- IT ASUT ALBERA - Tesi. Teologia 1824
- Sotto-sottoserie
- 1824
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di licenza: Luigi Marchisio.
Per il grado di aggregazione al Collegio: Giacomo Giovanni Germano.
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Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di licenza: Luigi Marchisio.
Per il grado di aggregazione al Collegio: Giacomo Giovanni Germano.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di laurea: Luigi Marchisio.
Per il grado di aggregazione al Collegio: Vincenzo Gioberti.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di laurea: Giovanni Domenico Necco.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di aggregazione al Collegio: Giuseppe Ghiringhello.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di aggregazione al Collegio: Giuseppe Ortalda.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di laurea: Vittorio Bolla e Iginio Martorelli.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di aggregazione al Collegio: Pietro Baricco.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di laurea: Celso Giuseppe Francesco Gallina.
Istituto superiore di Scienze economiche e commerciali di Torino
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Tesi di laurea di Ambrogio Vincenzo Rey (Della responsabilità del vettore aereo).
Seminario di Torino, Facoltà di Teologia
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Tesi di laurea discusse presso la Facoltà di Teologia del Seminario di Torino da:
Sembrano invece argomentazioni dibattute da allievi nell'ambito di corsi quelle di:
Università di Angers, Facoltà di Medicina
Parte diCollezione "Marco Albera"
Tesi discusse presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Angers da:
Università di Caen, tesi della Facoltà di Medicina
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Tesi discusse presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Caen (Francia) da Jean-René Pantin du Plesis [anche citato come Duplesis, Duplessy]:
Università di Genova, Facoltà di Giurisprudenza e di Lettere e filosofia
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Tesi discusse presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Genova da:
Diplomi conferiti dall'Università di Genova a:
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Documenti relativi agli studi di Luigi Burocchi da Castro Clementino presso l'Università di Macerata:
Università di Padova, Facoltà di Giurisprudenza e Medicina
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Documenti relativi al conferimento dei gradi accademici presso l'Univerisità di Padova:
Università di Parigi, Facoltà di Medicina
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Tesi di laurea discussa presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Parigi (Francia) da F.-E.- Louis Becquet (Des ophthalmies qu'on observe a l'hopital des enfants), 23 gen. 1852.
Università di Pavia, Facoltà di Giurisprudenza, Medicina e Scienze MFN
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Tesi discusse presso le Facoltà di Giurisprudenza e Medicina dell'Università di Pavia da:
Le tesi di Amoretti sono parte di un volume miscellaneo stampato da Porro e Bianchi di Pavia che raccoglie materiali vari relativi alla cerimonia di laurea:
Diplomi e certificati conferiti dall'Università di Pavia a:
Placchetta con emblema dell'Università di Torino
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Placchetta in argento 925: diametro mm 40, spessore mm 10; sul retro è saldata una vite in acciaio ottonato di mm 10.
Risale al novembre 1925 la prima attestazione dell’emblema dell’Università di Torino attualmente in uso, composto da un toro che poggia su tre libri, rimirante e sostenente sulla groppa un’aquila coronata che fissa il sole, con attorno la leggenda “+ Sigillum universitatis Augustae Taurinorum”. Era rettore Alfredo Pochettino e l’Università si avviava a celebrare il quarto centenario della nascita di Emanuele Filiberto. Con l’avallo di Federico Patetta, titolare della cattedra di Storia del diritto italiano, fu assunto come modello il sigillo aderente, in cera sotto carta, apposto in calce all’ordine del Collegio riformatori dell’Università del 15 maggio 1615, conservato presso l’Archivio di Stato di Torino. La corrispondenza al modello è filologica, ad esclusione di minimi dettagli: sui tre libri dell’originale vi sono una crocetta patente, un fermaglio e un segno indistinto a causa di una rottura, forse un altro fermaglio o il quarto zoccolo del toro. Chi concepì la placchetta interpretò invece come una seconda crocetta con un lungo piede il segno sul secondo libro e come un fiore araldico quello sul terzo.
Il toro è derivato dallo stemma della città e rimarca il legame dell’Università con Torino. L’aquila, unico volatile a poter fissare lo sguardo nel sole, rappresenta l’uomo che fissa la mente in Dio e in generale la sapienza, virtù dell’uomo di studio. L’uccello è coronato e allude quindi all’insegna dell’imperatore, che con un diploma del 1412 aveva confermato la bolla di fondazione dello studium di Benedetto XIII, del 1404. I tre libri su cui poggia l’animale rappresentano probabilmente le prime tre Facoltà: Teologia, Leggi, Arti e medicina.
Non è chiaro chi sia l’incisore dell’oggetto, ma il fatto che risulti in tutto sovrapponibile al timbro a secco realizzato tra 1925 e 1926 dalla ditta Navarra & Prandi incisori e della tipografia Villarboito Federico & figli potrebbe ricondurlo all'attività delle medesime aziende.
Dispute filosofiche e teologiche
Parte diCollezione "Marco Albera"
Argomentazioni filosofiche e teologiche organizzate per punti, destinate alla discussione pubblica da parte del candidato. Esemplari per lo più relativi a Torino e Moncalieri, con alcune copie da Alessandria, Tortona e Vercelli, XVIII sec. La dicitura "Theses", spesso presente, non rimanda al conferimento di un grado accademico. Generalmente le dispute si tenevano pubblicamente presso chiese di ordini religiosi (francescani, domenicani e agostiniani), segnalate in coda al testo unitamente alla data.
Si conserva inoltre una tavola, frutto dell'assemblaggio di due carte, recanti rispettivamente le proposizioni teologiche discusse da Carlo Agostino Stoppani di Bologna presso la chiesa di Santa Maria del Popolo di Roma nel 1763 (sostenuto da Fulgenzio Richiardi di Chivasso) e l'incisione dell'episodio biblico di Mosè che difende le figlie del sacerdote Jetro al pozzo Madian (Esodo 2,16-21).
Parte diCollezione "Marco Albera"
I soggetti delle opere presentano uno stretto legame con la storia dell'Università di Torino. Vittorio Amedeo II (1666-1732) promosse durante il suo regno la costruzione della sede dell'Ateneo in via Po e una riforma completa dell'organizzazione degli studi tramite le costituzioni del 1720, 1723 e 1729. Luigi Fransoni (1789-1862), arcivescovo di Torino dal 1831, fu l'ultimo cancelliere dell'Università: durante la sua carica fu fortemente conservatore, intransigente nella difesa dei privilegi ecclesiastici e in tutto ostile alle riforme liberali di Carlo Alberto.
Sotto il patrocinio di santa Caterina d’Alessandra, protettrice di numerose università europee dell’Occidente a partire dal tardo Medioevo, fu posta al suo nascere anche l’Università di Torino, prima che Vittorio Amedeo II nel 1720 la consacrasse alla protezione "della Beata Vergine Maria e dell'Arcangelo Gabriele, che nell'annunciarla Madre del divin verbo, la rese meritevole tra gli altri titoli a lei dovuti, di quello [...] di sede della Sapienza" (regio biglietto al Magistrato della Riforma del 4 dicembre 1720). La santa è generalmente considerata la protettrice degli studenti per la saggezza dimostrata durante la disputa teologica che la portò al martirio ed è inoltre patrona delle apprendiste sarte, le caterinette, da sempre compagne di avventure goliardiche degli studenti.