Richiesta di semi di Pennisetum.
- IT ORTOUT GIBELLI Corr. Bicknell, 20.9bis
- Unità documentaria
- 1895-11-19
Parte diOrto botanico
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Richiesta di semi di Pennisetum.
Parte diOrto botanico
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Lettera inviata da Bordighera il 13 novembre 1895. Bicknell ha visto il figlio di Gibelli: non lo ha subito riconosciuto, tanto è cambiato. Bicknell è tornato il giorno precedente da Firenze, dove non è riuscito a incontrare il professor Mantegazza. E’ andato a teatro e ha visitato la città. Ora è a casa tranquillo e può pensare ai Rubus e ad altre piante che Mefistofele ha creato per tormentare la gente.
Descrizione dei jumping beans messicani.
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Lettera inviata da Bordighera il 7 novembre, senza indicazione dell’anno [dal contesto si evince però chiaramente che l’anno è il 1895]. Bicknell sarebbe lieto di accogliere il figlio di Gibelli, se il loro amico dottor Boggi ritenesse utile il clima di Bordighera. Bicknell ha visto l’ultima novità arrivata dal Messico, il jumping bean. Un suo cugino ne ha portati alcuni recipienti a Nizza: i legumi sono saltati via e spariti! Pare che all’interno vi sia un insetto molto robusto, che fa esplodere la sua casa, dopo essersi nutrito dell’albumina. Certo è uno spasso vedere saltare i beans, che lasciati sul tavolo per cinque minuti si trovano sparsi per tutta la camera. Il giorno seguente Bicknell partirà per Firenze per ascoltare il giovane tenore di Bordighera Pietro Zeni, che canterà nel Faust; cercherà di salutare il professore Mantegazza.
Rinnovo dell’invito a Gibelli per un soggiorno in riviera.
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Lettera inviata da Bordighera il 22 settembre 1895. Nell’ultima sua lettera Gibelli ha detto a Bicknell che la sua salute è alquanto migliorata. Quest’ultimo invita caldamente Gibelli e la sua signora a “venire ad annoiarsi” a Bordighera, paese piccolo e triste, per qualche settimana, quando a Torino farà freddo. Il professore Mantegazza dice che Bordighera è il paradiso per gli ultimi anni di vita e che lì si vive molti anni di più. Chissà se è vero, oppure ha scritto queste cose nelle prime settimane della luna di miele? E’ pronta una sistemazione in due camere al piano terreno; con pochi gradini si può scendere in giardino. Per il pranzo, sarà facile e piacevole portarlo al primo piano su una chaise a porter. Gibelli, su tale sedia gestatoria, sarebbe il Papa e darebbe a tutti la sua benedizione! Bicknell ha centinaia di Hieracium da inviare a Belli. Ringrazia il giardiniere dell’orto del Valentino, Berrino, per la gentilezza riservata alle due Persone da lui mandate a Torino.
Invito a Gibelli e signora per un soggiorno invernale a Bordighera.
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Lettera inviata da Guildford l’11 agosto 1895. Bicknell si trova da alcuni giorni in Inghilterra presso la signora Norris. Si rammarica della malattia di cuore di Gibelli. Gli raccomanda di riposarsi e di passare un periodo di tempo durante il prossimo inverno in Riviera: sarebbe contento di ospitarlo, assieme alla moglie, a villa Rosa. La signora Norris è in buona salute e il suo giardino è ben fiorito e bello; anche lei saluta Gibelli e la sua signora. Bicknell si tratterrà per qualche tempo in Irlanda presso il fratello; tornerà a Bordighera a metà settembre.
Invio di esemplari di Crocus medius.
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Lettera inviata da Bordighera il 5 novembre 1891. Bicknell spedisce a Gibelli alcuni esemplari di Crocus medius All., che Burnat gli ha chiesto di raccogliere per lui.
Apprezzamento per l’opera sui trifogli.
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Lettera inviata da Bordighera il 22 febbraio 1891. Bicknell si scusa con Gibelli per avere ritardato a ringraziarlo del dono della monografia sui Trifolium, opera chiara e completa, però non tanto complicata come alcune monografie che lo hanno reso mezzo pazzo. Di tanto in tanto, Bicknell riceve notizie di Gibelli da Burnat. A Cuneo ha conosciuto il signor Mattirolo. Se Gibelli lo desidera, può mandargli piante della Liguria occidentale.
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Lettera inviata da Bordighera l’1 luglio 1889. Bicknell ringrazia Gibelli per il dono ricevuto. Gli è riconoscente, soprattutto perché l’ha incontrato soltanto una volta.
Richiesta di semi di “spugna vegetale”.
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Lettera inviata da Bordighera il 10 maggio 1889. Bicknell ricorda di avere visto all’Orto Botanico di Torino una cucurbitacea chiamata volgarmente “spugna vegetale”; sarebbe contento di avere dei semi. Chiede a Gibelli notizie dell’opera su Trifolium. Bicknell gli fa avere un trifoglio trovato presso Antibes; forse è il T. maritimum.
Regolamenti della scuola di Eton.
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Lettera inviata da Bordighera il 3 dicembre 1888. L’amico-maestro del collegio di Eton ha mandato a Bicknell il calendario che spiega più o meno il sistema di studio e i regolamenti disciplinari della scuola. Eton è uno dei due collegi più rinomati, ma più aristocratici e costosi, dove si pensa a due cose: gli studi classici e lo sport, come il canottaggio e il cricket. Forse il signor Vaugham desidera spiegare che lì i ragazzi pensano più alla ginnastica che agli studi seri. Appena possibile Bicknell gli farà avere notizie sui regolamenti di Harrow, Rugby, Winchester, Marlborough e di altre scuole più frequentate. E’ rincresciuto di non avere potuto cercare delle “trifole!?”, perché non ha avuto tempo di fare passeggiate nei boschetti di rovere.
Ricerca di curricula di alcune scuole inglesi.
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Lettera inviata da Bordighera il 26 ottobre 1888. Un professore del collegio di Eton ha promesso a Bicknell di mandargli il curriculum di quella scuola e di altri due collegi inglesi tra i più rinomati, Rugby e Harrow. Bicknell ha letto con molta attenzione e interesse le note su Trifolium nigrescens e T. elegans. E’ da molto tempo che cerca di comprendere meglio queste specie. Ringrazia Gibelli per l’accoglienza ricevuta a Torino.
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Oltre al carteggio dei corrispondenti, la Biblioteca conserva anche numerosi manoscritti di Moris. Si tratta di materiali di varia tipologia: da bozze di scritti editi o inediti a minute di lettere, da note di lavoro ad appunti di viaggio, da scritti di argomento medico ad elenchi di piante.
Disegni preparatori alle incisioni presenti in “Flora Sardoa”
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Disegni eseguiti da Maddalena Mussino e Jean Cristoph Heyland. Rivestono un interesse storico documentario perché attestano le correzioni imposte da Moris ai propri collaboratori.
Erbario micologico e libri trasferiti in Svizzera, per evitare l’intercettazione austriaca.
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Lettera inviata da Vercelli l’1 luglio 1849. Cesati passerà a Torino, quando si recherà alle terme di Vinadio per curare la sua orticaria. In quell’occasione porterà a Moris una richiesta di accelerare la pratica in cui viene chiesto il trasferimento di una cassa che alcuni suoi amici hanno spedito in Svizzera, indirizzandola a De Notaris, per evitare che gli austriaci la intercettassero. La cassa contiene il suo erbario micologico e libri di botanica, matematica e giurisprudenza. L’indirizzo a De Notaris era anche dovuto al fatto che Cesati, in caso di sua morte, aveva lasciato erede del materiale il suo collega botanico.
Escursione sui monti di Frabosa.
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Lettera inviata dalla borgata “le Fontane” presso Frabosa il 22 luglio 1844. Sinora Lisa non è riuscito a fare una raccolta “che meriti”. La flora è scarsa e simile a quella di Limone, del colle di Tenda e di Carlino. Inoltre il terreno è arido e le montagne sono sovente inaccessibili.
Stampa dell’ottavo volume del Prodromus. Elogio di De Candolle padre preparato da Dunal.
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Manomissione da parte della Finanza del pacco di libri per Moris.
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Lettera inviata da Como il 7 novembre 1841. Cesati ha spedito al libraio Meisner il pacco destinato a Moris. Meisner gli ha però mandato una lettera ove dice che il pacco è stato gravemente manomesso, probabilmente dalla Finanza. Cesati è adirato con Meisner perché non ha protestato con chi di dovere per l’inconveniente. Gradirebbe avere un esemplare di Trifolium Balbisii, per confrontarlo con un Trifolium da lui raccolto al Col di Tenda.
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Lettera inviata da Ginevra il 21 agosto 1840. De Candolle raccomanda a Moris John Ball, allievo di Henslow, che verrà a Torino per la riunione scientifica di settembre. Verrà anche De Candolle padre, con De la Rive e Choisy. Il signor Vauche sta meglio.
Suggerimenti a Moris, nominato a Torino.
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Lettera inviata da Genova il 9 febbraio 1840. De Notaris è sempre molto indaffarato e non si è ancora congratulato per la sua nomina a Torino. Segue una lunga serie di suggerimenti a Moris, con cui lo consiglia di guardarsi dai suoi dipendenti, che sono infidi e pertanto vanno tenuti a distanza.
Raro esemplare di Daucus hispanicus. Nascita dell’Istituto di Scienze e Arti.
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Lettera inviata da Milano il 17 dicembre 1839. Cesati, tramite il signor Bazzi, direttore della Compagnia Drammatica, invia a Moris un esemplare di Daucus hispanicus, ricevuto dal professore Kunze di Lipsia; il campione mandatogli da Endress non era ben sviluppato. Data la rarità, prega Moris di limitarsi a staccare una sola ombrella e di restituirgli il resto. Sta preparando i disegni di Rariores vel novae stirpes; ha già pressoché ultimato quelli di Prodromus umbelliferarum. Nel post scriptum Cesati annuncia la nascita dell’Istituto di scienze e arti. Tra i primi membri nominati alla Cattedra di Scienze preparatorie per Chirurghi vi sono il dottor Garavaglio per l’Università di Pavia e il dottor Meneghini per l’Università di Padova.