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Terza Italia

Materiali relativi alla Terza Italia, Alleanza per la difesa dell'italianità e delle nazionalità oppresse:

  • opuscolo Attività sociale. Anni 1914-15-16, Torino, Tip. Baravalle e Falconieri, 1917 (3 copie);
  • mozione per la promozione e l'organizzazione del I Congresso internazionale per i diritti delle nazionalità oppresse, 3 febbraio 1918;
  • manifesto per la Celebrazione della festa nazionale tenutasi a Roma il 2 giugno 1918, stampa R. Stab. Lito-Tipografico dell'Impresa generale di affissioni e pubblicità di Roms, 1918, 720x1015 mm;
  • manifesto celebrativo la liberazione di Trieste e delle terre irredente, stampa Antica Tip. fratelli Lobetti-Bodoni di Saluzzo, s.d. [post 1918], 1305x920 mm;
  • ristampa dell'indirizzo di benvenuto rivolto a Cesare Battisti in occasione della conferenza da lui tenuta a Torino il 12 ottobre 1914, s.d. [seconda metà anni Dieci XX sec.] (2 copie).

Manifesti e diplomi di laurea goliardici

Torino:

  • Diploma di laurea goliardico di Francesco Salvati, 1944 (Università ?);
  • Diploma di laurea goliardico di Armando Mussa, luglio 1944 (Facoltà di Medicina e chirurgia);
  • Manifesto per la laurea di Paolo Benevelli, [1989] (Facoltà di Giurisprudenza) (2 copie);
  • Manifesto per la laurea di Franco Ressa, 12 nov. 1990 (Facoltà di Lettere e filosofia);
  • Manifesto per la laurea di Manlio Collino, 23 ott. 1991 (Facoltà di Lettere e filosofia, 3 copie);
  • Manifesto per la laurea di Ruggero Lamparelli, s.d. (Politecnico ?) (2 copie).

Padova, manifesti per la laurea di:

  • Elena Simonetti, 31 ott. 1933 (Facoltà di Lettere e filosofia);
  • Corneglio Fabris, 8 nov. 1934 (Facoltà di Ingegneria);
  • Fanny Benedetti, 9 nov. 1946 (Facoltà di Farmacia);
  • Gabriella Gobbin, 29 nov. 1977 (Facoltà di Medicina e chirurgia);
  • Mauro Marchesin, 16 mar. 1990 (Facoltà di Scienze statistiche ed economiche);
  • Paola Concato, 20 mar. 1990 (Facoltà di Giurisprudenza, Scienze politiche);
  • Alessandra Refatto, 20 mar. 1990 (Facoltà di Medicina e chirurgia, Odontoiatria);
  • Armando Tanturri, 21 mar. 1990 (Facoltà di Medicina e chirurgia).

Da Il Commiato ad Addio giovinezza!

Nel 1909 i laureandi in Giurisprudenza dell’Università di Torino richiesero a Giuseppe Blanc un inno per la cena d’addio agli studi. Per il testo fu coinvolto Angelo Agostino Adolfo (Nino) Oxilia: entrambi erano iscritti alla Facoltà di Legge. Dalla loro collaborazione nacque Il Commiato. Già nel 1913 Blanc ne ripropose il motivo nell’operetta La festa dei fiori; fu però durante la Prima Guerra Mondiale che la canzone trovò la sua consacrazione, adottata con modifiche al testo dagli arditi come canto di vittoria e poi dai fascisti come proprio inno. Nel dopoguerra si contano più riscritture, tra cui quelle dell'editore Marcello Manni (Giovinezza giovinezza o Canto degli arditi, 1918; riedita con modifiche al testo come Canto dei fascisti, 1919) e dello stesso Blanc (Giovinezza! Giovinezza! Inno italico, con modifiche al testo di Vittorio Emanuele Bravetta). In seguito Blanc avviò una causa legale che sancì il riconoscimento, nel 1921, della sua paternità; nel 1926 curò una nuova versione, con i versi di Salvator Gotta: Giovinezza! Inno trionfale del Partito fascista. In questa sola versione il ritornello dell'inno del 1909 (Giovinezza, giovinezza / Primavera di bellezza / Della vita nell'asprezza / Il tuo canto squilla e va!) è riproposto senza modifiche.

Da Il Commiato a Giovinezza! Inno trionfale del Partito Nazionale Fascista:

  • partitura per canto e pianoforte: Il Commiato. Inno dei laureandi. Parole di Nino A. Oxilia. Musica di Giuseppe Blanc, Torino, Gustavo Gori, s.d. [1909];
  • opuscolo di sala: Festa di fiori. Operetta-idillio in tre atti di A. Carelli e J. Weiss [Arturo Talleri e Giuseppe Blanc ?]. Musica di Giuseppe Blanc, Torino, Stabilimento Tipografico Nazionale, 1913;
  • partitura per canto e pianoforte: Giovinezza! Giovinezza! Inno italico. Parole di V.E. Bravetta. Musica di G. Blanc, Torino, Gustavo Gori, s.d. [1921?];
  • partitura per canto e pianoforte: Marcello Manni, Canto dei fascisti. Inno ufficiale (Giovinezza, giovinezza primavera di bellezza...). Riduzione di G. Castaldo su motivi di G. Blanc, Firenze, Manno Manni, 1921 (2 copie);
  • volantino a stampa con il testo di Giovinezza Giovinezza (Inno ufficiale dei fascisti) con indicazione della Banda ardita Strucchi e Brioglio di Torino, s.d. [anni Venti XX secolo];
  • partitura per canto e pianoforte: Giovinezza! Inno trionfale del Partito Nazionale Fascista. Edizione ufficiale approvata ed autorizzata dal direttorio del P.N.F. Versi di Salvator Gotta. Musica di Giuseppe Blanc, Milano, Carisch, s.d. [post 1925].

A breve distanza da Il Commiato, il tema della gioventù che passa fu sviluppato da Oxilia e Alessandro (Sandro) Camasio in un altrettanto fortunata commedia. Addio giovinezza! debuttò nel 1911 al teatro Manzoni di Milano e fu subito ripresa al teatro Carignano di Torino. Nel 1913 fu portata sul grande schermo dallo stesso Camasio (produzione Itala Film, Torino) e nel 1915 fu ridotta da Alessandro De Stefani per l’operetta di Giuseppe Pietri. Seguirono due versioni cinematografiche di Augusto Genina (1918, 1927) e una di Ferdinando Maria Poggioli (1940). Nel dopoguerra la commedia fu anche trasposta in tre sceneggiati televisivi (1959, 1965, 1968); in alcune versioni è proposto l'inno Il Commiato come colonna sonora.

Addio Giovinezza! e le riprese teatrali e cinematografiche:

  • cartolina di Nino Oxilia a un “Gentilissimo signor Professore” a cui inviava copia della commedia Addio giovinezza!; reca l'intestazione della rivista torinese «La Donna» e una nota a matita non coeva “a Domenico Lanza”, s.d. [1909];
  • opuscolo di sala: Addio giovinezza! Opera comica in tre atti. (Dalla commedia di Sandro Camasio e Nino Oxilia). Versi di Alessandro De Stefani. Musica di Giuseppe Pietri, Milano, Casa Musicale Sonzogno, s.d. [1914];
  • opuscolo di sala: Addio giovinezza! Opera comica in tre atti. (Dalla commedia di Sandro Camasio e Nino Oxilia). Versi di Alessandro De Stefani. Musica di Giuseppe Pietri, Milano, Casa Musicale Sonzogno, 1918;
  • cartolina non viaggiata illustrata da Aurelio Bertiglia per le Edizioni d’Arte Chierichetti di Milano, relativa all’operetta Addio giovinezza!, s.d. [anni Dieci XX secolo].
  • 2 volumi: Sandro Camasio, Nino Oxilia, Addio giovinezza! Commedia in tre atti, Ivrea, Stabilimento Tipografico Ditta Francesco Viassone, 1915 e ristampa 1916;
  • estratto dal periodico «Cirenaica Illustrata», 1935, n. 3: Leo Torrero, Dagli archivi della goliardia. Vent'anni dopo;
  • 2 volumi: Sandro Camasio, Nino Oxilia, Addio giovinezza! Commedia in tre atti. Prefazione di Salvator Gotta, Milano, Casa editrice Bietti, 1942 e ristampa 1950;
  • opuscolo di sala relativo alla trasposizione cinematografica di Ferdinando Maria Poggioli: Addio giovinezza! Storia di un amore ideata da Sandro Camasio e Nino Oxilia, studenti. Presentata dalla S.A. Industrie cinematografiche italiane-1940 XIX, Roma, Menaglia, s.d. [1940] (2 copie); illustrazioni di Vittorio Calvino, reca il bollo delle Industrie Cinematografiche Italiane;
  • riproduzione fotomeccanica dello studio fotografico Arturo Bragaglia montata su cartoncino, con gli attori del film Addio giovinezza! di Ferdinando Maria Poggioli (Maria Denis, Adriano Rimoldi, Carlo Campanini, Carlo Minello e Bianca Della Corte), s.d [1940] (2 copie);
  • 2 fotografie di scena (positivi su carta) dello studio fotografico Arturo Bragaglia relative al film Addio giovinezza! di Ferdinando Maria Poggioli (nn. 118, 135), s.d. [1940];
  • 2 manifesti pubblicitari del film Addio giovinezza! di Ferdinando Maria Poggioli, s.d. [1940]; uno fa riferimento alle case di produzione SAFIC (Società Anonima Finanziamento Industrie Cinematografiche) e ICI (Industrie Cinematografiche Italiane), l'altro alla casa di distribuzione Scalera Film; 1080x790 mm (stampa Grafiche Gigli di Roma), 1035x735 mm (senza indicazioni dello stampatore);
  • disco (78 giri): contiene i valzer Appassionatamente di Dino Rulli e Malombra di Giuseppe Blanc, Italia, Cetra, s.d. [post 1940], n. DC. 4017;
  • copione dattiloscritto della commedia Addio giovinezza!, s.d.
  • volume: Sandro Camasio, Nino Oxilia, Addio giovinezza! Commedia in tre atti; presentazione di Edoardo Sanguineti, Roma, Il sigillo, 1982;
  • volume: Sandro Camasio, Nino Oxilia, Addio giovinezza! Commedia in tre atti; a cura e con prefazione di Pier Massimo Prosio, Torino, Centro studi piemontesi, 1991.

Pavia, goliardia universitaria

Al termine della Grande Guerra, nel 1921, il primo numero unico prodotto dagli studenti nell’Università di Pavia è intitolato Riso e crape. Con cadenza annuale, uscirono Musi e muse, Gogla migogla, Putiferio. Nel 1925 fu la volta di Finimondo: nell’editoriale, che ripercorre le vicende dei primi quattro numeri unici, la redazione prende congedo dai lettori. L’anno successivo fu dato alle stampe Tlà di (1926): nella presentazione il comitato di redazione sottolinea la nuova investitura. Dal 1927 al 1931 le pubblicazioni furono curate dalla Compagnia del Torchio addominale: nelle ultime pagine di Ciapam ca vuli ne sono ripercorse le vicende, con l'elenco dei membri della redazione. Almeno dal 1931, il numero unico passò sotto la responsabilità del Gruppo Universitario Fascista “Manlio Sonvico”, senza particolari svolte nei contenuti. La tradizione rimase viva ancora nel secondo dopoguerra, almeno sino alla fine degli anni Quaranta.
I numeri unici furono per lo più pubblicati per il carnevale, quando si teneva la festa delle matricole, ricordando il programma dei festeggiamenti. Nel 1925 l’uscita di Finimondo fu invece posticipata al maggio 1925, per l’anniversario dell’Ateneo.

  • Gogla e magogla, Pavia, Soc. An. Bruni Marelli, 5 febbraio 1923 (sottotitolo: “Numero unico dell’Associazione Studenti Universitari Pavia”. Contiene il libretto della rivista Torna la gioventù di I. Zuffardi, con le musiche di Tancredi Fabris);
  • Putiferio, Pavia, Litografia Cucchi, Pellegrini, Pieroni e C., 28 febbraio 1924 (sottotitolo: “Numero unico dell’Associazione Studenti Universitari Pavesi, figlio illegittimo e non degenere dei coniugi: «Riso e crape», «Musi e muse», «Gogla e Magogla»”. Contiene il libretto della rivista goliardica Ma non vedi come l’albero pende, di Pino Pinetti e Rindo Villa, con le musiche di Tancredi Fabris);
  • Finimondo, Pavia, Tip. Ed. Anon. Mutilati, 21 maggio 1925 (sottotitolo: “Numero unico dell’Associazione Studenti Universitari Pavesi per la celebrazione dell’XI centenario dell’Ateneo”. Direttore responsabile: Pietro Malcovati; contiene il programma delle celebrazioni dell’XI centenario dell’Università);
  • Tlà di, Pavia, Soc. An. Bruni Marelli, 11 febbraio 1926 (sottotitolo: “Numero unico dell’Associazione Studenti Universitari Pavesi discendente per li rami della gloriosa stirpe di Riso e crape, Gogla magogla, Putiferio, Finimondo". Direttore responsabile: Rindo Villa; contiene il libretto della rivista goliardica: Largo vecchi che passano i giovani ovverossia colle punte rivolte all’insù”, scritta da G.B. Cottini e G.B. Pellegrini, con le musiche di Tancredi Fabris);
  • Ciapam ca vuli, Pavia, Soc. An. Bruni Marelli, febbraio 1931 (sottotitolo: “Numero unico del Gruppo Universitario Fascista Pavese «Manlio Sonvico»”. Direttore: Umberto Biancoli; responsabile: Gigi Fuardo; contiene il libretto della rivista: Quand che la barca la rullalla di Biancolli, Fuardo e Borlandi);
  • Chi mi vuole. Mi chiamo Lulù, Pavia, Tipografia Luigi Rossetti, 1935 (sottotitolo: “Numero unico degli studenti pavesi. Gruppo dei fascisti univ. M. Sonvico”. Direttore responsabile: Mario Protti; reca l’annuncio pubblicitario della rivista Suta a mông);
  • La m’è scapà, Pavia, Tip. M. Ponzio, 1949 (sottotitolo: “Numero unico dell’Associazione Studenti Universitari Paversi”; contiene il libretto dell’opera teatrale Una partita a scacchi).

Pisa, goliardia universitaria

Numeri unici prodotti dagli studenti:

  • Procul magistris, Pisa, Stabilimento tipografico toscano, 1910 (nell’intestazione a p. 2: “Pisa-Parma dic. 1910”; gerente responsabile: Vicleffo Scamuzzi);
  • Vieni, piccina vieni. Super festissima delle matricole, Pisa, Industrie grafiche V. Lischi, 1931 (tit. in copertina: “Vieni, piccina vieni. Festissima delle matricole, settimana universitaria, Pisa 1931 A. IX. Numero unico, edizione Nistri-Lischi”);
  • Carnevale universitario, anno XII, numero unico, Pisa, Industrie grafiche V. Lischi, 1934 (in copertina: C.G.S.-G.U.F.; reca la pubblicità dell’operetta Crema di chic di Hennequin e Weber, con musica di Carlo Lombardo).
  • Numero unico, anno XVI, Pisa, Industrie grafiche V. Lischi, 1938 (tit. in copertina: “Manifestazioni goliardiche. Numero unico A. XVI”; reca la pubblicità degli spettacoli presentati da La brigata dei Dottori: Francesca da Rimini di C. Corsani con musiche di G. De Velnes; La merenda delle burlette di C. Corsani con musiche di Tito Petralia; Otello ovvero er moro di Pisa di A. Pescatori e C., musiche di G. De Velnes).

Torino, istituti scolastici

Periodici prodotti dagli studenti di vari Istituti medi superiori di Torino, dal primo dopoguerra agli anni Sessanta.

Istituto industriale

  • 7 numeri del periodico «La zanzara suvecina»; consistenza: nn. 1-7, anno scolastico 1929-30 (stampa a ciclostile);
  • atto di fondazione dell’associazione S.U.V.E.C.I., istituita nella classe V, sezione meccanica, il 18 ottobre 1929; in calce sono apposte le firme degli studenti aderenti (non è stato possibile sciogliere la sigla). La rivista si presenta come organo ufficiale dell'associazione.

Istituto magistrale serale “Arnaldo Mussolini”

  • Vox clamantis in deserto. Numero unico, [1934] (gerente responsabile: Carlo Costamagna; stampa a ciclostile, Arti Grafiche E. Gili di Torino);
  • Lux in tenebris. A. Mussolini 1935 XIII. Numero unico, 1935 (stampa a ciclostile, Arti Grafiche E. Gili di Torino).

Istituto tecnico “Germano Sommeiller”

  • 6 numeri del periodico «La bandiera. Quindicinale illustrato dell'Associazione studentesca “G. Sommeiller”»; consistenza: A. II, nn. 1-2, 4-7, anno scolastico 1919-20 (direttore: Vincenzo Chiarello; gerente responsabile: Angelo Garrone);
  • 3 numeri del periodico «Il pupo. Giornale studentesco del R. Istituto G. Sommeiller Torino»; consistenza: 1 gennaio 1928 (numero unico), A. VI, nn. 2-3, 1928 (gerente responsabile: Remondino Delfino; stampa a ciclostile, Lit. A Virotto di Torino);
  • C’era una volta… 1939 XVII. Numero unico del R. Istituto tecnico G. Sommeiller, 30 aprile 1939 (stampa a ciclostile, Arti Grafiche E. Gili di Torino);
  • cartoncino del “Gruppo giornalistico L’asino organo dell’Ist. Sommeiller”, s.d..

Istituto tecnico commerciale “Quintino Sella”

  • «Nuova Sellazione. Rassegna dell’Istituto tecnico commerciale “Quintino Sella” di Torino»; consistenza: A. I, dicembre 1956 (direttore: Maurizio Maggiora; redattore capo: Carlo Camera).

Liceo-Ginnasio “Vittorio Alfieri”

  • Il setaccio. Numero più unico che raro del R. Liceo V. Alfieri, [1934-35?] (illustrazioni di Eugenio Gentili e testi di Luigi Marzocchi; stampa a ciclostile, Arti Grafiche A. Viretto di Torino).

Liceo-Ginnasio “Massimo D’Azeglio”

  • «Il brivido della serietà. Organo ufficiale della I B»; consistenza: n. 2, [1930-31] (stampa a ciclostile);
  • I Sanssôssì (Gli spensierati). Numero unico del Liceo D’Azeglio, 1930 (direttore: Franco Pivano; testi di Pivano e Valdo Fusi; stampa a ciclostile, Tip. e Lit. Artigianelli di Torino);
  • Il vecchio D’Azeglio. Numero unico 1932, 1932 (direttore: Luigi Firpo; stampa a ciclostile, Tip. Checchini di Torino);
  • 10 numeri del periodico «Zibaldone del D’Azeglio»; consistenza: A. V, nn. 1-4 (1955-56); A. VI, nn. 2-5 (1956-57); A. XII, n. 1 (1961-62).

Liceo-Ginnasio “Vincenzo Gioberti”

  • Numero unico 1934 XII. Liceo Ginnasio V. Gioberti Torino, 1934 (direttore responsabile: Sandro Satta; stampa a ciclostile, Litografia Gili di Torino);
  • Giobertide. Ultimo canto. Numero unico, maggio 1935 XIII, 1935 (stampa a ciclostile, Litografia Gili di Torino);
  • Gioberteide 1940 XVII, 1940 (direttore responsabile: Giacomino Contessa; redattore capo: Aldo Bartolomeo; stampa a ciclostile, Litografia Gili di Torino);
  • Gioberteide 1949, 1949 (direttore responsabile: Guido Reduzzi; stampa a ciclostile, Litografia Viretto di Torino);
  • Gioberteide 1950, 1950 (direttore responsabile: Giuseppe Del Colle; redattore capo: Giorgio Castello; stampa a ciclostile);
  • Gioberteide 1951, 1951 (direttore responsabile: Giovanni Gallino; stampa a ciclostile, Arti Grafiche E. Gili di Torino).

Liceo scientifico “Galileo Ferraris”

  • Questo e quello. Rivista umoristica per gli studenti del R. Liceo scientifico G. Ferraris. A.S. 1936-37 XV, [1937] (direttore responsabile e redattore: Carlo Fanti; redattori e illustratori: Umberto Curcio, Renato Dellaferrera; stampa a ciclostile, Arti Grafiche E. Gili di Torino);
  • Solletico. R. Liceo scientifico 1938, 1938 (direttore responsabile e redattore: Fernando Gorret (Zac!); redattori e illustratori: Luciano Trabucco (Trab), Giovanni Marchisio (Mar), Glauco Signetto (Glock); stampa a ciclostile, Arti Grafiche E. Gili di Torino);
  • La gazzosa. Numero unico del Liceo scientifico, 1940-41 (direttore responsabile Gianni Goitre; stampa a ciclostile, Tipo Litografia Antonio Viretto di Torino).

Accademie militari, battaglioni e corsi preparatori universitari

Numeri unici prodotti dagli allievi di accademie militari, battaglioni e di corsi preparatori universitari.

Modena, Scuola militare:

  • Ricordo del carnevale di Modena 1892, 1892 (stampa a ciclostile, Lit. G. Pizzolotti di Modena).

Fano, Scuola allievi ufficiali di complemento (A.U.C.):

  • 3° corso universitario A. XVIII. Scuola A.U.C. Fano, Bologna, Arti grafiche Guidastri & Roncagli, 1940 (redazione: Ezio Suppini; in coda l’elenco degli allievi del I e del II battaglione).

Aosta, Scuola centrale militare d’alpinismo:

  • La va a strappi... Scuola centrale militare d’alpinismo, I° btg universitari. Aosta - Porta Littoria 15 marzo 15 giugno 1941-XIX, Torino, La Grafica Moderna, 1941 (direttore responsabile: Piero Cremese; in coda l’elenco dei partecipanti della I-II-V compagnia);
  • cartolina illustrata della Scuola centrale militare di alpinismo - Battaglioni universitari Aosta, stampa Istituto geografico De Agostini di Novara, 1941.

Torino, Reale Accademia di artiglieria e genio, corso preparatorio del 92° reggimento fanteria, corso nazionale di perfezionamento per insegnanti di educazione fisica:

  • Mac π 100. 116 corso, Torino, Arti grafiche Castello, s.d. [1936?];
  • Siamo fiaccole di vita. 92° reggimento fanteria “veni nec recedam”, marzo-giugno 1941, Torino, Tip. Roggero e Tortia, 1941 (sottotitolo: “Numero unico del Battaglione universitario di addestramento”; in coda l’elenco dei membri del Battaglione universitario di addestramento);
  • Corso di perfezionamento di educazione fisica - Torino. Anno XX, agosto 1942 (stampa a ciclostile, Litografia Biamino Candido di Torino).

Vercelli, Corso preparatorio del I reggimento carristi:

  • 10^ compagnia. 1° reggimento carristi, corso preparatorio universitari, Vercelli, Tip. Chais, 1941 (direttore responsabile: Antonio Fichelett; in coda l’elenco degli allievi della X compagnia).

Verona, Battaglione universitario del 32° reggimento fanteria carrista:

  • Mille lire costava la copertina. Numero unico del battaglione universitario 32° reggimento fanteria carrista, Verona, Arti grafiche Albarelli-Marchesetti, 1941.

«Il Secolo illustrato»

Numeri che presentano illustrazioni e articoli relativi a iniziative giovanili e studentesche.

  • A. II, n. 27, 1890, p. 112: illustrazione “Il veglione studentesco del 22 marzo in Napoli – disegno dal vero di E. Matania”;
  • A. VII, n. 285, 1895, pp. 77-78: trafiletto e illustrazione “Le feste di beneficenza dell’Associazione Universitaria Genovese – schizzi dal vero di P. Gamba”;
  • A. XIV, n. 663, 28 settembre 1902, copertina e p. 305: illustrazione “Ricevimento di Marconi nell’Archiginnasio di Bologna”;
  • A. XVII, n. 795, 9 aprile 1905, copertina e p. 114: illustrazione “Il congresso degli studenti a Pavia. Le feste in città – disegno di a. Bonamore”.

Si conserva inoltre Bologna nel 1888. L’esposizione, il Centenario dell’Università (supplemento straordinario a «Il Secolo», A. XXII, n. 7966 (10 giugno 1888).

Pietro Maria Fioretta

Componimento poetico "Al Cav. Pietro Dott. Fioretta", a lui dedicato dal nipote Bartolomeo Fioretta in data 29 giugno 1877 per lo scampato pericolo di morte dovuto a una grave malattia, 1877.

Pier Giorgio Frassati, Adelaide Ametis

  • pagina del quotidiano «La Stampa» recante l'articolo "In memoria di Pier Giorgio Frassati", 10 luglio 1925;
  • fotografia ritagliata da un periodico illustrato, accompagnata dalla didascalia "Torino - Gli imponenti funerali del figlio del senatore Frassati", senza data;
  • 9 cartoline commemorative, con riproduzioni di ritratti di Pier Giorgio Frassati, della casa in cui ha vissuto (corso Galileo Ferraris 70, Torino), della tomba a Pollone (Biella) e della lapide commemorativa posta nella parrocchia di Nostra Signora delle Grazie a Torino; una è in bianco, le altre sono compilate da Adelaide Ametis: si tratta per lo più di saluti e ringraziamenti in risposta a lettere inviate dai coniugi Collo, l'ingegnere Paolo e la moglie Lidia Baggio, in occasione dell'anniversario della morte di Pier Giorgio (4 luglio 1925), 1935-48;
  • lettera di Adelaide Ametis in risposta alla missiva di Lidia Baggio sulla difficile situazione lavorativa del marito Paolo Collo, 13 febbraio 1941.

Onorificenze

Proposte da parte del rettore al Gabinetto del Ministero dell'Educazione Nazionale di conferimento di onorificenze: ai professori Alceste Arcangeli ed Emilio Crosa rispettivamente di Cavaliere Ufficiale e Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia; al dottor Paolo Carullo e all'avvocato Giuseppe Motta rispettivamente di Cavaliere e di Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. In tutte le proposte è presente un profilo del candidato, comprensivo della data di iscrizione al Partito Nazionale Fascista.
Circolare 21007 del 15 settembre 1938 del Ministero dell'Educazione Nazionale che stabilisce "il requisito dell'appartenenza alla razza italiana" per il conferimento di onorificenze cavalleresche.

Consiglio di Amministrazione

Minute delle convocazioni e ordini del giorno per le sedute del Consiglio di Amministrazione dal 1° febbraio al 17 ottobre 1938. Si segnala, per il 12 maggio, la discussione sulla "sistemazione dell'edificio di Medicina legale", in cui è coinvolto anche il Comune.
E' presente anche la convocazione per una riunione del 28 novembre, destinata "all'esame preliminare di talune questioni urgenti".

Rinnovo dei rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione di diversi organi e istituzioni, in scadenza il 28 ottobre 1938. Sono designati: per il Senato Accademico Luigi Abello, Paolo Greco, Luigi Guglianetti, Augusto Rostagni; per la Città di Torino Giovanni Zunino (di cui è conservata anche una richiesta di certificazione del medesimo mandato svolto nel biennio 1936-37 e 1937-38); per la Provincia di Torino Ottorino Uffreduzzi; per la Cassa di Risparmio di Torino Giuseppe Broglia; per il Consiglio delle Corporazioni Metello Rossi di Montelera.
Con la circolare n. 6720 del 2 novembre 1938 il Ministero dell'Educazione Nazionale richiede di indicare, per ciascun rappresentante designato, "la data di iscrizione al Partito e l'appartenenza alla razza italiana.".

Annuario

Carte relative alla stampa dell'annata in preparazione, ringraziamenti dall'Italia e dall'estero per l'invio di copie e richieste di copie.

Regolamento interno

Corrispondenza col Ministero e bozze di lavoro del Regolamento interno per il personale a carico del bilancio universitario e delle Norme relative al funzionamento amministrativo contabile e interno.

Minutari della corrispondenza in partenza del presidente del Consiglio universitario

Minutari della corrispondenza in partenza, con rubrica.
Presidente del Consiglio universitario dal novembre 1848 è Cristoforo Negri, poi, dal 10 settembre 1849, Ferrante Aporti.
Il Consiglio universitario è istituito in ciascuna Università dal R.D. 4 ottobre 1848, n. 818 (riforma Boncompagni) ed è "... composto di un presidente scelto dal re, di cinque professori attuali od emeriti appartenenti alle cinque Facoltà, nominati dal re sopra altrettante terne formate dai Collegi delle Facoltà: a questi si aggiungeranno due membri che verranno nominati dal re e scelti tra le persone illustri per merito scientifico e letterario". E' previsto l'intervento con voto deliberativo del governatore del Collegio delle Provincie di Torino e con voto consultivo di un componente del Consiglio comunale (art. 17). L'art. 18 prevede dei meccanismi di avvicendamento tra i professori componenti. Il Consiglio universitario ha il compito di redigere i regolamenti speciali "per l'esecuzione delle leggi e dei regolamenti generali"; predisporre "d'accordo coi professori i programmi di ciascun corso" e trasmetterli al Consiglio superiore di pubblica istruzione; provvedere "all'amministrazione delle proprietà spettanti all'Università"; approvare annualmente i ripetitori su proposta dei consigli di Facoltà. Tra i componenti professori è scelto dal re il rettore dell'Università, con compiti prevalentemente di vigilanza sulla condotta degli studenti. Il Consiglio universitario non è più previsto dal R.D. 4 luglio 1857 "Nuovo regolamento per le attribuzioni dei rettori, vice-rettori, dei presidi e consigli delle Facoltà e delle segreterie delle Università del Regno".

Tesi e diplomi per il conferimento della laurea presso la Scuola d'applicazione per gli ingegneri di Torino

Tesi e diplomi di laurea in ingegneria della Scuola d'applicazione per gli ingegneri di Torino, dall'avvio sino alla seconda metà degli anni Settanta del XIX secolo.

La legge sul Riordinamento dell’Istruzione Pubblica 13 novembre 1859, n. 3725 (legge Casati) stabilisce la trasformazione dell’Istituto tecnico di Torino nella Scuola d’applicazione per gli ingegneri, annessa alla Facoltà di Scienze Fisiche e Matematiche dell’Università (artt. 53 e 309). Il successivo regolamento, approvato con R.D. 4338 del 17 ottobre 1860, prevede, per ottenere il diploma di “ingegnere laureato”, la frequenza di un corso biennale, concluso da un esame generale: “L’esame generale consisterà in una disputa attorno a una dissertazione scritta liberamente dal candidato sulle materie degli esami speciali, ed intorno a tesi di meccanica, di costruzioni e di geometria pratica. Le dissertazioni e le tesi saranno messe a stampa per cura del candidato e presentate quaranta copie alla Segreteria della Scuola almeno dieci giorni prima della disputa” (art. 24). Il regolamento annesso al R.D. 11 ottobre 1863, n. 1718 conferma quanto già in vigore per gli esami generali (art. 30), ma prevede come titolo di accesso alla Scuola, non più, come sino ad allora, la laurea in Matematica, bensì la licenza nella stessa disciplina. Contrariamente al dettato dei due regolamenti, gli esemplari presenti in collezione documentano la discussione non di tre, ma di quattro tesi, con l’aggiunta di una dal corso di Macchine a vapore.
Il Museo industriale è istituito a Torino con R.D. 23 novembre 1862, n. 1001, alle dipendenze del Ministero d'Agricoltura, industria e commercio; il seguente R.D. 30 dicembre 1866, n. 1844, disciplina i corsi impartiti dal Museo, che rilasciava, dopo non meno di quattro anni di corso, il diploma di professore per gli istituti tecnici industriali e professionali e di ingegnere per le industrie meccaniche, chimiche, agricole e metallurgiche (art. 3).
Il R.D. 23 novembre 1867, n. 4052, approva il nuovo regolamento della Scuola d'applicazione, al fine di coordinarne l'azione a quella del Museo industriale e dell'Accademia Albertina di Belle Arti. Oltre all'ingegneria civile, la Scuola inizia a erogare cinque nuovi corsi di laurea, quattro in ingegneria industriale (per le industrie meccaniche, chimiche, agricole e metallurgiche) e uno in architettura civile. Per i soli aspiranti ingegneri chimici e per gli architetti il corso preparatorio universitario propedeutico all'accesso alla Scuola è ridotto a due anni, per gli altri resta in vigore l'obbligo del conseguimento della licenza in Matematica, dopo tre anni di corso all'Università. Al termine del corso biennale presso la Scuola d'Applicazione, per ottenere il diploma di laurea i candidati presentavano una dissertazione su un tema a loro scelta, stampata in 50 copie (art. 3); vengono meno le tesi discusse oralmente.
Il Regolamento per le Regie Scuole d'applicazione per gli ingegneri, allegato al R.D. 8 ottobre 1876, n. 3434, uniforma i requisiti d'accesso ai corsi, richiedendo la "licenza fisico-matematica" ossia aver frequentato un biennio presso la Facoltà di Scienze MFN, e prolunga la durata degli studi in ingegneria e architettura a tre anni (art. 3). Per il conseguimento della laurea era infine previsto un esame generale, diviso in due parti: la prima consiste nella "realizzazione di un progetto pratico complesso, da eseguirsi nel tempo di 15 giorni"; la seconda orale, in cui si discute il tema del progetto e le materie affini (art. 12). Nel regolamento viene meno la richiesta della dissertazione a stampa.

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