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Descrizione archivistica
Archivio storico. Università degli Studi di Torino Mottura, famiglia
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Lettere di Giuseppe Peretti

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Per G
  • Unità archivistica
  • 1918-06-02 - 1919-02-18
  • Parte diMottura, famiglia

Parte per il campo di Molare (Al) il 28 maggio 1918. Ringrazia la famiglia Mottura per il sostegno economico. Dopo la fine della guerra resta sotto le armi, in Albania e in Dalmazia.

Lettere di Guido Fassio

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Fas
  • Unità archivistica
  • 1916-06-01 - 1918-11-06
  • Parte diMottura, famiglia

Presta servizio col grado di soldato, poi caporale, poi caporal maggiore, infine sergente. Scrive spesso a Ferdinando Mottura, dando notizie della propria salute e informandosi dell’altrui. Ringrazia per l’invio di pacchi e di denaro, chiede notizie degli altri colleghi della ditta e del procedere dell’attività.
Si augura che la guerra finisca presto: "… e intanto i giorni passano e se non altro speriamo che il tempo ci porti meccanicamente all'epilogo di questa tragedia quasi universale." (5-3-1917).
Di fronte all'abbattimento di alberi colossali facenti parte del demanio dell'Impero austriaco commenta con sconforto: "E così è la vita - non le dico che dopo il mio ritorno dalla licenza, il pensiero dei miei cari, della vita libera e borghese, mi fa trovare inammissibile la presente." (5-3-1917).
Stigmatizza l’avvicendarsi troppo frequente nei ruoli di responsabilità: "E siccome si ostinano a cambiare comandante ogni mese - così ancor oggi ce ne giunge uno fresco fresco ..." (11 marzo 1917).
Riflette sulle conseguenze della guerra anche al di fuori del suo teatro e descrive il fluire meccanico dei giorni: "Bisogna convincersi che la guerra si ripercuote in tutti, da quei poveri disgraziati che insanguinano il Carso ai nostri alpini che vanno scovando il nemico fra i dirupi. Fra essi vi sta tutto il mondo che per riflesso pur non essendo al pericolo subisce il peso sempre più pesante della guerra. E intanto si tira innanzi - non vi è altra soddisfazione migliore che quella di voltare il foglio del mese passato ed al quale non si pensa più. Si ha la convinzione che più tempo passa più gli eventi matureranno e l'equilibrio dovrà ritornare sul mondo sconquassato dalla grande guerra ... Sul fronte qui, salvo qualche isolata azione d'artiglieria, è calmo. Pensiamo invece alle bufere dell'Isonzo e ne invidiamo le ansie e le pensose giornate..." (9-6-1917).
Riferisce dell’arrivo di Nino Oxilia, che perse la vita di lì a pochi mesi: "In questi giorni giunse ad una batteria mortai del mio Gruppo il tenente Oxilia (l'autore di commedie) è mio caro amico ma ancora non lo potei vedere" (1-7-1917).
Offre squarci di vita quotidiana: "L'altro giorno fui con qualcuno dei miei compagni all'inaugurazione della casa del soldato ... abbiamo visto molte pellicole cinematografiche in sale costruite appositamente. Si è visto la Gallie soci ed altri. Abbiamo sentito musica e fonografo. Insomma un po' di diversivo di quelli che in altri tempi si guardavano di fuori e si andava via" (23-10-1917; allega un francobollo statunitense e due brasiliani). "Qui in questa casa borghese dove noi sergenti ci siamo installati la sera si passa intorno ad un grande camino alimentato senza parsimonia ... Si dorme in una stanza grande che forse era quella matrimoniale della famiglia che l'abbandonò, però qualcuno ha creduto bene di portarsi il pagliericcio nelle caverne che ci siamo costruiti. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio dicono, io però rimango qui". (6-1-1918).
Chiede di poter ricevere libri e manifesta il proprio piacere nella lettura: "... ecco voglio approfittare per una cosa: se si trova in casa qualche libro che non le sia utile, o che almeno non rappresenti interesse per i suoi figli ora o poi; mi farebbe un grosso favore mandarmelo ..." (14-5-1918). "Un vivissimo grazie anche per la scelta felicissima giacché rileggerò con molto piacere il capolavoro Manzoniano che ad ogni lettura conobbi sempre più perfetto ed interessante; anche pel secondo ha scelto bene, giacché i libri di avventure mi piacciono sempre molto." (5-6-1918).
Spera in un prossimo congedo, alla fine delle ostilità, essendo parte di una ditta commerciale e non correndo il rischio della disoccupazione: "Pare vi sia il concetto di congedo prossimo per militari che chiedono esonero per agricoltura, industria e commercio. Insomma pare che i militari che mediante richieste di esonero perché componenti ditte commerciali ecc. verranno congedati in anticipo, questo perché non vanno compresi nel numero di quelli che congedandosi saranno disoccupati." (6-11-1918).

Lettere di Lorenzo Fracchia

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Fra
  • Unità archivistica
  • 1917-01-27 - 1917-03-19
  • Parte diMottura, famiglia

Presta servizio in un reparto volante, schierato ora in prima ora in seconda linea. Lamenta forti dolori reumatici e un principio di sciatica. Chiede a Ferdinando Mottura, in quanto proprio datore di lavoro, un prestito di 15 lire.

Lettere di Pio Sirombo

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Sir P
  • Unità archivistica
  • 1915-08-14 - 1917-04-26
  • Parte diMottura, famiglia

Riferisce di un incontro con Carlo Gamna (26 aprile 1917).

Necrologi e commemorazioni

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo DP Necrologi
  • Unità archivistica
  • 1990-1991
  • Parte diMottura, famiglia

Commemorazione di Giacomo Mottura, di Antonio Ascenzi, estratto dai "Rendiconti Lincei", Supplemento, serie IX, vol. II (1991).
Commemorazione di Giacomo Mottura, di Aldo Stramignoni, estratto dagli Atti della Accademia delle Scienze di Torino, vol. 125, fasc. 5-6 (1991), Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali.
"La scomparsa del professor Mottura", di Benedetto Terracini, "Piemonte medico", giugno 1990.

Nordmann, Martin

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo - Carteggio. Nordmann M.
  • Unità archivistica
  • 1938-10-10 - 1938-10-15
  • Parte diMottura, famiglia

  • Minuta della lettera inviata da Giacomo Mottura al professor Nordmann, con richiesta di invio dei suoi lavori "sul cancro del polmone degli asbestosici" e sulle linfoghiandole.
  • Risposta di Nordmann, che accompagna l'invio di un suo lavoro sul cancro da asbesto, mentre non è più disponibile alcuna copia del lavoro sui linfonodi. Manifesta apprezzamento per i lavori di Mottura sul medesimo tema.

Notizie dal fronte (famiglia Gamna)

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra Gam
  • Unità archivistica
  • 1914 - 1918
  • Parte diMottura, famiglia

Busta con titolo "Per Laura", contenente una lettera di Anna Gamna alla sorella Laura, insieme alla trascizione di cinque lettere del loro fratello Giuseppe (agosto 1914), indirizzate ad Anna medesima o al fratello Carlo o alla madre, Angela Martinazzi, dai paesi di Longarone, Pieve di Cadore e Lozzo di Cadore, dove Giuseppe Gamna si trova arruolato nel 5. reggimento Genio. Sulla busta notazione a matita di Giacomo Mottura: "Agosto 1914 lettere di zio Peppino in avvicinamento al fronte trascritte da nonna Angela [Martinazzi] e Anna [Gamna]. Interessanti". Giuseppe Gamna, arruolato nel 5. reggimento Genio, si trova impegnato nelle operazioni di difesa e fortificazione che avevano interessato il Cadore fin dal momento dell’annessione all’Italia (1866) e poi con maggiore intensità dal 1904. Dal settembre 1913 numerosi emigranti, che avevano trovato un posto di lavoro in Germania e in Austria, ricevendo notizie di un possibile attacco nemico, cominciarono a rientrare in Cadore. Il governo incentivò l’arrivo di questi uomini attraverso bandi di arruolamento e biglietti gratuiti:
“Il treno era lunghissimo e per metà occupato da artiglieria da montagna ed un altro ne seguiva di alpini; al nostro fu aggiunto a Verona un treno lunghissimo di emigranti tutti su carri merci; spettacolo commovente indescrivibile … Questa mattina sveglia alle 4 e abbiamo fatto una prima marcia non lunga, senza zaino, su per una valle laterale per visitare dei lavori; domani faremo lo stesso in un’altra valle in posto un pochino più lontano e così di seguito finché saranno finite le visite di riordinamento dei lavori di tutte le valli che partono da questo paese [Longarone], ossia fino a sabato sera, momento in cui ci divideremo forse in due plotoni, uno per una valle qui vicino e l’altro (probabilmente il mio) per l’alto Cadore … Ma tutto per ora non è assolutamente altro che le solite autunnali visite di questo reggimento in queste parti" (Longarone, 13 agosto 1914, alla madre);
“… si direbbe quasi che non si è in quella spensierata compagnia che è una riunione di soldati, poiché tutti sono pensierosi e poco in vena di scherzare, io per primo; pensa che da quando sono stato richiamato non ho ancora sentito in treno, in caserma o fuori quelle canzoni monotone speciali dei soldati; si vede che il pensiero generale è alle famiglie ed al futuro. … dicesi che Pieve sia già piena di militari. Ieri sera è giunta qui una squadra di artiglieria per requisire tutti i cavalli e simili che sono disponibili … Sento dire in questo momento che da lunedì la ferrovia (che saprai va fino a Pieve già da due anni) sarà unicamente a disposizione di servizi militari …” (Longarone, 15 agosto 1914, a Carlo);
“… ho dovuto scendere in un pozzo di sei metri di profondità costruito per poter far saltare un ponte, dal fondo del quale (pozzo) parte una galleria laterale orizzontale alta appena ½ metro ...” (Lozzo di Cadore, 19 agosto 1914, alla madre);
“… dopo il rancio siamo andati a visitare il forte del Colle Piccolo, non potente come l’altro più alto, però magnifico esso pure, ma spaventoso.” (Lozzo di Cadore, 20 agosto 1914, alla madre).
Biglietto del 17 luglio 1916 in cui Angela Martinazzi dà notizie a Dino Mottura dei figli Giuseppe Gamna ("la solita vita al rombo del cannone, scoppi di granate") e Carlo Gamna ("... in data 15 [luglio] sappiamo che è sempre a Treviso con centinaia di medici che aspettano destinazione a poco a poco sono inviati nelle varie zone ...").
Lettera del 24 luglio 1916 in cui Angela Martinazzi informa la figlia Laura che Carlo Gamna è partito il 22 per Portogruaro e che è stato nominato capitano. Non è stato rinvenuto il fascio di lettere con le notizie dal fronte che dice di trasmettere.
Cartolina postale del 22 agosto 1917 in cui Angela Martinazzi riferisce alla figlia Laura che "Carlo [Gamna], lasciato Castelfranco il 14, percorse gran tratto della pianura veneta verso Santa Maria La Longa, poi Percotto [sic], poi Clauiano ecc. portandosi dietro l'intera Sezione che è interamente affidata a lui e a un collega capitano, in attesa di un nuovo comandante. E' nel pieno trambusto del trasferimento, oggi qua domani là, obbedendo ad ordini improvvisi, attendandosi nella campagna o trovando asilo in cascinali."
Cartolina illustrata da Levo, in data 11 novembre 1918, indirizzata a Laura Gamna: "Con te, Dino e bimbi all'annunzio della seconda firma d'armistizio!" Firmano Maman [Angela Martinazzi] e Carlo [Gamna].

Nuovi orientamenti delle teorie medico-biologiche nell'Unione Sovietica

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SCP URSS
  • Unità archivistica
  • 1948-1953
  • Parte diMottura, famiglia

Materiali preparatori alla pubblicazione su "Minerva Medica", anno XLIV, vol. I, n. 34 (28 aprile 1953): piano dell'opera, con testo delle Avvertenze di Enzo Arian; diverse stesure delle bozze della Presentazione, di Giacomo Mottura; traduzioni dei resoconti pubblicati su riviste tedesche delle deliberazioni dell'Accademia delle Scienze mediche dell'URSS e dell'Accademia delle Scienze dell'URSS sulle teorie fisiologiche di Ivan Petrovich Pavlov e della Società degli anatomo-patologi di Mosca sulla critica della patologia cellulare di Virchow e lo sviluppo della pato-morfologia sovietica; rassegna bibliografica; corrispondenza con Felice Balbo e con Mario Motta per un confronto sul proprio scritto.
Mottura, come Arian, ritene importante la conoscenza delle teorie che si vanno affermando in Unione Sovietica e che puntano a dimostrare "la possibilità della trasmissione ereditaria di caratteri acquisiti dall'individuo sotto l'influenza di condizioni ambientali nel giro di una sola generazione", ma avverte al contempo, rifacendoci ad Antonio Gramsci, il rischio di derive fideistiche e di caduta nella "superstizione scientifica" e sostiene con forza che "la validità scientifica dev'essere affermata sulla ripetibilità della verifica in tutte le condizioni che possano mettere in forse la validità dell'ipotesi". La difesa dell'ereditarietà dei caratteri acquisiti era stata al centro della comunicazione dell'agronomo Trofim Lysenko all'Accademia di Scienze agrarie dell'URSS il 7 agosto 1948 e tale visione, contraria alla genetica classica, si era affermata nel paese, provocando un dibattito anche in Europa e in Italia.

Nuovo direttivo (1927)

Indirizzo di saluto, su carta intestata del Gruppo, del nuovo presidente Guido Bachi, studente dell'Istituto superiore di Scienze economiche e commerciali.
Composizione del nuovo consiglio direttivo: Guido Bachi, presidente; Aldo Mamini, studente di Giurisprudenza, vice-presidente; Giacomo Mottura, studente di Medicina e chirurgia, segretario; (Santino?) De Ambrogio, studente dell'Istituto superiore di Scienze economiche e commerciali, cassiere; Menotti Tomeselli, studente di Giurisprudenza, consigliere; Domenico Abrate, studente di Ingegneria, consigliere.

Opuscoli

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. Opuscoli
  • Unità archivistica
  • 1945
  • Parte diMottura, famiglia

"Perché esiste il Movimento dei Lavoratori Cristiani" (Edizioni del Movimento dei Lavoratori Cristiani, Torino, 14 pp.); "Perché siamo cristiani e perché siamo di sinistra" (5; Edizioni del Partito della Sinistra Cristiana, 1945, 53 pp.); "Religione e partito. Risposta ad alcune obbiezioni" (Roma, Edizioni "Voce operaia", 1945, 65 pp.).

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