Lettera inviata da Ginevra il 5 giugno 1841, in cui De Candolle chiede a Moris se la Flora Napolitana di Tenore in suo possesso sia completa, oppure manchino dei fascicoli, come accade nella biblioteca di Ginevra.
Lettera inviata da Ginevra il 3 ottobre 1839. De Candolle manda un elenco di libri del padre, in cui Moris potrà scegliere quali è interessato a scambiare o ad acquistare. Ringrazia per aver ricevuto la flora di Capraia. Spera, in compagnia del padre, di vedere Moris al congresso di Pisa.
Lettera inviata da Ginevra il 18 settembre 1841, ove viene annunciata la morte del padre, Augustin De Candolle [avvenuta il 9 settembre 1841]. De Candolle figlio si dice ben deciso a completare il Prodromus, aiutato da quanti vorranno dare collaborazione e consigli. Su desiderio del padre, farà incidere un ritratto da inviare alle scuole e alle accademie che hanno voluto onorarlo. Chiede a Moris se è stata eseguita a Torino, l’anno precedente, l’incisione del ritratto di suo padre, ché potrebbe servire da modello.
Lettera inviata da S. Damiano d’ Asti il 28 marzo 1853. Camisola ha presentato il manoscritto della Flora astese ai membri della Società d’Istruzione, che dovrebbe esprimere un primo parere che, se favorevole, verrà inviato al Consiglio Provinciale e al Municipio Astese, che dovrebbero sovvenzionare la stampa dell’opera. Camisola chiede a Moris di informarsi per sapere a che punto il complesso iter è arrivato.
Lettera inviata da Ginevra il 29 gennaio 1838 (data del timbro postale). De Candolle propone uno scambio di semi e riferisce a Moris di avere pubblicato un articolo, elogiandola, sulla Flora Sardoa.
Lettera inviata da Genova il 10 settembre 1853. Bucco annuncia l’invio a Torino di alcune felci e di un esemplare di Tillandia durazziana, che sino ad allora non era riuscito a far crescere. Spera di ricevere nuove piante da due orticoltori di Buenos Aires e Montevideo, con i quali è in rapporto. Andrà prossimamente a Costigliole d’Asti a trovare la madre e i fratelli; nell’occasione, spera di poter fare un salto a Intra, per salutare De Notaris.
Lettera inviata da Bagnocavallo il 12 novembre 1859. A Bubani è stato recapitato da Parlatore il terzo volume della Flora Sardoa, di cui viene lodata la sinteticità, contrariamente alla prolissità di altri botanici, ad esempio di Parlatore. Segue un lungo elenco di osservazioni tassonomiche e nomenclaturali.
Lettera inviata da Firenze il 25 luglio 1849. Bubani dice a Moris che non riesce ad occuparsi di botanica, che gli è stata di grandissimo aiuto durante l’esilio. E’ scontento del trattamento ricevuto in famiglia: il padre gli nega anche le piccole somme necessarie per le pubblicazioni, mentre spende migliaia di scudi per i vizi dei fratelli. Bubani lascerà all’Università di Bologna le cose che possiede, riguardanti la botanica.