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Descrizione archivistica
Archivio storico. Università degli Studi di Torino Mottura, famiglia Unità archivistica
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Necrologi e commemorazioni

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo DP Necrologi
  • Unità archivistica
  • 1990-1991
  • Parte diMottura, famiglia

Commemorazione di Giacomo Mottura, di Antonio Ascenzi, estratto dai "Rendiconti Lincei", Supplemento, serie IX, vol. II (1991).
Commemorazione di Giacomo Mottura, di Aldo Stramignoni, estratto dagli Atti della Accademia delle Scienze di Torino, vol. 125, fasc. 5-6 (1991), Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali.
"La scomparsa del professor Mottura", di Benedetto Terracini, "Piemonte medico", giugno 1990.

Grande orchestra del G.U.M

Elenco dei componenti, suddivisi in base allo strumento e identificati col solo cognome e indirizzo di abitazione.

1° concerto (28 novembre 1927)

Programma, corrispondenza con Vittorio Fael, in rappresentanza del Quartetto Veneziano del Vittoriale (composto anche da Luigi Enrico Ferro, Oscar Crepax e Riccardo Guarnieri), rassegna stampa. Il concerto si tenne nella sala dell'ex Liceo musicale "Giuseppe Verdi", nuova sede del GUM (via Rossini, 8).

Quattro concerti schubertiani (5°, 6°, 7°, 8°)

Programma sintetico, programma dettagliato (con testi dei Lieder), minute del programma, rassegna stampa. Sono presenti due note manoscritte di Elena Marchisio e di Stella Calcina.
I quattro concerti in occasione del centanario della morte di Franz Peter Schubert si tennero nella sala "Giuseppe Verdi" (via Rossini, 8) rispettivamente il 28 marzo, 4, 11 e 14 aprile. Intervennero Stella Calcina, Elena Marchisio, Enrico Pierangeli, Modesto Bruni, Giuseppe Sanpietro e Fernando Previtali.

11° concerto (13 giugno 1928)

Programma e testi delle arie.
Il concerto si tenne nella Chiesa del Corpus Domini. Intervennero Paola Filippini (canto) e Ulisse Matthey (organo).

Attività svolta presso l'Università degli Studi di Pisa

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo CU Pisa
  • Unità archivistica
  • 1947-1951
  • Parte diMottura, famiglia

Registri delle lezioni di Anatomia e istologia patologica per gli anni accademici 1947-48, 1948-49; 1949-50, 1950-51; documentazione relativa al concorso ad aiuto in Anatomia e istologia patologica (1948) e corrispondenza tra Mottura ed Ennio Lucio Benedetti, vincitore del concorso (fino alla sua rinuncia per rientrare a Roma, nell'agosto del 1950; sono presenti anche lettere tra Mottura e il padre di Lucio, nonché la minuta di una lettera di Mottura al professor Sotti dell'Università di Roma, di cui Benedetti è allievo); atti della commissione di professori della Facoltà di Medicina e chirurgia per la valutazione dei lavori degli assistenti finalizzata al conferimento dei premi di operosità per l'anno 1948-49); altri documenti, tra cui: una relazione sullo stato dell'Istituto di Anatomia patologica inviata da Mottura al rettore e al preside di Facoltà al termine del primo anno di servizio a Pisa (9 luglio 1948); la minuta del verbale della commissione per il conferimento del "Premio Dott. Manlio Ferrarini", assegnato ad Angelo Bairati (18 maggio 1949); una tabella manoscritta, di mano di Mottura, da cui risulta il numero di autopsie (310) svolte tra il 1948 e il 24 ottobre 1950.

Beger, P. J.

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo - Carteggio. Beger P. J.
  • Unità archivistica
  • 1950-10-17 - 1950-10-22
  • Parte diMottura, famiglia

  • Minuta della lettera di Mottura a Beger, con cui gli invia copia di due suoi lavori su asbestosi e altra malattia causata da polveri. Chiede a Beger copia di un suo studio apparso su «Verhandlungen der Deutschen Gesellschaft für Pathologie», 33; riferisce di analisi istologiche che sta compiendo su casi di malattie polmonari causate da inalazione di polveri.
  • Lettera di Beger a Mottura: si dichiara interessato all'asbestosi e commenta i lavori di Sundius e Bygden, che a suo avviso hanno causato confusione. Gli è difficile proseguire gli studi perché durante la guerra il suo Istituto, Mineralogisch-Geologisches Institut der Technischen Hochschule di Hannover, è andato distrutto. Ritiene che Normann si sia spinto troppo oltre nel paragonare la malattia da polvere fossile con la silicosi. Chiede a Mottura se Fagiano e Vigliani siano ancora interessati alla silicosi.

Atti ufficiali

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - CLN. Atti
  • Unità archivistica
  • 1945
  • Parte diMottura, famiglia

Bollettino ufficiale degli atti del C.L.N., Giunta regionale di governo per il Piemonte, fascicolo 1°, Torino, 8 maggio 1945 (atti dal 27 aprile al 7 maggio 1945); Bollettino ufficiale degli atti del C.L.N., Giunta regionale di governo per il Piemonte, supplemento al fascicolo 1°, Torino, 8 maggio 1945: decreti del Comitato di Liberazione Nazionale per il Piemonte settembre 1943 - aprile 1945; Circolare a tutti i Comitati di Liberazione Nazionale provinciali, periferici e di base, emanata dalla segreteria del Comitato di Liberazione Nazionale Regionale Piemontese, che presenta "uno schema completo dell'apparato del C.L.N. come è venuto a formarsi in Piemonte negli ultimi mesi, affinché possiate conoscere alla periferia la struttura di tutto il movimento della resistenza piemontese e dei vari organismi che sono sorti e che vanno sorgendo nella lotta e che vanno assumendo una fisionomia ben precisa."

Fronte degli Intellettuali

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - CLN. FI
  • Unità archivistica
  • 1945
  • Parte diMottura, famiglia

Come illustrato dalla stesso Mottura in un appunto manoscritto, "nell'agosto del 1944 fu fondato il Comitato di Intesa del Fronte degli Intellettuali, costituito dai delegati dei 5 partiti più un delegato del Movimento Lavoratori Cristiani (prima Balbo, poi Occhetto, poi Mottura), più ancora un membro non iscritto a partiti, allo scopo di mobilitare i lavoratori intellettuali (tecnici, impiegati, professionisti, insegnanti) incitandoli, collegandoli, e valorizzandoli nella lotta contro nazisti e fascisti. Il Comitato d'Intesa suscitò la formazione di gruppi di categoria (cosiddetti C.L.N. di categoria) costituiti da delegati dei partiti e da rappresentanti di diverse configurazioni professionali e lavorative, anche non iscritti a partiti." Evidenzia come alcuni CLN di categoria sorsero "vigorosi e vitali", a differenza di altri e che il Comitato assicurò il coordinamento delle iniziative aventi uno scopo comune, come l'organizzazione dello sciopero del 18 aprile. Riscontra come, dopo la liberazione, in alcune categoria sia prevalsa la cura di interessi sindacali e l'interesse per iniziative "tecniche apolitiche".
Sono conservati: un volantino a stampa del 19 aprile 1945 firmato dal Comitato d'intesa del Fronte degli Intellettuali e rivolto agli intellettuali torinesi all'indomani dello sciopero generale del 18 aprile; appunti dattiloscritti relativi a una seduta del 21 aprile 1945; un opuscolo a stampa che contiene lo Statuto del Fronte degli Intellettuali approvato il 27 giugno 1945; appunti manoscritti di Giacomo Mottura sia di lavoro sia di ricostruzione storica sull'attività del Fronte.

Rinnovamento Sociale

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. Giornali. RS
  • Unità archivistica
  • 1945-05-21 - 1945-07-07
  • Parte diMottura, famiglia

Reca come sottotitolo: Organo del Movimento dei Lavoratori Cristiani. In alto al centro, tra parentesi tonde: Voce del Lavoratore.
Sono conservati i numeri 1 (2 esemplari), 2 e 3 dell'anno secondo.

Ordini del giorno e materiali vari in relazione ai congressi di partito

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. Congressi
  • Unità archivistica
  • 1945
  • Parte diMottura, famiglia

Il materiale sembra collocarsi nel periodo compreso tra il Consiglio Nazionale del Movimento dei Lavoratori Cristiani e del Partito della Sinistra Cristiana tenutosi a Roma nei giorni 5, 6, 7 luglio 1945, che decise la fusione dei due movimenti politici, e il Congresso Nazionale straordinario che del partito decise lo scioglimento (Roma, 7-10 dicembre 1945).
Sono conservati: "Partito della Sinistra Cristiana. Ordine del giorno del Consiglio Federale Provvisorio del 17/7/4[5]"; "Mozione conclusiva del Congresso Nazionale straordinario del P.S.C., Roma, 9/12/1945" (pubblicato su "Voce Operaia", anno III, n° 39 del 13 dicembre 1945); schedine in bianco per iscriversi a intervenire al congresso; appunti manoscritti di Giacomo Mottura; dattiloscritto "Relazione del comp. Motta [Mario] alla riunione della segreteria politica federale straordinaria" (aggiunta a mano con matita rossa la data 22 settembre 1945); dattiloscritto "Orientamenti della Sinistra Cristiana alla vigilia del primo Congresso Nazionale del partito" (aggiunto a mano con matita rossa: Rovero [Giuseppe, insegnante astigiano]; Radio 17 dic).

Quotidiani e riviste

  • MOTTURA Giacomo. - SC. Giornali
  • Unità archivistica
  • 1944-1945
  • Parte diMottura, famiglia

Giornali raccolti da Giacomo Mottura per propria documentazione. Testate presenti: "L'Unità"; "L'opinione"; "Il popolo nuovo"; "GL Giustizia e Libertà, Quotidiano del Partito d'Azione" (sul n. 87, anno i del 7 agosto 1945 è pubblicato l'articolo di Norberto Bobbio "Politica ideologica"; sul n. 126 del 21 settembre 1945 è pubblicato l'articolo di Norberto Bobbio "Uomini e istituzioni"; "La Città libera".

Fotografie

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SC. - Balbo. Fotografie
  • Unità archivistica
  • 1948 - 1955
  • Parte diMottura, famiglia

In una delle fotografie Balbo è ritratto inseme alla moglie, Gigliola Berardelli.

Comunismo e cristianesimo

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SCP Crist.
  • Unità archivistica
  • 1946-1949
  • Parte diMottura, famiglia

Sono conservati: un numero, mutilo, della rivista francese "Esprit" (8-9, agosto-settembre 1946), che contiene un'inchiesta sul tema "Monde chrétien, monde moderne"; due stesure, una manoscritta e una dattiloscritta della traduzione, da parte di Mottura, dell'intervento dell'abate Pierre Teilhard de Chardin "Le Christianisme et la science" (pubblicato alle pp. 249-256); un manoscritto di Mottura che ripercorre i concetti fondamentali che emergono dalla lettura della rivista.
Sono qui inseriti anche un dattiloscritto di Giorgio Sebregondi su "Chiesa universale o chiesa contro-riformista", insieme alla lettera di Sebregondi a Mottura (del 13 marzo 1949 e alla copia di una lettera di Balbo a Sebregondi con osservazioni sullo scritto.

Cultura e realtà

  • IT ASUT MOTTURA Giacomo. - SCP CR
  • Unità archivistica
  • 1949-1950
  • Parte diMottura, famiglia

Sono conservati i tre volumi pubblicati della rivista bimestrale "Cultura e realtà", pubblicata a Roma nel 1950 e diretta da Mario Motta. Nella premessa al primo numero si prende atto dell'esistenza di tanti problemi "aperti in ogni campo delle attività conoscitive" e si afferma che "possono venire convenientemente affrontati solo in termini di conoscenza", non avendo senso "aspettare dalla soluzione pratica della crisi materiale della società la soluzione della crisi della cultura". Dinanzi alla crisi della cultura ci si propone di "distinguere per unire", nella convinzione che si possano "trovare i mezzi concettuali nuovi capaci di risolvere i problemi ... solo attraverso lo sforzo di un dialogo comune, aperto a tutti e rispettoso di tutte le differenze".
Nel primo numero della rivista è pubblicato il contributo di Giacomo Mottura "L’ammalato per contratto di lavoro. Considerazioni indotte dallo studio delle malattie polmonari da polveri industriali", in cui l'autore denuncia come l’esigenza del basso costo della manodopera induca il sistema di produzione a preferire l’indennizzo obbligatorio (introdotto per legge in Italia nel 1943) a un cambiamento nei metodi di produzione che garantisca la sicurezza dei lavoratori: “La prevenzione obbligatoria delle malattie professionali si trova in contrasto con l'esigenza del basso costo a oltranza e, stia pure essa a far bella mostra di sé nella legislazione, il sistema attuale di produzione non può non cercare di eluderla, giacché la salute dell'operaio è il bene per esso meno costoso.”
Nelle dieci lettere tra Mottura e Mario Motta (dal 27 novembre 1949 al 7 novembre 1950) emergono le soverchianti difficoltà finanziarie che porteranno alla chiusura della rivista dopo soli tre numeri. E' presente anche una lettera di Giorgio Sebregondi a Mottura (22 novembre 1950), in cui tratta "dello sviluppo che la rivista intende dare agli articoli motturiani" e propone come argomento meritevole di approfondimento l'organizzazione degli studi scientifici in Italia e la situazione degli Istituti di ricerca.

Lettere di Angelo Aussello

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Aus
  • Unità archivistica
  • 1915-06-15 - 1918-08-18
  • Parte diMottura, famiglia

Caporale, poi caporal maggiore, poi sergente, in servizio come infermiere presso il 102. Reggimento , 2. Sezione Sanità per Fanteria. Manda notizie della propria salute e menziona spesso la moglie Rosalia.

Lettere di Guido Fassio

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Fas
  • Unità archivistica
  • 1916-06-01 - 1918-11-06
  • Parte diMottura, famiglia

Presta servizio col grado di soldato, poi caporale, poi caporal maggiore, infine sergente. Scrive spesso a Ferdinando Mottura, dando notizie della propria salute e informandosi dell’altrui. Ringrazia per l’invio di pacchi e di denaro, chiede notizie degli altri colleghi della ditta e del procedere dell’attività.
Si augura che la guerra finisca presto: "… e intanto i giorni passano e se non altro speriamo che il tempo ci porti meccanicamente all'epilogo di questa tragedia quasi universale." (5-3-1917).
Di fronte all'abbattimento di alberi colossali facenti parte del demanio dell'Impero austriaco commenta con sconforto: "E così è la vita - non le dico che dopo il mio ritorno dalla licenza, il pensiero dei miei cari, della vita libera e borghese, mi fa trovare inammissibile la presente." (5-3-1917).
Stigmatizza l’avvicendarsi troppo frequente nei ruoli di responsabilità: "E siccome si ostinano a cambiare comandante ogni mese - così ancor oggi ce ne giunge uno fresco fresco ..." (11 marzo 1917).
Riflette sulle conseguenze della guerra anche al di fuori del suo teatro e descrive il fluire meccanico dei giorni: "Bisogna convincersi che la guerra si ripercuote in tutti, da quei poveri disgraziati che insanguinano il Carso ai nostri alpini che vanno scovando il nemico fra i dirupi. Fra essi vi sta tutto il mondo che per riflesso pur non essendo al pericolo subisce il peso sempre più pesante della guerra. E intanto si tira innanzi - non vi è altra soddisfazione migliore che quella di voltare il foglio del mese passato ed al quale non si pensa più. Si ha la convinzione che più tempo passa più gli eventi matureranno e l'equilibrio dovrà ritornare sul mondo sconquassato dalla grande guerra ... Sul fronte qui, salvo qualche isolata azione d'artiglieria, è calmo. Pensiamo invece alle bufere dell'Isonzo e ne invidiamo le ansie e le pensose giornate..." (9-6-1917).
Riferisce dell’arrivo di Nino Oxilia, che perse la vita di lì a pochi mesi: "In questi giorni giunse ad una batteria mortai del mio Gruppo il tenente Oxilia (l'autore di commedie) è mio caro amico ma ancora non lo potei vedere" (1-7-1917).
Offre squarci di vita quotidiana: "L'altro giorno fui con qualcuno dei miei compagni all'inaugurazione della casa del soldato ... abbiamo visto molte pellicole cinematografiche in sale costruite appositamente. Si è visto la Gallie soci ed altri. Abbiamo sentito musica e fonografo. Insomma un po' di diversivo di quelli che in altri tempi si guardavano di fuori e si andava via" (23-10-1917; allega un francobollo statunitense e due brasiliani). "Qui in questa casa borghese dove noi sergenti ci siamo installati la sera si passa intorno ad un grande camino alimentato senza parsimonia ... Si dorme in una stanza grande che forse era quella matrimoniale della famiglia che l'abbandonò, però qualcuno ha creduto bene di portarsi il pagliericcio nelle caverne che ci siamo costruiti. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio dicono, io però rimango qui". (6-1-1918).
Chiede di poter ricevere libri e manifesta il proprio piacere nella lettura: "... ecco voglio approfittare per una cosa: se si trova in casa qualche libro che non le sia utile, o che almeno non rappresenti interesse per i suoi figli ora o poi; mi farebbe un grosso favore mandarmelo ..." (14-5-1918). "Un vivissimo grazie anche per la scelta felicissima giacché rileggerò con molto piacere il capolavoro Manzoniano che ad ogni lettura conobbi sempre più perfetto ed interessante; anche pel secondo ha scelto bene, giacché i libri di avventure mi piacciono sempre molto." (5-6-1918).
Spera in un prossimo congedo, alla fine delle ostilità, essendo parte di una ditta commerciale e non correndo il rischio della disoccupazione: "Pare vi sia il concetto di congedo prossimo per militari che chiedono esonero per agricoltura, industria e commercio. Insomma pare che i militari che mediante richieste di esonero perché componenti ditte commerciali ecc. verranno congedati in anticipo, questo perché non vanno compresi nel numero di quelli che congedandosi saranno disoccupati." (6-11-1918).

Lettere di Francesco (?) Galatea

  • IT ASUT MOTTURA F.-Gamna Guerra. Gal F
  • Unità archivistica
  • 1916-07-29
  • Parte diMottura, famiglia

La lettera conservata è indirizzata alla sorella Domenica e non alla famiglia Mottura. Esprime la propria netta opposizione alla guerra, il cui peso ricade sulle classi umili. Ha migliori competenze linguistiche degli altri fratelli e, unico tra i fratelli Galatea, manifesta un chiaro orientamento politico di sinistra, anticapitalista e anticattolico: “il crudel destino ci fa sofrire e ci tiene sepparati ma poi sesi parla formalmente non ci entra ne meno più il destino, ci entra lopinione delle teste matte e tippi senza cuore che non conoscono affato i nostri dolori che dobiamo sopportare innocentemente. Sento dala tua letere sorela che desideri la pace anche io e non siamo soli si può dire quasi tutti meno il cappitalista ma se tutti i cuori fossero del nostro pensiero si achomoderebbe il mondo intiero … ma sempre guera non puo durare cascano le foglie muoiono le piante si consuma lacciaio dunque faciamoci coragio che deve cessare anche la guera. Sesiamo for tunati di rimaner salvi alla fine della guerra di poter ritornare frai nostri cari con un rosso fassoleto ci assiugheremo le lacrime…” (29-7-1916).
Il foglio non datato e non firmato, rivolto sempre a una sorella, sembra attribuibile al medesimo autore, sia per mano che per i contenuti: "Per certo alla prima vista delle verde campagne fa pensare ai tempi scorsi quando anche io era borghese e godevo la mia giusta libertà lavorando con gran sudore per tanto producere e niente posedere? ... Non o niente fiducia delle tue preghiere perché io capisco bene che a pregare non è utile per producere la pace perche noi siamo natti ne la schiavitù del partito cattolico che è stato il più forte che ha invocato la guera per distrugere il baso popolo per mare e per tera. ... Io credo sorela che ai molto lavoro per che so che chosa è e che gusto ah il pane in casa degli altri ...".

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