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Record d'autorità

Garzanti

  • VIAF ID: 148937343
  • Ente
  • 1938 -

La casa editrice Garzanti fu fondata da Aldo Garzanti nel 1938, a partire dall'acquisizione della Fratelli Treves Editori di Milano.
Oggi fa parte del Gruppo Editoriale Mauri-Spagnol (GEMS).

Nino Aragno Editore

  • VIAF ID: 150429831
  • Ente
  • 1999 -

Fondata da Nino Aragno a Torino nel 1999.

Stékoffer, Sarah

  • VIAF ID: 1537145856952222920534
  • Persona
  • 1968 -

Porrentruy [Cantone Giura], 1968.

Académie Chablaisienne

  • VIAF ID: 157699170
  • Ente
  • 1886 -

Fondata a Thonon-Les-Bains [Francia], il 7 dicembre 1886.

Chiantore, Stefano

  • VIAF ID: 162144647654016685110 (Personal)
  • Persona
  • 1772 (Savigliano, Cuneo) - 1849 (Torino)

Nato a Cuneo nel 1772 da Giuseppe e Giovanna Maria, spese la formazione presso la bottega del padre, anch'egli pittore, e poi a Torino. Iniziò la carriera in provincia di Cuneo, tra Fossano e Savigliano, dedicandosi anche al restauro. Attestato a Torino nel 1812 , partecipò col padre alla mostra tenuta per l'onomastico di Napoleone (opere perdute). Con le regie patenti del 15 ottobre 1814 fu nominato da Vittorio Emanuele I pittore di corte: sono riconducibili a questa data due ritratti del sovrano destinati ai pubblici uffici, conservati all'Archivio di Stato e alla Prefettura di Torino, di scarsa qualità. Parallelamente, portò avanti l'attività di restauro sulla quadreria regia: tra le opere più famose si cita l'intervento su I tre figli di Carlo d'Inghilterra e sulle opere del Castello di Moncalieri. Nel 1815 fu nominato ispettore per le opere confiscate durante le requisizioni napoleoniche, di ritorno da Parigi. Risulta documentato nel 1949, anno probabile della morte.
Sposò Dionigia Gay, dalla quale ebbe due figlie: Giovanna Maria (nata nel 1795) e Felicita (nata nel 1797), anch'essa pittrice e copista.

Aliberti Gaudioso, Filippa Maria

  • VIAF ID: 163272335
  • Persona
  • 1933 - 2007

Mistretta [Messina], 1933 - Abano [Padova], 23 maggio 2007.

Bacou, Roseline

  • VIAF ID: 163866525
  • Persona
  • 1923 - 2013

Le Pradet [Provence-Alpes-Côte d’Azur], 21 maggio 1923 - Villeneuve-lès-Avignon [Occitaine], 8 febbraio 2013.

Recht, Roland

  • VIAF ID: 16452
  • Persona
  • 1941 -

Nato a Strasburgo, l'8 luglio 1941.

Fioretta, Pietro Maria

  • VIAF ID: 1674147
  • Persona
  • 1800-1879

Pietro Maria Fioretta (Vische [TO], 22 ottobre 1800 - 14 dicembre 1879) studiò Chirurgia all'Università di Torino, ottenendo la licenza e la laurea nel 1833; l'anno seguente si laureò in Medicina. Dedicò la sua carriera allo studio della pratica omeopatica.

Baiocco, Simone

  • VIAF ID: 17073154
  • Persona
  • 1965 -

Nato a Torino, il 18 aprile 1965.
Laurea in Lettere moderne (curriculum in discipline storico-artistiche) conseguita il 26 giugno 1992 presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Torino (tesi: Cultura figurativa astigiana tra Quattrocento e primo Cinquecento, relatore: Giovanni Romano).
Borsista presso la Fondazione Roberto Longhi di Firenze.

Castri, Serenella

  • VIAF ID: 17104808
  • Persona
  • 1955 -

Nata il 7 dicembre 1955.
Laurea in Lettere moderne (curriculum in discipline storico-atrtistiche) conseguita nel 1980 presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Pisa.

Pallotta, Guido

  • VIAF ID: 171097764
  • Persona
  • 1901-1940

Giudo Pallotta (Forlì, 1° gen. 1901 – Allam Nibewa [Libia], 9 dic. 1940).
Della famiglia marchigiana dei conti della Torre del Parco, Pallotta è il secondogenito di Alfredo e Pia Garzia Civico di Montefano. Dopo gli studi ginnasiali a Bologna, nel 1918 s’iscrisse al corso di laurea in Giurisprudenza. La carriera universitaria fu subordinata alla militanza politica e all’attività di pubblicista. In città iniziò a collaborare col «Giornale del Mattino», mostrando un progressivo slittamento su posizioni antitedesche e nazionaliste, in sintonia con l’evoluzione della situazione del dopoguerra: sono ricorrenti i suoi articoli in difesa dell’italianità della Dalmazia e le critiche alla “vittoria mutilata”. Nello stesso periodo aderì alla sezione di Cento della Lega latina della gioventù, divenendone presidente nel 1919. Partecipò alla marcia su Ronchi, alla presa di Fiume e all’occupazione di Zara, entrando nella Compagnia Arditi “D’Annunzio” (poi “Disperata”) e maturando crescenti aspirazioni irredentiste. Dopo il Trattato di Rapallo e i fatti del “Natale di Sangue”, Pallotta fece ritorno a Bologna: l’esperienza dell’arditismo lo traghettò verso lo squadrismo fascista. Nel 1920 s’iscrisse ai Fasci di combattimento, entrando nella squadra d’azione “L’ardente” di Montefano [MC], e iniziò a collaborare col settimanale «Il Fascio».
Alla fine del 1921 si trasferì a Torino, dove s’immatricolò al terzo anno di Giurisprudenza e iniziò a collaborare con «Il Maglio», il periodico della Federazione del P.N.F., entrando poi a far parte della redazione della «Gazzetta del Popolo»; l’anno seguente partecipò alla Marcia su Roma e dal 1924 iniziò a scrivere sul «Popolo d’Italia». Nel 1923 giunse a Torino anche il fratello Cesare (nato il 15 febbraio 1899), che termino gli studi in Giurisprudenza già avviati a Bologna nello stesso anno. Dopo il 1923 la carriera universitaria di Pallotta, già fuoricorso, subì una battuta d’arresto: pur frequentando tutti i corsi dell’ultimo anno accademico non sostenne più alcun esame sino al 1939, quando si laureò con centocinque punti su centodieci, discutendo la tesi Le convenzioni del ’96 per la Tunisia in Diritto internazionale con Alessandro Passerin D’Entrèves. Nel giugno 1931 entrò a far parte del direttorio della Federazione fascista e fu nominato da Andrea Gastaldi segretario del Gruppo Universitario Fascista, di cui promosse la completa riorganizzazione e la fondazione del periodico «Vent’Anni»; nello stesso periodo fece parte della Legione universitaria, con il grado di capomanipolo. Nel 1933, in occasione dell’anniversario della Marcia su Roma, venne insignito da Achille Starace, segretario del P.N.F., della croce di Cavaliere della Corona d’Italia; nel 1934 lasciò la direzione del G.U.F. di Torino a Ernesto Ponte di Pino, già suo collaboratore nella sezione sportiva del gruppo.
A fine 1934 partì volontario per l’Africa Orientale e nell’impresa lo seguì la redazione di «Vent’Anni», che mutò il titolo in «Vent’Anni in armi»; oltre a combattere in prima linea contribuì a fondare vari Fasci. In seguito tornò a Torino, dove riavviò la rivista e completò gli studi. Nel 1939 fu chiamato a far parte del nuovo direttorio del P.N.F. capeggiato da Ettore Muti, ricoprendo la carica di vice-segretario nazionale dei Gruppi Universitari Fascisti. All’entrata dell’Italia in guerra si arruolò nuovamente volontario per il fronte occidentale, per essere poi trasferito sul fronte africano, in Libia. Morì sul campo, nel corso di un’azione volontaria, ad Allam Nibewa il 9 dicembre 1940. L’anno seguente, il Gruppo Universitario fascista d Torino fu intitolato alla sua memoria.

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