Lettera inviata da Parigi il 26 marzo 1857, in cui Gay ringrazia Moris per le piante ricevute. In modo particolare elogia la bravura di Lisa, abile a raccogliere, sistemare, preparare e spedire le piante. Soprattutto è entusiasta della Saxifraga florulenta. Gay invia a Moris un bell’esemplare di Phillyrea latifolia.
Lettera inviata da Lipsia il 21 febbraio 1840. Assieme ai semi, Kunze manda a Moris il diploma e lo statuto della Società dei naturalisti. C’è un diploma anche per Genè. Acclude alla lettera alcuni schizzi di Sedum coeruleum del proprio erbario, unitamente a dettagliate osservazioni. Spera che Lisa porti dalla Sardegna anche parecchie crittogame. Se è possibile arrivarci con la ferrovia, a ottobre verrà a Torino per la riunione degli scienziati.
Lettera inviata da Bologna il 28 febbraio 1837, in cui sono contenute numerose osservazioni su parecchie Leguminosae, di cui Bertoloni ha potuto avere in visione gli esemplari descritti da Gussone, Tenore, Sebastiani, Mauri e Brignoli. Si sofferma sul Lathyrus angulatus di cui riporta le sinonimie. E’ molto contento della decisione di Moris di far fare un viaggio botanico a De Notaris e a Lisa; a suo avviso sarebbe opportuno esplorare il contado di Nizza Marittima, la valle di Oneglia e la costiera sino al Capo Noli. Consiglia di non passare da Cuneo e dal Col delle Finestre, ma da Genova lungo il litorale. Bertoloni prega Moris di sollecitare De Notaris a compiere le osservazioni richiestegli nell’ erbario Biroli. Definisce De Notaris “il primo micologo dell’Italia”. Bertoloni comunica che Sua Santità gli ha accordato il ritiro dalla Cattedra; ha trasmesso l’insegnamento al figlio Giuseppe.
Lettera inviata da Bologna il 25 marzo 1838, in cui Bertoloni prega Moris di fargli inviare da Lisa gli esemplari di Phascus da lui citati nell’Elenco dei Muschi dei contorni di Torino. Nel post scriptum Bertoloni dice che suo nipote Pietro Franchini gli ha comunicato che il Sig. Monale, Direttore Generale della Posta, ha lasciato l’incarico e prega Moris di favorirlo presso il nuovo Direttore affinché sia trasferito a Sarzana, dove anche il sig. Taravazzi di Vezzano vorrebbe andare. Il nipote ha più titoli, ma il Taravazzi ha uno zio giudice e “i Vezzanesi sono molto astuti”.
Lettera inviata da Bologna il 16 luglio 1828, contenente la revisione di moltissime piante fanerogame. Vuole Moris a Bologna per conoscerlo. Ha saputo che Lisa continua la raccolta di piante in Sardegna, che avrebbe piacere di ricevere
Lettera inviata da Oldenico il 15 settembre 1862. Malinverni ringrazia Moris per avergli procurato il piacere di poter aiutare Lisa nella raccolta dell’Isoetes.
Lettera inviata da Genova il 16 luglio 1842. De Notaris comunica a Moris il costo dei letti di ferro. Ringrazia per le notizie su Lisa e spera che negli alti pascoli trovi piante interessanti. Un suo giardiniere è tornato da La Spezia e Palmaria con molte piante. Fà alcune osservazioni su piante del genere Polygala trovate di recente.
Lettera inviata da Genova il 25 febbraio 1843. De Notaris ringrazia Moris per avergli mandato la stampa della sua trattazione delle Umbelliferae [nella lettera n. 243.29 De Notaris aveva chiesto a Bucco o a Lisa una trascrizione manuale], che restituirà quanto prima. Alla lettera è accluso un elenco dei generi delle Umbellifere della Liguria, chiedendo a Moris di dirgli come classificare quelli sottolineati in rosso, non facenti parte della flora sarda. Seguono dubbi e osservazioni di piante della famiglia delle Umbelliferae, che De Notaris ritiene un vero rompicapo.
Lettera inviata da Dresda il 19 febbraio 1855. Reichenbach avvisa Moris che il dottor A. Carus, figlio del celebre G. Carus, medico della famiglia reale, accompagnerà a Torino S. A. il principe Alberto, che cercherà di consolare la duchessa di Genova Elisabetta di Sassonia dopo i recenti lutti (v. nota). La regina Maria ha donato l’erbario del defunto Re al museo di Storia Naturale. Il figlio di Reichenbach insegna botanica all’Università di Lipsia. Lo scrivente prega Moris di ricordarlo al professore De Maria e a Lisa.
Lettera inviata da Padova il 7 marzo 1841. Appena terminata la semina a fine mese, De Visiani spedirà a Moris le piante promesse. Tra le piante che l’esperto e diligente signor Lisa gli manderà, De Visiani gradirebbe averne qualcuna nata dai semi brasiliani. Sempre del Brasile vorrebbe poi avere un certo numero di pezzi di legno, non più grandi di uno o due pollici, possibilmente di colori molto diversi. Con pazienza è riuscito a costruire un calamaio con frutti americani; il piatto dovrebbe essere preparato con legni diversi tra di loro, che De Visiani spera di avere da Moris. Si tratta di un capriccio, cui tiene molto. Le piante spedite da Burdin sono arrivate mezze morte. Se Parlatore passa per Torino, De Visiani prega Moris di salutarlo e dirgli di scrivergli da Ginevra e da Parigi.
Lettera inviata da Trobaso il 17 luglio 1862. De Notaris è in vacanza da tre giorni nell’ affumicata e cadente casupola della sua famiglia. Avverte Moris che Gay gli ha comunicato che sarà assente da Parigi sino all’ 1 settembre. Prega pertanto di aspettare quella data per spedirgli l’esemplare vivo di Isoetes Malinverniana. Spera che Lisa non sia ancora stato spedito ad Oldenico alla pesca della pianta. L’ Oidium si sta diffondendo, però non si tratta di un gran danno, poiché il vino della zona è solo di un grado superiore ad acqua e aceto.
Lettera inviata da Firenze il primo di ottobre 1859. Parlatore ha ricevuto cinque copie del terzo volume di Flora Sardoa. Lo ringrazia per la copia a lui destinata e lo invita a completare il quarto volume. Ha consegnato una copia a Bubani, che il giorno seguente partirà per Bagnacavallo, da dove gli scriverà per ringraziarlo. Parlatore consegnerà altre due copie a Ridolfi e ad Amici; l’ultima verrà messa in biblioteca e di questa Parlatore vorrebbe conoscere il costo. Ringrazia Moris per avergli comunicato dove nasce l’Orchis cordata, cui sostituirà l’autore “Lisa” con “Gennaria”, in onore del professore Gennari attualmente a Cagliari. Parlatore ritiene che nel mese entrante riuscirà a pubblicare il terzo volume della Flora Italiana.
Lettera inviata da Firenze il 23 gennaio 1860. Parlatore spera che Moris venga a Firenze, come gli ha promesso. Ha saputo delle osservazioni che Bubani ha fatto su Flora Sardoa; gli ha scritto, manifestandogli però la sua massima stima per l’opera. Gli è però molto spiaciuto del poco rispetto riservato a Lisa. Però tutti conoscono le sue maniere certo non squisite: moltissimi botanici, tra cui lo scrivente, ne hanno fatto le spese. Parlatore ringrazia Moris per avergli fatto avere le Diagnoses che Boissier gli ha inviato in omaggio. Manda a Moris il catalogo dei semi e il testo dell’elogio del sommo Humboldt. Sta per uscire il terzo volume della Flora Italiana.
Lettera inviata da Nizza il 14 settembre 1855. Pierlas ha ricevuto da Lisa un elenco di piante disponibili per lo scambio. Ha anche visto nelle serre, però non disponiblie, un esemplare di Cycas circinnalis. Avrebbe però una pianta di eguale bellezza e valore da proporre in cambio, un magnifico Dion edule, di cui acclude uno schizzo con le varie misure. Avendo già Pierlas in piena terra una Cycas revoluta, l’acquisizione della nuova pianta gli consentirebbe di evidenziare la differenza tra le due. In uno spazio libero si legge, tra altri appunti, una frase di grafia Moris: “Dion edule, già lo possediamo”.
Lettera senza data e località di invio. Reuter ha ricevuto le pubblicazioni e le piante, tutte in buono stato. Boissier avrebbe piacere di avere un pezzo di ognuna delle piante raccolte nei dintorni di Tenda, per trapiantarle su un monticello vicino alla sua casa di campagna a Valeyres par Orbe, canton de Vaud. Reuter raccomanda in particolare l’invio dell’Arabis pedemontana. Sarebbe anche interessato a vedere un esemplare di Coriandrum seselifolium dell’erbario Balbis. Manda i saluti a Giusta e a Delponte.
Lettera inviata da Ginevra il 12 marzo 1857. Reuter espone in dettaglio il suo parere su due piante di Phelipaea, una delle quali è da lui ritenuta specie nuova. Manda a Moris alcuni semi da lui richiesti e stila l’elenco dei desiderata. Ringrazia per gli esemplari fioriti di Saxifraga florulenta. Boissier desidera avere notizie sull’esatta località di ritrovamento di alcune rare piante del Piemonte che Moris ha mandato, poiché gli interessa conoscerne l’habitat. Boissier vorrebbe acquistare l’opera di Giuseppe Clementi Sertulum Orientale etc. che gli sarebbe utile per completare le sue opere sulla flora orientale. Manda i saluti a Lisa.
Lettera inviata da Bologna il 4 luglio 1843, in cui Bertoloni risponde a Moris dandogli il suo parere su alcune specie del genere Crepis. Chiede se non sia possibile far raccogliere a Lisa o a Da Ponte [ovviamente Bertoloni allude a Delponte] per l’erbario della Flora Italica alcuni esemplari di Aconitum cammarum, che Allioni dice essere frequente in Piemonte. Partirà per Firenze a giorni e poi si recherà a Sarzana per riprendere la moglie e a fine mese ritornare a Bologna.
Lettera inviata da Rivoli il 3 luglio 1843. Colla ha ricevuto la visita del “bravo” Lisa. Per impegni di ufficio è costretto a rinviare di qualche giorno la visita al Valentino.
Lettera inviata da Montemagno (At) il 31 marzo 1847, in cui lo scrivente dice a Moris di avergli inviato due assaggi di vino, uno di grignolino, come da lui richiesto, e il secondo di un altro ottimo e squisito vino. Se la seconda qualità non gli interessasse, lo prega di farla avere al signor Bertini, caffettiere e liquorista in via della Rocca presso il teatro Gerbino (casa Brocchi). Garino chiede a Moris di avvertire Lisa che tenga pronte le piante richieste tempo addietro.