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Descrizione archivistica
Archivio storico. Università degli Studi di Torino Con oggetti digitali
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Tesi del 1797

Per il grado di licenza: Carlo Maria Roggieri.
Per il grado di laurea: Giuseppe Bertini (2 copie) e Carlo Pullini di Sant'Antonino.

Tesi del 1789

Per il grado di licenza: Giuseppe Maria Camussa e Michele Fontana Rava
Per il grado di laurea: Michele Fontana Rava, Giuseppe Luigi Gentile e Carlo Giuseppe Ravicchio (due copie).

Tesi del 1788

Per il grado di licenza: Giacomo Maurizio Alberti, Carlo Luigi Astor (?), Giuseppe Antonio Benvenuti, Giuseppe Antonio Caldera, Gaspare Canibus (?), Pietro Fascio, Carlo Ludovico Grassis di Cervignasco, Paolo Battista Mazzetti di Saluggia, Giovanni Pollonera.

Tesi del 1787

Per il grado di licenza: Giuseppe Antonio Chialiva (due copie).

Tesi del 1779

Per il grado di licenza: Paolo Francesco Alessio, Carlo Giuseppe Andreani, Francesco Antonielli, Giovanni Giorgio Arcasio, Gioacchino Argenta, Stephane Audé, Prospero Balbo, Giovanni Michele Bellone, Feliciano Bergera, Giuseppe Bergera, Simon Borivent, Antoine Bron, Giuseppe Antonio Buridano, François Carelli de Bassy, Francesco Caresana di Santhià, Giuseppe Cavalli d’Olivola, Ludovico Lorenzo Cerruti, Giuseppe Demetrio Ceva di Lesegno, Vincenzo Ciochino, Carlo Francesco Cominotti, Giuseppe Amedeo Antonio Alessio Corte di Bonvicino, Giuseppe Antonio Danesi, Benedetto Desjoyaux, Francesco Ignazio Enrici, François Favre, Giovanni Stefano Gandolfo, Felice Bartolomeo Gherzi, Innocenzo Ghighetti, Felice Gilardini, Giuseppe Ludovico Lanteri, Galeazzo Maria Leardi, Guido Lingeri, Giorgio Francesco Marmanzana, Filiberto Melica, Pietro Giovanni Michelati, Pietro Paolo Michelotti, François Montreal, Francesco Saverio Morotti, Giuseppe Francesco Musso, Vincenzo Pacchiarotti, Charles François Pacoret, Paolo Gaetano Panizza, Giuseppe Panizzardi, Giuseppe Antonio Piacenza, Eugenio Pisceria, Giuseppe Emilio Prus, Giovanni Ludovico Raiberti, Lorenzo Gaetano Ravelli, Claudio Francesco Regis, Philippe Rosset, Geronimo Rota, Giovanni Francesco San Martino della Motta, Pietro Agostino Scaglia, Carlo Emanuele Stoper, Giovanni Battista Tarsis, Giovanni Giacomo Traggia, Pietro Maria Trevisi e Alessandro Vai.
Per il grado di laurea: Ignazio Benisson, Carlo Biancone, Victoire Blanc, Giovanni Gaudenzio Borsotti, Giovanni Isidoro Botta, Stanislao Francesco Maria Donaudi, Joseph Garbillion, Gaetano Garone, Giovanni Pietro Magnano, Leovigildo Massa, Giacomo Valentino Moreni, Giovanni Stefano Rota, Carlo Vincenzo Sica e Giovanni Francesco Toppia.

Tesi del 1825

Per il grado di laurea: Luigi Marchisio.
Per il grado di aggregazione al Collegio: Vincenzo Gioberti.

Tesi del 1798

Per il grado di aggregazione al Collegio: Carlo Francesco Cavazza.

Tesi del 1770

Per il grado di licenza: Giuseppe Ottavio Grimaldi e [Giovanni Battista] Felice Zampa.
Per il grado di laurea: Giovanni Francesco Lupo.

Tesi del 1741

Per il grado di licenza: Giuseppe Antonio Longo.
Per il grado di laurea: Pietro Tommaso Zappata.

Registri del protocollo generale

Protocolli della corrispondenza in entrata e in uscita gestita dal segretario dell'Università. I protocolli anteriori al 1860 sono strutturati in finche così intestate: nome dello scrivente e data della lettera; numero d'ordine; oggetto e tenore della lettera; corso della pratica; data della risposta; tenore della risposta. Presentano una rubrica. Non sono conservati i registri dal 1852 al 1940. Dal 1941 i registri si presentano strutturati in finche, con la pagina di sinistra destinata alla registrazione della corrispondenza in arrivo, quella di destra alla registrazione della corrispondenza in partenza. Il protocollo in arrivo prevede i campi: numero di protocollo; data, distinta in data della registrazione e data della carta in arrivo; numero di protocollo della carta in arrivo; provenienza; titolo delle pratiche in archivio; riassunto della lettera; classe; fascicolo. Il protocollo in partenza prevede i campi: numero delle carte in partenza, utilizzato in realtà per indicare la data della risposta; titolo della pratica in archivio; destinazione; riassunto della lettera. Si segnala che è assegnato lo stesso numero di protocollo alle lettere di risposta nonché alle successive lettere relative allo stesso procedimento.

Appunti manoscritti per una conferenza sulle principesse di Casa Savoia

  • IT ASUT EGIDI - Mafalda
  • Unità archivistica
  • 1902
  • Parte diEgidi, Pietro

Occasione della conferenza fu certamente la nascita, il 19 novembre 1902, della principessa Mafalda di Savoia, per celebrare la quale il ministro della Pubblica istruzione Nunzio Nasi dispose che in ciascuna classe degli istituti di istruzione secondaria si tenesse "una lezione per ricordare gli avvenimenti politici e biografici che si connettono al nome di Mafalda, e a quello delle altre principesse che illustrarono con singolari virtù la casa di Savoia."
Le schedine delineano lo sviluppo della conferenza, mentre le altre carte rappresentano un approfondimento sulla leggenda di Mafalda come evocata dallo storico Pietro Corelli ne "La Stella d'Italia o nove secoli di Casa Savoia" (1860).

Parini, Benedetto

Frammenti dell'archivio privato, rinvenuti all'interno di arredi a lui appartenuti.
Sono presenti: fotografie di Benedetto Parini, del padre Giovanni Luigi e probabilmente della madre Carolina Galvano Chirio;
pagelle scolastiche, dalle scuole elementari al liceo (1890-1901);
documenti relativi alla causa di separazione tra Pietro Brondi e Teresa Dogliero (1924-1927), coniugati nel 1920 (sono menzionati l'avvocato Bernardo Rippa e il procuratore Gioachino Boglione);
corrispondenza privata tra Teresa Dogliero e Benedetto Parini;
ricevute di alberghi, ristoranti, tintorie, sartorie.

Parini, Benedetto

Chiarloni, Anna

  • IT ASUT CHIARLONI
  • Fondo
  • 1975 - 2018

Corrispondenza personale di Anna Chiarloni con esponenti della scena letteraria e della germanistica tedesca: poeti, letterati, critici e accademici della Germania occidentale e orientale, con cui la studiosa ha intrattenuto vivi rapporti intellettuali e amicali, non solo epistolari, lungo tutta la propria carriera.

Chiarloni, Anna

Tesi per il conferimento del titolo di Ingegnere idraulico e Architetto civile

Tesi a stampa presentate per l'esame pubblico di Ingegnere idraulico e/o di Architetto civile. Gli elaborati sono costituiti da una o due tracce di temi (uno per conseguire un titolo, due per entrambi) di Ingegneria idraulica o/e di Architettura civile, svolti dai candidati nel corso della parte scritta dell'esame; in coda sono stampati gli argomenti estratti per la prova orale.

Il Regolamento per i corsi di Filosofia superiore, di Matematica e di Architettura, allegato al Manifesto del Magistrato della Riforma n. 629 del 4 ottobre 1847, disponeva che al termine dei corsi quadriennali di Matematica e di Architettura, dopo aver superato un esame privato su tutte le materie oggetto di studio alla fine di ogni anno accademico, si avesse accesso all'esame pubblico d’Ingegnere idraulico o di Architetto civile (art. 22). I professori di Idraulica, Costruzioni e Geometria pratica trasmettevano al preside o al vicepreside della Classe 15 argomenti estratti dai trattati spiegati durante l’anno, mentre il professore di Meccanica trasmetteva due diverse serie di 15 temi, una per l’esame pubblico d’Ingegnere idraulico e l’altra per quello d’Architetto civile, consistente in una parte limitata del programma (art. 23). Gli articoli 24-25 regolano il funzionamento della prova finale: “L’esame pubblico d’Ingegnere idraulico verserà sulla risoluzione in iscritto, accompagnato da tutti i necessarii disegni e calcoli de’ materiali, di un tema proposto alcuni mesi prima dal professore d’Idraulica, e sopra tre argomenti, uno d’Idraulica, uno di Meccanica e uno di Costruzioni [...]. L’esame pubblico di Architetto civile verserà sulla risoluzione in iscritto […] di un tema proposto al candidato alcuni mesi prima dal Professore di Architettura, e sopra tre argomenti, uno di Meccanica, uno di Costruzioni, ed uno di Geometria pratica”. Entrambi gli articoli prescrivevano che il tema e i tre argomenti dovessero essere stampati a cura del candidato.
Ai soli studenti di Matematica era concessa la possibilità di conseguire la doppia qualifica mediante un unico esame privato al termine del quarto anno e un unico esame pubblico, costituito da una prova d’Idraulica, una d’Architettura e un’interrogazione su quattro temi, Idraulica, Meccanica, Costruzioni e Geometria pratica (art. 29). Gli ingegneri potevano inoltre sostenere dopo tre mesi dal conseguimento del titolo l’esame pubblico di Architetto civile, senza obbligo di sostenere un ulteriore corso o esame privato (art. 28). Gli architetti, per essere ammessi al pubblico esame di Ingegnere idraulico, dovevano frequentare per anno la scuola di Idraulica e sostenere un esame privato aggiuntivo su Analisi e Meccanica (artt. 30-31).
Il Regolamento fu confermato dal Regio Decreto n. 1284 del 1851 (art. 4).

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