi “che gli fui affavore di poter venire con noi. I quali racontavano che la maggior parte delle in portanti posizioni anno i reticolatti con la forza elletrica e racontavano pure che nel interno è una miseria straordinaria” (16-4-1917).
E' protagonista dell'azione di riconquista del corno di Cavento: “Trovandomi sulle terre strapate al nemico pochi giorni or sono. Fu una zione d’una sola giornata che tutti buoni soldati, approfittandosi delle poche ore abbiamo compito il nostro dovere prendemmo al nemico lalto corno di Cavento Il quale dominava la Vedretta della Lobbia, ove noi dovevamo passare con ogni movimento di qualunque specie. Oggi non più in vista da quel ochio falzo … caminiamo tranquilamente sul sicuro” (1 luglio 1917).
Manifesta con grande umiltà e con parole alte e commuoventi la propria gratitudine alla famiglia Mottura per il sostegno economico e affettivo: “Io mi degno di poterla ricompenzare presenterò l’armi che oggi impugno acquel altissimo che voglia lui darle la sua benizione e che dia alloro ogni bellezza e fortuna.” (22-8-1918).
A principio del 1919 risulta di stanza a Silandro, in Alto Adige: “qui non si parla più di licenza illimitata. Sono ora sospesi i congedamenti ed anno aperte le licenze di giorni 10 più il viaggio alle classi che dovevano essere inviate in congedo, cioè dall’ottantacinque sino all’ottantotto, mia classe … si vive ancor bene in mezzo a questa gente abbastanza generosi coi militari. Il male che non si intendiamo fra le due lingue.” (10-2-1919).
Indirizza l'ultima lettera il 23 febbraio, da Benevagienna (CN), dove vive con i genitori: "Qui bellissime giornate, si lavora di già nelle vigne, solo nei prati ci rimane un po di neve".

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