Lettera inviata da Genova il 6 luglio 1864. De Notaris non scrive a Moris da qualche mese: è stato molto impegnato per il cambio di alloggio e per il matrimonio della figlia. Entro la fine del mese andrà a Trobaso. Il professore De Filippi è stato nominato membro della Società Italiana delle Scienze; De Notaris ha però votato Parlatore. Ha da eccepire anche sulla nomina del matematico Tardy, che è stato preferito a Puccinotti, di gran lunga più meritevole.
Lettera inviata da Torino il 20 giugno 1864 da M. Cerruti del Ministero degli Affari Esteri, in cui si comunica a Moris che il console di Batavia ha spedito una cassetta di piante e fiori indigeni offerti dal direttore del giardino botanico. Moris è invitato a distribuire il materiale ad altri stabilimenti, tenendo presente in particolare il direttore dell’Orto botanico di Palermo, che ne ha ripetutamente fatto richiesta [si tratta del professore Todaro, come si evince da un appunto di grafia Moris; “Il prof. Todaro reso avvisato indichi il mezzo di trasmissione (18 di luglio)”].
Lettera inviata da Padova il 12 giugno 1864. De Visiani si è impegnato con un botanico straniero per procurargli una raccolta di piante fresche del Piemonte, in particolare di quelle citate da Allioni in Flora Pedemontana. Prega Moris di aiutarlo nell’impresa, valendosi anche di collaboratori. Lo prega anche di anticipare la spesa, che verrà prontamente rimborsata. In uno spazio libero della lettera vi è un appunto di Moris: “28 luglio scritto al Rostan, 2 agosto scritto a De Visiani”.
Lettera inviata da Urbino il 9 giugno 1864. Giacoletti, memore delle gentilezze di Moris quando era a Torino, gli invia un suo “Saggio sul vapore” e l’elegia “Sulla respirazione delle piante”.
Lettera inviata da Firenze il 15 maggio 1864. Parlatore fa alcune precisazioni sui cotoni e prega Moris di fargli avere il lavoro, se non ne ha più bisogno, per apporvi qualche aggiunta, prima di stamparlo. Ha saputo delle benevole intenzioni di Minghetti.
Lettera inviata da Firenze il 21 aprile 1864. Parlatore ringrazia Moris per avergli fatto avere il manoscritto sui cotoni. Ha saputo della medaglia d’argento conferita al professore Tornabene dal consiglio dei giurati. Il premio gli pare eccessivo, se paragonato a quello dato a Todaro, autore di un lavoro ben più importante. Parlatore ha ringraziato il signor Reymond per i libri mandatigli sull’ esposizione dei cotoni e dei denari per pagare i disegni. Ringrazia, a nome anche della famiglia, dei bei momenti passati con Moris a fine febbraio. A luglio andrà con tutta la famiglia ad Olmeneta [paese del Cremonese]. De Visiani è stato a Firenze per alcuni giorni. C’è stato anche Milligan, che tanto ha contribuito allo studio della flora di Van Diemen [antico nome della Tasmania]. Dovrebbe arrivare Bubani.
Lettera inviata da Firenze il 3 aprile 1864. Parlatore è preoccupato per la salute di Devincenzi, poiché non ha avuto risposta ad alcune sue lettere che avrebbero richiesto rapido riscontro. Prega Moris, se avesse occasione di vederlo, di dirgli di inviare la memoria sui cotoni, che vorrebbe rivedere prima di mandarla in stampa.
Lettera inviata da Torino il 23 marzo 1864. Lo scrivente, ex-allievo di Moris e di De Filippi, fa sapere a Moris di aver proposto al direttore delle Lezioni Serali di Torino, di tenere due letture sull’istruzione forestale e sulle nozioni di Storia naturale utili all’industria, ma di non avere ricevuto risposta.
Lettera inviata il 15 marzo 1864 dal Ministero delle Finanze, firmata dal segretario alle pensioni [firma illeggibile], in cui si comunica che l’ufficio competente sta esaminando la sentenza che regola la causa che Moris e altri creditori hanno intentato contro il signore di S. Albino.
Lettera inviata da Firenze il 9 marzo 1864. Parlatore avverte Moris di avere mandato direttamente a Devincenzi la relazione della sezione 2° del consiglio dei giurati, affinché possa essere letta nell’adunanza generale.
Lettera inviata da Genova il 6 marzo 1864. La preparazione dei semi è in ritardo: Bucco è da solo ad occuparsene, poiché il vice-giardiniere è andato a Cagliari per compiacere Gennari, ora Rettore dell’Università. De Notaris non pensa che Gennari, che in fondo è un brav’uomo, abbia fatto tale richiesta per fargli dispiacere. Se ciò fosse, romperebbe con lui ogni relazione. La figlia di De Notaris andrà presto sposa a Carlo Bellegrandi, figlio di una famiglia bresciana di commercianti. La situazione economica si farà disastrosa, avendo ancora 850 lire di debito con stampatore e litografo. Ha chiesto al ministro di raccomandare la serie di esemplari dell’Erbario Crittogamico Italiano; gli è stato risposto che il ministero ha introdotto la norma di astenersi da tali raccomandazioni. De Notaris pensa di andare in pensione e di iniziare a commerciare in carbone con suo genero. Si compiace con Moris per la sua nomina a corrispondente della Società Linneana.
Lettera inviata da Genova il 4 febbraio 1864. De Notaris è rimasto di stucco nel venire a sapere che l’incarico di Rettore gli renderà solo lire 41 al mese. Se l’avesse saputo prima, avrebbe chiesto di farlo gratis! Le 41 lire non gli compensano neppure la fatica di salire due volte al giorno una scala di 130 gradini. De Notaris non si lamenterebbe se tra i professori di prima categoria ci fossero persone come Moris e Gasparrini. Però allo stesso liivello vi sono professori come Garovaglio, Bertoloni figlio, Pietro Savi e un Todaro che non ha vergogna di distribuire la serie di Flora Sicula Exsiccata zeppa di errori.
Lettera inviata da Amburgo il 17 gennaio 1864. La speranza di Reichenbach di rivedere Moris è andata delusa. Attualmente non ha tempo di venire in Piemonte, essendo stato nominato direttore dell’Orto Botanico di Amburgo. Ha ricevuto da Charrel la fotografia di Moris; spera che questa si conservi. Manda a Moris l’elenco dei desiderata, segnalando le piante che desidererebbe vive. Nel giardino c’è molto da fare; spera di restituirlo agli antichi splendori. L’erbario personale si è ingrandito di altri due, quello del dottore Pohl di Lipsia e quello di Bélanger, ricco di piante orientali. Reichenbach spera di potere riprendere presto il suo lavoro botanico, dopo l’interruzione degli ultimi tempi cui è stato costretto dagli avvenimenti.
Lettera inviata da Torino il 2 maggio 1864. Carbonis ha fatto domanda al Ministero della Pubblica Istruzione per avere un posto nel ramo di Storia naturale. Segue l’elenco delle ragioni che ritiene più che sufficienti per ottenere un incarico: titoli scientifici e di carriera. Carbonis chiede a Moris di appoggiare la sua richiesta.
Lettera senza data e località di invio. Con gli auguri di fine anno, Todaro manda a Moris una cassetta di agrumi. Gli chiede di aiutare, quale membro della commissione esaminatrice, il signor [nome illeggibile] aspirante ad una cattedra al Museo Industriale.
Lettera inviata da Genova il 31 dicembre 1863. De Notaris chiede a Moris chiarimenti circa il nuovo stipendio ed eventuali indennità acquisite come Rettore. Si potrebbe chiedere al signor Regasco, che gli ha mandato l’annuncio della nomina.