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Descrizione archivistica
Archivio storico. Università degli Studi di Torino
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Domande di candidatura

«Schede d’iscrizione allo stage» presentate dagli studenti e dalle studentesse della Facoltà di Economia e Commercio negli anni accademici 1956-57, 1957-58, 1959-60.
Elenco dei candidati: Lucia Alesso, Daniele Michele Amedeo, Pier Carlo Antonioletti, Alberto Badini Confalonieri, Pasquale Baudino, Ugo Bellini (f.), Paola Berardo, Corrado Bertolotto, Francesco Bianco, Ezio Boero (f.), Milena Boni, Eraldo Bottino, Primo Boveri, Luigi Bramafarina (f.), Ruggero Brezza, Guglielmo Carchedi, Carlo A. Casiraghi, Piero Castelli, Onorato Castellino, Giorgio Cavalcaselle, Giancarlo Cavalli, Luigi Cavana, Enrico Celebrano, Francesca Centanino, Pierluigi Cerrato, Pietro Civallero, Alberto Conti, Emilio Cornagliotti, Sergio Corrado, Elio Cresta (f.), Roberto Cristina (?), Roberto Dall'Aste Brandolini, Stefano Daziano (f.), Giorgio De Stasio (f.), Guglielmina Della Gatta, Armando Dell'Utri, Ettore Durbiano, Giancarlo Durelli, Luigi Ferma, Pier Luigi Ferraris, Andrea Franzo, Roberto Furbatto, Luigi Galetto, Bruno Gallino, Sergio Gallo (f.), Attilio Gandino, Giampiero Garella (f.), Gianfranco Gatti, Alfredo Giacometto, Giovanni Giacone, Mario Giacone-Griva, Filiberto Goria, Maurizio Gravela, Adriano Guallini (f.), Roberto Guermani, Luigi Guerra (f.), Mario Lanfranco, Gino Lusso, Vittorio Mamoli, Luigi Marini, Maria Teresa Martin, Roberto Mazzocco (f.), Luigi Moho (?), Veniero Molari, Giorgio Nicola, Walter Nicolotti, Giorgio Palazzetti, Sergio Palumbo, Vittorio Pasteris, Luciano Pernigotti, Domenico Perotti, Giovanni Piccu, Pier Angelo Prandi, Gian Carlo Ragazzoni, Andrea Remmert, Piero Ricuperati, Guido Robino, Cesare Rocco-Viscontini (f.), Agostino Ropolo, Guglielmo Ropolo, Giuseppe Rovero (f.), Giorgio Roz, Ezio Giuseppe Rozzi (f.), Gian Riccardo Ruffini (f.), Giuseppe Ruffino, Lia Sartori, Roberto Scala, Giuseppe Scifo (f.), Salvatore Simonetta, Franco Almerigo Speziali, Luigi Stella (f.), Davide Stoppino, Federico Tappa, Italo Tronca, Remigio Vercelli, Guido Vitale, Giacinto Zambino (?) (f.).

Corrispondenza

Nucleo esiguo di corrispondenza del Comitato piemontese dell'AIESEC in entrata e in uscita. La documentazione conservata riguarda in particolare la richiesta, reiterata negli anni, di agevolazioni e sconti per attività sportive e culturali in favore degli studenti stranieri selezionati per un soggiorno di studio e di tirocinio a Torino, inviate al Comune e al Museo Civico. Altre carte sono relative all'attività interna del Comitato: richieste di bilanci, informazioni e statistiche da parte di altri comitati AIESEC in Italia, invio agli studenti delle istruzioni per la redazione della relazione finale di tirocinio.
Si segnalano l'invito alla conferenza introduttiva di Federico Maria Pacces, professore ordinario presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino, tenuta a Torino il 13 aprile 1959 nell’ambito dell’Italian Study Tour 1959, e una lettera di accoglienza della società Chrysler del 1963 indirizzata allo studente selezionato per uno stage.

Processo di selezione per l'estate 1960

Carte relative al processo di selezione dei tirocinanti per l’anno accademico 1959-60: esami sostenuti e voti ottenuti (nel caso delle matricole erano presi in considerazione le valutazioni conseguite nell’ultimo anno di studi superiori); giudizi sulle competenze linguistiche (inglese e francese); assegnazione degli studenti idonei alle aziende. È presente inoltre un elenco degli stages, suddivisi per nazioni ospitanti, attivati dal Comitato piemontese per l’estate 1960.

Stages

L’analisi della documentazione ha consentito di riconoscere un corpus principale di carte relativo all’iter di selezione degli studenti per esperienze lavorative e di studio all’estero – attività principale dell’associazione – nell’arco di tre anni accademici (1956-57, 1957-58, 1959-60). Sono stati individuati, per la restante documentazione, due nuclei residuali, ascrivibili all’organizzazione degli stages e all’auto-promozione di alcune aziende ed enti ospitanti.

Miscellanea

Nucleo residuale di documentazione relativa all'organizzazione di tirocini e soggiorni studio all'estero.

  • moduli con i dati di due aziende, rispettivamente a Roubaix e Vienna (1958);
  • «Rapporto della ditta» redatto dalla Banca Sella nel gennaio 1963: valutazione del tirocinio svolto presso la sede di Biella dalla studentessa statunitense Anne Ellsworth;
  • comunicazione delle date degli esami di lingua straniera per l’A.A. 1962-63 e annesso questionario da compilare e consegnare in sede di esame;
  • recapiti degli studenti della Facoltà di Economia e Commercio, databili all'incirca tra il 1960 e l'anno accademico 1961-62. I recapiti relativi a quest'ultimo anno sono suddivisi per anno di corso (II, III, IV, fuori corso);
  • carta intestata e moduli in bianco: scheda di nomina e dati dell’azienda ospitante, rapporto della ditta, rapporto del tirocinante (si conservano 2 copie per ogni modello).

Materiale pubblicitario e promozionale

Volantini e dépliants inviati da aziende ed enti a fini di promozione e presentazione, nell'ambito delle offerte di tirocini ed esperienze lavorative in Italia e all'estero.

  • CEAT Gomma – Antineve;
  • Petrol Caltex, distributrice italiana dei prodotti Caltex, compagnia petrolifera: volantino illustrativo sulla storia della Caltex (1957);
  • prodotti della Fonderia caratteri Nebiolo in inglese, francese, tedesco, spagnolo;
  • «Repubblica Araba Unita. 10 anni di progresso e sviluppo 1952-1962» a cura del Servizio d’informazione, Il Cairo, 1962.

Pubblicazioni dell'AIESEC

Relazioni e pubblicazioni prodotte dal Comitato internazionale e dal Comitato nazionale italiano dell'associazione.

  • 7° Congresso annuale AIESEC, Rotterdam (10-19/03/1955). Report dei lavori del Congresso e General Report pubblicato in occasione del Congresso;
  • 8° Congresso annuale AIESEC, Parigi (07-16/03/1956). Report dei lavori del Congresso con appunti manoscritti relativi al successivo Congresso tenutosi a Milano;
  • «Situazione 1959/60 dell'AIESEC italiana»;
  • «AIESEC News», 2 numeri: 1957, n° 2; 1962, n° 3.

Pubblicazioni ricevute

  • «Bulletin hebdomadaire canadien», 3 numeri: vol. 17, n° 44, 31 ottobre 1962; vol. 17, n° 45, 7 novembre 1962; vol. 17, n° 46, 14 novembre 1962;
  • «Bollettino dell’Ufficio Stampa ed Informazione del Governo Federale», 2 numeri: anno III, n° 46, 28 novembre 1962; anno IV, n° 10, 13 marzo 1963;
  • «The Bulletin. A weekly survey of German affairs», vol. 11, n° 11, 19 marzo 1963.

Rassegna stampa

Materiale raccolto ai fini di autodocumentazione sulle attività dell'associazione.

  • «L’informazione industriale», anno XVII, n° 13, 30/03/1961, settimanale edito dall’Unione Industriale di Torino, conservato per l’articolo di G. F., Le iniziative dell’AIESEC per integrare la preparazione degli studenti di economia, p. 3;
  • «La nostra Rai», anno XII, n° 10, ottobre 1960, conservato per l’articolo di P. G. Martellini, Studenti stranieri alla RAI, p. 16.

Collezione "Marco Albera"

  • IT ASUT ALBERA
  • Raccolta
  • 1500 - 2000

Documenti manoscritti e a stampa, tesi di laurea, volumi di pregio, incisioni, manifesti, documentazione fotografica, quadri e cimeli, per lo più riguardanti la storia dell'Università, dei suoi studenti, dei suoi docenti, dal secondo Cinquecento ai primi anni Duemila. Una biblioteca di circa 500 volumi, su tematiche affini alla collezione, completa la raccolta.

La collezione “Marco Albera” è riconducibile a due macroaree: la prima comprende materiali strettamente legati alla vita istituzionale, quali un’ampia raccolta di legislazione relativa all'istruzione, diplomi e tesi di licenza, laurea e aggregazione dell’Università e della Scuola d’Applicazione per gli Ingegneri di Torino, componimenti poetici e orazioni ufficiali; la seconda raccoglie una ricca documentazione sulle organizzazioni studentesche e goliardiche, riviste e numeri unici, copioni e spartiti musicali, inviti e manifesti di veglioni e spettacoli, nonché un nucleo di distintivi e di feluche.

Agitazioni e iniziative politiche studentesche

Sono qui descritti materiali eterogenei che si è ritenuto di poter raggruppare entro la categoria delle agitazioni e dell'iniziativa politica del corpo studentesco o di sue componenti tra XVIII e XX secolo, per lo più entro l'Università di Torino.

Tumulti del 1791-1792

Le agitazioni del 1791 scoppiarono a seguito dell'arresto di Giuseppe Parena, studente di Chirurgia apprendista presso il chirurgo Verna. Il ragazzo aveva schiaffeggiato una prostituta, Vittoria Fontana detta "bella Cabassina", dopo che questa lo aveva derubato. Le fonti e la storiografia propongono almeno due ricostruzioni dei fatti: la prima identifica come protettore della donna il sostituto assessore Antonio Zappa, che servendosi delle false accuse del parrucchiere e spia del Vicariato Lorenzo Oddono fece arrestare il giovane. La seconda vede invece come complice della donna solamente Oddono, che tramite una denuncia fraudolenta fece ordinare l’arresto del giovane da parte di Zappa, vittima anch’egli del raggiro. In entrambi i casi era violato il privilegio del foro: a difesa di questa immunità giuridica si levò la violenta sommossa armata degli studenti universitari e del Collegio delle Provincie, spalleggiati dagli artigiani e dai commercianti al minuto, che fu fronteggiata dall'esercito e si placò solamente dopo le pubbliche scuse di Zappa, la sua rimozione dalla carica e l'arresto di Oddono e della prostituta, esposti alla pubblica gogna. Il manoscritto in esame riporta la versione che incrimina Zappa come reo del misfatto, citando i nomi di varie autorità accademiche e della pubblica sicurezza cittadina, ma non quelli dello studente e della donna.
Il 25 marzo 1792 scoppiarono nuovi tumulti: dopo aver solidarizzato l’anno precedente, gli studenti - in particolare quelli del Collegio delle Provincie - si scontrarono con gli "Artisti" (gli artigiani), fiancheggiati dai “Bottegai”. Alla base, il malcontento suscitato dalla concessione di speciali privilegi agli studenti, non parimenti accordati ad artigiani e commercianti. Una banale rissa nei pressi della Porta Nuova degenerò nei giorni seguenti in scontri armati per le vie della città: sono segnalati morti e feriti, nonché l'intervento dell'esercito.

Si conserva un opuscolo manoscritto sui tumulti studenteschi scoppiati a Torino tra il 6 e il 10 giugno 1791 e il 25 marzo 1792, post 1792:

  • I fasc.: presenta una relazione in prosa, intitolata Relazione De' fatti seguiti a Torino Li 6, 7, 8, 9 e 10 del mese di Giugno 1791 e datata 11 giugno 1791;
  • bifoglio sciolto: dà un resoconto in versi del medesimo episodio, senza titolo e data; mutila della prima parte;
  • II fasc.: reca una cronaca in versi, intitolata Lettera informativa de' passati tumulti e datata 27 marzo 1792.

Rivolta del 1821

L’11 gennaio 1821, al Teatro d’Angennes, alcuni studenti indossarono un berretto di lana rossa con fiocco nero, colori delle insegne carbonare. Nonostante si trattasse di un gesto goliardico, furono arrestati dai carabinieri in violazione del privilegio del foro. Il giorno seguente, per protesta, l'Università fu occupata; nonostante la mediazione di Prospero Balbo, ministro dell'Interno e capo del Magistrato della Riforma, Ignazio Thaon di Ravel, governatore militare della città di Torino, ordinò di sedare con la forza il tumulto. Le truppe, abbattuto il cancello su via Po, irruppero nel cortile e ferirono una trentina di giovani: numerosi furono gli arresti e i ricoveri presso l'Ospedale di San Giovanni. Seppur la protesta sia sorta spontaneamente, contro la violazione di antichi privilegi, i fatti assunsero un forte significato politico, in virtù del malcontento per le condizioni dell’Università. Nel 1814 erano stati allontanati alcuni tra i migliori docenti, a causa della loro partecipazione alle vicende rivoluzionarie e alla collaborazione con il regime napoleonico, sottoponendo l'Ateneo a un controllo ideologico soffocante.
Molti studenti, insieme ad alcuni docenti e numerosi “ripetitori” del Collegio delle Province, presero parte al movimento insurrezionale sorto a marzo. Dopo la sconfitta di Novara a opera dell’esercito austriaco alcuni fuggirono esuli in Spagna, tra cui tre degli studenti che avevano indossato il berretto rosso; altri furono invece arrestati. L’Università restò a lungo chiusa e furono adottati provvedimenti per evitare gli assembramenti dei giovani in città, stabilendo che si istruissero almeno per i primi anni nelle città di provenienza. Nel 1822 fu abolito il privilegio del foro, soppresso il Collegio delle Province e approvato un Regolamento in cui i doveri religiosi e il controllo costante su abitudini di vita e condotta suscitano un forte malcontento.

Si conservano:

  • fascicolo manoscritto composto da 6 bifogli cuciti: presenta il Catalogo degli ufficiali che componevano la banda degli assassini che entrarono nell'Università la sera del 12 gennaio, e 22 componimenti poetici (per lo più sonetti) sui disordini del gennaio 1821, che denunciano la dura repressione attuata del governatore Thaon di Ravel, 30 giugno 1822;
  • 4 tavole a stampa raffiguranti la carica dei soldati contro gli studenti nel cortile dell'Università:
    1. "Massacro degli studenti nell'università di Torino", incisione di Giacomo Carelli su disegno di Antonio Masutti, estratta da Pietro Corelli, La Stella d’Italia, o nove secoli di casa Savoia, IV, Milano, Alessandro Ripamonti, 1862, tav. III;
    2. seconda copia della medesima incisione, proveniente da un volume non noto, accompagnata dalla didascalia "... a colpi di spada e di bajonetta assalgono quei giovinetti inermi. (Pag. 408)";
    3. "I disordini universitarii d'altri tempi: Rivolta degli studenti torinesi nel 1821", senza autore, estratto da «Illustrazione popolare. Giornale per le famiglie», A. XXXII, n. 15, 10 marzo 1895, copertina;
    4. "La rivolta degli studenti dell'Università di Torino nel 1821", illustrazione di Tancredi Scarpelli estratta da Paolo Giudici, Storia d'Italia, IV, Il Risorgimento, Firenze, Nerbini, 1958, tav. 19;
  • fascicolo a stampa composto da 2 bifogli incollati: Patenti colle quali S.E. il signor cavaliere Thaon di Revel Conte di Pralungo luogotenente generale ne' regii stati stabilisce una delegazione per conoscere de' delitti di ribellione, tradimento, insubordinazione, ed altri commessi per operare lo sconvolgimento seguito nello scorso mese di marzo, Torino, Stamperia Reale, 26 aprile 1821;
  • manifesto a stampa, 600x470 mm: sentenza emanata il 28 settembre 1821 dalla "Regia Delegazione in Torino sedente stabilita con Patenti delli ventisei scorso aprile” contro gli insorti dei moti di marzo;
  • 2 bifogli a stampa recanti i sonetti Alla patria di C.A.M. (studente di Medicina all'Università di Torino) e Agli italiani di F.C. (studente di Legge all'Università di Torino), 1821;
  • volantino relativo al corteo degli studenti promosso dall'Associazione Torinese Universitaria per commemorare i compagni caduti nel marzo 1821, s.d. [1903?];
  • cartolina che riproduce la lapide dedicata ai moti del 1821 nella sua collocazione originaria nel cortile del Palazzo degli Studi [Rettorato], stampa Ediz. G. Navarini, s.d. [post 1904] (2 copie);
  • volume: Efisio Giglio Tos, Albori di Libertà. Gli Studenti di Torino nel 1821, Torino-Genova-Milano, Casa Editrice Renzo Streglio, 1906;
  • volume: Santarosa, Filippo Annibale Santorre De Rossi conte di, La Rivoluzione Piemontese nel 1821 di Santorre Santarosa coi ricordi di V. Cousin sull'autore. Versione italiana con note e documenti a cura di Alessandro Luzio, Torino [etc.], G. B. Paravia & C., 1920;
  • opuscolo: Alla fiera e balda Gioventù studiosa di Torino. 1821-1921, a cura del Comitato di Organizzazione Civile, Torino, Tip. Alberto Giani, gennaio 1921;
  • opuscolo: Erwig Gabotto di San Giovanni, Le condanne dei "Costipati". (Da un manoscritto inedito famigliare), Torino, Arti Grafiche - V. Santoni, 1924;
  • opuscolo: Carlo Bornate, La partecipazione degli studenti liguri ai moti del 1821 e la chiusura dell'Universita, Bergamo, Soc. An. Poligrafiche Nava, s.d. [anni Venti];
  • biglietto d'auguri per il Natale 1957 del Rettore, recante la riproduzione dell'incisione "Massacro degli studenti nell'università di Torino", dicembre 1957.

Si conservano inoltre alcuni estratti in fotocopia di studi storici dedicati ai fatti di Pietro Egidi, Arturo Segre e Pierangelo Gentile.

Studenti nel 1848

Documenti inerenti il ruolo e le iniziative studentesche nel frangente del Quarantotto:

  • tavola a stampa: "Pranzo degli studenti", illustrazione di Felice Cerrutti [Felice Beauduc Cerruti] estratta da «Il mondo illustrato. Giornale universale», A. I, n. 52, 27 dicembre 1847, p. 820;
  • opuscolo: Brindisi e discorsi letti in occasione del pranzo degli studenti il 20 dicembre 1847, Torino, Tipografia Zecchi e Bona, 1847 (3 copie); dedicato al ministro della Pubblica istruzione Cesare Alfieri di Sostegno, raccoglie i discorsi di Roberto d'Azeglio, Cesare Balbo, Gian Lorenzo Cantù, Giacomo Durando, Folliet Gaspard, Giulia Molino-Colombini, Olimpia Savio-Rossi e del rabbino maggiore di Torino, testimoniando il caloroso sostegno da parte degli studenti al processo riformatore promosso da Carlo Alberto;
  • manifesto a firma del ministro della Pubblica istruzione Carlo Boncompagni di Mombello sulle agevolazione concesse agli studenti arruolati per le campagne militari, stampa Tipografia Chirio e Mina di Torino, 21 marzo 1848, mm 370 x 300; nel fervore delle Cinque giornate di Milano (18-22 marzo 1848), dimostra l'interesse del Governo a tener vivo l'ardore dei giovani per la causa risorgimentale, tramite la concessione di facilitazioni ai volontari e garantendo la possibilità di sostenere gli esami anche sotto le armi;
  • bifoglio a stampa recante l'ode "Al cittadino avvocato Alerino Como, provveditore del R. Collegio d'Alba, gli studenti ossequiosi e formanti il Battaglione della Speranza", a firma del sacerdote Francesco Piatti, professore di Retorica e oratore del battaglione, stampa Tip. Chiantore e Sansoldi di Alba, 21 gennaio 1849;
  • volantino a stampa recante l'appello dell'Associazione universitaria di Torino alla Guardia nazionale, 16 marzo 1849 (firmato La Commissione Esecutiva: Maccia, Sodani, Della-Cella, Torti, Pavese, De-Lorenzi, Ajreni, Gandolfi); alla vigilia della battaglia di Novara, gli studenti fecero appello al corpo militare affinché si mantenesse leale a Carlo Alberto e si facesse garante delle sue riforme, contro le "fazioni retrograde sopite, ma non dome, o la scaltrezza austriaca";
  • volantino recante il resoconto degli "Avvenimenti del Campo di Sorio", s.d. [post 10 aprile 1848]; relazione stilata da Domenico Zanuso ("studente crociato") sui caduti a Sorio e Montebello nel combattimento contro gli austriaci dell'8 aprile.

Seppur non riferibili a iniziative studentesche, si conservano inoltre:

  • bifoglio a stampa recante la lettera del vescovo di Asti Filippo Artico ai parroci e sacerdoti della città e della diocesi, 19 giugno 1848; il vescovo raccomanda loro di non incoraggiare qualsivoglia iniziativa di opposizione ai provvedimenti voluti dal re Carlo Alberto, in linea con quelli di Pio IX;
  • bifoglio a stampa recante nota dell'"Ordine da tenersi per la funzione solenne del Te Deum del giorno di domenica 27 febbraio 1848", a firma di Roberto D'Azeglio, stampa Stamperia Sociale degli artisti, 1848;
  • tavola a stampa: "Festa del 27 febbraio in Torino. Veduta della Gran Madre di Dio, alla mattina", estratta da «Il mondo illustrato. Giornale universale», A. II, n. 9, 4 marzo 1848, p. 152; entrambe sono riferibili alla cerimonia tenutasi il 27 febbraio 1848 presso la chiesa della Gran Madre di Dio a Torino.

Si conserva inoltre un fascicolo di materiali riconducibili alla partecipazione del collezionista al convegno "Cesare Balbo 150 anni dopo (Torino, 1789-1853)", tenutosi a Torino il 24 e 25 ottobre 2003 (fotocopie, testo dell'intervento e dépliant).

Tumulti del 1885

Il 10 marzo 1885, in occasione del tredicesimo anniversario della morte di Giuseppe Mazzini, a Torino si tennero alcune manifestazioni a cui parteciparono gli studenti, tra cui gli iscritti all'Associazione democratica universitaria. Questi assembramenti furono prontamente sciolti dalla forza pubblica, che arrestò anche alcuni partecipanti. Già nei giorni precedenti il prefetto Bartolomeo Casalis aveva mandato nelle aule dell'Università alcuni agenti in borghese, a vigilare sull'ordine pubblico, senza darne avviso alle autorità accademiche. L'11 marzo gli studenti mandarono una loro delegazione in Prefettura per chiedere spiegazioni, trovando però i cancelli chiusi e le forze dell'ordine pronte a respingerli. Mentre la protesta stava montando nel cortile dell'Ateneo, una seconda delegazione si recò nuovamente in Prefettura e fu finalmente accolta. Nel corso dell'assemblea del giorno seguente venne comunicato l'esito dell'incontro: la posizione del prefetto, che rivendicava l'opportunità del proprio operato per il mantenimento dell'ordine pubblico, infiammò i giovani, che mossero in corteo verso piazza Castello. La forza pubblica procedette a disperdere i manifestanti, ad alcuni arresti e al sequestro della bandiera degli studenti. Solo tramite l'intervento del rettore Enrico D'Ovidio si giunse a una tregua, con la restituzione del vessillo e la scarcerazione degli allievi.

Si conserva una tavola a stampa, intitolata "Torino. L'agitazione universitaria (disegno di Oreste Silvestri)", illustrazione (fotozincotipia a colori ?) estratta da «L'Illustrazione Italiana», A. XII, n. 14, 5 aprile 1885, p. 221.

Tumulti del 1897

Manifesto in cui il rettore Domenico Tibone impone agli studenti il ritorno all'ordine, 3 febbraio 1897, stampa Tip. Reale-Paravia, mm 760 x 545.

Il 26 gennaio 1897 il ministro della Pubblica istruzione Emanuele Gianturco, in visita all'Università di Bologna, venne duramente criticato dagli studenti per le sanzioni disciplinari disposte contro i professori Antonio Labriola e Maffeo Pantaleoni. La protesta presto si allargò agli Atenei di Roma, Napoli, Sassari, Cagliari e Genova, dove si verificarono scontri tra gli studenti e la forza pubblica e furono chiuse le Università. A Torino il presidente del Circolo monarchico universitario Giovanni Toselli, studente di Giurisprudenza, inviò al ministro un telegramma di sostegno, in cui deplorava le manifestazioni dei colleghi bolognesi: questo episodio causò il 29 gennaio l’infiammarsi della protesta, guidata dallo studente di Lettere Carlo Sambucco. A febbraio l’Ateneo venne quindi chiuso e fu avviato un provvedimento disciplinare contro gli allievi che parteciparono alle contestazioni, con la conseguente loro espulsione.

Proteste in occasione della commemorazione di Carducci

Il 16 febbraio 1907 morì Giosuè Carducci. Nei giorni seguenti l’Università di Torino ne affidò la commemorazione ad Arturo Graf, ordinario di Letteratura italiana. Sollecitato allo stesso scopo dal ministro della Pubblica istruzione Luigi Rava e dagli studenti romani, Graf rifiutò l’invito di tenere la propria lectio magistralis in Campidoglio. La conferenza si sarebbe tenuta piuttosto presso l’aula magna dell’Ateneo torinese, nell’orario abituale del suo corso, e avrebbe avuto un taglio prettamente accademico. La data prescelta fu il 26 febbraio: segnalando l’appuntamento, la cronaca locale ribadiva che, a causa dell’esigua disponibilità di posti, la cerimonia sarebbe stata aperta in primo luogo agli allievi. Tale disposizione fu invece disattesa: la sala era stata riservata per la maggior parte ad ospiti invitati. Si innescò quindi la protesta, che impedì lo svolgimento della commemorazione.
Nei giorni successivi l’agitazione non si affievolì, anche perché «La Stampa» aveva pubblicato una serie di articoli molto critici verso gli studenti, accusandoli per l’indisciplina e per l’offesa alla memoria di Carducci. Nacquero manifestazioni contro il quotidiano, che proseguirono sino all’inizio del mese successivo. Il 1° marzo un corteo raggiunse la sede del giornale: dispersi dalla polizia, i partecipanti tornarono nel cortile dell’Ateneo, disturbando le lezioni e dando alle fiamme alcune copie del giornale. A causa della sommossa l’Università fu quindi chiusa. Alla versione data da «La Stampa», gli studenti risposero con la pubblicazione di un manifesto e di fogli volanti, nei quali offrirono la loro ricostruzione dei fatti.

Si conservano due numeri unici, prodotti dagli studenti:

  • La campana degli studenti, Torino, Tip. Sartori, 3 marzo 1907 (sottotitolo: “Voi suonate le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane”);
  • Campana a stormo, Torino, Tip. Sartori, 4 marzo 1907 (sottotitolo: “Voi suonate le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane”).

Ballo dell'orso del 1755

  • IT ASUT ALBERA - Agitazioni. Ballo orso
  • Unità archivistica
  • ultimo quarto del XVIII sec. - 1902
  • Parte diCollezione "Marco Albera"

Materiali relativi ai fatti occorsi a Torino alla fine di novembre del 1755, quando gli studenti si opposero con la forza allo svolgimento del ballo dell'orso e di un combattimento tra animali nel cortile dell'Ateneo, ritenendo tali manifestazioni lesive dell'onore dell'istituzione e proprio. Lo spettacolo, proposto da un "ciurmadore", era stato autorizzato da Carlo Luigi Caissotti, capo del Magistrato della Riforma. Dopo la distruzione delle palizzate montate per il circo, gli studenti respinsero un corpo di guardia inviato sul posto dalle autorità, che desistettero dall'intento e disposero il trasferimento dello spettacolo al Valentino.

Si conservano:

  • fascicolo recante le Composizioni poetiche sul fatto seguito nella Regia Università di Torino nel 1759, post 1759;
  • opuscolo: Efisio Giglio Tos, Il ballo dell'orso, Tipografia degli Artigianelli, Torino, 1902 (4 copie).
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