Lettera inviata da Chambésy l'8 novembre 1895, indirizzata a Gibelli. Autran chiede a Gibelli un favore personale. Poiché nel tempo libero si occupa di emitterologia, desidererebbe avere una pubblicazione sui Rincoti palestinesi del signor Giglio-Tos. Se Gibelli conosce questa persona, potrebbe aiutarlo a soddisfare il suo desiderio.
Lettera (in lingua francese) inviata da Chambésy il 14 novembre 1895, indirizzata a Gibelli. Autran ringrazia Gibelli per averlo messo in contatto con Giglio-Tos. A nome di Barbey ringrazia Gibelli per l’invio del suo lavoro su Trapa natans.
Lettera inviata da Chambésy il 4 maggio 1895, indirizzata a Gibelli. Autran invia a Gibelli il materiale richiesto. Potrà trattenerlo per tutto il tempo necessario. Saluti da Barbey.
Lettera inviata da Chambésy il 25 febbraio 1889, indirizzata a Gibelli e a Belli. A nome di Barbey, Autran spedisce un esemplare di Trifolium, con la preghiera di determinarlo. Si raccomanda la restituzione, trattandosi di campione unico.
Lettera inviata da Chambésy l’8 marzo 1889, indirizzata a Gibelli e a Belli. A nome del professore Barbey, Autran ringrazia per la spedizione del Trifolium lappaceum L. e del disegno che lo ha accompagnato.
Lettera inviata da Chambésy il 10 luglio 1889, indirizzata a Gibelli e a Belli. Viene spedito a Gibelli e Belli il Trifolium palestinum Bois, da loro richiesto per esaminarlo.
Lettera inviata da Chambésy il 17 ottobre 1889, indirizzata a Gibelli e a Belli. Il Trifolium palestinum è stato restituito e Autran spedisce a Torino gli altri richiesti, salvo il T. steudneri, che non è stato trovato.
Lettera inviata da Chambésy il 21 novembre 1889, indirizzata a Gibelli e a Belli. Per errore, Autran ha scritto in precedenza che Trifolium palestinum era stato restituito. Accompagna la lettera il Bulletin de l’Herbier Boissier.
Lettera inviata da Chambésy il 13 gennaio 1890, indirizzata a Gibelli e a Belli. Autran ringrazia per le osservazioni su due piante inviate in precedenza. Spedirà una cassetta con gli esemplari di Trigonella richiesti.
Lettera inviata da Chambésy l’1 febbraio 1890, indirizzata a Gibelli e a Belli. Autran non vede Burnat da due mesi. La cassa con gli esemplari di Trigonella è partita solo il giorno precedente.
Lettera inviata da Parma il 30 marzo 1894. Avetta manda a Gibelli la lista dei sottoscrittori all’iniziativa in ricordo di Gasparrini, lista fornitagli dal professore Rognoni del Comizio Agrario, cui vanno inviate le offerte. E’ spiacente di non averlo potuto ringraziare dopo la riunione, e lo fa ora.
Lettera inviata da Parma il 9 aprile 1894. Avetta riferisce a Gibelli di avere passato, il giorno precedente, un’ottima giornata con Mattirolo [dal 1893 professore di Botanica a Bologna], il quale gli ha riferito che Caruel e Cocconi, pur avendo pagato la loro quota, non sono compresi nell’elenco dei sottoscrittori [v. lettera n. 7.1]. Cercherà di chiarire l’equivoco. Avetta ha trovato nella biblioteca Palatina di Parma l’Histoire des plantes del Baillon e pertanto rinuncia alla copia che gli era stata offerta. Gli interesserebbe Die Naturlichen Pflanzenfamilien di Engler e Prantl, però a prezzo ridottissimo, in quanto è senza soldi e Pirotta gli ha detto che il Ministero non accorderà neppure un soldo. Avetta chiede ancora un’informazione: come è regolata la nomina ad assistente volontario del dottor Ferrero e se tale servizio è conteggiato ai fini della pensione.
Lettera inviata da Parma il 24 aprile 1894. Avetta aveva avuto in passato da Gibelli l’assicurazione che il testo di Engler e Prantl, di cui alla lettera del 9 aprile 1894, gli sarebbe stato venduto a metà prezzo. Ora invece Belli vuole della sua copia lire 1,20 al fascicolo, somma che supera quella preventivata. La lettera tratta poi delle collezioni Passerini. La facoltà di Parma, d’accordo con la famiglia, aveva fissato per l’acquisto la somma di lire 3.000. Avetta era stato incaricato di preparare un preventivo per gli scaffali e la montatura dell’erbario. Il Ministero ha espresso parere negativo per l’acquisto, perché sino al nuovo esercizio non vi sono più soldi. Avetta sta cercando di convincere la biblioteca ad acquistare i libri di Passerini, nella speranza che la famiglia regali all’Università le collezioni e prega Gibelli affinché cerchi di convincere la famiglia a favorire in tal senso la soluzione del problema.
Lettera inviata da Avellino l’8 maggio 1890. Baccarini ha molto apprezzato gli articoli sulla peronospora della vite. Dissente però dalla speranza di Gibelli di riuscire a sbarazzarsi del tutto dalla malattia, associando l’uso delle polveri cupriche alla bruciatura dei cascami della vite ed elenca in dettaglio i motivi di tale asserzione. Le spore del parassita sono distribuite ovunque e soltanto la costanza del trattamento sarà in grado di contenere la malattia, senza peraltro riuscire ad eliminarla. Sarebbe utile altresì raccogliere ed eliminare le foglie della vite cadute a terra. Baccarini spera di potersi anche occupare di botanica. Invia i saluti al dottor Mattirolo.
Lettera inviata da Catania il 17 marzo 1891. Baccarini ringrazia Gibelli e Belli per l’opuscolo sui trifogli, che ritiene fondamentale per lo studio del genere. E’ stato trasferito da poco alla Scuola Enologica di Catania. Invierà a Mattirolo esemplari di tartufi siculi, raccolti in riva al mare il quel di Caltanissetta. Baccarini a Catania ha chiesto la libera docenza in Botanica, poiché aspirerebbe a succedere al professore Tornabene, il cui ritiro è probabile, dedicandosi esclusivamente alla botanica.
Lettera inviata da Catania il 2 dicembre 1894. Baccarini informa Gibelli che il principe di Val di Savoia, morendo, ha lasciato la sua sostanza alla città di Catania, con l’obbligo di fondare un Istituto Agrario Siciliano. Sarà chiamato, come professore di Botanica, a fare parte della commissione ordinatrice. Sapendo che a Torino è di prossima istituzione la Facoltà di Agraria, Baccarini prega Gibelli di fargli sapere notizie relative al suo funzionamento, al numero e alla disposizione delle materie di insegnamento.
Lettera inviata da Breslavia il 29 dicembre 1897. Si parla di una spedizione di Hieracium graniticum. Baenitz prega Gibelli di ringraziare Ferrari per l’invio di un bellissimo esemplare di Alchemilla.