Sintesi di regio decreto del 29 novembre 1859, che consente ai giovani emigrati dalle province venete e dal Tirolo italiano che intendano continuare gli studi e non siano in grado di sopportare la spesa, di essere ammessi gratuitamente alle iscrizioni.
Lettera inviata da Ginevra il 29 novembre 1859. Reuter ha spedito a Moris gli ultimi fascicoli di Diagnoses, assieme a quelli da fare avere agli altri botanici, il cui indirizzo è scritto sulla fascetta. Ringrazia Moris per avere ricevuto il terzo volume di Flora Sardoa.
Copia di lettera inviata al re [Vittorio Emanuele II] da Casati [all’epoca ministro della Pubblica Istruzione] nel novembre 1859, invitandolo a riconfermare alla vice-presidenza del Consiglio Superiore il professore Giuseppe Moris.
Lettera inviata da Cagliari il 30 novembre 1859. Per evitare una spesa eccessiva, la spedizione del volume della Flora Sardoa può essere effettuata inviandolo a Bucci o al professore De Notaris, che lo indirizzeranno al dottor Cheirasco. Purtroppo la nuova legge non prevede aumento di stipendio, perché Gennari è soltanto Reggente. Chiede a Moris consiglio sul da farsi.
Lettera inviata da Villacidro (VS) il 6 dicembre 1859. Lo scrivente ha inviato in visione a Moris una memoria destinata al ministro dell’Interno, al fine di ottenere, dopo 30 anni di condotta, un incarico cui dà adito la recente legge sul vaccino. Ha unito alla memoria una decina di certificati attestanti il suo servizio nei vari paesi. Se la sua richiesta non otterrà risultato, prega Moris di adoperarsi per fargli riavere tutta la documentazione, che vuole conservare “per una sterile consolazione”. Todde sperava, dopo tanti anni di sacrifici, in mezzo a gente rozza ed ingrata, che il Governo gli riservasse un migliore trattamento. Ora è costretto a vivere con suo figlio, attualmente senza incarichi, essendo stata soppressa l’Università di Sassari.
Lettera inviata da Cagliari il 6 dicembre 1859. Meloni Baille aveva anni prima dato le dimissioni dall’insegnamento, a causa del compenso ritenuto insufficiente. Data la recente decisione del Governo di retribuire gli insegnanti in modo più soddisfacente, chiede a Moris se lo può aiutare, avendo fatto domanda per essere reintegrato nel corpo docente.
Lettera inviata da Torino il 7 dicembre 1859 al “signor Barone”, in cui Moris ringrazia per le piante ricevute. Ha pronto un pacco avuto da Bubani, da spedire a Timbal-Lagrave.
Lettera inviata da Padova il 14 dicembre 1859. De Visiani vuole combinare l’acquisto di Flora Sardoa, non per la biblioteca di Padova che non compera opere di Botanica, perché esiste la Biblioteca dell’Orto Botanico che ha già ricevuto in dono l’opera di Moris, ma per l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti di Venezia. De Visiani ringrazia Moris che gli ha offerto piante doppie della Sardegna e del Piemonte.
Lettera inviata da Genova il 19 dicembre 1859. De Notaris è riuscito a dare alla stampa il catalogo dei semi. Ha ricevuto il plico destinato al dottore Cheirasco con i due fascicoli delle Diagnoses di Boissier. Manderà a Gennari due articoli che gli interessano; da Cagliari Gennari vorrebbe sapere se rientrerà nei vantaggi previsti dalla riforma, non avendo ancora ricevuto la nomina a professore effettivo. De Notaris prega Moris di sollecitare, assieme al professore De Filippi, tale nomina. Per quanto riguarda la domanda per l’alloggio da assegnare a Bucco, il Reverendo Rettore ha consigliato di soprassedere, in attesa della visita dell’Ispettore dell’Università, cui si potranno fare gli opportuni rilievi. Seguono auspici che la nuova legge sortisca gli effetti desiderati.
Lettera inviata da Tolosa il 20 dicembre 1859, in cui lo scrivente ringrazia Moris per i libri e le piante che gli ha mandato. In particolare è ammirato da Flora Sardoa, di cui conosceva già il primo volume, che è un monumento alla scienza. Timbal dice a Moris che il comune amico gli ha scritto da Bologna. L’anno prossimo dovrebbe venire sui Pirenei; Timbal spera che concluda la sua opera.
Lettera inviata da Bologna il 20 dicembre 1859. Bertoloni restituisce a Lisa alcuni esemplari di muschi. Dice a Moris che Bubani è a Bologna. Bertoloni fa gli auguri di fine anno e dice di stare “arcibenissimo”.
Lettera inviata da Torino dal Ministero delle Finanze il 27 dicembre 1859, firmata dal ministro Oytana, che comunica a Moris, consigliere nel consiglio di amministrazione del R. Istituto Tecnico, la necessità di spostare le macchine delle privative industriali, attualmente depositate nel salone del piano nobile dell’istituto, destinato alla nuova Corte dei Conti. Il materiale potrà essere provvisoriamente sistemato al primo piano dell’istituto.
Lettera inviata da Sanremo il 30 dicembre 1859. Panizzi manda a Moris la ricevuta di 187,50 lire, che gli verrà consegnata quando suo fratello incasserà la somma. Ringrazia per il terzo volume di Flora Sardoa. Continuerà a modellare funghi; un botanico di Parigi gli ha detto che la sua collezione è di gran lunga superiore ad una piccola raccolta esistente a Parigi. Manderà a Moris altri gruppi di funghi, perché vuole che il Valentino possegga la più bella e ricca collezione d’Europa, a costo di dovere rinunciare al guadagno. Panizzi porge a Moris gli auguri di fine anno.
Il ministro della Pubblica Istruzione Casati prega Moris di comunicare alla signora Lisa Maddalena che anche per l’anno in corso le è stata assegnata la gratifica di lire 100 per i disegni di piante coltivate nell’Orto Botanico, eseguiti per continuare la collezione relativa, esistente presso la biblioteca della Regia Università.
Lettera inviata da Cagliari il 30 dicembre 1859, in cui Gennari dice a Moris che De Notaris gli ha fatto avere il volume della Flora Sardoa, assieme a piante e insetti. Gli sarà molto utile, specie per quanto riguarda il genere Orobanche.
Lettera inviata da Torino il 5 febbraio 1859. Il segretario dell’Università avvocato Ballerini spiega in dettaglio a Moris i motivi per cui ritiene sia stata danneggiata la sua carriera. Spera, con l’interessamento di Moris, di ottenere un avanzamento di carriera, oppure un aumento di stipendio e perlomeno la decorazione di S. Maurizio. Il commendatore Cibrario gli aveva detto che tale decorazione avrebbe potuto recargli qualche agevolazione economica.