Biblioteca del Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi. Sede di Biologia vegetale. Università degli studi di Torino
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Lettera inviata da Givoletto (TO) il 20 maggio 1853, in cui si scusa con Moris per il ritardo con cui restituisce alcuni fascicoli degli Annales des Sciences Naturelles: il ritardo è dovuto all’urgenza di redigere un lavoro sulla malattia delle uve. Riprenderà presto il lavoro sui licheni. Il soggiorno a Givoletto gli fa dimenticare i torti e le ingiustizie di cui è stato vittima.
Lettera inviata da Torino il 14 agosto 1852, in cui Baruffi si rammarica che la cassettina con le sementi sia stata manomessa alla dogana, con i piccoli pacchi aperti e forse alcuni sottratti. E’ comunque riuscito a recuperare materiale che ha messo in un pacco, ora a disposizione di Moris. Un “pomo di terra” avuto da Blanchard è già in vegetazione.
Lettera inviata da Utrecht il 6 febbraio 1855, (recapitata a Moris da Bonaz, vedi n. 47.1), ove il botanico olandese ringrazia Moris per i semi ricevuti.
Lettera inviata da Druent il 21 gennaio 1845, in cui si assicura il Moris di avere sottoposto a vaccinazione anti-vaiolosa la persona da lui segnalata. Informa inoltre di avere vaccinato, su interessamento del locale Sindaco, altre 8 persone.
Lettera inviata da Milano il 27 febbraio 1850, in cui ringrazia Moris per l’invio del Catalogo dei Semi dell’Orto di Torino. Comunica che dall’anno in corso ha ottenuto l’incarico di insegnante di Botanica agli studenti di Medicina del primo corso. Chiede a Moris se sia a conoscenza della presenza in Piemonte di specie di Marsilea, oltre a quella della Marsilea comune.
Lettera inviata da Firenze il 22 ottobre 1860, in cui Ball dice di aver trovato la lettera del 19 agosto di Moris, solo al ritorno a Bassano, dopo un’esplorazione sulle Alpi Orientali. Verrà a Torino il 27 ottobre e si fermerà per qualche giorno. Ringrazia Moris della benevolenza con cui ha accolto l’iniziativa di completare il lavoro sulle Alpi Meridionali. Ringrazia Moris del libro che gli ha inviato e delle piante che vorrà inviargli, pregandolo di essere molto preciso sulla località di raccolta.
Lettera spedita da Ginevra il 22 aprile 1840. Si chiede a Moris di fare pervenire al Conte di Pralormo una richiesta di intervento di Sua Maestà, al fine di risolvere un problema di proprietà.
Lettera inviata da Lione l’8 marzo 1826. Dopo avere archiviato il manoscritto della Flore Lyonnaise, Balbis si propone di intercalare nel proprio erbario i Licheni che Moris gli ha inviato. Stimola Moris a raccogliere piante, perché unendole al molto materiale già raccolto renderà la sua Flora tra le più importanti e interessanti. Raccomanda soprattutto le Crittogame e le Carex, difficili ma interessanti; consiglia infine di prendere nota delle caratteristiche delle piante quando sono fresche.
Lettera del 13 luglio 1858, spedita da Cagliari, in cui l’Arnoux chiede al senatore Moris di interessarsi affinché gli venga assegnato il posto del defunto signor Piredda ragioniere.
Lettera del 15 dicembre 1854 spedita da Cagliari, in cui Antonielli esprime al cugino Prof. Moris una vibrata protesta per la nuova sistemazione del laboratorio di Chimica in un malsano scantinato, pregandolo di far pervenire tale protesta al Ministro della Pubblica Istruzione.
Lettera del 13 luglio, senza località di invio. Abbene comunica a Moris che i granelli esaminati hanno i caratteri fisici e chimici della sostanza legnosa durissima del guscio del frutto del Coco. I gusci di Coco da lavorare sono esenti da dazio, mentre vi sono soggetti i manufatti ottenuti dalle fibre.
Lettera del 5 luglio 1847, spedita da S. Martino d’ Asti, in cui si chiede a Moris se è possibile inviargli una persona addetta ad abbellire il proprio giardino.