Biblioteca del Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi. Sede di Biologia vegetale. Università degli studi di Torino
Unità documentaria
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Lettera inviata da Finale Borgo (Sv) il 16 maggio 1840, in cui il figlio di Giorgio Gallesio, Giovanni Battista, fornisce particolari circa il trasporto a Torino da Finale di tronchi di palma e di arancio.
Lettera inviata da Toirano (Sv) il 3 dicembre 1855, in cui Garassini porge a Moris gli auguri per il nuovo anno e lo ringrazia per aver raccomandato il proprio figlio Armando al cavaliere Rocci. L’altro figlio, Onesto, si trova da alcuni mesi in Crimea. Il gelo straordinario della settimana passata ha fatto morire gli alberi di limone e le arance. Con i frutti farà dell’ottimo aceto; quest’anno con i frutti di varie specie di agrumi spera di fare un vino andante. Invia i saluti al cavaliere Peveraro e al marchese Alfieri.
Lettera inviata da Parigi l’1 dicembre 1843. Gay sta cercando di fare ordine nel genere Euphorbia, dove l’arrivo di molte specie esotiche sta creando confusioni. Vorrebbe avere qualche frammento di tre specie di Euphorbia raccolte da Bertero nel suo primo viaggio oltremare e citate da Sprengel. Chiede ancora a Moris un parere su Euphorbia maculata, descritta da Pollini in Flora Veronensis.
Lettera inviata da Parigi il 31 maggio 1856. Gay non ha notizie di Moris da parecchi anni. Si sta occupando del genere Asphodelus. Vorrebbe avere un esemplare intero, con i suoi frutti, di A. ramosus, presente secondo Allioni a Superga. Chiede a Moris quale nome darà nella sua flora alle due specie di Asphodelus presenti in Sardegna.
Lettera inviata da Parigi il 13 marzo 1857. Gay informa Moris di avere ritrovato tra le sue piante esemplari di Micromeria, sotto il nome di M. microphylla var. beta Guss., raccolti da Huet de Pavillon a Favignana; gliene invia un frammento. Ringrazia Moris per l’Asphodelus vivente della collina torinese.
Lettera inviata da Parigi il 26 marzo 1857, in cui Gay ringrazia Moris per le piante ricevute. In modo particolare elogia la bravura di Lisa, abile a raccogliere, sistemare, preparare e spedire le piante. Soprattutto è entusiasta della Saxifraga florulenta. Gay invia a Moris un bell’esemplare di Phillyrea latifolia.
Lettera inviata da Parigi il 2 dicembre 1857. Gay si rallegra che il terzo volume di Flora Sardoa sia pronto per la stampa e assicura Moris che la sua domanda di iscrizione alla Société Botanique de France verrà certamente accolta. Riceverà subito la raccolta completa dei Bulletins, facendo eccezione alla regola che impone di attendere la nomina ufficiale. Gay invia a Moris due lavori, sulle querce e sugli asfodeli; attualmente si sta occupando di Sternbergia lutea e vorrebbe avere notizie di quelle segnalate da Allioni sulla collina torinese, specie per quanto riguarda il loro indigenato.
Lettera inviata da Parigi il 18 dicembre 1857. Moris ha ricevuto i tre volumi del Bulletin e viene informato da Gay sui costi della pubblicazione e della tassa di iscrizione. Lo scrivente spera che l’adesione di Moris alla Société, che conta ormai circa 400 aderenti per la maggior parte dell’Europa occidentale, induca altri botanici italiani all’iscrizione. Seguono precisazioni sul genere Quercus e sull’Amaryllis lutea. Gradirebbe ricevere bulbi di piante del genere Narcissus.
Lettera inviata da Turbigo (Mi) [paese natale di Genè] il 18 gennaio 1840, in cui lo scrivente dice di avere ricevuto da Moris notizie sulla malattia di Sismonda. Segue una dettagliata descrizione della malattia che affligge Genè: quattro ascessi, tre salassi, quattro applicazioni di mignatte e ultimamente un ascesso più grande dei precedenti al lato interno della coscia. Ha ricevuto da Casaretto una lettera scritta il 13 novembre piena di lagnanze, di cui Genè si meraviglia, poiché il governo ha già inviato istruzioni a Rio de Janeiro dove la nave è in avaria. Genè consegna la lettera a Moris, che ne faccia uso discreto con il cavaliere Collegno e il cavaliere Cesare di Saluzzo.
Lettera inviata dal museo [di Scienze Naturali di Torino] il 14 gennaio 1845, in cui Genè si felicita con Moris per la nomina a membro della Società Italiana dei Quaranta. La Società reale d’Agricoltura di La Rochelle chiede a Genè di mandare 100 kg di semi di canapa piemontese: Genè chiede a Moris dove si può rivolgere.
Lettera inviata da Genova il 19 marzo 1852, con la quale Gennari invia un suo scritto che Moris deve valutare se sia degno oppure no di essere presentato all’Accademia.
Lettera inviata da Genova il 19 dicembre 1852, in cui Gennari si dichiara soddisfatto che il suo scritto sulle piante della Liguria sia stato accettato dall’Accademia. Se possibile, vorrebbe fare qualche aggiunta sulle bozze.
Lettera inviata da Cagliari il 15 settembre 1858, in cui Gennari si scusa con Moris per non essere riuscito a trovare le piante di Symphitum da lui richieste. Gli manda comunque alcune piante interessanti, tramite il cavaliere Francesco Cara, che si recherà a Torino per esercitare la sua professione.
Lettera inviata da Cagliari il 5 agosto 1859, in cui Gennari dice di avere saputo da Antonielli che Moris si sta occupando del suo stipendio [vedi lettera 140.11]. Invierà alcune piante raccolte a Iglesias e sul Gennargentu. Su quest’ultimo ha raccolto circa 150 piante, che hanno contribuito a far raggiungere la quota di 1400 a quelle della Sardegna. Da pochissimi giorni è stato aperto il museo di Storia Naturale. Gennari ha raccolto parecchio materiale per l'erbario, unendo al proprio la collezione delle piante sarde e un erbarietto di piante medicinali. Esiste anche una piccola raccolta entomologica.
Lettera inviata da Cagliari il 28 maggio 1863, in cui Gennari ringrazia Moris per il suo interessamento al “noto affare”. Il ministro e la Corte dei Conti hanno però dato parere negativo. Ha mandato a De Notaris una Isoetes viva.
La lettera non è inviata a Moris, bensì al ministro della Pubblica Istruzione. Lettera inviata da Cagliari il 27 agosto 1863, in cui lo scrivente dice che avrebbe intenzione, data l’approvazione governativa di costruire a Cagliari un orto botanico, di visitare gli orti di Palermo e Napoli, per avere idee e suggerimenti. Contemporaneamente desidererebbe passare per Moresco, in provincia di Ascoli, suo paese natale, da dove manca da 14 anni. Gli occorrerebbe però un sussidio per affrontare le spese del viaggio.
Lettera inviata da Cagliari il 24 aprile 1846, in cui Gennari comunica a Moris di avere affidato al professore Rovea l’incarico di fargli avere i semi richiesti. Gli scriverà per informarlo delle continue difficoltà che s’incontrano nella costruzione dell’orto botanico.
Lettera inviata da Urbino il 9 giugno 1864. Giacoletti, memore delle gentilezze di Moris quando era a Torino, gli invia un suo “Saggio sul vapore” e l’elegia “Sulla respirazione delle piante”.
Lettera, senza località di invio, spedita il 30 marzo 1844, in cui Gillio dice a Moris che per alcuni giorni non sarà in grado di adempiere al suo dovere verso di lui.
Lettera inviata da Montpellier il 15 luglio 1845. Girard sta preparando una monografia su Statice e Armeria; ringrazia Moris per avergli fornito i suoi esemplari, in particolare Armeria plantaginea di Allioni, che non era mai riuscito a vedere.