Lettera inviata da Cagliari il 25 ottobre 1835. Meloni dice di aver perso le speranze di ottenere un miglioramento della sua posizione universitaria. Deve sostituire gratuitamente il professore di Medicina Legale e ha dovuto compilare i testi, compito che sarebbe spettato al titolare. Lo scrivente fornisce a Moris alcune informazioni su due specie di Brassica e gli cita i termini dialettali.
Lettera inviata da Cagliari l’11 maggio 1840. Lo scrivente, tramite un conoscente, manda a Moris i semi del cotone e un pacco di corallina provenienti dal giovane Chessa, tempo prima inviato in Piemonte dal canonico Muscas per perfezionarsi nel preparare alcuni tessuti. In sua assenza è stata decisa una riorganizzazione del museo, affidando l’incarico a persone ignare delle varie discipline: a lui spetterebbe la direzione scientifica e al signor Cara la parte materiale del lavoro. Il ministro si era dimostrato favorevole ad assegnargli 100 scudi per l’incarico, però il magistrato gli ha fatto sapere che la somma era già stata assegnata a professori più anziani. Vi è anche la proposta di affidare a Cara l’incarico di Ingegnere delle Regie Miniere. E dire che non distingue l’argilla dalla calce! Meloni chiede a Moris di inviargli le alghe promesse.
Lettera inviata da Cagliari il 15 luglio 1850, in cui lo scrivente si dichiara soddisfatto dell’onoreficenza ricevuta [croce dell’Ordine Mauriziano] per essersi gratuitamente occupato per tanti anni del museo; tale onorificenza ha destato un consenso ben diverso dall’umiliante disprezzo che ha accolto la notizia del “ciondolo” destinato a Cara. Meloni Baille sta cercando il modo di inviare a Moris una cinquantina di piante africane.
Lettera inviata da Cagliari il 5 luglio 1852. Lo scrivente comunica a Moris che è deciso ad abbandonare la carriera accademica. Il dottor Biso gli farà avere una ventina di piante africane, di cui acclude elenco. Nel P. S. Meloni dice di avere avvertito il ministro Buoncompagni del suo ritorno; il ministro non gli ha neppure risposto.
Lettera inviata da Cagliari il 18 marzo 1853, in cui lo scrivente ringrazia Moris per le attenzioni riservate a suo figlio. Il ragazzo ha purtroppo deciso di tornare a Cagliari dove il clima è umido e freddo, essendo ancora nevicato sino ai primi giorni del mese.
Lettera inviata da Cagliari il 30 dicembre 1853. Lo scrivente esprime a Moris, che ha perso la moglie, parole di conforto. Meloni è da oltre un mese a letto, affetto da febbre perniciosa.
Lettera inviata da Padova il 29 novembre 1841. Meneghini è onoratissimo che gli sia stato assegnato il premio dell’Accademia della Scienze. Pensava di farselo consegnare ufficialmente dall’ambasciatore e ministro austriaco S. A. Schwartzenberg. Meneghini gradirebbe che il premio fosse diviso in due parti, cioè in una medaglia minore e il resto in denaro. Ringrazia Moris per avergli mandato una copia degli Atti del Congresso di Torino.
Lettera inviata da Padova il 6 agosto 1842. Viviani ha fatto avere in visione allo scrivente due tavole del suo lavoro, riuscite alla perfezione. Meneghini vorrebbe averne un centinaio di copie, ovviamente a pagamento e non miniate, oltre le 25 copie di tutta l’opera, che l’Accademia fornisce gratuitamente. Meneghini è spiacente che Moris non partecipi al congresso di Padova.
Lettera inviata da Santhià (Vc) il 22 maggio 1840, in cui Mentigazzi, vicesindaco di Santhià, chiede a Moris di interessarsi presso la commissione di Sanità di Vercelli, con cui è insorto un contenzioso, relativamente a un terreno del comune ceduto in affitto e coltivato a risaia. La commissione ha ipotizzato un rischio per la salute dei cittadini. Mentigazzi espone le ragioni, già presentate alle autorità, per cui non esistono tali rischi.
Lettera inviata da Parigi il 16 febbraio 1831. Lo scrivente ringrazia Moris di avergli mandato l’elenco dei semi delle piante della Sardegna. Gradirebbe avere un esemplare vivente della Paeonia Russii.
Lettera inviata da Parigi il 28 dicembre 1831. Lo scrivente ringrazia Moris per avergli mandato il catalogo dei semi dell’Orto di Torino e gli invia quello del Jardin du Roi.
Lettera inviata da Parigi il 24 gennaio 1842, in cui chi scrive ringrazia Moris per i semi da lui mandati a Parigi; invierà presto quelli richiesti da Moris. Accetta l’offerta di piante della Sardegna.
Lettera inviata da Firenze il 6 dicembre 1834, in cui Molini ringrazia Moris per le informazioni avute sull’Accademia delle Scienze di Torino. Gli fa avere una lettera per il tesoriere, cui chiede l’invio di 8 copie del tomo 37 con lo sconto riservato ai librai. Tramite il signor Gaetano Massero gli invia una copia del catalogo dei libri inglesi della sua libreria. Molini comunica a Moris che il bravo Bubani è stato mandato via da Firenze.
Lettera inviata da Parigi il 27 settembre 1849. Montagne approfitterà del ritorno di Baruffi per farsi ricordare da Moris. Gli invia una breve nota su una nuova specie di fungo. Baruffi gli ha riferito che Moris sta lavorando per la Flora Sardoa.
Lettera su carta intestata “Société Botanique de France”, inviata da Parigi il 6 dicembre 1857. Oltre che da Moquin-Tandon (presidente della Società), la lettera è firmata anche da E. Cosson (uno dei segretari). Si annuncia a Moris che, dietro presentazione di Parlatore e Gay, nella seduta del 4 dicembre 1857 è stato accolto come membro della Société.
Lettera inviata da Pavia il 12 febbraio 1844. Moretti è tornato da Milano, dove ha illustrato le opere botaniche di Pier Andrea Mattioli. Acclude allo scritto una lettera per il cavaliere Promis, pregandolo di consegnare alcuni suoi lavori a Carlo Alberto, al fine di ricordargli l’invio, nel 1840, dei 23 volumi della sua Biblioteca Agraria.
Lettera inviata da Pavia il 20 novembre 1847, in cui Moretti prega Moris di aiutare, come già aveva fatto con Antonio Gazzaniga, il giovane farmacista Carlo Cristiani di Casteggio.
Lettera inviata da Parigi il 22 agosto 1846. Moris invia a “eccellenza vostra” il primo e più importante stampato relativo all’ordinamento della scuola di Farmacia, per un disguido non presente nella precedente spedizione. Prega di restituirlo direttamente al professore Gaultier di Chambéry, che gentilmente glielo ha procurato: non se ne trovano più copie. Moris è stato a Londra a consultare l’erbario di Linneo. Le strutture inglesi sono migliori di quelle di Francia: l’orto di Kew ha ben 23 serre. Lo zoo di Londra ha il doppio degli animali rispetto a Parigi. Ha incontrato monsignor Losana. Ha nostalgia della famiglia.
Lettera inviata da Torino il 7 dicembre 1859 al “signor Barone”, in cui Moris ringrazia per le piante ricevute. Ha pronto un pacco avuto da Bubani, da spedire a Timbal-Lagrave.
Lettera inviata da Torino il 3 novembre 1861 ad un “collega” per dirgli che, nonostante il prossimo inizio dell’anno accademico, può ritardare il rientro, poiché il corso di Botanica è posto nel secondo semestre. Potrà così curare a dovere i disturbi intestinali di cui soffre da tempo.