Biblioteca del Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi. Sede di Biologia vegetale. Università degli studi di Torino
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Lettera inviata da Cagliari il 6 dicembre 1859. Meloni Baille aveva anni prima dato le dimissioni dall’insegnamento, a causa del compenso ritenuto insufficiente. Data la recente decisione del Governo di retribuire gli insegnanti in modo più soddisfacente, chiede a Moris se lo può aiutare, avendo fatto domanda per essere reintegrato nel corpo docente.
Lettera senza data e località di invio. Lo scrivente ha inviato a Moris, tramite il messaggiero Bonafous, un pacco contenente gli Atti dell’Accademia patavina e altri due, da spedire uno a Ginevra ad Alphonse De Candolle e l’altro a Parigi. Ha saputo da Viviani che il nuovo volume dell’Accademia torinese conterrà all’inizio il lavoro sulle Nostochinee.
Lettera inviata da Pisa il 29 gennaio 1850. Meneghini chiede a Moris di aiutare suo fratello, costretto ramingo in Europa per ragioni politiche, a trovare un’occupazione decorosa. Da qualche tempo Meneghini ha lasciato in disparte la Botanica, per occuparsi di Geologia.
Lettera inviata da Parigi il 23 febbraio 1829. Mérat ha ricevuto da Moris tramite Bonafous la seconda spedizione di piante. Sta raccogliendo le piante desiderate da Moris. Spera di ricevere altre piante rare, nuove o assenti in Francia.
Lettera inviata da Parigi il 6 dicembre 1839, in cui lo scrivente ringrazia Moris per avere ricevuto il catalogo dei semi. Si congratula con lui per la recente nomina. Segue un lungo elenco di semi di piante desiderate.
Lettera inviata da Parigi il 18 febbraio 1860. Montagne è stato favorevolmente sorpreso dalla notizia avuta da Gay che Moris gli ha inviato la Flora Sardoa. L’amico De Notaris gli ha detto che Moris ha intenzione di pubblicare la flora crittogamica sarda. Montagne dice a Moris che non poteva rivolgersi a persona più competente. Lo prega, nel caso lo incontrasse al Senato, di salutare Blanc, conosciuto a Napoli.
Lettera inviata da Tolosa il 14 aprile 1852. Lo scrivente ha ricevuto le piante di Sardegna; gli saranno molto utili, soprattutto confrontandole con quelle di Corsica da lui raccolte. Acclude un lungo elenco di osservazioni su 39 piante delle famiglie Salsolaceae e Amaranthaceae inviategli da Moris.
Lettera inviata da Pavia il 5 marzo 1831. Moretti ringrazia Moris di avergli mandato alcune opere di De Candolle padre e figlio ed alcuni semi richiesti. Si dichiara addolorato per la morte di Balbis; avrebbe voluto venire ad abbracciarlo nelle vacanze di Pasqua. Vorrebbe pubblicare un necrologio e chiede a Moris notizie precise sulla vita e sulle opere di Balbis.
Lettera inviata da Pavia il 27 febbraio 1844. Lo scrivente è in attesa della risposta di Promis, se abbia fatto cenno a Carlo Alberto dei 23 volumi della Biblioteca Agraria, di cui alla precedente lettera. Moretti è perplesso se scrivere direttamente al Re, come suggerito da Moris. Non vorrebbe mettere in imbarazzo il sovrano, che non gli ha mai fatto cenno del dono. A Moretti interesserebbe semplicemente sapere se il libraio Bocca ha consegnato i volumi.
Lettera inviata da Pavia il 13 agosto 1844. Moretti invia a Moris, tramite il professore Comolli, alcune copie della continuazione del suo lavoro sulle opere del Mattioli. Ne farà avere una anche al re Carlo Alberto e una a Promis, bibliotecario di Sua Maestà. Presto uscirà il 24° volume di Biblioteca agraria, che invierà a Carlo Alberto con una lettera dove gli chiederà se ha ricevuto i precedenti 23 volumi. Moretti spera di vedere Moris alla riunione degli Scienziati a Milano e di averlo al termine per qualche giorno a Pavia, dove potrà consultare la Flora Graeca di Sibthorp e il Pamphyton siculum di Cupani, acquistati da poco.
Lettera inviata da Pavia il 27 settembre 1844. Moretti incarica Moris di acquistargli Hortus Vindobonensis al prezzo di 180 franchi e di spedirlo a Milano al libraio Meisner. Se possibile, dovrebbe accludere al libro alcuni esemplari di piante di Sardegna.
Lettera inviata da Parigi l’ 8 luglio 1846 a Delponte. Moris ringrazia Delponte per l’invio di piante a De Candolle e per l’attenzione prestata ai lavori in corso all’Orto Botanico di Torino. Sta consultando l’erbario di Flora Atlantica. Vedrà in seguito quelli di Webb e di Gay e la biblioteca di Delessert. Jussieu è stato contento della traduzione eseguita da Delponte dei suoi elementi. Manda i saluti a Giusta, a Manhefeldt, a Lisa, se non è ancora partito e a Battista.
Lettera inviata da Parigi il 26 luglio 1846. Moris ringrazia Delponte per le notizie sul viaggio di Lisa e per l’andamento dei lavori all’Orto Botanico. In una delle due nuove serre potranno essere messe orchidee di cui l’orto torinese è privo. E’ partita da Parigi la cassa di piante annunciata nella lettera precedente. Spera che Lisa gli mandi piante alpine da scambiare a Parigi con piante locali.
Lettera inviata da Parigi il 3 agosto 1846 [non è noto il destinatario]. Moris descrive in dettaglio quali saranno le nuove regole nel piano di studi del corso di Farmacia, cui peraltro dedica alcune critiche. Moris è in partenza per Londra, dove consulterà l’erbario di Linneo. Ai primi di settembre partirà per Genova
Lettera inviata da Villarbasse (To) l’11 ottobre 1861 ad un “professore” non identificabile, di cui il senatore Matteucci ha fatto avere a Moris due lavori, che ha molto apprezzato. L’argomento riguarda considerazioni sull’utilità dell’insegnante, che saranno certo molto utili al dibattito parlamentare sulla riforma degli studi.
Lettera inviata da Soleure (CH) il 5 dicembre 1844. Lo scrivente ringrazia Moris per avere mandato, tramite De Candolle, 200 franchi da parte dell’Orto Botanico di Torino. Dovrebbero presto arrivare altre piante di Giava, che ritiene sarebbero utili a Moris per completare la collezione. Segue un estratto conto e la ricevuta dei 200 franchi.
Lettera inviata da Soleure (CH) il 4 ottobre 1846. De Candolle ha riferito a Moritzi che Moris è interessato ad avere il suo Lexicon botanicum per il museo di Torino. Lo scrivente ritiene che il libro possa interessare a molti altri, a condizione che vi siano riportati i nomi volgari di Flora Sardoa, che stoltamente ha omesso. Sarà però facile rimediare alla lacuna. Il Lexicon potrebbe essere affidato per la vendita a librai di vari paesi e scambiato con qualche opera importante, come la Flora Sardoa o l’opera di Bonafous sul mais. Moritzi prega Moris di fornirgli l’indirizzo di qualche libraio di Torino. Ha ancora ricevuto da Zollinger tre serie di piante di Giava molto ben conservate. Ricorda a Moris che il museo è debitore di 208 franchi a Zollinger.
Lettera inviata da Soleure (CH) il 10 novembre 1846. Lo scrivente ringrazia Moris per avergli mandato i nomi volgari delle piante di Flora Sardoa. Osserva che molti non hanno analogia con la lingua italiana ed ipotizza che potrebbero avere origine fenicia. Moritzi dice che sarà presto in grado di offrire nuove piante di Giava inviate da Zollinger. Segue un estratto conto per il museo di Torino.
Lettera inviata da Eslinga [Esslingen]. Lo scrivente è tornato in Germania. Ringrazia Moris per le attenzioni dimostrategli in Sardegna e a Torino; ringrazia anche Steudel e Hochstetter. Da Torino, attraverso il Gran S. Bernardo, è stato a Chamonix e successivamente a Ginevra e per tutta la Svizzera. A Luserna ha incontrato Capello , cui ha affidato l’incarico di salutare Moris. Mueller sta allestendo erbari di Norvegia, del Capo di Buona Speranza e di S. Domingo, di cui offrirà l’acquisto all’Orto di Torino e all’avvocato Colla. Possiede parecchie piante di Sardegna non contemplate negli Elenchus di Moris, che gli invierà assieme a piante tedesche e norvegesi. Si scusa dell’italiano non perfetto. Nel P. S. vengono elencati i prezzi di alcune piante.