Lettera inviata da Praga il 6 febbraio 1844, in cui lo scrivente osa comunicare, conoscendone la benevolenza, a Moris le specie vegetali presenti nell’orto torinese, che desidererebbe avere.
Lettera inviata da Pavia il 12 febbraio 1844. Moretti è tornato da Milano, dove ha illustrato le opere botaniche di Pier Andrea Mattioli. Acclude allo scritto una lettera per il cavaliere Promis, pregandolo di consegnare alcuni suoi lavori a Carlo Alberto, al fine di ricordargli l’invio, nel 1840, dei 23 volumi della sua Biblioteca Agraria.
Lettera inviata da Bologna il 14 febbraio 1844, in cui Bertoloni riassume la situazione degli invii delle copie del Nuovo Giornale di Scienze Naturali e dei fascicoli della Flora. Baruzzi verrà a Torino con i disegni e il modello in piccolo della statua che dovrebbe eseguire per Sua Maestà, per decidere l’inizio del lavoro. Lo scultore potrebbe trasferirsi a Torino per cinque o sei mesi all’anno, se il Governo locale chiedesse allo Stato Pontificio l’autorizzazione di assentarsi dall’ Accademia di Bologna. Il marmo di Pinerolo è disponibile, anche se il Gaggini è contrario. Bertoloni teme che Gaggini abbia nella faccenda interessi personali. Segue un dettagliato riepilogo del “conto col Moris”.
Lettera inviata da Berna il 15 febbraio 1844. Brunner sta cercando in Italia qualche località in cui poter attivare colture di piante, bisognose di clima mediterraneo, ad esempio di orchidee esotiche. Il suo giardino migliorerà, anche perché è stato esonerato un giardiniere incompetente. Prega Moris di sollecitare la signora Lisa Mussino a dipingere le Pedicularis richiestele. Charles Schnell de Berthoud, grande rivoluzionario, si è tolta la vita. Saluti a Colla, Berutti e Griffa.
Lettera inviata da Firenze il 18 febbraio 1844. Parlatore, tramite l’avvocato Re di ritorno a Torino, manda cinque copie del primo numero del Giornale Botanico Italiano, pubblicato a gennaio, una per lo stesso Moris, una per Colla e una per Delponte; le altre due sono a disposizione di Moris. Manderà a Bonjean di Chambery un pacco di piante secche determinate.
Osasco avvisa Moris che, in qualità di consigliere del Magistrato del Protomedicato, dovrà sostituire il cavalier Gallo all’esame straordinario del primo e secondo anno degli studenti di Farmacia.
Lettera inviata da Genova il 19 febbraio 1844. De Notaris è stato a Milano per acquistare a metà prezzo l’opera di Hedwig e Schwaegrichen [si tratta di Species muscorum frondosorum]. Ringrazia Moris per i semi; manderà quanto prima i pacchi di semi ai professori Parlatore e Savi. E’ tutto “ingolfato” nella micetologia per l’Erbario Pedemontano Ligustico e sta preparando una monografia sul genere Hysterium. Studierà inoltre gli Imenomiceti; a tale scopo ha acquisito l’opera di Bulliard per 350 franchi. E’ ansioso di ricevere il secondo volume della Flora Sardoa. Il catalogo dei semi dell’anno in corso probabilmente non uscirà, perché l’Università non ha ancora stanziato la somma per lo stampatore. L’anno prossimo le lezioni dovranno essere giornaliere: i professori sono malcontenti, perché quasi tutti esercitano due professioni (medici, avvocati, artisti).
Lettera inviata da Torino il 24 febbraio 1844, firmata dall’avvocato Pavaletti, segretario dell’Associazione Agraria, il quale invita Moris a partecipare alla riunione della ommissione delle memorie, in cui è stato eletto di recente.
Lettera inviata da Torino il 25 febbraio 1844, firmata dall’avvocato Pavaletti, segretario dell’Associazione Agraria, in cui si comunica a Moris che prossimamente verrà convocata la commissione che dovrà discutere le proposte presentate dal cavalier Birago del Comizio di Cuneo e dal signor Augusto Burdin.
Lettera inviata da Pavia il 27 febbraio 1844. Lo scrivente è in attesa della risposta di Promis, se abbia fatto cenno a Carlo Alberto dei 23 volumi della Biblioteca Agraria, di cui alla precedente lettera. Moretti è perplesso se scrivere direttamente al Re, come suggerito da Moris. Non vorrebbe mettere in imbarazzo il sovrano, che non gli ha mai fatto cenno del dono. A Moretti interesserebbe semplicemente sapere se il libraio Bocca ha consegnato i volumi.
Lettera inviata da Genova il 2 marzo 1844. De Notaris restituisce a Moris le bozze corrette; lo prega però di dare ancora un’occhiata. Comincerà a fare lezione quattro volte la settimana, come l’anno scorso.
Lettera inviata da Vienna il 4 marzo 1844, in cui lo scrivente ringrazia per le informazioni ricevute a proposito delle piante dell’erbario di Allioni. Fenzl chiede poi un parere di Moris circa i caratteri distintivi di alcune Alsineae della Sardegna.
Lettera scritta da Parigi il 6 marzo 1844, in cui Gorresio prega Moris di aiutarlo, favorendo il riconoscimento, da parte del Consiglio dell’Ordine del merito civile, del valore scientifico della sua opera, di cui ha mandato i primi due volumi al Ministro degli Affari interni.
Lettera inviata da Milano il 6 marzo 1844. Heyland spera che Moris lavori per il secondo volume della Flora Sardoa, così da dargli il tempo necessario ad eseguire con calma i disegni. Charrier si fermerà a Torino ancora qualche giorno; Moris potrà affidargli eventuale materiale da portare a Milano. Heyland parla dei suoi rapporti di lavoro con altri botanici.
Lettera inviata da Berna il 7 marzo 1844, in cui Brunner si dice imbarazzato perché la pittrice Maddalena Mussino Lisa lascia a lui decidere il compenso per i disegni fatti. Parla di un progetto di coltivazione di piante all’isola d’Elba.
Lettera inviata da Koenigsberg il 22 marzo 1844. Lo scrivente chiede a Moris se ha a disposizioni piante dei fossi, in particolare alcuni Juncus del Piemonte e della Savoia, che interesserebbero al comune amico Meissner. In cambio potrebbe mandargli piante locali, della Siberia e dell’Africa australe.
Lettera inviata da Monza il 26 marzo 1844. Assieme alla lettera, Manetti manda parte dei semi richiesti. Ne mancano, perché Moris per errore ha chiesto a Monza semi del catalogo di Modena. Manetti si rallegra per il lieto evento di Casa Reale.
Lettera inviata da Lipsia il 27 marzo 1844. Continua lo scambio di semi. Kunze avrebbe piacere di ricevere il secondo volume di Flora Sardoa. Moris potrebbe spedirlo a De Notaris, che lo farebbe avere alla libreria Meiners e figlio. Se le occupazioni glielo permetteranno, Kunze verrà a Milano per il congresso degli scienziati. Persone. De Notaris, Meiners.