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Collezione "Marco Albera" Testo
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Tesi di laurea e appunti manoscritti di Gioachino Toesca di Castellazzo

  • Delle due copie della tesi di laurea, una presenta ampie note manoscritte nelle quali il candidato sviluppa la dissertazione sui punti di diritto civile, penale e amministrativo, in vista dell'esame.
  • In un bifoglio manoscritto allegato, il candidato si presenta agli "Ill.mi Sig.ri Professori e Dottori del Collegio", cercando di accattivarsene la benevolenza: potrebbe forse trattarsi dello stesso discorso tenuto in occasione della discussione di laurea.

Tesi per il conferimento del titolo di Ingegnere idraulico e Architetto civile

Tesi a stampa presentate per l'esame pubblico di Ingegnere idraulico e/o di Architetto civile. Gli elaborati sono costituiti da una o due tracce di temi (uno per conseguire un titolo, due per entrambi) di Ingegneria idraulica o/e di Architettura civile, svolti dai candidati nel corso della parte scritta dell'esame; in coda sono stampati gli argomenti estratti per la prova orale.

Il Regolamento per i corsi di Filosofia superiore, di Matematica e di Architettura, allegato al Manifesto del Magistrato della Riforma n. 629 del 4 ottobre 1847, disponeva che al termine dei corsi quadriennali di Matematica e di Architettura, dopo aver superato un esame privato su tutte le materie oggetto di studio alla fine di ogni anno accademico, si avesse accesso all'esame pubblico d’Ingegnere idraulico o di Architetto civile (art. 22). I professori di Idraulica, Costruzioni e Geometria pratica trasmettevano al preside o al vicepreside della Classe 15 argomenti estratti dai trattati spiegati durante l’anno, mentre il professore di Meccanica trasmetteva due diverse serie di 15 temi, una per l’esame pubblico d’Ingegnere idraulico e l’altra per quello d’Architetto civile, consistente in una parte limitata del programma (art. 23). Gli articoli 24-25 regolano il funzionamento della prova finale: “L’esame pubblico d’Ingegnere idraulico verserà sulla risoluzione in iscritto, accompagnato da tutti i necessarii disegni e calcoli de’ materiali, di un tema proposto alcuni mesi prima dal professore d’Idraulica, e sopra tre argomenti, uno d’Idraulica, uno di Meccanica e uno di Costruzioni [...]. L’esame pubblico di Architetto civile verserà sulla risoluzione in iscritto […] di un tema proposto al candidato alcuni mesi prima dal Professore di Architettura, e sopra tre argomenti, uno di Meccanica, uno di Costruzioni, ed uno di Geometria pratica”. Entrambi gli articoli prescrivevano che il tema e i tre argomenti dovessero essere stampati a cura del candidato.
Ai soli studenti di Matematica era concessa la possibilità di conseguire la doppia qualifica mediante un unico esame privato al termine del quarto anno e un unico esame pubblico, costituito da una prova d’Idraulica, una d’Architettura e un’interrogazione su quattro temi, Idraulica, Meccanica, Costruzioni e Geometria pratica (art. 29). Gli ingegneri potevano inoltre sostenere dopo tre mesi dal conseguimento del titolo l’esame pubblico di Architetto civile, senza obbligo di sostenere un ulteriore corso o esame privato (art. 28). Gli architetti, per essere ammessi al pubblico esame di Ingegnere idraulico, dovevano frequentare per anno la scuola di Idraulica e sostenere un esame privato aggiuntivo su Analisi e Meccanica (artt. 30-31).
Il Regolamento fu confermato dal Regio Decreto n. 1284 del 1851 (art. 4).

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