Lettera inviata da Napoli il 15 febbraio 1838, in cui Gasparrini chiede a Moris saggi di muschi ed epatiche della Sardegna e di eventuali altre zone. Il valore in denaro potrebbe essere mandato tramite il professore Lessona o il signor Colliet, attraverso cui fece avere in passato a Moris e a Regazzoni un’operetta di agricoltura. Gasparrini potrebbe ricambiare con esemplari di piante di Sicilia e di Napoli, essendo stato per otto anni presso l’orto di Boccadifalco.
Lettera inviata da Milano il 25 febbraio 1838. Meiners comunica a Moris di avere ricevuto dai fratelli Toscanelli la somma da lui versata, a saldo dei precedenti debiti. Verrà inviata la quietanza, redatta secondo le modalità segnalate da Moris.
Lettera inviata da Halle il 17 marzo 1838. Lo scrivente manda a Moris i semi richiesti, lamentandosi che l’anno precedente il freddo sia stato eccessivo ed abbia rovinato molte piante. Schlechtendal ringrazia Moris per le piante di Sardegna che gli ha fatto avere e per avergli inviato il primo volume di Flora Sardoa, meritevole di lode, come da lui scritto nella recensione sulla rivista Linnaea. Probabilmente gli chiederà altre piante sarde. Tramite Cesati a Milano, invierà a De Notaris, sapiente briologo, una sua memoria sul genere Neoxera.
L’economo dell’Università G. Cacciardi ha saputo dal giardiniere Manhefeld che Moris farà venire da Casale il garzone da lui segnalato, e lo ringrazia. Lo informa che l’intendente generale della Real Casa, conte Gazelli si è occupato di persona per fare sistemare il nuovo alloggio della signora Lisa.
Lettera inviata da Napoli il 24 marzo 1838. Gussone ha saputo da Tenore della grave malattia che ha colpito Moris. Gli offre, se la cosa fosse di giovamento alla sua salute, un soggiorno a Napoli.
Lettera inviata da Nizza il 31 marzo 1838, in cui Deporta si congratula con Moris per avergli Sua Maestà assegnato la croce al merito. Gli raccomanda il giovane Verany, che sarà ancora per un anno a Torino per perfezionarsi in Chimica Analitica
Lettera inviata da Torino il 4 aprile 1838. Lo scrivente comunica a Moris che Domenico Capra, lavorante all’Orto Botanico, è gravemente malato e pertanto non può presentarsi al lavoro. Serravalle ha avuto la notizia dal suo giardiniere, padre dell’infermo.
Gazelli di Rossana, presidente del Magistrato della Riforma, autorizza Moris a farsi sostituire nelle lezioni, per motivi di salute, dall’assistente dottor De Notaris.
Lettera inviata dal Valentino [sede dell’Orto Botanico di Torino] il 7 maggio 1838. De Notaris nella lettera fornisce a Moris notizie sul suo stato di salute. Una “insignificante stiracchiatura” lo ha immobilizzato; in più gli è ritornata la tosse. Non vuole che Moris si disturbi nel venire a fargli visita. In mattinata ha attraversato il giardino, sostenuto da Lisa e da Giusta. Dovrà fornirsi di strumenti per non stancare il piede. Ringrazia Moris di avergli fatto avere i muschi mandati da Savi, scelti tra quelli citati dal padre nel Botanicon Etruscum. Vi è stato un equivoco con il libraio Meisner, cui porrà rimedio Cesati. Costretto al riposo, De Notaris sta leggendo alcune opere di Raspail, di cui elenca pregi e difetti.
Copia di lettera di Castagnetto, intendente generale della Real Casa, inviata l’8 agosto 1838 al conte Gazelli di Rossana, Magistrato della Riforma, dove gli si comunica l’autorizzazione ad eseguire alcune riparazioni all’alloggio destinato alla signora Maddalena Lisa, disegnatrice dell’Orto Botanico, situato nel reale castello del Valentino, al fine di renderlo abitabile.
Lettera inviata da Ginevra il 14 agosto 1838, in cui Heyland si presenta a Moris illustrandogli le sue capacità di illustratore botanico. Spera in futuro di poter collaborare con lui.
Lettera inviata da Milano il 31 ottobre 1838. De Notaris narrerà a voce tutti i guai avuti dal professore Viviani. La lettera contiene poi lunghe osservazioni su due specie di Helleborus e su alcune piante del genere Brassica.
Lettera inviata da Berna il 17 novembre 1838, in cui lo scrivente ringrazia Moris per avergli mandato i volumi della flora di Sardegna e di Capraia. Osserva come Bertoloni nella sua flora sia eccessivamente prolisso. Si rammarica del mancato arrivo a Chavanon di piante da lui spedite del Senegal, Zambia e Capo Verde. E’ disponibile per fornire a Moris piante dell’Elba e del Senegal, scalando il costo da quello della Flora Sardoa. Prega Moris di salutare il buon vecchio Giusta.
Lettera inviata da Torino il 26 novembre 1838 dal direttore della Reale Società Agraria, Valperga di Civrone, in cui si comunicano le dimissioni del professore Gené, segretario e del cavaliere Carena, vice-segretario e bibliotecario della società. Moris viene sollecitato a partecipare alla riunione per nominare i successori.
Lettera inviata da Milano il 26 dicembre 1838. Meiners comunica a Moris di avere inserito in un pacco spedito al cavalier Avogadro, l’opera di Schlechtendahl, Linnea XII n° 3. Seguono gli auguri per l’anno nuovo.
Lettera inviata da Berna il 24 gennaio 1839. A proposito del pacco inviato a Chavanon, Brunner si lamenta del pessimo funzionamento delle dogane. E’ contento di poter inviare a Moris le piante del Senegal e dell’Elba. Ha inviato gli esemplari doppi a Jan a Parma e a Bertoloni, per inserirle nella sua Flora Italica “prolissa”. Invierà un catalogo dei semi, che prega di fare vedere anche a Colla.
Lettera inviata da Pisa. La data della parte di Pietro Savi è 25 gennaio 1839. Savi ha appreso dalla lettera mandata da Moris al padre Gaetano, che il suo lavoro è stato accettato e che è stato nominato socio dell’Accademia; pertanto ringrazia Moris. La parte di Gaetano Savi è datata 30 gennaio 1839. Savi ha mandato a Moris i semi richiesti e gli invia la lista dei suoi desiderata. Gradirebbe anche acquisire le piante di Sardegna descritte nel primo che dovrebbe mandargli il “pepinierista” [coltivatore di piante in vivaio] Burdin Maggiore.