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Record d'autorità

Commissione per la sistemazione delle Biblioteche Nazionale e Civica di Torino nel palazzo del Debito pubblico

  • Ente
  • 1912 - 1913

Nominata con decreto ministeriale del 9 ottobre 1912 e presieduta da Paolo Boselli primo segretario di S.M. il Re per l'Ordine Mauriziano, deputato al Parlamento. Altri componenti: Teofilo Rossi, senatore, sindaco di Torino; Gian Pietro Chironi, senatore, assessore comunale; Vincenzo Masi, direttore generale per l'Istruzione superiore; Francesco Ruffini, rettore dell'Università di Torino; Costanzo Rinaudo, consigliere comunale; Annibale Barisone, intendente di Finanza della Provincia di Torino; Camillo Testera, segretario capo del Comune di Torino; Giuliano Bonazzi, bibliotecario capo della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Bechis, Ernesto Francesco Gabriele

  • Persona
  • 1840 - 1915

Laureatosi in Medicina e chirurgia nel 1863, divenne dottore aggregato della Facoltà dieci anni più tardi. Ottenne l'abilitazione all'insegnamento libero della Medicina legale e fu docente incaricato della materia per gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza nell'anno accademico 1875-76. Nel 1885 fu nominato medico primario del nuovo Ospedale Mauriziano. Fu sindaco di Cambiano.

Pina, Enrico

  • 1872 - 1912

Forse autore della rapprentazione allegorica della Medicina presente sul quadro coi tondi dei laureandi dell'Università di Torino del 1900 - 1901.

Scuola di Coltura corporativa per dirigenti sindacali

  • Ente
  • 1929 - 1932

Istituita secondo le direttive del Ministero delle Corporazioni e posta alle dipendenze della Confederazione Nazionale dei Sindacati Intellettuali (fonte: relazione del rettore Silvio Pivano pubblicata nell'Annuario della R. Università di Torino 1929-30 anno VII, Torino, Villarboito).

Segre, Corrado

  • Persona
  • 1863-1924

Corrado Segre, matematico, nato nel 1863 a Saluzzo, studiò Matematica all'Università di Torino dal 1879 al 1883, quando si laureò. Inizialmente assistente di Enrico D'Ovidio per il corso di Geometria analitica nel 1883-84 e poi di Giuseppe Bruno per quello di Geometria descrittiva e proiettiva dal 1885 al 1888, Segre ottenne la cattedra di Geometria superiore nel 1888, che mantenne per 36 anni, fino alla morte, avvenuta a Torino nel 1924. Dal 1904 al 1924 fu uno dei direttori della rivista Annali di Matematica pura ed applicata. Dal 1909-10 al 1915-16 fu inoltre preside della Facoltà di Scienze dell'Università di Torino, dal 1907 al 1924 fu direttore della Biblioteca Speciale di Matematica di Torino, e dal 1916 al 1920 fu direttore della Scuola di Magistero.
La sua attività di ricerca si è concentrata sulla Geometria proiettiva degli iperspazi, sulla Geometria algebrica, e sui primi sviluppi della Geometria proiettivo-differenziale. E' oggi universalmente conosciuto per il suo ruolo di capo-scuola della Geometria italiana.

Giacomini, Carlo

  • Persona
  • 1840-1898

Nasce a Sale, in provincia di Alessandria. Dopo gli studi liceali a Vercelli e il diploma di Magistero, consegue la laurea in Medicina nel 1864, dopo avere già esercitato nelle corsie dell’Ospedale Mauriziano come allievo medico-chirurgo; dal 1865 è medico condotto a Retorbido (Voghera).
Nel 1866 entra nell’Istituto di Anatomia Umana di Torino e diventa medico assistente al Sifilicomio e presso l’Ospizio Celtico e il Carcere Femminile. Viene nominato Primo Settore e riceve dai superiori continue attestazioni di stima: anche dopo aver intrapreso la carriera universitaria continua a esercitare come medico ordinario presso il Sifilicomio, dedicandosi allo studio della sifilide e di altre infezioni. Anche la sua carriera anatomica culmina con la nomina, nel 1876, a direttore del Gabinetto di Anatomia Umana Normale, cui succede nel 1880 la nomina a professore ordinario alla cattedra di Anatomia.
Sempre nello stesso anno diventa socio dell’Accademia Reale di Medicina di Torino (di cui fu archivista-bibliotecario) e dell’Accademia Reale delle Scienze di Torino, presso la quale pubblicherà la maggior parte dei suoi lavori.
Giacomini partecipa alle attività di diversi istituti accademici: contribuisce alla fondazione della Società di Medicina e Chirurgia di Torino, è socio della Reale Accademia Medica di Genova ma anche del Circolo degli Artisti e della Associazione Agraria di Torino.
Ottiene negli anni i titoli onorifici di cavaliere dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro e cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.
Giacomini non scinde mai l’attuazione pratica della medicina dallo studio dell’anatomia: sono fondamentali le sue ricerche sulla morfologia, sulla topografia e sulla embriologia umana e comparata, nonché i suoi contributi angiologici.
I suoi contributi neurologici con lo studio delle circonvoluzioni cerebrali dell’uomo aprono la strada a una tradizione di ricerca della scuola torinese, che nega il rapporto tra speciali disposizioni psichiche dell’individuo e la sua anatomia encefalica, come sostenevano gli studi di M. Benedikt e le teorie di Cesare Lombroso.
In tale contesto Giacomini dà anche un grande impulso all’organizzazione del museo anatomico: incrementa le collezioni dei preparati a secco e in alcool e sviluppa procedimenti tecnici originali per la conservazione delle parti anatomiche, il cui studio era particolarmente importante per gli ambienti scientifici, fortemente influenzati dalle idee darwiniane nell’analisi delle variazioni rispetto alla norma degli organi degli esseri viventi e dell’uomo. Allo studio della morfologia encefalica e della sua variabilità Giacomini affianca quello della craniologia e raccoglie e studia crani di criminali, uomini “normali”, uomini di diverse aree geografiche: sviluppa una collezione ancor oggi tra le più importanti del mondo.
Si dedica allo studio del cervello dei microcefali, interpretandone le malformazioni come espressione di arresto di sviluppo e non come espressione di una condizione atavica, secondo le teorie allora affermate.
Le memorie pubblicate presso la Reale Accademia delle Scienze di Torino con il nome di Annotazioni sull’Anatomia del Negro, frutto di studi intrapresi fin dal 1878, sviluppano osservazioni sugli organi e i sistemi organici della razza negra e lo portano a concludere che nello studio dei diversi organi e sistemi si rilevano particolarità sull’evoluzione della specie; conferisce un’importanza finora non riconosciuta alle differenze morfologiche tra l’uomo e le scimmie antropomorfe.
Anche i suoi studi sulle anomalie dello sviluppo dell’embrione umano acquistano fama meritata, come quelli sulla neurologia umana e comparata e sull’antropologia fisica.
Giacomini si dedica con passione anche all’insegnamento: molto severo, è però molto amato dagli studenti per la sua correttezza e la passione che riesce a trasmettere pur nel rigore del metodo.
Giacomini fu un appassionato delle belle lettere; ha lasciato composizioni poetiche e diari con acute e appassionate riflessioni sull’arte e la letteratura classica, ha arricchito le raccolte librarie dell’Istituto di Anatomia e dell’Accademia di Medicina con opere di pregio, improntando anche gli studi scientifici del suo spirito umanistico.
Egli fu anche un fervente sostenitore dell’indipendenza italiana: partecipa come medico volontario nell’Ambulanza Torinese nella guerra del 1866, di stanza a Vicenza e Ferrara, e ancora nella guerra franco-prussiana a Sedan; ha lasciato di quelle esperienze testimonianza in un vivace e appassionato carteggio, in preziosi diari e nelle fotografie scattate al fronte. Quale riconoscimenti della sua attività, Giacomini viene insignito di una medaglia commemorativa per la guerra del 1866 e della medaglia di bronzo per i servizi resi nel 1870-1871.
L’amore e la dedizione alla scienza portano Carlo Giacomini a disporre che alla sua morte i suoi resti vengano collocati nel Museo di Anatomia, come le sue raccolte e le sue suppellettili. Si spegne il 5 luglio 1898 e il suo scheletro, il cranio, l’encefalo e le parti molli facciali vengono deposte, un anno dopo, nella “Sala Rolando” del Museo di Anatomia Umana.

Centro di Studi sull'accrescimento e sulla senescenza degli organismi

  • Ente

Nel 1947 il Consiglio Nazionale delle Ricerche affidò a Giuseppe Levi, reintegrato nell’insegnamento dell’Anatomia dopo la liberazione delle città del Nord nel 1945, la direzione del Centro di Studi sull’Accrescimento e la Senescenza degli Organismi, ospitato presso i locali dell’Istituto di Anatomia Umana Normale del quale Giuseppe Levi fu direttore fino al 1949. Al Centro gli antichi allievi del professor Levi, tra i quali Rita Levi Montalcini, Giovanni Godina, Rodolfo Amprino, hanno continuato e condotto le ricerche sulla crescita e l’invecchiamento degli organismi, avvalendosi di un laboratorio con strumentazione propria e approfondendo gli studi sulla biologia cellulare. All’attività della ricerca si affiancava quella didattico-divulgativa, con l’organizzazione di convegni sul tema e scambi di ricercatori nell’ambito di progetti condivisi con laboratori di altri Paesi. La gestione del Centro è stata sempre indipendente da quella dell’Istituto di Anatomia Umana Normale.

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