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Lettera di Guglielmo Ferrero a Cesare Lombroso in cui gli comunica di stare per recarsi a Napoli e gli inoltra una lettera di [Obici] a cui ritiene si debba dare una risposta definitiva. Scrive inoltre di aver raccolto "pettegolezzi sulla corte", di aver incontrato Enrico Ferri e Leonida Bissolati e informa il professore che l'accoglienza al suo libro è stata buona e che Antonio De Viti De Marco ha dato un pranzo "convocando, per divertirsi, una compagnia di titolati forcaiolissimi in mezzo a cui stavamo come trinità rivoluzionaria, io lui e Bissolati"

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