Lettera inviata da Cagliari il 25 ottobre 1835. Meloni dice di aver perso le speranze di ottenere un miglioramento della sua posizione universitaria. Deve sostituire gratuitamente il professore di Medicina Legale e ha dovuto compilare i testi, compito che sarebbe spettato al titolare. Lo scrivente fornisce a Moris alcune informazioni su due specie di Brassica e gli cita i termini dialettali.
Lettera inviata da Genova il 12 novembre 1835. Viviani approfitta del passaggio a Genova del cavalier Carena per mandare a Moris due copie del 4° e 5° fascicolo della sua pubblicazione sui funghi; una è da fare avere all’avvocato Colla. L’invio delle pubblicazioni avviene in ritardo, a causa dei funesti eventi di Genova, che l’hanno costretto a stare fuori città per due mesi [il riferimento è all’epidemia di colera che ha colpito Genova]. Spera che Moris abbia lavorato alla stesura della sua Flora Sardoa. Viviani è curioso di sapere se Moris tiene il suo corso in latino e a che punto è l’uso di tale lingua nelle scuole torinesi.
Lettera inviata da Cagliari il 28 dicembre 1835. Lo scrivente enumera le varietà di cavoli coltivati nel Sassarese. Finalmente il professor Cossu è uscito dal lazzaretto e si è ripreso l’insegnamento di Medicina Legale, di cui era titolare stipendiato; lo scrivente potrà pertanto recarsi a Genova, come aveva desiderato.
Lettera inviata da Torino il 24 gennaio 1836. Botta prega Moris di dargli un acconto di 300-400 franchi per le incisioni fatte sinora per la Flora sardoa. E’ in ritardo nella consegna per le continue correzioni necessarie, dovute all’imperizia della disegnatrice.
Lettera inviata da Padova il 29 marzo 1836 da Meneghini, assistente alla cattedra di Botanica. Lo scrivente fa cenno a uno scambio di semi. Ha saputo che Moris sta preparando una “gigantesca” pubblicazione; si ripromette, quando sarà più esperto, di preparare anch’egli una flora del suo paese, riservando l’attenzione alle crittogame. Gli invierà una noterella sull’anatomia vegetale, su cui sta lavorando.
Lettera inviata da Napoli il 24 giugno 1836. Per mezzo del signor Saint Martin, Tenore ha ricevuto gli opuscoli che Moris e Colla gli hanno mandato e li ringrazia. Affida a Moris una lettera e un suo opuscolo, da far pervenire a De Candolle. A causa delle misure sanitarie [si tratta dell’epidemia di colera della metà degli anni Trenta] Tenore non ha potuto inviare a Moris materiale botanico.
Lettera inviata da Genova il 26 luglio 1836. Viviani, ormai avanti con gli anni, ha ormai rinunciato alle sue erborizzazioni e vive nel suo studio consultando libri e ordinando il suo erbario, cui desidererebbe aggiungere le piante che gli mancano. Riporta pertanto sulla lettera un elenco dei suoi desiderata, sperando che Moris possa accontentarlo almeno in parte. In cambio potrebbe offrirgli molte piante dell’Egitto, che purtroppo sono ancora da classificare.
Lettera inviata da Napoli il 15 novembre 1836 e recapitata a Moris dai signori Burdin. Gussone dà notizie della propria salute ancora malferma e comunica che da oltre un mese il colera è arrivato a Napoli ed ha già provocato 170 morti. Chiede a Moris di inviargli, tramite i Burdin, piante di ornamento che interessano ad un suo amico.
Lettera inviata da Genova il 3 dicembre 1836. Come promessogli, Viviani ha spedito a Moris un esemplare di Oncidium bifolium descritto da Lindley e suggerisce le attenzioni da riservare a questa orchidacea rampicante al fine della sua conservazione.
Lettera inviata da Pisa il 13 febbraio 1837. Savi spera che Moris abbia ricevuto la sua risposta sui fagioli, assieme all’elenco dei semi desiderati. A Genova i corrieri si incaricano solo più di recapitare lettere e pertanto ha spedito a Burdin una piccola cassetta con i semi richiesti da Moris, il quale dovrebbe occuparsi del ritiro. D’ ora in poi Moris potrebbe spedirgli i semi via mare, indirizzandoli a Giovanni Cozzini a Livorno.
Lettera inviata da Genova il 16 marzo 1837. Lo scrivente ringrazia Moris per avergli favorito le piante secche desiderate. Ringrazia anche De Notaris per il disturbo che la spedizione del pacco gli ha procurato [De Notaris all’epoca era assistente di Moris a Torino; solo a fine anno si trasferì a Genova]. Viviani si dichiara lieto che il primo volume di Flora Sardoa sia in stampa e invita Moris a farne pervenire parecchie copie ai librai genovesi.
Lettera inviata da Genova il 21 marzo [vedi bollo postale; dal contesto si può dedurre che l’anno di spedizione sia stato il 1837, in cui è uscito il primo volume di Flora Sardoa]. Viviani ha mandato a Colla, tramite la messaggeria Bonafous, due copie dei primi tre fascicoli della sua opera sui funghi, una delle quali è da far pervenire a Moris. Vi è un generale desiderio di vedere edita Flora Sardoa. Bene ha fatto Moris, secondo Viviani, a far venire da Parigi un disegnatore e a farlo lavorare sotto i suoi occhi [si tratta di Jean Christoph Heyland], per poterlo istruire e correggere immediatamente. Viviani tempo fa ha addirittura imposto ad un disegnatore di lavorare in casa sua.
Lettera inviata da Chambéry il 21 aprile 1837. Il figlio di Bonjean, laureato in medicina, ha deciso di esercitare la professione in Messico per qualche anno, essendo difficile affermarsi a Chambéry, data la presenza di molti medici. Bonjean padre chiede a Moris qualche lettera di raccomandazione per l’ambasciatore in Messico. Dal Messico il figlio potrebbe inviare materiale interessante; inoltre, avendo intenzione di esplorare le foreste del Perù, anche in quel paese potrebbe raccogliere esemplari di piante e cortecce di tutte le specie di China
Lettera inviata dalla Maddalena [Sardegna] l’ 8 maggio 1837. De Notaris pensa che Lisa avrà già informato Moris delle raccolte effettuate in Sardegna. Elenca alcune piante che ritiene nuove; si occuperà presto di funghi e licheni. Per mezzo dello scorridore regio, ottenuto per interessamento del signor Millelire, il giorno successivo andrà con Lisa alle isole Spargi, Spargiotti, Budelli, S.ta Maria e a Lavezzi, e successivamente a S. Stefano, Caprera e sulla costa orientale. De Notaris descrive un Narcissus e accenna a un Juncus diverso da quelli a lui noti.
Lettera inviata dalla Maddalena il 15 maggio 1837. Lo scrivente racconta a Moris che la settimana scorsa è stato, in compagnia di Lisa, con la gondola regia alle isole Budelli, S.ta Maria, Rizzolo, Razzolo e sugli scogli intermedi. A causa del maltempo non è stato possibile visitare Spargi, Spargiotti e i Berrettini. De Notaris elenca parecchie piante interessanti trovate. Il sole e il vento hanno reso i loro volti del colore del rame. Sono stati invitati a Tavolara dal signor Giuseppino Polo.