Biblioteca del Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi. Sede di Biologia vegetale. Università degli studi di Torino
Unità documentaria
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Lettera inviata da Toirano il 30 dicembre 1858, in cui si fanno a Moris gli auguri per l’anno nuovo e gli si annuncia l’invio di una scatola di fichi secchi.
Lettera (in lingua francese) inviata da Parigi il 2 dicembre 1861. Il figlio di Gay, Charles, accompagnerà a Roma un ragazzo di vent’anni che la madre, figlia del marchese di Sémonville, non vuole lasciare andare solo in questo suo primo viaggio. Passerà quindi per Torino e Gay chiede a Moris di farlo assistere a qualche seduta della Camera dei Deputati e del Senato. Gay approfitterà dell’occasione per fare pervenire a Moris Isoetes lacustris, nota da tempo, e Isoetes echinospora, così definita da Durieu, che la ritiene specie nuova. Gradirebbe avere in cambio due specie che non possiede, l’Isoetes malinverniana delle risaie del Vercellese, e l’Isoetes trovata recentemente in Sardegna da Gennari.
Lettera inviata da Silvano d’Orba (Al) il 5 luglio 1849. Lanza, per motivi di lavoro, non è riuscito a venire a trovare Moris. Lo ringrazia per l’interessamento riservato a suo figlio, nel cercare di farlo entrare in qualche ospedale, evitandogli di tornare in luoghi dove il valore della medicina non è riconosciuto.
Lettera su carta intestata “Jardin Royal de Zoologie et d’Horticulture de Bruxelles”, inviata da Bruxelles il 14 settembre 1857. Linden ha inviato a Moris le piante richieste. Ne ha aggiunte alcune, in cambio dell’Agave geminiflora che gentilmente Moris gli ha spedito. La fattura è di 410 franchi. Vorrebbe esporre alcuni dei suoi prodotti all’esposizione che si terrà a Torino.
Lettera inviata da Pollone il 29 ottobre 1876 . I tentativi di cura della malattia del castagno praticati da Piacenza non sono riusciti. Ritiene che la malattia che colpisce essenzialmente la valle dell’Elvo, e non del Cervo, sia favorita dall’umidità proveniente dalle risaie. Segue un dettagliato elenco dei risultati ottenuti dalle “medicazioni” di vari gruppi di castagni.
Lettera inviata da Como il 14 maggio 1861. Lo scrivente fa avere a Moris un’operetta botanica scritta da un modesto sacerdote del seminario di Como, Martino Anzi, che ha scoperto 70 nuove specie di licheni. Lo studioso avrebbe piacere di essere accolto come membro corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino e vorrebbe sapere se esiste qualche sussidio governativo in favore della ricerca scientifica.
2 fotografie che riprendono vasi con piante (non definite) a differenti stadi di crescita; 2 fotografie che riprendono un Lactarium laricinus da sopra e di lato.
Lettera inviata da Genova il 4 novembre 1884. Piccone ha comprato per Gibelli sette titoli della Città di Genova, per un totale di 7752 lire, da fare avere tramite vaglia a “Successori A. Buonguadagno, Genova”. Piccone ha mandato al ministero il suo curriculum per l’Accademia dei Lincei, per concorrere al premio destinato a lavori pubblicati da docenti di scuola secondaria. Ne manda una copia a Gibelli.
Lettera inviata da Ginevra il 16 giugno 1891. Briquet ringrazia Gibelli del lavoro sui trifogli appena arrivato. Ne apprezza in modo particolare il metodo chiaro e dotto con cui è stata proposta la questione tassonomica, in relazione alla suddivisione in gruppi.
Lettera inviata da Graglia [Biellese] l’1 gennaio 1897. Selva si lamenta perché, vedendo che i “neoterici” Cuboni, Perosino e Berlese non avevano fatto il suo nome, Tommaso della Marmora intende rivolgersi a Gibelli per ottenere un articolo originale sulla malattia del castagno, da inserire sul giornale del Comizio.
Lettera inviata da Graglia [Biellese] il 7 giugno 1875. Selva è in attesa della visita di Gibelli. La macchia gialla del pero al momento non è comparsa e l’Epicloe dell’erba maggienga è poco evidente.
Lettera inviata da Messina il 17 marzo 1896. Morini porge a Gibelli i migliori auguri per il suo onomastico. Gli manderà alcuni datteri e gli farà avere anche il discorso inaugurale su Malpighi.