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Collezione "Marco Albera" With digital objects
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Tesi del 1872

Per il grado di laurea: Carlo Brizio (Sulla procedura pacifica internazionale cenni di Carlo Brizio).

Tesi del 1896

Per il gradi di laurea: Saverio Fino (Del diritto di tener banchi in chiesa).

Tesi del 1903

Per il grado di laurea: Luigi Bianchetti (Le fabbricerie in Piemonte).

Tesi del 1905

Per il grado di laurea: Pietro Torriano (La violenza nella formazione del diritto. Le teorie dello Stricker, Menger, Gumpiowicz, Nietzghe [sic!]).

Annuari e guide dello studente

  • Annuario dell'Associazione universitaria torinese. Anno I (1889-96), Tip. G. Candeletti, Torino, 1896;
  • Guida per lo studente in Torino pel 1904, R. Steglio e Comp., Torino, 1904;
  • Guida dello studente con illustrazioni e una pianta topografica dell'Esposizione, Stabilimento Tipografico Dott. Guido Momo, Torino, 1910.
    La Guida dello studente è redatta da Gino Galeazzi: nei ringraziamenti è segnalato che la copertina fu realizzata da Gaetano Nave; a seguire sono riportati il comitato d’onore e i soci benemeriti dell’A.T.U. e in chiusura sono pubblicati l’annuario dell’associazione universitaria per l’anno sociale 1909-10, il programma delle iniziative per quello successivo, lo statuto e i regolamenti. L’opuscolo passa in rassegna i vari dipartimenti collegati alle Facoltà dell’Università, il Politecnico, la Scuola superiore di commercio e la Scuola superiore di veterinaria, dei quali è dato un breve profilo storico, le biblioteche e i musei di Torino. Una sezione è specificamente dedicata alle norme e ai regolamenti degli Istituti superiori e fornisce informazioni pratiche sullo svolgimento della vita accademica e sul pagamento delle tasse scolastiche, dall’immatricolazione alla laurea. Seguono varie pagine riservate alle informazioni pratiche sulla città e all’Esposizione internazionale delle Industrie e del Lavoro, tenutasi a Torino nel 1910, di cui in chiusura è fornita una mappa. All’interno è inoltre pubblicato un intervento di Francesco Ruffini (L'Ateneo Torinese) e sono riprodotte le fotografie del cortile del Palazzo del Rettorato, della facciata e del cortile della sede del Politecnico in via Cavour, del Castello del Valentino visto da corso Marconi, del Museo del Risorgimento presso la Mole Antonelliana, di Palazzo Carignano e del monumento a Carlo Alberto e dell’Armeria Reale.

Tesi per il conferimento del titolo di Ingegnere idraulico e Architetto civile

Tesi a stampa presentate per l'esame pubblico di Ingegnere idraulico e/o di Architetto civile. Gli elaborati sono costituiti da una o due tracce di temi (uno per conseguire un titolo, due per entrambi) di Ingegneria idraulica o/e di Architettura civile, svolti dai candidati nel corso della parte scritta dell'esame; in coda sono stampati gli argomenti estratti per la prova orale.

Il Regolamento per i corsi di Filosofia superiore, di Matematica e di Architettura, allegato al Manifesto del Magistrato della Riforma n. 629 del 4 ottobre 1847, disponeva che al termine dei corsi quadriennali di Matematica e di Architettura, dopo aver superato un esame privato su tutte le materie oggetto di studio alla fine di ogni anno accademico, si avesse accesso all'esame pubblico d’Ingegnere idraulico o di Architetto civile (art. 22). I professori di Idraulica, Costruzioni e Geometria pratica trasmettevano al preside o al vicepreside della Classe 15 argomenti estratti dai trattati spiegati durante l’anno, mentre il professore di Meccanica trasmetteva due diverse serie di 15 temi, una per l’esame pubblico d’Ingegnere idraulico e l’altra per quello d’Architetto civile, consistente in una parte limitata del programma (art. 23). Gli articoli 24-25 regolano il funzionamento della prova finale: “L’esame pubblico d’Ingegnere idraulico verserà sulla risoluzione in iscritto, accompagnato da tutti i necessarii disegni e calcoli de’ materiali, di un tema proposto alcuni mesi prima dal professore d’Idraulica, e sopra tre argomenti, uno d’Idraulica, uno di Meccanica e uno di Costruzioni [...]. L’esame pubblico di Architetto civile verserà sulla risoluzione in iscritto […] di un tema proposto al candidato alcuni mesi prima dal Professore di Architettura, e sopra tre argomenti, uno di Meccanica, uno di Costruzioni, ed uno di Geometria pratica”. Entrambi gli articoli prescrivevano che il tema e i tre argomenti dovessero essere stampati a cura del candidato.
Ai soli studenti di Matematica era concessa la possibilità di conseguire la doppia qualifica mediante un unico esame privato al termine del quarto anno e un unico esame pubblico, costituito da una prova d’Idraulica, una d’Architettura e un’interrogazione su quattro temi, Idraulica, Meccanica, Costruzioni e Geometria pratica (art. 29). Gli ingegneri potevano inoltre sostenere dopo tre mesi dal conseguimento del titolo l’esame pubblico di Architetto civile, senza obbligo di sostenere un ulteriore corso o esame privato (art. 28). Gli architetti, per essere ammessi al pubblico esame di Ingegnere idraulico, dovevano frequentare per anno la scuola di Idraulica e sostenere un esame privato aggiuntivo su Analisi e Meccanica (artt. 30-31).
Il Regolamento fu confermato dal Regio Decreto n. 1284 del 1851 (art. 4).

Tesi del 1741

Per il grado di licenza: Giuseppe Antonio Longo.
Per il grado di laurea: Pietro Tommaso Zappata.

Tesi del 1770

Per il grado di licenza: Giuseppe Ottavio Grimaldi e [Giovanni Battista] Felice Zampa.
Per il grado di laurea: Giovanni Francesco Lupo.

Tesi del 1825

Per il grado di laurea: Luigi Marchisio.
Per il grado di aggregazione al Collegio: Vincenzo Gioberti.

Tesi del 1779

Per il grado di licenza: Paolo Francesco Alessio, Carlo Giuseppe Andreani, Francesco Antonielli, Giovanni Giorgio Arcasio, Gioacchino Argenta, Stephane Audé, Prospero Balbo, Giovanni Michele Bellone, Feliciano Bergera, Giuseppe Bergera, Simon Borivent, Antoine Bron, Giuseppe Antonio Buridano, François Carelli de Bassy, Francesco Caresana di Santhià, Giuseppe Cavalli d’Olivola, Ludovico Lorenzo Cerruti, Giuseppe Demetrio Ceva di Lesegno, Vincenzo Ciochino, Carlo Francesco Cominotti, Giuseppe Amedeo Antonio Alessio Corte di Bonvicino, Giuseppe Antonio Danesi, Benedetto Desjoyaux, Francesco Ignazio Enrici, François Favre, Giovanni Stefano Gandolfo, Felice Bartolomeo Gherzi, Innocenzo Ghighetti, Felice Gilardini, Giuseppe Ludovico Lanteri, Galeazzo Maria Leardi, Guido Lingeri, Giorgio Francesco Marmanzana, Filiberto Melica, Pietro Giovanni Michelati, Pietro Paolo Michelotti, François Montreal, Francesco Saverio Morotti, Giuseppe Francesco Musso, Vincenzo Pacchiarotti, Charles François Pacoret, Paolo Gaetano Panizza, Giuseppe Panizzardi, Giuseppe Antonio Piacenza, Eugenio Pisceria, Giuseppe Emilio Prus, Giovanni Ludovico Raiberti, Lorenzo Gaetano Ravelli, Claudio Francesco Regis, Philippe Rosset, Geronimo Rota, Giovanni Francesco San Martino della Motta, Pietro Agostino Scaglia, Carlo Emanuele Stoper, Giovanni Battista Tarsis, Giovanni Giacomo Traggia, Pietro Maria Trevisi e Alessandro Vai.
Per il grado di laurea: Ignazio Benisson, Carlo Biancone, Victoire Blanc, Giovanni Gaudenzio Borsotti, Giovanni Isidoro Botta, Stanislao Francesco Maria Donaudi, Joseph Garbillion, Gaetano Garone, Giovanni Pietro Magnano, Leovigildo Massa, Giacomo Valentino Moreni, Giovanni Stefano Rota, Carlo Vincenzo Sica e Giovanni Francesco Toppia.

Tesi del 1787

Per il grado di licenza: Giuseppe Antonio Chialiva (due copie).

Tesi del 1788

Per il grado di licenza: Giacomo Maurizio Alberti, Carlo Luigi Astor (?), Giuseppe Antonio Benvenuti, Giuseppe Antonio Caldera, Gaspare Canibus (?), Pietro Fascio, Carlo Ludovico Grassis di Cervignasco, Paolo Battista Mazzetti di Saluggia, Giovanni Pollonera.

Tesi del 1789

Per il grado di licenza: Giuseppe Maria Camussa e Michele Fontana Rava
Per il grado di laurea: Michele Fontana Rava, Giuseppe Luigi Gentile e Carlo Giuseppe Ravicchio (due copie).

Tesi del 1797

Per il grado di licenza: Carlo Maria Roggieri.
Per il grado di laurea: Giuseppe Bertini (2 copie) e Carlo Pullini di Sant'Antonino.

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