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Descrizione archivistica
Università degli Studi di Torino
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Convento e casa di San Francesco da Paola

  • IT ASUT CORRISPONDENZA - Conv. S. Francesco 1806-46
  • Unità archivistica
  • 1806 - 1814; 1822 - 1823; 1827; 1830; 1833; 1835; 1841; 1846
  • Parte diUniversità degli Studi di Torino

Il fascicolo intitolato "Acquisition de la maison de Saint François de Paule en septembre 29 1813" contiene documenti in originale e in copia dal 1806 al 1814, tra cui l'"Acte de vente de la totalité des batimens du Convent de S. François de Paule a Turin au profit de l'Academie de l'Université Imperiale de la meme Ville en vertue du décret imperial du 28 mai 1812".
Altre carte sciolte riguardano: il "testamento mistico della damigella Teresa Donaudi nella parte riguardante la pensione vitalizia legata alle sorelle" Laura Maria e Dorotea Curione, che a garanzia del proprio credito presero l'ipoteca su porzioni appartenenti alla testatrice della casa detta di San Francesco da Paola (1808-1809); il "trasporto progettatosi degli Archivi del Genio militare nel già Convento di San Francesco da Paola", cui l'Università si oppone per aver destinato quegli ambienti ad altri usi (1822); la richiesta del parroco, teologo Giuseppe Rossi, di trasferire la propria abitazione nell'alloggio affittato a Ignazio Casana (1830); "Nota dei fissi ed infissi esistenti negli infradescritti locali stati dalla R. Università degli studi di Torino ceduti alla R. Accademia di Belle Arti ..." (1833); l'ipotesi di chiusura di un passaggio esistente tra l'alloggio del parroco e quello del professor Michelotti (1835): un promemoria redatto dall'economo Cacciardi ripercorre le vicende degli spazi in uso al parroco e ai suoi collaboratori a partire dal 1814 e sono inoltre presenti due disegni riferiti al piano terreno e al piano nobile; la richiesta di indennizzo da parte del vermicellaio Giovanni Chicco, locatario di due botteghe nella contrada d'Angennes, per essere stato danneggiato da lavori fatti eseguire dall'Università: è presente il parere dell'architetto Gioacchino Marone (1846).

Examens de médicine

Verbali degli esami di: Anatomia e fisiologia; Patologia e nosologia; Materia medica e chimica farmaceutica; Igiene e medicina legale; Chimica

Magistrato della Riforma e Consiglio Universitario

Deliberazioni, verbali delle adunanze.
"Organo di origine medievale, riorganizzato da Emanuele Filiberto in coincidenza con la riapertura a Torino dell'Università nel 1571, [il Magistrato della Riforma] fu oggetto, nel sec. XVIII, di nuovi provvedimenti che ne precisarono ulteriomente le competenze. In particolare le costituzioni per l'Università di Torino, promulgate nel 1720, e quelle successive, emanate nel 1729 e ancora nel 1772, ne fissavano le attribuzioni in materia di buon governo dell'Università e direzione del pubblico insegnamento in tutto lo Stato, anche tramite la creazione di riformatori nelle province [...]. Tali competenze si estendevano all'esercizio di un diretto controllo sugli insegnanti, sulle loro nomine e promozioni, sui contenuti del loro insegnamento con relativi interventi di censura. Soppresso in periodo francese e ripristinato nel 1814, il Magistrato della Riforma venne definitivamente abolito nel 1847 all'atto dell'istituzione, con patenti 30 novembre 1847 del Ministero della Pubblica istruzione." (notizie tratte dalla Guida generale degli Archivi di Stato italiani, Archivio di Stato di Torino). Con il R.D. 4 ottobre 1848, n. 818, di riforma della pubblica istruzione, si prevede che il ministro sia assistito nelle sue funzioni da un Consiglio superiore di istruzione pubblica di si cui specificano composizione e competenze (artt. 7-16). In ciascuna Università sono istituiti i Consigli universitari (artt. 17-27), composti da un presidente scelto dal re, cinque professori appartenenti alle cinque Facoltà, cui si aggiungono due componenti nominati dal re e scelti "tra le persone illustri per merito scientifico e letterario". Alle sedute del Consiglio universitario di Torino interviene, con voto deliberativo, anche il governatore del collegio delle Provincie di Torino. Al Consiglio universitario spetta l'elaborazione dei regolamenti speciali di ciascuna Facoltà sulla base delle leggi e dei regolamenti generali vigenti. Tra i consiglieri professori è scelto dal re il rettore.

Corrispondenza

Il capo III "Delle Segreterie delle Università" del R.D. 4 luglio 1857 "Nuovo regolamento per le attribuzioni dei rettori, vice-rettori, dei presidi e consigli delle Facoltà e delle segreterie delle Università del Regno" (artt. 43-51) prevede l'esistenza di un segretario, di "sostituiti segretari delle Facoltà" e dell'economo operanti sotto la sua vigilanza. Prevede dunque lo smistamento della corrispondenza all'uno o agli altri "secondo la natura degli affari a cui si riferiscono". Tra i registri la cui tenuta spetta al segretario figurano: "1° Protocollo per registrarvi il sunto delle lettere o delle domande che non si riferiscono ai protocolli speciali delle Facoltà [...]; 2° Registro per copiare in esteso le note ed i decreti ministeriali [...]; 5° Registro per trascrivervi le intimazioni dei concorsi, gli avvisi e gli ordini che si pubblicano nell'Università o nella gazzetta ufficiale [...]." La stessa organizzazione è prevista nel capo XIII del Regolamento Universitario approvato con R.D. 20 ottobre 1860, n. 4373 relativo alle segreterie dell'Università (artt. 276-281). A partire dal 1929 è attestata la registrazione e archiviazione in serie separata della corrispondenza ritenuta riservata.

Minutari della corrispondenza del Magistrato della Riforma

Con rubrica.

"Organo di origine medievale, riorganizzato da Emanuele Filiberto in coincidenza con la riapertura a Torino dell'Università nel 1571, [il Magistrato della Riforma] fu oggetto, nel sec. XVIII, di nuovi provvedimenti che ne precisarono ulteriomente le competenze. In particolare le costituzioni per l'Università di Torino, promulgate nel 1720, e quelle successive, emanate nel 1729 e ancora nel 1772, ne fissavano le attribuzioni in materia di buon governo dell'Università e direzione del pubblico insegnamento in tutto lo Stato, anche tramite la creazione di riformatori nelle province [...]. Tali competenze si estendevano all'esercizio di un diretto controllo sugli insegnanti, sulle loro nomine e promozioni, sui contenuti del loro insegnamento con relativi interventi di censura. Soppresso in periodo francese e ripristinato nel 1814, il Magistrato della Riforma venne definitivamente abolito nel 1847 all'atto dell'istituzione, con patenti 30 novembre 1847, del Ministero della Pubblica istruzione." (notizie tratte dalla Guida generale degli Archivi di Stato italiani, Archivio di Stato di Torino).

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