Lettera inviata da Cagliari il 28 ottobre 1857, in cui Gennari, appena arrivato, ha iniziato a esplorare la città e i suoi dintorni, soprattutto per vedere dove sia meglio collocare l’orto botanico, e chiede consiglio a Moris. Consulterà anche il signor Pittaluga, giardiniere della città.
Lettera inviata da Genova il 6 novembre 1857. De Notaris ha dato allo stampatore il catalogo dei semi e pertanto può iniziare ad occuparsi dei muschi e delle epatiche della collezione di Moris. Manderà presto per l’Accademia un piccolo lavoro sulle epatiche italiane. Ha saputo della nomina di Baglietto e ne è felicissimo. De Notaris è stato invece sorpreso della nomina del professore Gardella a Preside del Collegio e Facoltà Farmaceutica per il prossimo anno scolastico. Per turno l’incarico sarebbe toccato a Canizzaro e per anzianità allo stesso De Notaris, che purtroppo non è in buoni rapporti con l’attuale ministro.
Lettera inviata da Genova il 14 novembre 1857. De Notaris risente ancora della serenità provata durante la vacanza sui monti piemontesi e nei giorni passati a Torino con le sue donne. Ha sollecitato Baglietto a presentare domanda per succedere come assistente al posto lasciato vacante da Gennari. De Notaris compilerà il solito catalogo dei semi e poi si dedicherà all’analisi delle alghe e dei muschi di Sardegna della collezione di Moris. Moglie e figlia lo incalzano affinché non si dimentichi di presentare i loro saluti a Moris, alla sua gentile damigella, alla suocera e a tota Marianna
Lettera inviata da Bologna il 20 novembre 1857, inviata a Moris tramite il Sig. Bernardino Bernardi, il più insigne scultore di Bologna, autore del “modello parlante” del busto di Bertoloni. Lo raccomanda a Moris affinché sia “officioso” con lui a Torino.
Lettera intestata “Provincia di Vercelli - Mandamento di Decana - Comunità di Asigliano” inviata da Asigliano il 29 novembre 1857, firmata dal sindaco Zundana (?). Si chiede a Moris se sia opportuno piantare tigli per un viale in terreno sabbioso ed irriguo, oppure se non convenga scegliere altri alberi.
Lettera inviata da Firenze l’ 1 dicembre 1857. Parlatore ringrazia Moris per la bontà riservatagli durante l’ultimo suo soggiorno a Torino. Caruel ringrazia Moris per le piante che gli ha mandato. Parlatore andrà presto a riverire il senatore Buoncompagni a nome di Moris. Non ha ancora veduto Targioni. Parlatore prega Moris di ossequiare il professore Riberi e i fratelli Sismonda. Spera che Moris abbia potuto dare a Promis i libri per il Re Vittorio Emanuele II.
Lettera inviata dal Museo di Storia Naturale di Parigi l’ 1 dicembre 1857. Decaisne invia a Moris il catalogo della biblioteca compilato da Adrien de Jussieu. Prega Moris di far pervenire alla persona indicata lo scritto accluso alla lettera.
Lettera inviata da Parigi il 2 dicembre 1857. Gay si rallegra che il terzo volume di Flora Sardoa sia pronto per la stampa e assicura Moris che la sua domanda di iscrizione alla Société Botanique de France verrà certamente accolta. Riceverà subito la raccolta completa dei Bulletins, facendo eccezione alla regola che impone di attendere la nomina ufficiale. Gay invia a Moris due lavori, sulle querce e sugli asfodeli; attualmente si sta occupando di Sternbergia lutea e vorrebbe avere notizie di quelle segnalate da Allioni sulla collina torinese, specie per quanto riguarda il loro indigenato.
Lettera inviata da Vercelli il 3 dicembre 1857, in cui Cesati raccomanda a Moris un suo giovane amico, studente di Medicina e appassionato botanico, Luigi Poggio, che nel tempo libero vorrebbe poter frequentare le serre dell’orto botanico, non essendovi nell’attuale stagione piante in fase vegetativa. Cesati ha incontrato per qualche ora il professor Parlatore.
Lettera su carta intestata “Société Botanique de France”, inviata da Parigi il 6 dicembre 1857. Oltre che da Moquin-Tandon (presidente della Società), la lettera è firmata anche da E. Cosson (uno dei segretari). Si annuncia a Moris che, dietro presentazione di Parlatore e Gay, nella seduta del 4 dicembre 1857 è stato accolto come membro della Société.
Lettera inviata da Firenze l’ 11 dicembre 1857. Parlatore comunica a Moris il titolo per esteso dell’opera di Weddell sulle Urticaceae. I signori Caruel e Targioni ossequiano Moris. Segue la lunghissima descrizione in latino di Cyclamen repandum, tratta da Flora Graeca di Sibthorp e Smith, che interessa a Moris.
Lettera inviata da Genova il 12 dicembre 1857. De Notaris manda a Moris, da presentare all’Accademia, il manoscritto di cui gli ha parlato in una lettera recente.
Lettera inviata da Cagliari il 15 dicembre 1857. Gennari ringrazia Moris per il regalo della Flora Sardoa. Incaricherà un amico di Torino, Tommaso Ciani, di farglielo avere al più presto. Ha deciso di proporre il terreno di Palabauda per la costruzione dell’orto botanico, per il quale ha avviato l’iter per ottenere l’approvazione dell’Università. Ha proposto anche di trovare una sistemazione per l’erbario all’interno del museo di Storia naturale.
Lettera inviata da Parigi il 18 dicembre 1857. Moris ha ricevuto i tre volumi del Bulletin e viene informato da Gay sui costi della pubblicazione e della tassa di iscrizione. Lo scrivente spera che l’adesione di Moris alla Société, che conta ormai circa 400 aderenti per la maggior parte dell’Europa occidentale, induca altri botanici italiani all’iscrizione. Seguono precisazioni sul genere Quercus e sull’Amaryllis lutea. Gradirebbe ricevere bulbi di piante del genere Narcissus.
Lettera inviata da Genova il 29 dicembre 1857. Torre ha fatto domanda al ministro degli Interni per essere nominato Conservatore capo del vaccino della provincia di Genova, dato il cessato servizio del dottore Prasca. Si accontenterebbe del posto di vice direttore, nel caso venisse promosso al grado superiore l’attuale vice, dottore Lemoyne, persona assolutamente meritevole. Già si è fatto raccomandare dal dottore Riberi, però chiede a Moris se potesse appoggiarlo, poiché la pratica viene anche portata al Consiglio Superiore dell’Istruzione Pubblica, dove egli ha tanta influenza. Torre ha pochi titoli, ma si è sempre occupato di epidemie, di morbi contagiosi e di quarantene.
Lettera inviata da Toirano il 30 dicembre 1857, per fare gli auguri per l’anno nuovo; invia la solita scatola di fichi secchi. Per quanto riguarda il figlio Armando, Garassini ha deciso di seguire il suggerimento del conte Galli di attendere la primavera per fare domanda di cambiamento di corpo.