Lettera inviata da Napoli il 24 marzo 1838. Gussone ha saputo da Tenore della grave malattia che ha colpito Moris. Gli offre, se la cosa fosse di giovamento alla sua salute, un soggiorno a Napoli.
Lettera inviata da Nizza il 31 marzo 1838, in cui Deporta si congratula con Moris per avergli Sua Maestà assegnato la croce al merito. Gli raccomanda il giovane Verany, che sarà ancora per un anno a Torino per perfezionarsi in Chimica Analitica
Lettera inviata da Torino il 4 aprile 1838. Lo scrivente comunica a Moris che Domenico Capra, lavorante all’Orto Botanico, è gravemente malato e pertanto non può presentarsi al lavoro. Serravalle ha avuto la notizia dal suo giardiniere, padre dell’infermo.
Gazelli di Rossana, presidente del Magistrato della Riforma, autorizza Moris a farsi sostituire nelle lezioni, per motivi di salute, dall’assistente dottor De Notaris.
Lettera inviata dal Valentino [sede dell’Orto Botanico di Torino] il 7 maggio 1838. De Notaris nella lettera fornisce a Moris notizie sul suo stato di salute. Una “insignificante stiracchiatura” lo ha immobilizzato; in più gli è ritornata la tosse. Non vuole che Moris si disturbi nel venire a fargli visita. In mattinata ha attraversato il giardino, sostenuto da Lisa e da Giusta. Dovrà fornirsi di strumenti per non stancare il piede. Ringrazia Moris di avergli fatto avere i muschi mandati da Savi, scelti tra quelli citati dal padre nel Botanicon Etruscum. Vi è stato un equivoco con il libraio Meisner, cui porrà rimedio Cesati. Costretto al riposo, De Notaris sta leggendo alcune opere di Raspail, di cui elenca pregi e difetti.
Copia di lettera di Castagnetto, intendente generale della Real Casa, inviata l’8 agosto 1838 al conte Gazelli di Rossana, Magistrato della Riforma, dove gli si comunica l’autorizzazione ad eseguire alcune riparazioni all’alloggio destinato alla signora Maddalena Lisa, disegnatrice dell’Orto Botanico, situato nel reale castello del Valentino, al fine di renderlo abitabile.
Lettera inviata da Ginevra il 14 agosto 1838, in cui Heyland si presenta a Moris illustrandogli le sue capacità di illustratore botanico. Spera in futuro di poter collaborare con lui.
Lettera inviata da Milano il 31 ottobre 1838. De Notaris narrerà a voce tutti i guai avuti dal professore Viviani. La lettera contiene poi lunghe osservazioni su due specie di Helleborus e su alcune piante del genere Brassica.
Lettera inviata da Berna il 17 novembre 1838, in cui lo scrivente ringrazia Moris per avergli mandato i volumi della flora di Sardegna e di Capraia. Osserva come Bertoloni nella sua flora sia eccessivamente prolisso. Si rammarica del mancato arrivo a Chavanon di piante da lui spedite del Senegal, Zambia e Capo Verde. E’ disponibile per fornire a Moris piante dell’Elba e del Senegal, scalando il costo da quello della Flora Sardoa. Prega Moris di salutare il buon vecchio Giusta.
Lettera inviata da Torino il 26 novembre 1838 dal direttore della Reale Società Agraria, Valperga di Civrone, in cui si comunicano le dimissioni del professore Gené, segretario e del cavaliere Carena, vice-segretario e bibliotecario della società. Moris viene sollecitato a partecipare alla riunione per nominare i successori.
Lettera inviata da Milano il 26 dicembre 1838. Meiners comunica a Moris di avere inserito in un pacco spedito al cavalier Avogadro, l’opera di Schlechtendahl, Linnea XII n° 3. Seguono gli auguri per l’anno nuovo.
Lettera inviata da Berna il 24 gennaio 1839. A proposito del pacco inviato a Chavanon, Brunner si lamenta del pessimo funzionamento delle dogane. E’ contento di poter inviare a Moris le piante del Senegal e dell’Elba. Ha inviato gli esemplari doppi a Jan a Parma e a Bertoloni, per inserirle nella sua Flora Italica “prolissa”. Invierà un catalogo dei semi, che prega di fare vedere anche a Colla.
Lettera inviata da Pisa. La data della parte di Pietro Savi è 25 gennaio 1839. Savi ha appreso dalla lettera mandata da Moris al padre Gaetano, che il suo lavoro è stato accettato e che è stato nominato socio dell’Accademia; pertanto ringrazia Moris. La parte di Gaetano Savi è datata 30 gennaio 1839. Savi ha mandato a Moris i semi richiesti e gli invia la lista dei suoi desiderata. Gradirebbe anche acquisire le piante di Sardegna descritte nel primo che dovrebbe mandargli il “pepinierista” [coltivatore di piante in vivaio] Burdin Maggiore.
Lettera inviata da Berna il 15 febbraio 1839, in cui Brunner si scusa per non avere ancora mandato le piante del Senegal; andrà presto a Ginevra per finire di determinarle.
Lettera inviata da Monaco l’1 marzo 1839. Martius ha spedito i semi richiesti da Moris e da Colla. Scriverà in seguito a La Marmora, che è ancora a Parigi, occupato con le sue carte. La località sarda dove sono state estratte le palme fossili, da Martius viste in Inghilterra, è “Bonarvo” [si tratta probabilmente di “Bonorva” (Ss)]. E’ ansioso di ricevere la Flora di Capraia. Ha ricevuto da Colla Hortus Ripulensis e il secondo fascicolo di Plantae Chilenses raccolte dallo sfortunato Bertero; gradirebbe avere anche il primo. Manda a Moris due copie di Synopsis Regni Vegetabilis, pregandolo di sottoporne una all’attenzione dell’Accademia delle Scienze. A Colla ne ha inviata una a parte. Al momento è molto impegnato a preparare la seconda parte del suo erbario della Flora Brasiliensis.
Lettera inviata da Montpellier il 6 marzo 1839. Delile ha ricevuto i semi; anche il tartufo era in buone condizioni, per cui è stato possibile paragonarlo con quello trovato da Audibert a Tarascon. Delile ha scoperto vari funghi nuovi e riporta la descrizione in latino di uno di essi che si propone di pubblicare.