Giudizio sui lavori di Venturi. Acquisto dell’erbario di Garovaglio.
- IT ORTOUT MORIS Corr. Notaris (de) 245.73
- Item
- 1862-12-03
Part of Orto botanico
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Giudizio sui lavori di Venturi. Acquisto dell’erbario di Garovaglio.
Part of Orto botanico
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Lettera inviata da Genova il 3 marzo 1863. Dopo l’interessamento di Bertani, De Notaris ha ricevuto dal ministro 800 franchi, a titolo di incoraggiamento. Questa misera somma non compensa certo i torti ricevuti. E dire che ha dotato Genova di un Orto botanico che può ben gareggiare con gli altri di Italia!
Membri della Società Italiana delle Scienze.
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Lettera inviata da Genova il 6 luglio 1864. De Notaris non scrive a Moris da qualche mese: è stato molto impegnato per il cambio di alloggio e per il matrimonio della figlia. Entro la fine del mese andrà a Trobaso. Il professore De Filippi è stato nominato membro della Società Italiana delle Scienze; De Notaris ha però votato Parlatore. Ha da eccepire anche sulla nomina del matematico Tardy, che è stato preferito a Puccinotti, di gran lunga più meritevole.
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Lettera inviata da Genova il 29 dicembre 1865. De Notaris invia a Moris gli auguri di buon anno. E’ avvilito del trattamento subito: si voleva che presenziasse all’apertura dell’anno accademico, quando un altro era già stato nominato da oltre 15 giorni. Il successore è il chiarissimo e “profumatissimo” signor Tardy di Messina, liberale del “genere meretricio dei liberali di questi giorni, bugiardi, insaziabili”, tutto fuorché onesti. Segue una serie di preoccupazioni di De Notaris sul proprio avvenire e su quello dell’Università. Si compiace che Moris continui a lavorare sul quarto volume di Flora Sardoa.
Difficoltà economiche di De Notaris. Crittogame di Sardegna.
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Lettera inviata da Genova il 7 marzo 1866. De Notaris ha chiesto al nuovo ministro, per mezzo del signor Berti Pichat, due mesi di congedo per motivi di salute e per continuare lo studio su alcune piante interessanti. Il ministro ha risposto, dicendo che il congedo è possibile, a patto che lui provveda a pagare il supplente. De Notaris è al colmo della sopportazione, dopo tanti anni di dedizione e dopo tanti torti, specie economici, subiti. De Notaris suggerisce a Moris di acquistare almeno una parte delle crittogame che Marcucci ha portato dalla Sardegna, mentre lo sconsiglia di occuparsi in Flora Sardoa di crittogamia, essendo al momento la materia in pieno rivolgimento. Quantomeno potrebbe limitarsi alle crittogame vascolari, lasciando per il momento le crittogame cellulari. De Notaris sta terminando il suo estratto di Briologia Italiana, che farà pubblicare in Germania, per averlo stampato senza costo.
Malattia di De Notaris. Botanici defunti di recente.
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Lettera inviata da Trobaso il 7 settembre 1866. De Notaris si vergogna del tanto tempo trascorso da che non scrive a Moris. Non è la smemoratezza, ma l’abbattimento morale e il tedio della vita. Lo stato di salute si va sempre più deteriorando. Il male è nella parte sinistra del torace. Un medico gli ha riscontrato un danno ad una valvola cardiaca. Si farà visitare anche dal professor Restellini, che è a Intra. Il ministro gli ha offerto il trasferimento a Napoli, ma De Notaris non se la sente. Ha saputo che Matteucci è diventato presidente della Società italiana delle Scienze; dovrebbe anche lui votare per l’ammissione di Parlatore. Per la cattedra di Napoli si fa il nome di Caruel, uomo senza carattere. Tutti sanno come il suo Prodromo alla Flora Toscana sia un lavoro fatto a spese del lavoro fatto in precedenza da quanti si sono occupati veramente della flora della regione. L’anno in corso è fatale per i botanici. Se ne sono andati Montagne, Greville, Gasparrini, Mettenius, Heyland e altri. Si tratterrà ancora a Trobaso, perché vorrebbe terminare un lavoro sulle Desmidiaceae.
Sfiducia nella medicina. Cattedra vacante a Napoli.
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Lettera inviata da Genova il 19 settembre 1867. De Notaris e Bucco sono afflitti per la morte di Lisa. De Notaris è addolorato per il cattivo stato di salute di Moris; gli raccomanda di lasciarsi al dolce abbandono della vita campestre, piuttosto che rivolgersi “all’infida medicina”. Appellandosi alla vecchia legge Casati, De Notaris aveva chiesto di essere reintegrato nel precedente stipendio; purtroppo la richiesta è andata in fumo. Invitato a Napoli per il concorso a cattedra, ha dovuto rinunciare per mancanza di mezzi. Il concorso per ora è rinviato e gli è stata promessa una somma di lire 1.000. Se però non arriva il mandato, rinuncerà e rimarrà a Genova.
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Lettera inviata da Torino il 17 gennaio 1866. Il signo Vassel, precettore di un giovane cugino dello scrivente, vorrebbe erudire l’allievo sulla flora del paese e prega Moris di riceverlo e di aiutarlo in tal senso.
Flora Sardoa conservata dal fratello Barnabita a Moncalieri.
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Lettera inviata da Sanremo il 5 aprile 1859. Panizzi ha saputo che il fratello barnabita a Moncalieri è in possesso dei volumi della Flora Sardoa di Moris; gli saranno di grande aiuto nello studio delle piante sanremesi e nel chiarire la determinazione e l’attribuzione di diverse Medicago. Nonostante che i tempi bellici distolgano dagli studi, Panizzi ha intenzione di occuparsi ancora di funghi, estendendo le indagini al Piemonte, se riuscirà ad ottenere qualche sostegno governativo.
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Lettera inviata da Ginevra il 18 maggio 1841, in cui Parlatore fa alcune precisazioni su parecchie piante dubbie dell’Italia meridionale e su una varietà di Fumaria officinalis della Sardegna. Ha avuto da Heldrich notizie di De Notaris, che spera di vedere a Firenze assieme a Moris per il congresso degli scienziati. Spera che gli venga prolungato il congedo dall’Orto Botanico di Palermo. A giorni Parlatore partirà per Parigi; è commosso per le gentilezze ricevute da De Candolle a Ginevra.
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Lettera inviata da Parigi il 16 agosto 1841. Parlatore non ha ancora ricevuto risposta riguardo la proroga del suo congedo. E’ indeciso se andare a Londra per consultare l’erbario di Linneo, oppure a Firenze per il congresso e per vedere molti suoi amici. Non gli è possibile fare entrambe le cose, perché Webb l’ha invitato a occuparsi delle Graminacee delle Canarie e lui ci tiene a inserire un nome italiano in un lavoro di Webb e Montagne. Invierà a Moris una memoria sul genere Fumaria, su cui vorrebbe conoscere il parere. A Parigi Tenore ha consultato gli erbari di Desfontaines e di Gaudin e si è molto impratichito sulle Graminacee; su quelle europee vorrebbe scrivere una monografia. A Parigi la sua salute sinora è stata buona e tutte le persone sono state gentili con lui. E’ stato iscritto alla Société Philomatique de Paris. Ringrazia Moris delle piante che gli ha riservato e che potrebbe ritirare a Firenze, se Moris parteciperà al congresso. Lo assicura che al ritorno a Palermo gli farà avere tutte le piante da lui raccolte in Sicilia.
Soggiorno a Londra. Erbario di Linneo.
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Lettera inviata da Parigi il 7 novembre 1841. Parlatore esprime a Moris il suo affetto e la sua riconoscenza. Approva la decisione di Moris di avere intitolato un genere al professor Ridolfi. Il professor Blainville gli farà avere gli atti del congresso di Firenze. Parlatore a Londra ha esaminato gli erbari di Linneo, di Smith, di Banks e di R. Brown. Specialmente con quello di Linneo, si è chiarito molte idee sulle Graminacee.
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Lettera inviata da Parigi il 15 febbraio 1842. Parlatore ha spedito gli opuscoletti di Decaisne e di Richard. Invia a Moris anche un esemplare da lui desiderato, Evax heldreichii. Seguono osservazioni su un esemplare di Anethum di De Candolle. Parlatore ritiene che Moris abbia già saputo della morte di Guillemin,
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Lettera inviata da Firenze il 22 dicembre 1842, in cui lo scrivente porge a Moris gli auguri per Natale e per l’anno nuovo. Gli ha spedito la sua prolusione. Le lezioni sono frequentatissime. Parlatore chiede a Moris l’elenco dei giornali che si stampano a Torino, con il nome dell’editore e gli argomenti trattati.
Partenza per il lago di Bientina.
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Lettera inviata da Firenze il 3 luglio 1844. Parlatore ha sollecitato De Notaris per la recensione del secondo volume di Flora Sardoa. Chiede a Moris, Colla e Delponte di inviare la quota del secondo semestre del Giornale Botanico Italiano, perché ha bisogno di denaro. Parlatore partirà in giornata per il lago di Bientina. Il 16 o il 18 partirà per la Germania.
Raccomandazione per i marchesi d’Albergo.
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Lettera inviata da Firenze il 5 luglio 1844. Parlatore prega Moris di agevolare il Marchese d’Albergo e la moglie, che verranno a Torino per vedere tutto ciò che c’è di bello e distinto.
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Lettera inviata da Firenze il 3 ottobre 1846. Parlatore parla di piante oggetto degli ultimi scambi. Ringrazia Moris e la moglie dell’accoglienza ricevuta quando si è recato a Torino. A Pisa ha rivisto la signorina G. B., che è sembrata contentissima di incontrarlo. Parlatore dice “è sembrata”, perché dopo la precedente esperienza è diventato molto cauto nei giudizi; non sa però dire se lui l’abbia rivista con piacere. Vuole prima rivedere tutte le sue amiche e le sue conoscenze. Ora non pensa più alla M….., alla C…….di Treviso, alla A…..di Londra ecc.
Preparazione del lavoro sulle monocotiledoni della flora palermitana
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Lettera inviata da Firenze il 2 aprile 1847. Parlatore ha ricevuto da Moris i semi per sé e quelli per Bertoloni e Savi, che farà loro avere. Alla presente lettera, inviata a Moris tramite il signor Evangelisti, è accluso un involto per il cavaliere Plana. Parlatore sta completando con molta fatica la trattazione delle monocotiledoni della flora palermitana; sta anche mettendo per iscritto il suo corso di Anatomia comparata delle piante. Tornando dal Congresso di Venezia sarà in grado di stampare il primo dei tre volumi, di cui descrive sommariamente i contenuti.
Permesso di consultare l’erbario Allioni.
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Lettera inviata da Firenze il 16 novembre 1847. Parlatore ringrazia Moris per la concessione di consultare l’erbario di Allioni. Requien ha preso nota dell’Alkanna e della Myosotis che interessano a Moris. Venendo a Torino, Parlatore porterà un esemplare della Nonea lutea di Hyères e la Linaria pallida di Tenore, però senza frutti.
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Lettera inviata da Milano il 4 novembre 1847. Parlatore è stato assalito da febbre violenta durante il viaggio verso Torino, per cui ha dovuto fermarsi per tre giorni a Bologna. Arriverà a Torino e alloggerà da Feder: potrà finalmente abbracciare Moris.