Lettera inviata da Chambéry il 7 marzo 1848. Moris dovrebbe avere ricevuto da Bertoloni 4 copie del sesto volume di Flora Italica, da distribuire secondo precedenti accordi. Ha fatto domanda per ricevere la croce al Merito Civile e spera che Moris contribuisca a favorire l’attribuzione.
Lettera senza data e località di invio. Botta è molto risentito con Moris per avere definito come “bassezza” il suo comportamento, mirato esclusivamente a difendere in modo rispettoso i proprii interessi.
Lettera inviata da Berlino il 25 aprile 1863, in cui Braun annuncia a Moris che due suoi allievi, Paul Ascherson e Otto Reinhardt, verranno in Sardegna per una escursione botanica, e lo prega di dare loro buoni consigli.
Lettera inviata da Modena il 15 gennaio 1854. Lo scrivente vorrebbe pubblicare una monografia sul formentone (Zea mais), però deve terminare alcune osservazioni. Il defunto Bonafous gli aveva fornito i semi di molte specie di mais, però Brignoli non è riuscito a coltivarle perché si sono imbastardite, a causa della piccolezza del suo orto e della conseguente eccessiva vicinanza delle piante. Si rivolge a Moris, perché non conosce l’attuale direttore dell’orto dell’Accademia di Agricoltura. Desidererebbe avere semi delle numerose varietà di mais coltivate a Torino.
Lettera inviata da Parigi il 4 marzo 1841, in cui lo scrivente manifesta a Moris il piacere di averlo incontrato a Torino e spera di vederlo a Parigi. Annuncia che due suoi amici, Maire e Forestier, andranno in Sardegna a raccogliere piante. Chiede a Moris se in quel periodo vi sarà in loco qualche suo collaboratore.
Lettera inviata da Oliena il 21 luglio 1843. Lo scrivente si dichiara dispiaciuto che non siano arrivate a Moris le piante che aveva mandato tramite De Notaris. Non ha potuto spedirne altre, perché cadendo si è rotta la fibula. Invia i saluti a Lisa e all’amico Rasino.
Lettera inviata da Berna il 17 novembre 1838, in cui lo scrivente ringrazia Moris per avergli mandato i volumi della flora di Sardegna e di Capraia. Osserva come Bertoloni nella sua flora sia eccessivamente prolisso. Si rammarica del mancato arrivo a Chavanon di piante da lui spedite del Senegal, Zambia e Capo Verde. E’ disponibile per fornire a Moris piante dell’Elba e del Senegal, scalando il costo da quello della Flora Sardoa. Prega Moris di salutare il buon vecchio Giusta.
Lettera inviata da Berna il 15 febbraio 1839, in cui Brunner si scusa per non avere ancora mandato le piante del Senegal; andrà presto a Ginevra per finire di determinarle.
Lettera inviata da Berna il 29 maggio 1839, in cui Brunner si dichiara sorpreso del fatto che Moris non ha trovato nel pacco dei semi la ricevuta del pagamento dei volumi. E’ sicuro di averla mandata; probabilmente è sfuggita aprendo il pacco, e suggerisce di cercarla nella cartaccia. Viene accluso l’elenco dei nomi di oltre 230 piante del Senegal.
Lettera inviata da Berna il 20 marzo 1840. Brunner dice che Reinwardt ringrazia del dono della Flora Caprariae; segnala però che manca il titolo dell’opera, non sapendo che soltanto al Nord usa riportarlo sulla copertina e all’interno. Seguono alcune revisioni nomenclaturali delle piante del Senegal. Invia i saluti a Griffa, Berutti e al professore Sismonda.
Lettera (in lingua francese) inviata da Berna il 25 aprile 1840, in cui Brunner ribadisce le richieste espresse nella lettera 57.12. Chiede se la signora Maddalena Mussino Lisa si interessa ancora di disegno.
Lettera inviata da Genova il 30 gennaio 1841, in attesa di partire con il piroscafo Maria Antonietta per Livorno e Napoli. Brunner si lamenta dell’alto costo del trasporto. Si lamenta inoltre che Fischer di S. Pietroburgo, cui ha mandato da tempo una cassa di oggetti di storia naturale dall’Africa, non abbia mai risposto e tantomeno pagato.
Lettera inviata da Berna il 21 marzo 1843, cui sono uniti semi di Nelumbo lutea. Vorrebbe sapere se Colla ne desidera. Spera di vedere Moris alla riunione dei naturalisti a Graz in Stiria. Secondo Brunner, l’opera di Walpers è raccomandabile, perché contiene moltissime citazioni posteriori alla pubblicazione del secondo volume del Prodromus. Chiede se sia possibile avere un esemplare fresco di Polyporus fumentarius.
Lettera inviata da Berna l’1 maggio 1843. Brunner farà pervenire a Moris uno schizzo tratto da esemplari secchi di Pedicularis [probabilmente per far dipingere le piante da Mussino Lisa]. Chiede a Moris se vuole acquistare per l’erbario pubblico piante raccolte in Kurdufan da Kotschky nel viaggio al Nilo Bianco con Russegger. Brunner annuncia che Berna per la prima volta ha un’illuminazione a gas.
Lettera inviata da Berna il 15 ottobre 1843. Brunner propone a Moris l’acquisto per l’erbario universitario di piante dell’Abissinia dell’erbario Schimper. Chiede se sia possibile che la signora Lisa gli fornisca copia fedele di alcune Pedicularis già disegnate per l’Iconografia Taurinensis. Brunner ritiene che Moris sia a conoscenza del virulento articolo di Tenore contro le critiche espresse sulla Flora di Ratisbona; confuterà la pubblicazione in una nota alla Società dei Naturalisti di Graft. Invia un saluto a Colla.
Lettera inviata da Berna il 15 febbraio 1844. Brunner sta cercando in Italia qualche località in cui poter attivare colture di piante, bisognose di clima mediterraneo, ad esempio di orchidee esotiche. Il suo giardino migliorerà, anche perché è stato esonerato un giardiniere incompetente. Prega Moris di sollecitare la signora Lisa Mussino a dipingere le Pedicularis richiestele. Charles Schnell de Berthoud, grande rivoluzionario, si è tolta la vita. Saluti a Colla, Berutti e Griffa.
Lettera inviata da Berna il 7 marzo 1844, in cui Brunner si dice imbarazzato perché la pittrice Maddalena Mussino Lisa lascia a lui decidere il compenso per i disegni fatti. Parla di un progetto di coltivazione di piante all’isola d’Elba.
Lettera inviata da Berna il 31 marzo 1844. Brunner ha ricevuto i disegni delle Pedicularis dalla signora Maddalena Mussino Lisa, che sono molto ben fatti. Chiede a Moris se può avere informazioni sui colori delle varie parti della pianta del riso. Già possiede la figura di Parissot, ma è in bianco e nero.