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Carriera di Filiberto Avogadro di Collobiano

Si compone di un certificato ufficiale, sul recto della prima carta, e di due memorie non coeve tra di loro, sul verso della seconda.
Il certificato di buona condotta è relativo a Filiberto Avogadro di Collobiano, firmato dal rettore della Regia Università Antonio Del Carretto di Lesegno, con il visto del riformatore Giovanni Battista Incisa Beccaria di Santo Stefano, 1° giugno 1815. Riporta che il suddetto, insieme ad altri studenti, prese parte ai disordini nel ghetto verificatisi il 1° marzo 1815, in seguito ai quali fu arrestato e interruppe gli studi senza sostenere alcun esame, ma ciò nonostante era uno studente meritevole e mantenne una "lodevole condotta" dopo quell'episodio.
Come risulta dalla prima delle due memorie, a firma di B. Morra di Lavriano, questo certificato, insieme a un secondo "più favorevole", fu richiesto da Morra medesimo all'Università poiché, essendosi egli speso col ministro della Guerra Giuseppe Maria Galleani di Agliano per far ottenere ad Avogadro "una sottotenenza in un Reggimento di cavalleria", dovette poi fornirgli di che rassicurare il re sulla natura e la condotta di Avogadro, quando si diffuse la notizia del suo precedente arresto, per evitarne la destituzione. Nei fatti, il presente certificato fu trattenuto presso di sé da Morra, ritenendo che "avrebbe fatto cattivo effetto agli occhi del re", mentre consegnò al ministro solo il secondo.
La seconda memoria, anonima, probabilmente aggiunta nel 1842, ricorda che Avogadro di Collobiano poté proseguire la propria carriera, divenendo uomo di fiducia e favorito del re Carlo Felice ("ne era il segretario particolare, l'amico, il confidente ed il volea continuamente presso di sé in tutti gli affari. Dicesi ne abbia ricevuti regali vistosissimi") e, dopo la sua morte nel 1831, conservatore della Casa ed Azienda della regina vedova Maria Cristina e suo cavaliere d'onore nel 1842.

Poesie del 1815

  • Per la laurea di Giuseppe Mercurino Arborio [Arboreo] Gattinara, 1 sonetto di Carlo Federico Zundeler;
  • per la laurea di Pietro Antonio Dompé, 1 sonetto di Luigi Richeri;
  • per la laurea di Gaspare Rebuffo-Traves, 1 sonetto "a nome degli studenti ammiratori del di lui merito. L.".

Tesi del 1815

Per il grado di licenza: Luigi Pietro Battalia, Hippolyte Bertrand, Innocenzo Gabriele Bisiè, Gaspare Pietro Bocca, Giovanni Antonio Bongioanni, Pietro Michele Borla, Candido Bottacco, Giovanni Battista Bracco, Lorenzo Bruni, Giovanni Guglielmo Caligaris, Felice Giovanni Vittorio Clemente Cantamessa, Francesco Antonio Capelli, Sirio Andrea Carli, Giovanni Pietro Martino Carutti, Pietro Giovanni Battista Cerruti, Pietro Paolo Vincenzo Chiò, Giacobbe Felice Colli, Carlo Cesare Costa, Giuseppe Evasio Costanzo, Nicolao Domenico Cristetti, Marco Melchiorre Crosetti, Eugenio Bernardino D'Alessandri, Antonio Demaria, Giovanni Lorenzo Fasanini, Giuseppe Ferrando, Pietro Giovanni Battista Gasparolo, Ludovic-André-François Geay, Pietro Domenico Genina, Giovanni Francesco Godetti, Giovanni Pietro Griglio, Giovanni Battista Guglielmetti, Giuseppe Ludovico Longone, Luigi Francesco Marchino, Fabio Massimo Massaris, Giacomo Antonio Mino, Giuseppe Giacinto Moris, Luigi Antonio Morra, Pietro Giacinto Muretti, Paolo Francesco Musso, Luigi Palazzi, Carlo Pressenda, Giuseppe Lorenzo Quenda, Giuseppe Giovanni Stefano Rappis, Pio Domenico Rasore, Giovanni Vittorio Robbio, Aurelio Dionisio Roberti, Carlo Giuseppe Rol, Pietro Giovanni Santagostino, Giovanni Battista Silliano, Tommaso Solito, Giovanni Paolo Benedetto Sorisio, Giovanni Agostino Sossi, Matteo Strumia, Giovanni Giuseppe Tartaglia, Luigi Francesco Teppa, Pietro Antonio Dionisio Tibone, Giacomo Filippo Trona, Francesco Felice Vigna e Tommaso Carlo Vogliotti.

Per il grado di laurea: Hippolyte Bertrand, Giovanni Antonio Bongioanni, Pietro Michele Borla, Candido Bottacco, Lorenzo Bruni, Giovanni Guglielmo Caligaris, Felice Giovanni Vittorio Clemente Cantamessa, Francesco Antonio Capelli, Pietro Giovanni Battista Cerruti, Giuseppe Evasio Costanzo, Nicolao Domenico Cristetti, Eugenio Bernardino D'Alessandri, Antonio Demaria, Giovanni Lorenzo Fasanini, Pietro Giovanni Battista Gasparolo, Ludovic-André-François Geay, Pietro Domenico Genina, Giovanni Francesco Godetti, Giovanni Pietro Griglio, Giovanni Battista Guglielmetti, Melchiorre Imperiale, Giuseppe Ludovico Longone, Luigi Francesco Marchino, Fabio Massimo Massaris, Egidio Mazzini, Giuseppe Giacinto Moris, Pietro Giacinto Muretti, Paolo Francesco Musso, Carlo Pressenda, Giuseppe Lorenzo Quenda, Pio Domenico Rasore, Giovanni Vittorio Robbio, Aurelio Dionisio Roberti, Carlo Giuseppe Rol, Pietro Giovanni Santagostino, Giovanni Battista Silliano, Giovanni Paolo Benedetto Sorisio, Giovanni Agostino Sossi, Giovanni Giuseppe Tartaglia, Clément-Xavier Taulaigo, Luigi Francesco Teppa, Pietro Antonio Dionisio Tibone, Giacomo Filippo Trona e Francesco Felice Vigna.

Corrispondenza

Il capo III "Delle Segreterie delle Università" del R.D. 4 luglio 1857 "Nuovo regolamento per le attribuzioni dei rettori, vice-rettori, dei presidi e consigli delle Facoltà e delle segreterie delle Università del Regno" (artt. 43-51) prevede l'esistenza di un segretario, di "sostituiti segretari delle Facoltà" e dell'economo operanti sotto la sua vigilanza. Prevede dunque lo smistamento della corrispondenza all'uno o agli altri "secondo la natura degli affari a cui si riferiscono". Tra i registri la cui tenuta spetta al segretario figurano: "1° Protocollo per registrarvi il sunto delle lettere o delle domande che non si riferiscono ai protocolli speciali delle Facoltà [...]; 2° Registro per copiare in esteso le note ed i decreti ministeriali [...]; 5° Registro per trascrivervi le intimazioni dei concorsi, gli avvisi e gli ordini che si pubblicano nell'Università o nella gazzetta ufficiale [...]." La stessa organizzazione è prevista nel capo XIII del Regolamento Universitario approvato con R.D. 20 ottobre 1860, n. 4373 relativo alle segreterie dell'Università (artt. 276-281). A partire dal 1929 è attestata la registrazione e archiviazione in serie separata della corrispondenza ritenuta riservata.

Minutari della corrispondenza del Magistrato della Riforma

Con rubrica.

"Organo di origine medievale, riorganizzato da Emanuele Filiberto in coincidenza con la riapertura a Torino dell'Università nel 1571, [il Magistrato della Riforma] fu oggetto, nel sec. XVIII, di nuovi provvedimenti che ne precisarono ulteriomente le competenze. In particolare le costituzioni per l'Università di Torino, promulgate nel 1720, e quelle successive, emanate nel 1729 e ancora nel 1772, ne fissavano le attribuzioni in materia di buon governo dell'Università e direzione del pubblico insegnamento in tutto lo Stato, anche tramite la creazione di riformatori nelle province [...]. Tali competenze si estendevano all'esercizio di un diretto controllo sugli insegnanti, sulle loro nomine e promozioni, sui contenuti del loro insegnamento con relativi interventi di censura. Soppresso in periodo francese e ripristinato nel 1814, il Magistrato della Riforma venne definitivamente abolito nel 1847 all'atto dell'istituzione, con patenti 30 novembre 1847, del Ministero della Pubblica istruzione." (notizie tratte dalla Guida generale degli Archivi di Stato italiani, Archivio di Stato di Torino).

Tesi del 1816

Per il grado di laurea: Geronimo Giuseppe Felice Mattirolo e Luigi Vincenzo Quaglio.

Poesie del 1816

  • Per la laurea di Gerolamo Pietro Regalado Bardesono di Rigras, 1 componimento poetico;
  • per la laurea di Giuseppe Domenico Stara, 5 sonetti di Ercole Strocchio e Barberis, Bona, Bosazza, Sillano e Stella (studenti del R. Collegio delle Provincie);
  • per la laurea di Francesco Tubi, 1 dedica in prosa di Pietro Scavini a Carlo Francesco Tuvi, zio del candidato, e 8 componimenti poetici di Giuseppe Manfredi, Pietro Scavini, Ercole Strocchio e Barberis, Bona, Bosazza, Sillano e Stella (studenti del R. Collegio delle Provincie).

Tesi del 1816

Tesi di Domenico Anglesio (Saggio fisico-chimico sull'aria atmosferica).

Farmacia - Tesi per il conferimento del titolo di Farmacista

Tesi a stampa presentate per il conseguimento del titolo di Farmacista presso la Scuola di Farmacia. Si conserva il corpus pressoché completo delle dissertazioni discusse nell'Ateneo dal 20 dicembre 1843 al 14 agosto 1845 (risulta mancante solamente quella di Vincenzo Boschiassi).

Poesie del 1817

Per la laurea di Luigi Cerruti, 4 componimenti poetici di Carlo Antonio Nasi.

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