Biblioteca del Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi. Sede di Biologia vegetale. Università degli studi di Torino
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Lettera, su carta intestata “Orto Botanico della Università di Catania”, inviata da Catania il 17 febbraio 1861. Tornabene, tramite il marchese Casolotto, deputato al Parlamento, fa avere a Moris la sua ultima opera, Flora fossile dell’Etna. Conosce poco le opere botaniche dell’Italia superiore. Vorrebbe acquistare Flora Sardoa e le altre opere di Moris, nonché quelle di De Notaris e di Moretti. Tornabene possiede le opere del defunto Massalongo. Per l’invio, Moris potrebbe giovarsi del signor Besson, che già deve fargli avere alcune specie di Pinus.
Lettera inviata da Genova il 13 febbraio 1841. De Notaris verrà a Torino nelle vacanze di carnevale. Il partito propostogli dal prefetto non gli conviene, per mille ragioni che esporrà a voce. La damigella propostagli da madama Genè comincia ad essergli simpatica, data la pazienza che dimostra nell’attendere una sua decisione. Non gli sembra una farfallina. A Torino potrà vedere Burdin e scegliere le piante desiderate. Ha ricevuto semi da Durieu; ne farà parte a Moris.
Lettera inviata da Torino il 27 giugno 1867. Delponte ha comunicato agli impiegati dell’Orto Botanico il decreto di nomina. La sua vertigine è assai migliorata. Alla lettera acclude l’elenco delle piante del catalogo van Houtte, affinché Moris lo confermi, prima di procedere all’acquisto dal signor Bessoi. Ha spedito a Parlatore le piante richieste, unitamente all’elenco di quelle desiderate dall’orto torinese. Delponte elenca una serie di provvedimenti presi per la conduzione dell’orto, tra cui la richiesta da parte dei giardinieri di due opere, Almanac du bon jardinier e Flore des jardins de l’Europe.
Lettera inviata da Genova il 7 novembre 1856. De Notaris ha saputo della definitiva acquisizione da parte dell’Università della villa di Pietra Minuta e il Consiglio gli ha chiesto quanto occorrerà per ridurre la villa all’uso destinato. Bisognerebbe però fare sapere al ministro che il presidente del Consiglio universitario vorrebbe continuare a riservare al presente affittuario l’alloggio, lasciandogli anche un pezzo di terreno per coltivarsi ortaggi e per tenervi due vacche. De Notaris è stato accusato di volere gettare sulla strada un’intera famiglia. Il presidente potrebbe però fare avere a questa persona un’indennità o un posto di spazzino all’Università, e non concedergli dei gratuiti favori. In un P.S. De Notaris raccomanda a Moris G. B. Macchiavelli di Sarzana, che vorrebbe avere un posto gratuito nel Collegio della Provincia, essendo la famiglia priva di beni di fortuna.
Lettera inviata da Bologna il 5 febbraio 1839, in cui Bertoloni dice di avere ricevuto la lettera per il Cardinale Oppizzoni del Cavaliere di Saluzzo, cui farà pervenire quanto prima i manoscritti acquistati. Il Cardinale si sta attivamente occupando di avere notizie intorno alla Reale Infanta Donna Maria di Savoia.
E' qui descritta la corrispondenza esclusa dall'ordinamento per mittenti effettuata all'inizio del Novecento, perché ritenuta non meritevole di attenzione.
Lettera inviata da Parigi il 18 dicembre 1857. Moris ha ricevuto i tre volumi del Bulletin e viene informato da Gay sui costi della pubblicazione e della tassa di iscrizione. Lo scrivente spera che l’adesione di Moris alla Société, che conta ormai circa 400 aderenti per la maggior parte dell’Europa occidentale, induca altri botanici italiani all’iscrizione. Seguono precisazioni sul genere Quercus e sull’Amaryllis lutea. Gradirebbe ricevere bulbi di piante del genere Narcissus.
Lettera inviata da Torino il 27 maggio 1848 dal segretario della Regia Camera di Agricoltura e di Commercio, Ferrero, in cui si invita Moris, quale membro della Regia Camera, a partecipare all’adunanza del 29 corrente nel nuovo quartiere della Camera, Casa Nomis di Pollone, via delle Finanze 12, secondo piano, rimpetto agli uffici delle Regie Poste.
Lettera in parte stampata, intestata “Città di Torino”, inviata da Torino dal sindaco Pinchia il 19 aprile 1849. Moris [consigliere della città di Torino] è convocato all’adunanza del Consiglio Comunale, che dovrà discutere della parte passiva del bilancio 1849.
Aporti informa Moris che il ministro della Pubblica Istruzione ha affidato il corso di Botanica per i veterinari al medico collegiato Delponte. Lo prega di informare l’interessato e di prendere con lui accordi, specie per quanto riguarda il programma.
Lettera inviata da Firenze il 10 febbraio 1861. Parlatore ha saputo della morte della suocera di Moris e, a nome anche della moglie Eugenia, gli esprime il dispiacere per l’avvenimento. Ringrazia Moris per avere interessato Montezemolo a proposito della cattedra da affidare a Todaro. Sta descrivendo alcune conifere giuntegli da Napoli e da Atene. Parlatore ha incontrato parecchie volte il professore Sismonda.
Lettera inviata da Genova il 10 dicembre 1853. Moris ha chiesto a De Notaris se l’Agave americana in Liguria è così abbondante da potere alimentare una filatura e una fabbrica di stoffe. De Notaris risponde che, pur non avendo visitato completamente le riviere di levante e ponente, non è al momento pensabile che vi sia materiale sufficiente. Bisognerebbe che le piante di Agave fossero abbondanti come le “fighe morische” [si tratta dei fichi moreschi, i frutti del fico d’India] nei dintorni di Cagliari. Il signor Herzegy non è ancora arrivato; spera di essergli utile. De Notaris ricorda infine a Moris la sua nomina a corrispondente di Abramo Massalongo di Verona.
Lettera inviata da Milano il 10 febbraio 1838. L’editore Meiners comunica a Moris di avergli mandato, tramite Marietti, i due volumi richiesti. Lo prega di pagare ai fratelli Toscanelli la somma in precedenza da loro saldata a nome suo. Segue sintesi degli ultimi acquisti di Moris, con specificato il costo dei singoli volumi.
Lettera inviata da Firenze il 15 maggio 1864. Parlatore fa alcune precisazioni sui cotoni e prega Moris di fargli avere il lavoro, se non ne ha più bisogno, per apporvi qualche aggiunta, prima di stamparlo. Ha saputo delle benevole intenzioni di Minghetti.
Lettera inviata da Padova il 30 maggio 1848. Sono mesi che De Visiani non riceve lettere di Moris ed è preoccupato, data anche la situazione di guerra in cui si trova il Piemente. E’ però tranquillo sulla sua salute, avendo recentemente ricevuto buone notizie da Paravia. Secondo De Visiani non lascia dubbi la votazione per l’aggregazione immediata della Lombardia e di Venezia al Piemonte. Venezia però vuole attendere che la guerra sia finita.
Lettera inviata da Padova il 28 gennaio 1857. De Visiani approfitta di un amico per fare avere a Moris questa lettera, accompagnata da una memoria sulle piante dell’Orto Botanico di Padova. Gli manderà presto il catalogo dei semi e restituirà quello di Torino su cui ha segnato i semi da lui desiderati. De Visiani ringrazia Moris per l’aiuto avuto per la stampa di Flora fossile di Novale.
Lettera inviata da Bologna il 17 dicembre 1836, in cui è contenuta una lunghissima disquisizione su alcuni generi di Trifolium. Informa che un suo amico, il Prof. Schiassa, ha ricevuto da Boucheron l’orazione tenuta all’Università di Torino, stampata in Torino da Chirio e Mina.