- IT ASUT ALBERA - Tesi. Medicina 1833
- Sotto-sottoserie
- 1833
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di aggregazione al Collegio: Giuseppe Plochiù.
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Per il grado di aggregazione al Collegio: Giuseppe Plochiù.
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Per il grado di laurea: Pietro Cauda.
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Per il grado di aggregazione al Collegio: Giovanni Stefano Bonacossa e Secondo Carlo Polto.
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Per il grado di licenza: Benedetto Martorelli.
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Per il grado di laurea: Carlo Garbasso e Giuseppe Mazzini.
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Per il grado di licenza: Carlo Evasio Alessandro Melotti.
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Per il grado di licenza: Giuseppe Chiarena.
Per il grado di laurea: Giovanni Domenico Capella e Carlo Evasio Alessandro Melotti.
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Tesi mutila, priva del frontespizio e databile tra la seconda metà del XVIII secolo e il primo quarto del XIX secolo (si conservano le pp. 3-10).
Scienze matematiche, fisiche e naturali - Tesi e diplomi
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Tesi a stampa presentate per il conseguimento del titolo di Ingegnere idraulico e di Architetto civile, della laurea in Chimica e in Storia naturale, e dell'aggregazione al Collegio di Scienze matematiche, fisiche e naturali.
Diplomi di laurea rilasciati dalla Facoltà di Scienza MFN.
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Diploma di laurea rilasciato dalla Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali a Giovanni Battista Wooldridge (laurea in Chimica, 24 nov. 1928).
Tesi per il conferimento del titolo di Ingegnere idraulico e Architetto civile
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Tesi a stampa presentate per l'esame pubblico di Ingegnere idraulico e/o di Architetto civile. Gli elaborati sono costituiti da una o due tracce di temi (uno per conseguire un titolo, due per entrambi) di Ingegneria idraulica o/e di Architettura civile, svolti dai candidati nel corso della parte scritta dell'esame; in coda sono stampati gli argomenti estratti per la prova orale.
Il Regolamento per i corsi di Filosofia superiore, di Matematica e di Architettura, allegato al Manifesto del Magistrato della Riforma n. 629 del 4 ottobre 1847, disponeva che al termine dei corsi quadriennali di Matematica e di Architettura, dopo aver superato un esame privato su tutte le materie oggetto di studio alla fine di ogni anno accademico, si avesse accesso all'esame pubblico d’Ingegnere idraulico o di Architetto civile (art. 22). I professori di Idraulica, Costruzioni e Geometria pratica trasmettevano al preside o al vicepreside della Classe 15 argomenti estratti dai trattati spiegati durante l’anno, mentre il professore di Meccanica trasmetteva due diverse serie di 15 temi, una per l’esame pubblico d’Ingegnere idraulico e l’altra per quello d’Architetto civile, consistente in una parte limitata del programma (art. 23). Gli articoli 24-25 regolano il funzionamento della prova finale: “L’esame pubblico d’Ingegnere idraulico verserà sulla risoluzione in iscritto, accompagnato da tutti i necessarii disegni e calcoli de’ materiali, di un tema proposto alcuni mesi prima dal professore d’Idraulica, e sopra tre argomenti, uno d’Idraulica, uno di Meccanica e uno di Costruzioni [...]. L’esame pubblico di Architetto civile verserà sulla risoluzione in iscritto […] di un tema proposto al candidato alcuni mesi prima dal Professore di Architettura, e sopra tre argomenti, uno di Meccanica, uno di Costruzioni, ed uno di Geometria pratica”. Entrambi gli articoli prescrivevano che il tema e i tre argomenti dovessero essere stampati a cura del candidato.
Ai soli studenti di Matematica era concessa la possibilità di conseguire la doppia qualifica mediante un unico esame privato al termine del quarto anno e un unico esame pubblico, costituito da una prova d’Idraulica, una d’Architettura e un’interrogazione su quattro temi, Idraulica, Meccanica, Costruzioni e Geometria pratica (art. 29). Gli ingegneri potevano inoltre sostenere dopo tre mesi dal conseguimento del titolo l’esame pubblico di Architetto civile, senza obbligo di sostenere un ulteriore corso o esame privato (art. 28). Gli architetti, per essere ammessi al pubblico esame di Ingegnere idraulico, dovevano frequentare per anno la scuola di Idraulica e sostenere un esame privato aggiuntivo su Analisi e Meccanica (artt. 30-31).
Il Regolamento fu confermato dal Regio Decreto n. 1284 del 1851 (art. 4).
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Per il titolo di Ingegnere idraulico: Secondo Borgnini.
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Per il titolo di Architetto civile: Eligio Martini.
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Per il titolo di Ingegnere idraulico: Alessandro Turinetti.
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Per il titolo di Ingegnere idraulico: Fiorenzo Jemina.
Per il titolo di Architetto civile: Raimondo Ferrando.
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Per il titolo di Ingegnere idraulico: Domenico Seimandi.
Per il titolo di Ingegnere idraulico e di Architetto civile: Camillo Bernardi.
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Per il titolo di Ingegnere idraulico e di Architetto civile: Sebastiano Scaparone e Alessandro Testore.
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Per il titolo di Ingegnere idraulico e di Architetto civile: Luigi Ripa di Meana.
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Per il titolo di Ingegnere idraulico e di Architetto civile: Giuseppe Ferrari di Castelnuovo.
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Per il titolo di Ingegnere idraulico e di Architetto civile: Gaudenzio Negretti, Enrico Toppia (2 copie) e Vincenzo Crosa.