Biblioteca del Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi. Sede di Biologia vegetale. Università degli studi di Torino
Unità documentaria
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Lettera inviata da Genova il 29 dicembre 1862. De Notaris, dopo avere porto gli auguri di fine anno a Moris, ritorna a parlare dell’insanabile dissidio che si è creato con Cesati. All’inizio del 1861 De Notaris chiese a Cesati di dargli una mano per completare un lavoro sugli Sferiacei. Si trattava di completare il lavoro con alcune informazioni mancanti, pubblicate su riviste tedesche o presenti nelle collezioni di Rabenhorst: lavoro al massimo di un mese. Dopo due anni la parte di Cesati non è ancora pronta. Avrebbe potuto dirgli di non poterlo aiutare. Con tale comportamento De Notaris ha rischiato di farsi precedere nella pubblicazione da altri autori, senza che Cesati avesse potuto risarcirlo in qualche modo. De Notaris ha sentito parlare di un progetto che prevede l’andata in pensione per tutti gli impiegati dello stato, dopo 40 anni di servizio. Avrebbe voglia di lasciare Genova, che ritiene insalubre, e di liberarsi degli impicci della Società Crittogamica. Chiede a Moris se qualcuno a Torino sia interessato all’acquisto di un suo microscopio di Amici, che non trova superiore al suo Chevalier, che usa quasi esclusivamente.
Lettera inviata da Borgomanero (No) il 28 dicembre 1862, in cui Orlandini segnala a Moris lo studente Vercelotti Angelo, figlio di amici di famiglia, affinché lo segua negli studi e lo consigli per il meglio. Pensa di venire a Torino entro maggio. Gli raccomanda nuovamente il nipote Filippo Ambrosini.
Lettera inviata da Firenze il 28 dicembre 1862. Parlatore, a nome anche della moglie e della cognata Ida, porge a Moris e ai suoi familiari gli auguri per l’anno nuovo. E’ molto dispiaciuto del peggioramento dello stato di salute del fratello di Moris. Ha ricevuto gli esemplari delle conifere di Berlino e attende quelle di Vienna. Caruel è temporaneamente a Firenze, ma tornerà presto a Milano dove è stato inviato al posto di Paira.
Lettera inviata da Leini (TO) il 26 dicembre 1862. Il dottor Pietro Antonio Bonis, che si dice allievo del professor Carmagnola e del medico Gianolio, chiede a Moris un parere sull’utilità di un’alga (quercia marina di Plinio o Fucus vesiculosus) nella cura dell’obesità da cui è affetto.
Lettera inviata da Genova il 9 dicembre 1862. De Notaris ha avuto notizia che dovrebbe esserci un trasferimento dei vice-giudici o un assegno di stipendio. Il figlio di suo fratello è vice-giudice a Gondo, e forse Moris è in grado di aiutarlo per un trasferimento in località meno lontana.
Il Rettore Ricotti comunica a Moris che il ministro della Pubblica Istruzione gli ha concesso di fare soltanto due lezioni a settimana nel primo semestre, rimanendo quattro nel secondo.
Lettera inviata da Trobaso il 30 ottobre 1862. Prima di rientrare a Genova De Notaris chiede a Moris chiarimenti su lezioni, esercitazioni ed escursioni per il corso di Botanica, secondo il nuovo regolamento. Su cento studenti di Farmacia e Medicina ve ne saranno dieci in grado di riconoscere le piante officinali indigene. Purtroppo il nuovo regolamento non prevede un corso di Botanica soprattutto pratico per medici e farmacisti, e neppure uno teorico per la laurea in Scienze Naturali.
Lettera, intestata “Liceo di Asti”, inviata da Asti il 19 ottobre 1862, in cui Garino, bibliotecario del Liceo, chiede se è opportuno acquistare per la scuola il libro Septum bothanicum. In alternativa prega Moris di suggerirgli opere botaniche meritevoli di acquisto.
Lettera intestata “Sovrintendenza alle Scuole Elementari”, inviata da Dogliani il 7 ottobre 1862 dall’avvocato G. Gabutti, il quale chiede a Moris di agevolare nei limiti del possibile l’accettazione del figlio Gualtiero al Collegio delle Province. Gli rammenta il servizio prestato a Dogliani gratuitamente sin dal 1848, che gli ha impedito di avere un reddito importante.
Lettera inviata da Perrero di Pinerolo il 2 ottobre 1862. Rostan non è riuscito a vedere Moris a Torino, perché era ancora in campagna. E’ molto interessato alla botanica, ma il suo lavoro di medico gli impedisce di intraprendere lavori di lungo respiro e quindi si occupa essenzialmente della flora del Piemonte: gli è perciò indispensabile consultare sovente gli erbari del Valentino, specie quelli di Allioni, Bellardi, Colla e Biroli. Rostan spera di trovare il tempo per mandare qualche nota all’Accademia. Vorrebbe potersi dedicare interamente allo studio: sarebbe felice di avere la carica di conservatore dell’erbario torinese.
Lettera inviata da Torino l’1 ottobre 1862, in cui Casaretto si rammarica di non aver potuto incontrare Moris. Si lagna della triste e penosa situazione in cui si trova da tempo; Moris gli aveva promesso di comunicargliene la ragione, ma non l’ha fatto, e non lo ha stimato degno della continuazione del suo appoggio.
Lettera inviata da Parigi il 24 settembre 1862. Gay ringrazia Moris per l’invio dei nuovi esemplari di Isoetes malinverniana contenuti in uno splendido imballaggio; sono molti e verranno divisi con l’orto di Parigi e quello di Durieu a Bordeaux. Il merito dell’imballaggio va certamente a Lisa, cui Gay vorrebbe fare un regalo. Chiede notizie di come siano i canali in cui cresce la pianta. Gay è stato recentemente nel Galles del Nord, ricco di Isoetes; purtroppo però le piante non erano ancora mature. Parlatore è transitato da Parigi, tornando a Firenze da Londra, dove ha soggiornato per sei mesi con la moglie; pubblicherà un lavoro sui fiori delle conifere.
Stampato intestato “Il vice-segretario della Società Italiana delle Scienze”, inviato da Modena il 20 settembre 1862, firmato da Pietro Domenico Marianini, in cui si comunica ai soci il risultato dello spoglio delle schede per il rinnovo del presidente, da cui risulta essere stato riconfermato il professor Stefano Marianini. E’ altresì necessaria la nomina di un nuovo socio, a rimpiazzo del commendatore Francesco Carlini [morto il 29 agosto 1862], cui si provvederà con una prossima votazione.
Lettera inviata da Oldenico il 15 settembre 1862. Malinverni ringrazia Moris per avergli procurato il piacere di poter aiutare Lisa nella raccolta dell’Isoetes.
Lettera inviata da Catania l’ 8 settembre 1862. Tornabene ringrazia Moris per il dono della Flora Sardoa ed acclude alla lettera un vaglia postale di lire 80 per la copia acquistata dalla blblioteca dell’Università. Spera esca rapidamente il quarto volume, per potere consultare la parte delle Graminaceae di cui è ricca la Sardegna. Ha notato come molte piante di Sicilia siano presenti anche in Sardegna. Tornabene prega Moris di mettere sotto la sua protezione l’Orto Botanico di Catania, perché il commendatore Brioschi, segretario generale dell’Istruzione Pubblica, da tre mesi ha sospeso il pagamento al capo giardiniere e a un lavorante. Per non far deperire il giardino, Tornabene ha pagato il loro stipendio di tasca sua, come ha già fatto dal 1° gennaio con altri lavoranti. Occorrerebbe convincere Brioschi a guardare di buon occhio l’Orto Botanico. Tornabene spera nell’aiuto di Moris.
Lettera inviata da Trobaso il 4 settembre 1862. E’ il periodo buono per raccogliere begli esemplari di Isoetes Malinverniana per Gay. Occorre però avvertire Lisa che al momento Cesati si trova a Campiglia nel Biellese e non a Vercelli, però potrebbe egualmente compiere l’escursione, facendosi condurre da Vercelli ad Oldenico, residenza di Alessio Malinverni.