Lettera inviata da Parigi. Cocchi ringrazia Moris per le gentilezze ricevute a Torino. E’ ora a Parigi dove è tornato passando dal Moncenisio e da Chambéry. A Ginevra ha conosciuto De Candolle e i signori Vogt e Pictet. Prega Moris di salutare i professori De Filippi ed Eugenio Sismonda, che gli hanno suggerito di incontrare queste persone. Appena arrivato a Parigi ha consegnato a Decaisne i bulbi di Cyclamen; un secondo pacco, inviato da E. Sismonda, è stato consegnato al signor Michelin d’Ardouin, presso il quale ha conosciuto Constant-Prévost.
Lettera inviata dalla segreteria della Société botanique de France da Parigi, in cui si ricorda che alla tesoreria non risulta pagata la quota annuale di iscrizione. Si avverte Moris che, se non provvederà in breve tempo, verrà estromesso dalla società.
Lettera senza data e località di invio. Lo scrivente ha sentito parlare della gentilezza di Moris, che non lo conosce ancora, e lo prega di presentare all’Accademia delle Scienze di Torino alcune sue pubblicazioni sulle crittogame dell’Italia settentrionale.
Lettera senza data e località di invio. Gennari è sempre alla ricerca dell’Aristolochia che interessa a Moris, cui riferisce delle sue ultime escursioni e illustra i progetti per le prossime. Chiede a Moris di aiutare il dottore Cheirasco che si presenterà al prossimo concorso per la cattedra di Igiene e Medicina Legale.
Lettera inviata da Torino l’11 giugno 1845. Lo scrivente chiede a Moris di agevolare la richiesta di autorizzazione a vendere prodotti coloniali, fatta dalla vedova Pozzelli. La cosa sarebbe gradita anche all’arcivescovo, poiché il marito della signora, il fu Giacomo Mellano, è stato un antico suo domestico e portinaio dell’arcivescovado.
Lettera senza data e località di invio. Fossati, incoraggiato dal vescovo di Pinerolo monsignore Renaldi e dal cavaliere Ghiringhello, prega Moris di appoggiare la sua domanda per essere nominato economo presso il Senato.
Lettera senza data e località di invio. Lo scrivente ha saputo dalla moglie che Moris è andato a cercarlo a casa. Gli trascrive letteralmente quanto gli ha scritto un amico di Parigi [in lingua francese], che gli chiede di mettere in contatto due suoi nipoti appassionati di botanica, i signori De Lambertye e Mallet, con qualche botanico del nostro paese, con cui entrare in corrispondenza e in rapporto di scambio di piante. Ovviamente Pollone è “costretto” a chiedere a Moris, “le plus savant parmi les savants botanistes”, se è disposto ad accettare l’invito. In caso contrario lo prega di suggerirgli la persona adatta.
Lettera inviata da Ginevra. La contessa F. de Ricaldon si rivolge a Moris, che conosce solo di fama, tramite la zia contessa Corte le Chevalier. Desidererebbe avere alcune piante grasse, di cui è appasionata. Ne elenca alcune, che gradirebbe maggiormente.
Lettera senza data e località di invio. Lo scrivente chiede a Moris di acquistare piante di camelia vive e di mandargliele, via Genova e Civitavecchia, a Roma.
Lettera senza data e località di invio. Alfonso De Candolle aveva chiesto a Savi di fargli avere esemplari delle numerose begonie del suo giardino. Il pacco fu affidato a Ferdinando Rosellini affinché lo consegnasse a Moris, che lo avrebbe fatto pervenire a De Candolle. Nel frattempo quest’ultimo pregò Savi di fargli avere il pacco tramite Parlatore. Savi vorrebbe sapere che fine ha fatto il pacco.
De Notaris ha spedito a Moris i bulbi e i tuberi che è riuscito a procurarsi. E’ molto spiaciuto e seccato delle cattiverie che va spargendo in giro la signora Genè, dopo che ha rifiutato di sposare “quell’orrido ceffo” che gli aveva proposto. In una lettera la signora l’ha definito bugiardo, maligno, cattivo soggetto e simili galanterie. De Notaris ha preferito non rispondere: avrebbe voluto spiegarle che si era molto ingannata nel crederlo così stupido da lasciarsi abbindolare con quel “brutto mobile”. Si lamenta delle difficoltà di bilancio e degli ostacoli che incontra ad organizzare il giardino secondo i suoi criteri; in più è arrivato un nuovo don Basilio, il signor prete De Ferrari, prefetto della scuola, che si è stupito di vedere nel giardino cardi e carciofi.
De Notaris ha prestato giuramento presso il presidente del Senato ed è stato nominato consigliere effettivo del Magistrato al posto del professor Tavella, essendo quest’ultimo stato nominato a capo del Magistrato stesso. De Notaris ha visto Bubani, che è stato molto soddisfatto di avere fatta la conoscenza di Moris. Taluni hanno giudicato insulsa la richiesta di De Notaris di costruire una serra interrata. Il guaio dell’Università è che vi sono troppe persone che vogliono consigliare e comandare.
De Notaris non è riuscito a dire a Peveraro, prima della sua partenza, quali siano le numerose necessità dell’orto botanico genovese. Il marchese Serra sembrerebbe propenso ad iniziare, ma le difficoltà sono molte. Vorrebbe sistemare l’erbario Viviani, eventualmente integrandolo con le sue quattromila piante raccolte nei quattro anni di permanenza a Genova. Prega Moris di dare un’occhiata al suo Repertorium.
De Notaris rimborsa Moris della spesa sostenuta per l’invio della croce. Ha fatto erborizzare a Bobbio, ma con poco frutto a causa della siccità in primavera. Nelle vacanze De Notaris ha intenzione di compiere un’escursione nelle risaie attorno a Vigevano e nella valle del Ticino. Vorrebbe osservare la malattia del riso, detta Brusone, per vedere se dipende da una Rhizoctonia, oppure da un micete della parte erbacea, come taluni sostengono.
De Notaris è contrariato che all’Università non siano state ritrovate le carte del dottore Melchiori. Il Censore dell’Università ha chiesto a De Notaris quale professore fosse il più adatto a reggere la cattedra di Istituzioni Medico-Chirurgiche. Viene nominato il Diana, non esente però da difetti. Segue una serie di proposte di De Notaris, di modifiche da apportare al piano di studi. De Notaris riferisce a Moris la sua esperienza al Protomedicato e si lagna che la direzione non tenga conto delle osservazioni dei consiglieri.
De Notaris ha avuto a Genova per qualche giorno il fratello ingegnere e la moglie. Nel ritorno a Milano passerà per Torino, portando a Moris un piccolo pacco di semi. Avrebbe piacere di vedere l’armeria, lo stabilimento del gas e il giardino botanico. Seguono alcune considerazioni sul genere Bellis e Ridolfia. Ha avuto da Durieu molti semi di Algeria.