Lettera inviata da Nizza il 3 maggio 1847. Lo scrivente ricorda a Moris che questo è il periodo adatto per piantare le talee di piante grasse e pertanto ne attende l’invio. Lo scopo principale della richiesta è di avere piante già ben determinate. La cassa dovrebbe essere affidata al signor Borsarelli, che sarà responsabile del trasporto. Vérany propone alcune variazioni al corso di Chimica e Botanica, per favorire l’apprendimento degli studenti. Trasmette a Moris i saluti del cavalier Deporta.
Il vice Rettore Serafino informa Moris che il ministro della Pubblica Istruzione ha disposto che i direttori di stabilimenti scientifici debbano segnalargli l’entità delle spese da sottoporre al giudizio di persona competente, per valutarne la congruità del prezzo.
Il facente funzioni di segretario generale del ministero della Pubblica Istruzione Scoffier affida a Moris, Riberi e Bonacossa l’incarico di esaminare i titolo degli aspiranti alla cattedra vacante di Patologia e Clinica nella Scuola Veterinaria.
Lettera inviata da Druent il 21 gennaio 1845, in cui si assicura il Moris di avere sottoposto a vaccinazione anti-vaiolosa la persona da lui segnalata. Informa inoltre di avere vaccinato, su interessamento del locale Sindaco, altre 8 persone.
Lettera inviata da Genova il 13 luglio 1859. De Notaris ha terminato gli esami e a giorni partirà per la valle Intrasca, dove ha intenzione di fermarsi sino ad ottobre. Rimarrebbe a Genova, perché la guerra non è finita, ma la moglie non è in buona salute e l’aria dei monti potrebbe giovarle. De Notaris spera di terminare la sua rassegna sui muschi italiani. Ha visto Lisa, che continua ad avere scambi di piante con Bucco. Il dottore Elena, che aspira alla cattedra di Medicina Legale, verrà a presentarsi a Moris. Tra i competitori locali vi è un certo Beretta, il cui unico titolo è l’amicizia col dottor Farini. De Notaris è a Genova ormai da vent’anni e vorrebbe vivere in una società più leale e meno ringhiosa e spudorata. Segnala a Moris il dottor De Vita, napoletano, che aspira ad un posto vacante all’Università di Cagliari. I colleghi di De Notaris ne fanno moltissimi elogi, ma ne direbbero tutto il male possibile se, invece che a Cagliari, tendesse ad avere un posto a Genova.
Lettera inviata da Genova il 17 agosto 1842, dove lo scrivente ringrazia Moris per i chiarimenti ricevuti a proposito dei suoi dubbi della lettera precedente. Ora sta “sudando” sulle piante di Malva: sono soprattutto le mille forme di M. sylvestris e di M. alcea a fargli perdere la pazienza. Il giorno seguente De Notaris partirà per Milano e in seguito andrà nel novarese per una quindicina di giorni, facendo base ad Intra. Aveva intenzione di passare per Bobbio, però Balsamo gli ha promesso di cedergli le piante trovate in quei luoghi, e preferisce esaminare prima il materiale.
Lettera inviata da Borgosesia (Vc) il 23 luglio 1855. De Notaris ha saputo da Cesati che Moris soffre nuovamente dell’irritazione all’ occhio. Lo zio non l’ha invitato a Trobaso per le vacanze, per cui ha affittato a Borgosesia un alloggetto ammobiliato. E un paesaccio che non offre nulla di interessante dal punto di vista botanico. Purtroppo non si sente più di affrontare i monti. De Notaris ha conosciuto il dottore Ferro, compagno di scuola di Moris, cui invia i suoi saluti.
Lettera inviata da Genova l’11 agosto 1866, in cui Bucco avverte Moris che De Notaris è ancora in vacanza ed eventualmente di inviargli la posta a “Intra per Trobaso”.
Lettera inviata da Genova il 10 giugno 1854. Tra poco vi sarà il concorso per la cattedra di Scienze Naturali. Clementi, Gennari e Arpesani hanno fatto domanda. I concorrenti genovesi sono tutti “svergognati impudenti che meriterebbero …. di essere frustati per le pubbliche vie per la loro sfacciataggine”. Cesati non ha voluto concorrere, per non abbandonare la sua vecchia madre. Per fortuna si sta avvicinando il termine della scuola.
Lettera inviata da Genova il 15 aprile 1854. Dovendo il ministro della Pubblica Istruzione provvedere alla cattedra di Mineralogia e Zoologia a Genova, lo scrivente prega Moris di prendere in considerazione la sua domanda. Gli elenca i titoli di carriera che ritiene utili per ottenere l’incarico.
Lettera inviata da Genova il 14 novembre 1857. De Notaris risente ancora della serenità provata durante la vacanza sui monti piemontesi e nei giorni passati a Torino con le sue donne. Ha sollecitato Baglietto a presentare domanda per succedere come assistente al posto lasciato vacante da Gennari. De Notaris compilerà il solito catalogo dei semi e poi si dedicherà all’analisi delle alghe e dei muschi di Sardegna della collezione di Moris. Moglie e figlia lo incalzano affinché non si dimentichi di presentare i loro saluti a Moris, alla sua gentile damigella, alla suocera e a tota Marianna
Lettera inviata da Ceredo presso Intra il 7 agosto 1859. Il brutto paese in cui De Notaris è capitato è di un isolamento persino eccessivo: non esiste neppure un negozio. Unico vantaggio è il non sentire parlare di politica e non vedere giornali. De Notaris fa passeggiate nei boschi, però le prede sono scarse. Ha saputo che Manetti non è più direttore dei giardini di Monza; è tentato di fare domanda per la successione. Il compenso annuo è di lire 6.000, più “alloggio, legna e lume”.
Lettera inviata da Villarbasse (To) l’11 ottobre 1861 ad un “professore” non identificabile, di cui il senatore Matteucci ha fatto avere a Moris due lavori, che ha molto apprezzato. L’argomento riguarda considerazioni sull’utilità dell’insegnante, che saranno certo molto utili al dibattito parlamentare sulla riforma degli studi.
Lettera inviata da Milano il 13 gennaio 1846. Heyland ha ricevuto la piante e ha dovuto pagare il porto da Novara a Milano, nonostante sul pacco fosse scritto “franco Milano”. Sarebbe meglio impiegare la diligenza, evitando la dogana.
Lettera inviata da Torino l’8 agosto 1886. Gallo è incerto sul da farsi, avendogli il signor Giacosa chiesto notizie della domanda da lui fatta al consigliere Sella. Quest’ultimo non è attualmente a Torino e Giacosa ha urgenza di conoscere la risposta, poiché se la domanda non venisse accolta, sarebbe costretto a lasciare Torino.
Lettera inviata da Bologna il 10 febbraio 1857. Bertoloni ringrazia Moris per avergli mandato un esemplare di Polypodium hyperboreum e fornisce chiarimenti su una specie di Orobanche. Bertoloni comunica a Moris che Sua Maestà lo ha insignito di un’altra onorificenza, in benemerenza della Flora Italica, conferendogli il titolo di Commendatore dell’Ordine di S. Gregorio Magno.
Lettera inviata da Genova il 25 febbraio 1843. De Notaris ringrazia Moris per avergli mandato la stampa della sua trattazione delle Umbelliferae [nella lettera n. 243.29 De Notaris aveva chiesto a Bucco o a Lisa una trascrizione manuale], che restituirà quanto prima. Alla lettera è accluso un elenco dei generi delle Umbellifere della Liguria, chiedendo a Moris di dirgli come classificare quelli sottolineati in rosso, non facenti parte della flora sarda. Seguono dubbi e osservazioni di piante della famiglia delle Umbelliferae, che De Notaris ritiene un vero rompicapo.
Lettera senza data e località di invio. Meiners elenca i libri spediti a Moris tramite Marietti. Lo prega di effettuare il pagamento tramite il libraio G. Vaccarino. Persone. Marietti, Vaccarino.
Lettera inviata da Chioggia il 16 febbraio 1831, in cui lo scrivente ringrazia Moris per avergli inviato il diploma di socio corrispendente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Gli spedisce una copia di Flora Veneta per Colla. Purtroppo non ha più copie dell’Algologia Adriatica per l’Accademia. Spedisce una seconda copia di Flora Veneta, da fare avere all’Accademia di Genova, di cui ambirebbe fare parte. Qualsiasi spedizione potrà essere indirizzata al negoziante Domenico Vianello, presso il caffè Pedrocchi di Padova. Anche il direttore delle diligenze e messaggerie, Francesco Lupi, è avvertito. Al pacco può essere accluso uno scritto, sfuggendo così alla posta, che è molto costosa.