Lettera inviata da Bologna il 26 aprile 1835, in cui si parla del genere Potamogeton. Chiede un campione di tre Potamogeton descritti da Balbis, da Biroli e da Allioni.
Lettera inviata da Sarzana (SP) il 29 luglio 1835, ove Bertoloni dice che avrebbe volentieri proseguito il viaggio per abbracciare Moris, ma gli è stato suggerito di non muoversi da Sarzana a causa della “malattia contagiosa” [cholera, vedi lettera successiva] estesa a Nizza e Villafranca. Lo prega di spedirgli a Bologna le piante richieste, assieme all’Erythrina christa-galli e ad un Galactodendron, acquistati dal Sig. Burdin. La moglie, la figlia e il figlio Giuseppe inviano a Moris e consorte i loro ossequi.
Lettera inviata da Bologna il 21 novembre 1835, che è in pratica una lunghissima e dotta osservazione su Daucus gingidium. Vengono citati i numerosi botanici che nei secoli si sono occupati della pianta.
Lettera inviata da Bologna il 20 gennaio 1836, in cui Bertoloni si dice addolorato per la morte della bambina di Moris. Sollecita l’invio di quattro copie del IV volume di Colla attraverso il nuovo percorso Alessandria-Piacenza, più breve di quello per Milano. Spedisce a Torino il terzo fascicolo della Flora: invierà in seguito il Commentarius de Mandragoris. Rinnova la richiesta di controllare nell’ erbario Allioni 8 specie di Campanula citate in Flora Pedemontana.
Lettera inviata da Bologna il 5 marzo 1836, in cui Bertoloni dice di restituire le piante ricevute da Moris e da De Notaris; raccomanda a Moris quest’ultimo definendolo “bravo giovane” e lo “scongiura” di procurargli una sistemazione. Chiede se sono state ricevute le tre copie del Commentarius de Mandragoris inviate a Torino tramite il Sig. Radicati. Ha molti dubbi sulla descrizione di Phyteuma spicata fatta da Balbis; non gli è neppure servita la monografia di Alphonse De Candolle, che nel suo libro ha molto “malmenato” il genere. Ringrazia dei libri ricevuti sul colera del Prof. Berruto [probabilmente va letto “Berruti”] e del Dott. Bellingeri. Avrà bisogno dell’aiuto di De Notaris per la consultazione degli erbari di Allioni e di Biroli, a proposito del genere Verbascum. Di due specie quasi si scusa di essersi permesso di comporre egli stesso la descrizione.
Lettera inviata da Bologna il 18 novembre 1836, in cui Bertoloni avvisa Moris che l’Inviato Straordinario di S. M. Britannica presso la corte di Torino, Sig. Aug. Foster, tiene una scatola di semi e bulbi a lui destinata. Comunica di avere iniziato il lavoro per il terzo tomo della Flora. Desidererebbe avere qualche frammento di un paio di piante dell’erbario di Allioni, però chiede di rinviare la spedizione, per evitare che vengano rovinati dai “profumi”.
Lettera inviata da Bologna il 25 febbraio 1837, in cui Bertoloni prega di ricuperare presso lo spedizioniere Razzetti i volumi della Flora da porgere a Sua Maestà [Carlo Alberto] e al Ministro degli Interni, a lui consegnati per errore dal Pozzi, invece che al libraio Pomba. Seguono osservazioni su alcune specie, in particolare su una Vicia, di cui possiede un esemplare inviatogli da Jan, uno da Biasoletto da Trieste e un terzo da Viviani dalla Dalmazia. Bertoloni assicura Moris che presto riceverà la nomina nell’Accademia; la lettera è ancora in stampa, perché il segretario “è un poltrone”.
Lettera inviata da Bologna il 28 febbraio 1837, in cui sono contenute numerose osservazioni su parecchie Leguminosae, di cui Bertoloni ha potuto avere in visione gli esemplari descritti da Gussone, Tenore, Sebastiani, Mauri e Brignoli. Si sofferma sul Lathyrus angulatus di cui riporta le sinonimie. E’ molto contento della decisione di Moris di far fare un viaggio botanico a De Notaris e a Lisa; a suo avviso sarebbe opportuno esplorare il contado di Nizza Marittima, la valle di Oneglia e la costiera sino al Capo Noli. Consiglia di non passare da Cuneo e dal Col delle Finestre, ma da Genova lungo il litorale. Bertoloni prega Moris di sollecitare De Notaris a compiere le osservazioni richiestegli nell’ erbario Biroli. Definisce De Notaris “il primo micologo dell’Italia”. Bertoloni comunica che Sua Santità gli ha accordato il ritiro dalla Cattedra; ha trasmesso l’insegnamento al figlio Giuseppe.
Lettera inviata da Bologna l’11 marzo 1837, contenente lunghe osservazioni su alcune specie di Lathyrus. Bertoloni auspica un’esplorazione botanica dell’isola Capraia. Ha affidato all’Avv. Malvani il diploma dell’Accademia di Bologna da consegnare a Moris.
Lettera inviata da Bologna il 10 giugno 1837, in cui Bertoloni consiglia Moris di trattare nel secondo volume della Flora Sardoa le Ombrellifere, che egli sta trattando attualmente nella Flora Italica: dovrebbe emergere un aiuto vicendevole. Seguono osservazioni su un Daucus di Sardegna, Caucalis anthriscus, Myrrhis bulbosa. Al proprio ritorno a Bologna da Sarzana, dopo la fine di settembre, attende una visita di Moris.
Lettera inviata da Bologna il 25 marzo 1838, in cui Bertoloni prega Moris di fargli inviare da Lisa gli esemplari di Phascus da lui citati nell’Elenco dei Muschi dei contorni di Torino. Nel post scriptum Bertoloni dice che suo nipote Pietro Franchini gli ha comunicato che il Sig. Monale, Direttore Generale della Posta, ha lasciato l’incarico e prega Moris di favorirlo presso il nuovo Direttore affinché sia trasferito a Sarzana, dove anche il sig. Taravazzi di Vezzano vorrebbe andare. Il nipote ha più titoli, ma il Taravazzi ha uno zio giudice e “i Vezzanesi sono molto astuti”.
Lettera inviata da Bologna l’1 novembre 1838, dove Bertoloni informa Moris di avergli inviato, tramite Bonafous, copia del manoscritto di Aldrovandi “de re militari” per S. E. il Sig. Marchese di Saluzzo. Il copista è stato il Sig. Luigi Caronti, ottimo impiegato della Biblioteca pubblica di Bologna, che ha molto faticato data la difficoltà di lettura dell’originale. Bertoloni ha rinvenuto alcune lettere dell’Argellati e una di Muratori nella Biblioteca universitaria di Bologna. Con il Prof. Alessandrini ha scritto a Modena per sapere se vi sono altre lettere del Muratori. Anche il Sig. Francesco Tognetti, segretario dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna, possiede lettere originali, tanto dell’Argellati che del Muratori, ed altre cose preziose di architettura militare. E’ bene però avvertire il Marchese di Saluzzo che Tognetti, oltreché conoscitore è anche mercante, per cui occorrerà attenzione in una eventuale contrattazione. Bertoloni sta scrivendo la postfazione del terzo volume della Flora; gli farebbe piacere inserire qualche pianta di Capraia.
Lettera inviata da Bologna il 26 dicembre 1838, in cui si dice che il Cardinale Oppizzoni si interesserà per fare avere a S. E. il Marchese di Saluzzo notizie della Principessa Maria di Savoia, che dovrebbero essere conservate in documenti dell’archivio del convento delle monache di S. Francesco, dove soggiornò. Bertoloni comunica a Moris che cercherà di contattare Tognetti, per sapere se possiede scritti o pubblicazioni su cose militari, essendone venuto in possesso dopo la morte del Maresciallo Caprara. Invierà tra pochi giorni il fascicolo V della Flora.
Lettera inviata da Bologna il 12 marzo 1839, in cui Bertoloni dice di avere ricevuto la cambiale in lire piemontesi mandata da Laudi e Roncadelli. Continuano le ricerche di notizie sulla Principessa Maria di Savoia. Bertoloni ha consegnato a Tognetti l’elenco dei libri che il Marchese di Saluzzo avrebbe intenzione di acquistare. Al termine della lettera vi è un riepilogo di debiti e crediti con Moris.
Lettera inviata da Bologna il 2 luglio 1839, in cui Bertoloni ringrazia Moris per le notizie ricevute su Hemerocallis flava e fa una serie di osservazioni su parecchie specie di Juncus. Ha ricevuto da Baruzzi la memoria di De Notaris, cui farà avere Algologia del Naccari.
Lettera inviata da Bologna il 20 luglio 1839, in cui Bertoloni informa Moris che ha spedito a lui e a Colla il primo fascicolo del tomo IV della Flora Italica. Seguono osservazioni su specie di Rumex, che si ripromette di continuare quando Moris verrà a Bologna dopo le vacanze.
Lettera inviata da Bologna il primo di febbraio 1840, in cui Bertoloni dice che lo scultore Baruzzi, di passaggio a Torino, si procurò un campione del marmo di Pineruolo [sic!, si tratta con tutta probabilità di Pinerolo], per saggiarne le proprietà. Si cimentò con ottimo risultato a scolpire due fiori: giudicò il marmo di grana finissima e più duro del marmo di Carrara, che certo si sarebbe rotto nell’eseguire una scultura così delicata e sottile. Baruzzi vorrebbe fare conoscere la cosa a Carlo Alberto; Bertoloni approva l’iniziativa, ma consiglia di valersi del Cav. di Saluzzo come intermediario. Il pittore Alberi ha ricevuto dal Re un magnifico regalo per il dipinto della Reale Infanta; sarebbe però opportuno fare avere una “tenue” ricompensa anche al giovane che, frugando negli archivi, riuscì a trovare le notizie relative. Bertoloni riferisce a Moris che Sarzana vorrebbe avere una scuola di aritmetica e di geometria applicata alle arti, utile ai moltissimi abitanti che negli ultimi tempi si sono dedicati alle arti e alle manifatture. Moris dovrebbe intercedere presso il Cav. Provana di Collegno, Capo degli Studi del Regno. Vorrebbe infine avere informazioni su alcuni esemplari dell’erbario di Allioni.
Lettera inviata da Bologna il 17 febbraio 1840. Baruzzi ha spedito la scultura in marmo di Pinerolo al Sig. Cav. Trabucco di Castagnetto. Bertoloni dice che il compenso all’ archivista Mazzetti per il ritrovamento delle memorie della Reale Infanta [Principessa Maria di Savoia] è più che sufficiente. Vengono richieste alcune informazioni su esemplari degli erbari di Allioni e di Balbis.
Lettera inviata da Bologna il 23 gennaio 1841. Bertoloni dice di avere ricevuto da Bonjean tre copie di Flora Italica, che Delponte vuole acquistare. Si lamenta che Giannini e Fiore “sono due birbaccioni, e pari al loro principale signor Pomba”. Si compiace che il Magistrini sia stato premiato con la decorazione dell’Ordine di Savoia. Moretti ha scritto a Bertoloni che Smith non ha “tratto botanico” ed ha commesso parecchi errori esaminando le piante di Linneo.