Biblioteca del Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi. Sede di Biologia vegetale. Università degli studi di Torino
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Lettera inviata da Catania il 9 aprile 1862. Alphonse De Candolle ha spedito a Moris alcuni lavori per Tornabene. Quest’ultimo chiede a Moris di farglieli avere tramite il ministero della Pubblica Istruzione oppure affidandole al deputato Benedetto Maiorana, suo amico. Tornabene ha ricevuto il catalogo dei semi dell’orto di Torino. Il prossimo anno ne compilerà uno dell’orto di Catania. Vorrebbe sapere se il marchese Casolotto ha consegnato a Moris la sua Flora fossile dell’Etna.
Lettera intestata “L’histoire des maisons princières et des autres principales familles” inviata da Ginevra il 5 aprile 1862 dal redattore Goncet. Lo scrivente comunica a Moris che il suo nome verrà inserito nell’Histoire e lo prega pertanto di fornire all’editore le informazioni che ritiene utili pubblicare.
Lettera inviata da Ginevra il 27 marzo 1862, in cui De Candolle prega Moris di far pervenire al professore Tornabene di Catania alcuni libri a lui destinati. Con la posta svizzera è estremamente difficile la spedizione.
Lettera inviata da Genova il 19 marzo 1862. De Notaris manda a Moris la fotografia di Lespinasse, che è rimasto lusingato per la richiesta. Durieu purtroppo era assente, ma probabilmente invierà lui stesso la sua fotografia. De Notaris intende cambiare stampatore, perché di questo passo ci vorrebbero 20 anni per l’intera sua opera. Ha già 57 anni ed è già assai “sdruscito”. Nelle vacanze di Pasqua si recherà a Intra dove si è stabilito un bravo litografo. Se vi fosse un accordo, De Notaris avrebbe intenzione di chiedere un congedo di tre mesi, per seguire da vicino l’opera.
Lettera inviata da Lipsia il 15 marzo 1862. Mettenius restituisce le felci descritte da Colla. E’ un peccato che la pianta sconosciuta a tutti botanici, la Notarisia, manchi nella collezione; spera di avere ragguagli da De Notaris, per capire se appartiene alle epatiche, come Endlicher sostiene, oppure alle piante vascolari, come ritenuto da Colla.
Lettera inviata da Torino l’11 marzo 1862 da Berti, facente funzioni del ministro d’Agricoltura, Industria e Commercio, in cui si comunica che il ministro ringrazia Moris per le informazioni fornite sul cotone [vedi lettera n° 30]. Verrà attivato il Ministero degli Affari Esteri per richiedere le sementi nelle regioni indicate.
Lettera inviata da Siena il 28 febbraio 1862. Tassi ritiene che una sola cattedra di Botanica sia insufficente, dovendo servire a studenti di molte facoltà. Cita gli esempi di Pisa e Bologna, dove sono state moltiplicate le cattedre di Botanica e di Chimica. Anche a Parigi le cattedre di Botanica sono quattro, rette da Brongniart, Duchartre, Chatin e Moquin-Tandon. Tassi vuole sentire il parere di Moris.
Lettera inviata da Torino il 17 febbraio 1862 da Ostana, facente funzioni del ministro d’Agricoltura, Industria e Commercio, in cui si informa Moris che il signor Luigi Spano di Oristano vorrebbe provare a coltivare il cotone in Sardegna. Si vorrebbe sapere da Moris quali sono i terreni più adatti e in quali località si potrebbero trovare le sementi delle specie migliori.
Il vice Rettore professore Fasano chiede a Moris di provvedere ad allestire entro il mese di marzo gli elementi di previsione di bilancio per l’anno 1863, motivando la necessità delle singole spese.
Lettera inviata da Ginevra il 13 febbraio 1862, in cui De Candolle elenca i libri che gli ha spedito: vol. XV (seconda parte) del Prodromus, Mémoires et souvenirs de Augustin Pyramus De Candolle (scritta dal medesimo) e un lavoro del figlio Casimire sulla formazione del sughero. Nel pacco è contenuto anche un esemplare delle Mémoires destinato alla famiglia Colla, dove l’avvocato è sovente ricordato, da consegnare alla figlia, signora Colla Blachier. L’ultima parte dell’autobiografia è incompleta e meno ben scritta, risentendo probabilmente dell’età avanzata dell’autore. Comunica a Moris che gli è morta la figlia da poco e solo lentamente riesce a riprendere a lavorare sul Prodromus.
Lettera inviata da Lipsia l’1 febbraio 1862. Mettenius invia a Moris i suoi desiderata e fa un elenco dei semi che vorrebbe avere. Inoltre chiede in prestito alcuni esemplari di felci raccolte in Cile e isole adiacenti da Bertero e descritte da Colla. Verranno restituite in brevissimo tempo.
Lettera intestata “Sovrintendenza alle Scuole Elementari”, inviata da Dogliani il 30 gennaio 1862 dall’avvocato G. Gabutti, il quale, memore delle lezioni di Moris, continua a occuparsi di flora e in particolare di carpologia. Chiede all’antico maestro alcune spiegazioni sulla genesi dei frutti, che sinora non ha ben compreso.
Lettera inviata da Genova il 18 gennaio 1862. De Notaris prega Moris di presentare all’Accademia torinese un suo breve articolo su alcune specie di Aira, scritto per chiarire alcune divergenze su questo genere con “papà” Bertoloni e Parlatore. Ha dato alle stampe il primo fascicolo su Musci Italici; la litografia delle 25 tavole costerà da sola 800 lire! Le 2.000 lire dategli dal governo serviranno solo a stampare i primi due fascicoli.
Il Rettore Pollone ha consegnato al ministro della Pubblica Istruzione la tavole di piante dell’Orto botanico, dipinte nell’anno precedente dalla signora Lisa. Il ministro ha disposto che le tavole venissero trasmesse alla biblioteca universitaria ed ha concesso alla signora Lisa la solita gratificazione di lire 100.
Lettera inviata da Palermo l’ 11 gennaio 1862. Todaro chiede a Moris se può fargli avere un suo ritratto in fotografia. Gli manda il catalogo dell’orto, affinché scelga i semi che gli interessano.
Lettera inviata da Pisa il 6 gennaio 1862. Savi è sempre in attesa del pacco proveniente dal capitano Paris [vedi lettera n. 311.20]. Prega Moris, nel caso ne venisse in possesso, di farglielo pervenire tramite il professore Pietro Cuppari.
Lettera inviata da Nizza il 30 dicembre 1861, in cui Deporta segnala a Moris il proprio figlio magistrato, che vorrebbe trovare spazio in Italia, dopo che il Nizzardo è stato ceduto alla Francia.