- IT ASUT ALBERA - Tesi. Scienze e Lettere 1829
- Sotto-sottoserie
- 1829
Part of Collezione "Marco Albera"
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Part of Collezione "Marco Albera"
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Per il grado di laurea in Lettere: Domenico Pezzi (Il dio supremo dei greci nelle epopee omeriche).
Per il grado di aggregazione al Collegio: Eusebio Garizio (Considerazioni storico-politiche sulla lotta fra il patriziato e la plebe per l'uguaglianza cittadina dei due ordini in Roma).
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Carte e materiali vari per lo più relativi al contesto studentesco e goliardico torinese, con alcuni esemplari ricollegabili a differenti città italiane sede di ateneo: diplomi di laurea goliardici, manifesti e papiri matricolari.
Congressi studenteschi, festeggiamenti e simposi goliardici
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Materiali inerenti simposi e feste studentesche.
Università di Torino e altri istituti
Part of Collezione "Marco Albera"
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Materiali a stampa riferibili alla cerimonia per il conferimento dei gradi accademici, dalla seconda metà del XVIII secolo alla prima metà del XX.
Placchetta con emblema dell'Università di Torino
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Placchetta in argento 925: diametro mm 40, spessore mm 10; sul retro è saldata una vite in acciaio ottonato di mm 10.
Risale al novembre 1925 la prima attestazione dell’emblema dell’Università di Torino attualmente in uso, composto da un toro che poggia su tre libri, rimirante e sostenente sulla groppa un’aquila coronata che fissa il sole, con attorno la leggenda “+ Sigillum universitatis Augustae Taurinorum”. Era rettore Alfredo Pochettino e l’Università si avviava a celebrare il quarto centenario della nascita di Emanuele Filiberto. Con l’avallo di Federico Patetta, titolare della cattedra di Storia del diritto italiano, fu assunto come modello il sigillo aderente, in cera sotto carta, apposto in calce all’ordine del Collegio riformatori dell’Università del 15 maggio 1615, conservato presso l’Archivio di Stato di Torino. La corrispondenza al modello è filologica, ad esclusione di minimi dettagli: sui tre libri dell’originale vi sono una crocetta patente, un fermaglio e un segno indistinto a causa di una rottura, forse un altro fermaglio o il quarto zoccolo del toro. Chi concepì la placchetta interpretò invece come una seconda crocetta con un lungo piede il segno sul secondo libro e come un fiore araldico quello sul terzo.
Il toro è derivato dallo stemma della città e rimarca il legame dell’Università con Torino. L’aquila, unico volatile a poter fissare lo sguardo nel sole, rappresenta l’uomo che fissa la mente in Dio e in generale la sapienza, virtù dell’uomo di studio. L’uccello è coronato e allude quindi all’insegna dell’imperatore, che con un diploma del 1412 aveva confermato la bolla di fondazione dello studium di Benedetto XIII, del 1404. I tre libri su cui poggia l’animale rappresentano probabilmente le prime tre Facoltà: Teologia, Leggi, Arti e medicina.
Non è chiaro chi sia l’incisore dell’oggetto, ma il fatto che risulti in tutto sovrapponibile al timbro a secco realizzato tra 1925 e 1926 dalla ditta Navarra & Prandi incisori e della tipografia Villarboito Federico & figli potrebbe ricondurlo all'attività delle medesime aziende.
Istruzione presso ordini religiosi
Part of Collezione "Marco Albera"
Nucleo eterogeneo di materiali relativi all'istruzione presso ordini religiosi tra l'inizio del XVII sec. e la prima metà del XIX sec.
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Caroli Bucheroni Orationes habitae in R. Taurinensi Athenaeo, Torino, Tipografia Regia, [1827]
Contiene le orazioni tenute da Carlo Buocheron il 6 aprile e il 3 novembre 1826 e il 6 aprile 1827.
Caroli Boucheroni Orationes habitae in R. Taurinensi Athenaeo, Torino, Tipografia Regia, 1829
Contiene le orazioni tenute da Carlo Buocheron il 5 novembre 1828 e il 6 aprile 1829.