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Mottura, famiglia
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Lettere di Lorenzo Fracchia

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Fra
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  • 1917-01-27 - 1917-03-19
  • Part of Mottura, famiglia

Presta servizio in un reparto volante, schierato ora in prima ora in seconda linea. Lamenta forti dolori reumatici e un principio di sciatica. Chiede a Ferdinando Mottura, in quanto proprio datore di lavoro, un prestito di 15 lire.

Lettere di Angelo Aussello

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Aus
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  • 1915-06-15 - 1918-08-18
  • Part of Mottura, famiglia

Caporale, poi caporal maggiore, poi sergente, in servizio come infermiere presso il 102. Reggimento , 2. Sezione Sanità per Fanteria. Manda notizie della propria salute e menziona spesso la moglie Rosalia.

Lettere di Giovanni Giacinto Ariagno

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Ari
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  • 1916-10-27 - 1918-05-15
  • Part of Mottura, famiglia

Ringrazia Ferdinando Mottura e Laura Gamna del sostegno a sé e alla propria madre anziana. Fino al 1917 le cartoline sono spedite da: Ospedale di guerra 35 - 3. Armata

Lettere di Guido Fassio

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Fas
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  • 1916-06-01 - 1918-11-06
  • Part of Mottura, famiglia

Presta servizio col grado di soldato, poi caporale, poi caporal maggiore, infine sergente. Scrive spesso a Ferdinando Mottura, dando notizie della propria salute e informandosi dell’altrui. Ringrazia per l’invio di pacchi e di denaro, chiede notizie degli altri colleghi della ditta e del procedere dell’attività.
Si augura che la guerra finisca presto: "… e intanto i giorni passano e se non altro speriamo che il tempo ci porti meccanicamente all'epilogo di questa tragedia quasi universale." (5-3-1917).
Di fronte all'abbattimento di alberi colossali facenti parte del demanio dell'Impero austriaco commenta con sconforto: "E così è la vita - non le dico che dopo il mio ritorno dalla licenza, il pensiero dei miei cari, della vita libera e borghese, mi fa trovare inammissibile la presente." (5-3-1917).
Stigmatizza l’avvicendarsi troppo frequente nei ruoli di responsabilità: "E siccome si ostinano a cambiare comandante ogni mese - così ancor oggi ce ne giunge uno fresco fresco ..." (11 marzo 1917).
Riflette sulle conseguenze della guerra anche al di fuori del suo teatro e descrive il fluire meccanico dei giorni: "Bisogna convincersi che la guerra si ripercuote in tutti, da quei poveri disgraziati che insanguinano il Carso ai nostri alpini che vanno scovando il nemico fra i dirupi. Fra essi vi sta tutto il mondo che per riflesso pur non essendo al pericolo subisce il peso sempre più pesante della guerra. E intanto si tira innanzi - non vi è altra soddisfazione migliore che quella di voltare il foglio del mese passato ed al quale non si pensa più. Si ha la convinzione che più tempo passa più gli eventi matureranno e l'equilibrio dovrà ritornare sul mondo sconquassato dalla grande guerra ... Sul fronte qui, salvo qualche isolata azione d'artiglieria, è calmo. Pensiamo invece alle bufere dell'Isonzo e ne invidiamo le ansie e le pensose giornate..." (9-6-1917).
Riferisce dell’arrivo di Nino Oxilia, che perse la vita di lì a pochi mesi: "In questi giorni giunse ad una batteria mortai del mio Gruppo il tenente Oxilia (l'autore di commedie) è mio caro amico ma ancora non lo potei vedere" (1-7-1917).
Offre squarci di vita quotidiana: "L'altro giorno fui con qualcuno dei miei compagni all'inaugurazione della casa del soldato ... abbiamo visto molte pellicole cinematografiche in sale costruite appositamente. Si è visto la Gallie soci ed altri. Abbiamo sentito musica e fonografo. Insomma un po' di diversivo di quelli che in altri tempi si guardavano di fuori e si andava via" (23-10-1917; allega un francobollo statunitense e due brasiliani). "Qui in questa casa borghese dove noi sergenti ci siamo installati la sera si passa intorno ad un grande camino alimentato senza parsimonia ... Si dorme in una stanza grande che forse era quella matrimoniale della famiglia che l'abbandonò, però qualcuno ha creduto bene di portarsi il pagliericcio nelle caverne che ci siamo costruiti. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio dicono, io però rimango qui". (6-1-1918).
Chiede di poter ricevere libri e manifesta il proprio piacere nella lettura: "... ecco voglio approfittare per una cosa: se si trova in casa qualche libro che non le sia utile, o che almeno non rappresenti interesse per i suoi figli ora o poi; mi farebbe un grosso favore mandarmelo ..." (14-5-1918). "Un vivissimo grazie anche per la scelta felicissima giacché rileggerò con molto piacere il capolavoro Manzoniano che ad ogni lettura conobbi sempre più perfetto ed interessante; anche pel secondo ha scelto bene, giacché i libri di avventure mi piacciono sempre molto." (5-6-1918).
Spera in un prossimo congedo, alla fine delle ostilità, essendo parte di una ditta commerciale e non correndo il rischio della disoccupazione: "Pare vi sia il concetto di congedo prossimo per militari che chiedono esonero per agricoltura, industria e commercio. Insomma pare che i militari che mediante richieste di esonero perché componenti ditte commerciali ecc. verranno congedati in anticipo, questo perché non vanno compresi nel numero di quelli che congedandosi saranno disoccupati." (6-11-1918).

Scuole elementari

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo DPEl
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  • 1914-10-21 - 1915-03-06
  • Part of Mottura, famiglia

Contengono lo svolgimento dei temi assegnati a Giacomo Mottura nelle classi terza e quarta, frequentate nella Scuola elementare "Ernesto Ricardi di Netro" di Torino. Al testo, che presenta correzioni in matita blu, si frappongono alcuni disegni a matite colorate. Il visto della maestra è apposto alla fine di ogni tema.

Presentazione del programma della stagione

Opuscolo a stampa "Programma 1927-28" in cui, oltre a un programma di massima, sono riportati anche l'elenco dei sette concerti tenuti nel 1926-27, la relazione finanziaria, cenni sulla nuova sede di via Rossini 8, sulle facilitazioni per i soci, composizione del nuovo direttovo, denominato Rettorato; bozza dattiloscritta di un'informativa da diffondere; rassegna stampa.

Franco Rodano

Cinque articoli pubblicati a ricordo di Franco Rodano, nel momento della morte: Massimo L. Salvadori, "Rodano l'utopista cattolico del pci", La Stampa, 23 luglio 1983; Pietro Scoppola, "Il PCI è così sicuro che il suo pensiero ormai è superato?", L'Unità, 28 luglio 1983; Gianfranco Pasquino, "Ecco quale puà essere l'unica "religione" della sinistra", ibidem; Claudio Petruccioli, "Ripensiamo la "classe" e il "compromesso storico"", ibidem; Antonio Gambino; "Franco Rodano uomo coerente", L'Espresso, 21 agosto 1983. I tre articoli pubblicati sull'Unità sono ricompresi sotto un titolo complessivo "Discutendo Franco Rodano".

Corrispondenza tra Giacomo Mottura e Gigliola Berardelli (Lola)

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. - Balbo. Lola
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  • 1964-1988
  • Part of Mottura, famiglia

Sono presenti un consulto del professor Vittorio Puddu sulle condizioni di salute di Felice Balbo (1964) e una lettera di Renzo Mottura, fratello di Giacomo, coinvolto per stabilire un eventuale contatto tra Francesco Balbo, figlio di Felice e Lola, liutaio, e il liutaio Arnaldo Morano (1980).

Lettere

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. - Balbo. Lettere
  • File
  • 1946 - 1956
  • Part of Mottura, famiglia

Minuta di lettera inviata da Mottura a Felice e Lola (gennaio 1946) per la perdita della figlia Giovanna. Una sola lettera (del 7 febbraio 1956) è stata inviata da Balbo a Mottura e allude scherzosamente al conseguimento della libera docenza in età matura. Le altre tre sono fotocopie di lettere inviate da Balbo alla moglie Lola (non datata; di contenuto personale e intimo), a Giulio Einaudi (del 12-12-1951; incentrata sul contrasto tra comunisti e non comunisti nella casa editrice Einaudi), a Franco Antonicelli (circa la permanenza di Antonicelli nel Partito Comunista e la sua collaborazione al settimanale "Rinascita").

Fotografie

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. - Balbo. Fotografie
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  • 1948 - 1955
  • Part of Mottura, famiglia

In una delle fotografie Balbo è ritratto inseme alla moglie, Gigliola Berardelli.

Dattiloscritti

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. - Balbo. Dattiloscritti
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  • 1954
  • Part of Mottura, famiglia

Dattiloscritti di Felice Balbo: "L'amore umano come abito d'essere e radice del superamento"; "La chiesa cattolica e l'autonomia della scienza ed in genere del lavoro umano"; "Ideazione del primo esperimento di "Economia umana""; "Cultura e tecnica".

Articoli a stampa

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. - Balbo. Articoli
  • File
  • 1948-1958
  • Part of Mottura, famiglia

Articoli editi di Felice Balbo: "Religione e ideologia religiosa. Contributo ad una critica radicale del razionalismo", estratto dalla "Rivista di filosofia", vol. XXXIX, 1948, fasc. 2, Edizioni di Comunità; "La filosofia dopo Carl Marx", estratto dalla "Rivista di filosofia", vol. XL, 1949, fasc. 1, Edizioni di Comunità; "La filosofia dopo Carl Marx", estratto dalla "Rivista di filosofia", vol. XL, 1949, fasc. 3, Edizioni di Comunità; "Filosofia dopo Marx significa uscita dal razionalismo", estratto dalla "Rivista di filosofia", vol. XLI, 1950, fasc. 1, Edizioni di Comunità. Nel medesimo estratto del 1950 è pubblicato l'intervento di Norberto Bobbio, "La filosofia prima di Marx"; "Il futuro e l'"Al di là", estratto da "Archivio di Filosofia", organo dell'Istituto di studi filosofici diretto da Enrico Castelli, Roma, 1956; "Il piccolo gruppo di lavoro e la sua funzione nella grande organizzazione", estratto (reca dedica: "Al carissimo Giacomo dal suo amico Cicino, 26-2-'58").

Corrispondenza con Nicola Antonetti

Scambio di lettere tra Giacomo Mottura e Nicola Antonetti (Istituto di Sociologia dell'Università degli studi di Parma), autore del volume "L'ideologia della sinistra cristiana. I cattolici tra chiesa e comunismo (1937-1945)" (Milano, Angeli, 1976).

Corrispondenza con Laura Quarello

Scambio di lettere tra Giacomo Mottura e Laura Quarello, borsista dell'Istituto di Studi Sociali "Felice Balbo" di Torino, incaricata di svolgere "una ricerca sull'itinerario culturale di Balbo e del suo gruppo", tra gli anni della Resistenza (1943-45) e lo scioglimento della rivista "Terza generazione" (1954); opuscolo di Laura Balbo, "La sinistra cristiana. Attualità e inattualità della politica in Italia negli anni 1943/1945" (Quaderni dell'Istituto "Felice Balbo" 1969/1).

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