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Descrizione archivistica
Archivio storico. Università degli Studi di Torino Collezione "Marco Albera"
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Giovanni Bernardo Vigo

De bethulia per Judith liberata exercitatio academica habita Augustae Taurinorum in aede d. Francisci a Paula ab auditoribus Joannis Bernardi Vigi rhetoricae professoris ad r. Athenaeum die 6. julii anno 1758, Torino, Zappata & Avondus impres. archiep. ac illustriss. civit., 1758.
Il volume raccoglie vari componimenti poetici in lingua latina sul tema di Giuditta e Oloferne, recitati il 6 giugno 1758 nella chiesa di San Francesco da Paola di Torino nell'ambito di un'esercitazione accademica dagli studenti di Giovanni Bernardo Vigo, professore di Retorica presso l'Università di Torino. In coda sono presenti l'elenco dei partecipanti e ulteriori indicazioni a riguardo di altri componimenti recitati in questa occasione.

Stefano Perrier

  • Uniforme di Stefano Perrier composta da pantaloni e giubba a doppio petto in panno nero, con maniche bordate di velluto bordeaux. La giacca presenta controspalline in panno recanti i gradi di tenente colonnello medico e decorazioni cucite sul petto. L'uniforme è corredata dai seguenti accessori: 3 sciarpe azzurre, 1 dragona per sciabola, 1 bandoliera con giberna (decorate con un'aquila coronata e scudo crociato sabaudo e uno scudetto con le iniziali di Vittorio Emanuele III coronate), 3 coppie di spalline in metallo (decorate con caducei), 1 paio di ghette; si conserva inoltre una giberna in pelle verde con cintura.
  • Cassetta in legno con ferri chirurgici prodotti dalla ditta Bachheimer & Schreiner (Franz Marconi's Nachfolger) di Vienna, appartenuta a Stefano Perrier; sul coperchio del cofanetto è presente una targhetta: "Kleiner Chirurg. Instrumentenkasten M. 1895".

Perrier, Stefano Luigi

Libretti di iscrizione e tessere di riconoscimento

Tessere di riconoscimento e libretti d'iscrizione di Università e Istituti superiori italiani, dagli anni Dieci agli anni Sessanta del XX secolo.

Tessere di riconoscimento:

  • Alessandro Baggio, Istituto superiore di Studi commerciali di Torino (1914-10-31);
  • Giacomo Bianco, Politecnico di Torino, Ingegneria (1943-11-05);
  • Lidia Carletti, Università di Pisa, Chimica e farmacia (1925-10-30);
  • Giovanni Dolcino, Istituto superiore di Medicina veterinaria di Torino (1934-01-03);
  • Carlo Gallotti, Università di Pavia, Farmacia (1936-10-27);
  • Ada Garaventa, Accademia Albertina di Belle Arti e Liceo Artistico di Torino (1940-05-07);
  • Mario Mairano, Università di Torino, Medicina e chirurgia (1916-03-01);
  • Annetta Pironetti, Università di Torino, Farmacia (1922-10-09);
  • Metello Rossi, Università di Torino, Giurisprudenza (1921-10-10).

Libretti d'iscrizione:

  • Alberto Vincenzo Chiamberlando, Università di Torino, Facoltà di Economia e commercio (1963-64);
  • Dino Colombani, Università di Torino, Facoltà di Scienze Economiche e commerciali (1935-36);
  • Mario Del Piano, Università di Torino, Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Matematica (1918-19);
  • Antonio Lantrua, Politecnico di Torino, Ingegneria industriale (1947-48);
  • Alberto Pesce, Istituto superiore di Architettura di Torino (1934-35), confluito nella Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino (1937-38);
  • Antonietto Rolfo, Istituto universitario di Economia e commercio di Venezia, Lingue e letterature straniere (1943-44);
  • Mario Stella, Politecnico di Torino, Ingegneria industriale meccanica (1913-14).

Agitazioni e iniziative politiche studentesche

Sono qui descritti materiali eterogenei che si è ritenuto di poter raggruppare entro la categoria delle agitazioni e dell'iniziativa politica del corpo studentesco o di sue componenti tra XVIII e XX secolo, per lo più entro l'Università di Torino.

Ballo dell'orso del 1755

  • IT ASUT ALBERA - Agitazioni. Ballo orso
  • Unità archivistica
  • ultimo quarto del XVIII sec. - 1902
  • Parte diCollezione "Marco Albera"

Materiali relativi ai fatti occorsi a Torino alla fine di novembre del 1755, quando gli studenti si opposero con la forza allo svolgimento del ballo dell'orso e di un combattimento tra animali nel cortile dell'Ateneo, ritenendo tali manifestazioni lesive dell'onore dell'istituzione e proprio. Lo spettacolo, proposto da un "ciurmadore", era stato autorizzato da Carlo Luigi Caissotti, capo del Magistrato della Riforma. Dopo la distruzione delle palizzate montate per il circo, gli studenti respinsero un corpo di guardia inviato sul posto dalle autorità, che desistettero dall'intento e disposero il trasferimento dello spettacolo al Valentino.

Si conservano:

  • fascicolo recante le Composizioni poetiche sul fatto seguito nella Regia Università di Torino nel 1759, post 1759;
  • opuscolo: Efisio Giglio Tos, Il ballo dell'orso, Tipografia degli Artigianelli, Torino, 1902 (4 copie).

Tumulti del 1791-1792

Le agitazioni del 1791 scoppiarono a seguito dell'arresto di Giuseppe Parena, studente di Chirurgia apprendista presso il chirurgo Verna. Il ragazzo aveva schiaffeggiato una prostituta, Vittoria Fontana detta "bella Cabassina", dopo che questa lo aveva derubato. Le fonti e la storiografia propongono almeno due ricostruzioni dei fatti: la prima identifica come protettore della donna il sostituto assessore Antonio Zappa, che servendosi delle false accuse del parrucchiere e spia del Vicariato Lorenzo Oddono fece arrestare il giovane. La seconda vede invece come complice della donna solamente Oddono, che tramite una denuncia fraudolenta fece ordinare l’arresto del giovane da parte di Zappa, vittima anch’egli del raggiro. In entrambi i casi era violato il privilegio del foro: a difesa di questa immunità giuridica si levò la violenta sommossa armata degli studenti universitari e del Collegio delle Provincie, spalleggiati dagli artigiani e dai commercianti al minuto, che fu fronteggiata dall'esercito e si placò solamente dopo le pubbliche scuse di Zappa, la sua rimozione dalla carica e l'arresto di Oddono e della prostituta, esposti alla pubblica gogna. Il manoscritto in esame riporta la versione che incrimina Zappa come reo del misfatto, citando i nomi di varie autorità accademiche e della pubblica sicurezza cittadina, ma non quelli dello studente e della donna.
Il 25 marzo 1792 scoppiarono nuovi tumulti: dopo aver solidarizzato l’anno precedente, gli studenti - in particolare quelli del Collegio delle Provincie - si scontrarono con gli "Artisti" (gli artigiani), fiancheggiati dai “Bottegai”. Alla base, il malcontento suscitato dalla concessione di speciali privilegi agli studenti, non parimenti accordati ad artigiani e commercianti. Una banale rissa nei pressi della Porta Nuova degenerò nei giorni seguenti in scontri armati per le vie della città: sono segnalati morti e feriti, nonché l'intervento dell'esercito.

Si conserva un opuscolo manoscritto sui tumulti studenteschi scoppiati a Torino tra il 6 e il 10 giugno 1791 e il 25 marzo 1792, post 1792:

  • I fasc.: presenta una relazione in prosa, intitolata Relazione De' fatti seguiti a Torino Li 6, 7, 8, 9 e 10 del mese di Giugno 1791 e datata 11 giugno 1791;
  • bifoglio sciolto: dà un resoconto in versi del medesimo episodio, senza titolo e data; mutila della prima parte;
  • II fasc.: reca una cronaca in versi, intitolata Lettera informativa de' passati tumulti e datata 27 marzo 1792.

Quadreria

  • Stefano Chiantore, Ritratto di monsignor Luigi Fransoni, 1832, olio su tela, mm 895 x 710;
  • Anonimo , Ritratto di Vittorio Amedeo II di Savoia, fine XVII-inizio XVIII secolo, olio su tela, mm 665 x 490;
  • Anonimo piemontese, Santa Caterina d’Alessandria, fine XVII secolo, olio su tela, mm 1010 x 780.

I soggetti delle opere presentano uno stretto legame con la storia dell'Università di Torino. Vittorio Amedeo II (1666-1732) promosse durante il suo regno la costruzione della sede dell'Ateneo in via Po e una riforma completa dell'organizzazione degli studi tramite le costituzioni del 1720, 1723 e 1729. Luigi Fransoni (1789-1862), arcivescovo di Torino dal 1831, fu l'ultimo cancelliere dell'Università: durante la sua carica fu fortemente conservatore, intransigente nella difesa dei privilegi ecclesiastici e in tutto ostile alle riforme liberali di Carlo Alberto.
Sotto il patrocinio di santa Caterina d’Alessandra, protettrice di numerose università europee dell’Occidente a partire dal tardo Medioevo, fu posta al suo nascere anche l’Università di Torino, prima che Vittorio Amedeo II nel 1720 la consacrasse alla protezione "della Beata Vergine Maria e dell'Arcangelo Gabriele, che nell'annunciarla Madre del divin verbo, la rese meritevole tra gli altri titoli a lei dovuti, di quello [...] di sede della Sapienza" (regio biglietto al Magistrato della Riforma del 4 dicembre 1720). La santa è generalmente considerata la protettrice degli studenti per la saggezza dimostrata durante la disputa teologica che la portò al martirio ed è inoltre patrona delle apprendiste sarte, le caterinette, da sempre compagne di avventure goliardiche degli studenti.

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