Lettera inviata da Bologna il 18 luglio 1837, in cui Bertoloni incarica Moris dell’acquisto dei volumi dal 28 al 35 degli Atti dell’Accademia di Torino.
Lettera inviata da Bologna l’8 marzo 1833, in cui Bertoloni comunica a Moris che sua moglie ha fortunatamente superato una gravissima polmonite. Vuole conoscere il costo dell’Herbarium Pedemontanum di Colla, per poterlo comunicare agli acquirenti. Elogia il Cav. Boucheron per l’eleganza con cui ha scritto in latino la vita di Valperga Caluso. Ha saputo da De Candolle che è stato spedito a Moris un pacco con libri e piante secche; Bertoloni lo prega di farglielo proseguire per Bologna. Informa di avere pubblicato il quinto fascicolo della sua Flora. Seguono osservazioni sul genere Festuca e Erodium. Invia saluti all’Avv. Colla, cui farà avere il diploma di accoglimento all’Accademia delle Scienze di Bologna.
Lettera del 27 febbraio 1858 spedita da Mentone, in cui Ardoino esprime a Moris il desiderio di far parte della Société Botanique de France, pregandolo di raccomandarlo ai sigg. Decaisne e Gay.
Lettera del 9 agosto 1858 spedita da Mentone, in cui Ardoino ringrazia Moris per l’appoggio avuto, unitamente a quello del sig. J. Gay, per essere stato accettato a far parte della Société Botanique de France. Inoltre chiede a Moris quali siano a suo avviso i 20 principali botanici europei. Gli spiegherà in seguito il motivo della richiesta; nel frattempo lo prega di inviargli l’elenco di 19 (ovviamente il 20° è Moris!).
Lettera inviata dalla vedova di Arnoux Pietro, spedita da Cagliari l’8 novembre 186? [l’ultima cifra è incerta], in cui si ringrazia il senatore Moris per l’interessamento avuto per farle ottenere una pensione. Lo prega di seguire una supplica inviata al Ministero per ottenere una revisione della contabilità.
Lettera inviata da Bologna il 27 aprile 1827, in cui Bertoloni completa l’elenco delle osservazioni sulle piante sarde, iniziato nelle due lettere precedenti. Viene rettificata la determinazione di una specie di Orchis. Ribadisce l’invio al Prof. Mongiardini a Savona di un pacco contenente le sue Praelectiones e alcune opere minori di Tommasini, da spedire a Moris in Sardegna.
Lettera inviata da Bologna l’1 settembre 1828, in cui Bertoloni fa varie rettifiche sulle osservazioni effettuate in precedenza su alcuni Licheni. Per quanto riguarda Isidium Westringii, propone di consultare il Prodromus di Acharius e la Flore Lyonnaise di Balbis.
Lettera inviata da Bologna il 18 febbraio 1829, contenente rettifiche su 3 piante di cui in precedenza Bertoloni aveva inviato a Moris alcune osservazioni.
Lettera inviata da Bologna l’8 luglio 1831, in cui Bertoloni fa alcune osservazioni su una Cicoriacea, che ritiene appartenere al genere Leontodon. Si rallegra che Sua Maestà [Carlo Alberto di Savoia] abbia acquistato per l’Orto Botanico di Torino l’erbario di Balbis, forse unito a quello di Allioni, che però dovrebbe essere tenuto a parte. Si raccomanda di non modificare assolutamente i bigliettini con i nomi delle piante, poiché si tratta di esemplari che devono rendere autentiche sia le piante della Flora Pedemontana, sia quelle descritte da Balbis nelle sue opere. Chiede notizie sullo stato di conservazione dell’erbario di Allioni, che si propone di consultare. Dichiara di possedere molte piante inviategli da Ignazio Molineri, consegnate anche ad Allioni per redigere la Flora Pedemontana. Ha saputo dal padre di Badarò che il figlio è stato ucciso in Brasile. Ha avuto anche notizia del viaggio di Bertero a Tahiti; lo ritiene coraggioso, però "il troppo è troppo”. [Presagio?]. Bertero infatti morì in un naufragio ritornando da Tahiti. Annuncia la stampa di Mantissa alla Flora Apuana. Critica Marsigli per la maldestra conduzione degli Annali di Storia Naturale, editi dal sig. Pomba. La rivista viene spedita a Torino tramite il sig. Braglia, corriere postale a Modena. Bertoloni invia i saluti per l’avvocato Colla.
Lettera inviata da Bologna il 7 novembre 1831, dove si ringrazia Moris per l’invio di piante per l’Orto Botanico, assicurando di essere sempre disponibile per eventuali scambi. Bertoloni segnala a Moris un suo allievo, Gianbattista Rossi di Varese, che ha studiato 2 anni a Bologna e 2 anni a Parma per seguire Tommasini, che verrà a Torino per la conferma della laurea. Chiede notizie di Colla e di Capelli. Comunica che Thomas è morto mentre era in Sardegna.
Lettera inviata da Bologna il 26 dicembre 1831, in cui Bertoloni esprime soddisfazione per l’interesse dimostrato per la sua opera Praelectiones, che si ripromette di tradurre in italiano. Gliene invierà alcune copie dell’edizione latina, tramite Matteo Bonafous di Genova. La Viola calcarata inviatagli è probabilmente Viola Valderia All.
Lettera inviata da Bologna il 15 dicembre 1833, in cui Bertoloni disquisisce sulla determinazione di Veronica acinifolia L., ritenendola piuttosto, dopo avere esaminato gli erbari di Allioni e di Bellardi, V. romana. Prega Moris di consultare l’erbario di Allioni per revisionare eventualmente l’attribuzione di due specie di Pinguicula, in particolare di quella raccolta sui monti di Vinadio dal Giavelli.
Lettera inviata da Bologna il 2 giugno 1833, in cui viene suggerito il nome di alcuni banchieri di Bologna, cui inviare il ricavato dalla vendita di Praelectiones. Bertoloni apprezza la buona opinione che Moris ha della sua Flora. Spera di vederlo a Firenze e poi al ritorno di averlo ospite a casa sua a Bologna. Seguono osservazioni su alcune specie del genere Phalatis e Phleum. Prega Moris di ringraziare il Presidente della Reale Accademia per l’invio del volume delle Memorie. Si propone di presentare all’Accademia il primo volume della Flora Italica.
Lettera inviata da Bologna il 21 dicembre 1833, in cui Bertoloni chiede a Moris la parola d’onore di non manifestare ad alcuno ciò che sta per scrivere. Si tratta di avere informazioni sul sig. Pietro Capetti, possibile direttore della Specola, incarico vacante dopo la morte del Prof. Catturegli. Interessa soprattutto conoscere la competenza scientifica del candidato e la sua moralità, “scevra da macchie degli attuali riscaldamenti politici”. Bertoloni annuncia che dopo Natale uscirà il quarto fascicolo della Flora. Seguono informazioni precise sulle opere di alcuni botanici europei del tempo. In uno spazio libero della lettera si trova un appunto di grafia Moris con alcuni nomi di persone che potrebbero occupare “con dignità” la direzione dell’Osservatorio di Bologna: Ottavio Mossotti Novarese, Richebach (?) di Roma, Ceruti (?).
Brevissima lettera inviata da Bologna il 17 gennaio 1839, in cui Bertoloni comunica di avere mandato le carte che il Cardinale Oppizzoni gli ha consegnato, trovate a Bologna nell’ archivio delle Monache di S. Francesco, relative alla Principessa Donna Maria di Savoia. Il Cardinale è stato ben lieto di rendere questo servizio al Marchese di Saluzzo.
Lettera inviata da Bologna il 29 gennaio 1839, in cui Bertoloni entra nei particolari dei ritrovamenti, relativi alla Reale infanta Donna Maria di Savoia, nel monastero delle Monache Francescane. Segue il resoconto del Prete Caudatario Pietro Lazzari, autorizzato dal Cardinale Oppizzoni, ad effettuare la ricerca. Si parla di un ritratto, che per tradizione è quello di Maria di Savoia, in cui però viene rappresentata S. Chiara, con l’aureola e l’ostensorio in mano. Il ritratto doveva avere carattere sacro, volendolo regalare al monastero. Bertoloni aggiunge che controllerà la somiglianza della Principessa con vari personaggi di Casa Savoia che ha avuto occasione di conoscere (Vittorio Emanuele I, Duchessa del Chiablese). Bertoloni informa Moris di avere acquistato dal Tognetti [per il Marchese di Saluzzo] il manoscritto del Cav. Serafino d’Arezzo sull’arte militare. Spedirà le copie del tomo terzo della Flora. Si parla anche di un manoscritto del Rondelli.