Lettera inviata da Torino il 25 febbraio 1844, firmata dall’avvocato Pavaletti, segretario dell’Associazione Agraria, in cui si comunica a Moris che prossimamente verrà convocata la commissione che dovrà discutere le proposte presentate dal cavalier Birago del Comizio di Cuneo e dal signor Augusto Burdin.
Lettera inviata da Cagliari il 24 giugno 1844 dal vice-presidente, Francesco Boyl, della Reale Società Agraria ed Economica di Cagliari, che si congratula con Moris per la Flora Sardoa e lo ringrazia per le sementi che ha mandato. Purtroppo la società manca di un orto sperimentale. Lo scrivente si impegnerà pertanto a distribuire i semi ai soci che vorranno sperimentarli nei loro terreni.
Lettera inviata da Pinerolo il 28 giugno 1844 da Papini, direttore del Comizio di Pinerolo dell’Associazione Agraria, il quale comunica che la riunione da tenersi a Pinerolo deve essere rinviata a causa dell’impossibilità di molte persone importanti a partecipare.
Lettera inviata da Torino il 27 aprile 1846 dal segretario della Regia Camera d’Agricoltura e di Commercio, Angelo Sismonda, in cui comunica a Moris che l’adunanza del 28 aprile è rinviata di un giorno.
Lettera del Ministero dell’Agricoltura e del Commercio, inviata da Torino il 14 marzo 1849, firmata in vece del ministro dal primo ufficiale Di Castelborgo, il quale ha ricevuto dal direttore delle dogane di Montpellier, signor Ilier, semi di una canapa proveniente dall’impero di Cina, ritenuta migliore della nostra. Lo scrivente prega Moris di sperimentarne la semina all’Orto Botanico ed eventualmente di fare avere qualche seme all’Accademia di Agricoltura.
Lettera della Camera di Agricoltura e di Commercio inviata da Torino il 26 aprile 1858, firmata da Pollone, vice-presidente di detta camera e direttore generale dell’Esposizione. Si comunica a Moris l’elezione a membro della giuria per l’Esposizione del 1858, per quanto riguarda la floricoltura e l’orticoltura.
Lettera della R. Camera di Agricoltura e di Commercio inviata da Torino il 31 luglio 1858, firmata da Pollone, vice-presidente di detta camera e direttore generale dell’Esposizione del 1858, in cui si comunica che la Regia Camera ha deciso di compensare i giardinieri Lisa e Manhefeldt con la somma di lire cento cadauno, per il lavoro svolto durante l’Esposizione del 1858.
Lettera inviata da Torino l’11 marzo 1862 da Berti, facente funzioni del ministro d’Agricoltura, Industria e Commercio, in cui si comunica che il ministro ringrazia Moris per le informazioni fornite sul cotone [vedi lettera n° 30]. Verrà attivato il Ministero degli Affari Esteri per richiedere le sementi nelle regioni indicate.
Lettera inviata da Torino il 15 gennaio 1866 da Rocci, facente funzioni del ministro d’Agricoltura, Industria e Commercio, in cui si comunica a Moris che è arrivata la scatola contenente il catalogo dei semi di piante economiche, da fare pervenire a Mueller a Melbourne [vedi lettera n° 34 e 35].
Lettera autografa, intestata “Real Corpo di Stato Maggiore Generale”, inviata da S. Maurizio al Campo [To] il 4 settembre 1839 dal capo dello Stato Maggiore della 1° divisione [Alberto La Marmora]. Lo scrivente comunica a Moris di avergli mandato il resoconto di un fenomeno osservato da alcuni ufficiali di ritorno al campo alle dieci di sera: si tratta di un’aurora boreale, come quella descritta dal cavalier Decandia. Assicura Moris che cercherà di evitare lavori gravosi al suo servo.
Lettera intestata “Gabinetto di S.M.”, inviata da Torino il 19 ottobre 1839 e firmata dal segretario privato di Sua Maestà, Di Castagnetto. Lo scrivente manda a Moris sementi di alcune piante della costa dell’Oceano Pacifico e della California, spedite dal conte Vincenzo Piccolomini. Moris è pregato di studiarle, onde verificarne l’eventuale utilità.
Lettera autografa inviata da F. Falconetti da Venezia il 27 febbraio 1841, a nome di Enciclopedia Tasso. Moris ha accettato di collaborare con la tipografia veneziana [vedi lettera n° 1]. Lo scrivente lo assicura che il suo impegno non sarà troppo gravoso (un paio di voci all’anno), essendo molti i collaboratori dell’opera.
Lettera autografa intestata “Société Royale d’Horticulture du Belgique”, inviata da Bruxelles il 18 febbraio 1841 dal segretario della società Drufois. Lo scrivente stila un lungo elenco di semi che vorrebbe ricevere da Torino e fa avere a Moris il catalogo dei semi dell’orto di Bruxelles.
Lettera intestata “Gabinetto di S.M.”, inviata da Torino il 28 giugno 1841 e firmata dal segretario privato di Sua Maestà, Di Castagnetto, in cui si comunica che Sua Maestà ha molto gradito il modello della statua della “Madonna seduta” preparato dallo scultore Baruzzi. E’ stato ordinato l’invio a Bologna del marmo di S. Martino [Val Germanasca, Torino], desiderato dall’artista.
Lettera autografa intestata “Société Royale d’Horticulture du Belgique”, inviata da Bruxelles il 24 febbraio 1843 dal controllore Ledraire, il quale ringrazia Moris per il catalogo dei semi; segue un lungo elenco di quelli desiderati.
Lettera autografa intestata “Società Tipografica de’ Classici Italiani”, inviata da Milano il 6 giugno 1843 da F. Fusi, che comunica a Moris di avergli mandato i fascicoli 49 e 50 della Flora Napoletana di Tenore. Della spedizione fa parte altro materiale, che il libraio prega di fare pervenire al negozio di Giuseppe Bocca.
Lettera intestata “Regie Università di Torino e di Genova” inviata da Torino l’1 luglio 1845 e firmata “Alfieri”. Lo scrivente comunica a Moris che anche per l’anno in corso Sua Maestà ha concesso a lui e a De Notaris la somma rispettivamente di 500 e 400 lire, destinate a coprire le spese sostenute per la raccolta di materiale utile alla compilazione di una pubblicazione sulla flora generale dei regi stati di terraferma.
Lettera intestata “Real Corpo di Stato Maggiore Generale” inviata da Torino il 22 agosto 1845 e firmata da A. Di Saluzzo. Viene offerto a Moris il primo volume dell’opera relativa alle Alpi italiane, cui ha collaborato lo stesso Moris.
Lettera intestata “Sovrintendenza generale della Lista Civile” inviata da Torino il 29 maggio 1850, firmata Girard, in cui si dice di avere preso atto delle lamentele di Moris per la ripartizione dell’acqua della bealera del Valentino, che danneggia l’Orto Botanico. Le sue osservazioni sono state ritenute valide e passate all’Ufficio d’Arte. Viene acclusa copia delle decisioni di tale ufficio per una nuova ripartizione.
Lettera autografa intestata “I. R. Direzione per l’Amministrazione de’ Beni della Corona a Monza”, inviata da Monza il 17 giugno 1853 da Giuseppe Manetti. Lo scrivente elenca le piante che ha mandato a Moris e si duole di non avere le tre specie di Lonicera richieste.