Lettera senza data e località di invio. Fossati, incoraggiato dal vescovo di Pinerolo monsignore Renaldi e dal cavaliere Ghiringhello, prega Moris di appoggiare la sua domanda per essere nominato economo presso il Senato.
Lettera inviata da Trento, firmata anche dal fratello Agostino, il 4 novembre 1854. Gli scriventi comunicano a Moris di avere adottato il nuovo sistema di stampa [fisiotipia] del consigliere Auer di Vienna, di cui si dichiarano entusiasti. Dopo varie sperimentazioni i fratelli Perini sono riusciti a stampare una Flora dell’Italia Settentrionale, di cui inviano una copia a Moris. Le figure sono molto belle e di certo favoriranno l’avvicinamento di molte persone alla botanica [i due volumi si trovano nella biblioteca dell’Orto botanico di Torino]. Si chiede a Moris di accennare alla scoperta su qualche gazzetta torinese.
Lettera inviata da Genova il 15 aprile 1854. Dovendo il ministro della Pubblica Istruzione provvedere alla cattedra di Mineralogia e Zoologia a Genova, lo scrivente prega Moris di prendere in considerazione la sua domanda. Gli elenca i titoli di carriera che ritiene utili per ottenere l’incarico.
Lettera inviata da Torino il 22 giugno 1854. Segre suggerisce a Moris di sperimentare un metodo per combattere l’oidio della vite. Lo scrivente ha osservato che l’uva che matura precocemente, perché situata in vigne ben esposte al sole, è molto meno colpita dalla malattia. Consiglia pertanto di anticiparne la maturazione, facendo un’incisione sui tralci, metodo da lui ritenuto valido a ottenere lo scopo.
Lettera inviata a Moris da Torino il 27 febbraio 1852 dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, firmata dal primo ufficiale f. f. del ministro [firma illeggibile], in cui si comunica che il cavalier Negri ha ricevuto dall’orto botanico di Calcutta alcuni pacchi di sementi. Un pacco è stato inviato a distinti coltivatori di Milano e un pacco al professor De Visiani di Padova. Un terzo verrà inviato a Moris, da distribuire eventualmente ad altri stabilimenti.
Lettera inviata da Torino il 5 settembre 1856, in cui C. Cavour, ministro degli Affari Esteri, comunica a Moris di aver ricevuto da una ditta di Manchester l’offerta di una certa quantità di sementi di cotone della migliore qualità che si coltivi nelle isole. Si chiede a Moris, esperto della situazione agraria e climatica della Sardegna, un parere sull’opportunità di tentarne la coltivazione nell’isola.