Lettera inviata da Firenze l’1 ottobre 1861, in cui Caruel chiede a Moris di far pervenire al ministro dell’Istruzione il plico allegato, che teme rimanga fermo, come accade di solito al Ministero per la corrispondenza delle persone sconosciute. Caruel è rimasto deluso dell’assenza di Moris, Gasparrini e De Notaris all’Esposizione di Firenze; erano presenti invece Gussone, Todaro, Caldesi, Pietro Savi, Gennari, Casaretto, Martino Anzi e Ball. Il giardiniere del re Ardy farà avere a Moris il primo fascicolo della Flora Toscana. Caruel vorrebbe sapere se la cattedra di Gasparrini a Pavia, rimasta vacante, sarà mantenuta. A Firenze vi è preoccupazione per le voci di soppressione dell’Istituto di studi superiori e per la riduzione di personale al Museo.
Lettera inviata da Firenze il 9 luglio 1866. Caruel non ha notizie di Moris da quando è passato per Torino, andando in Francia e Inghilterra, per vedere di trovare modo di migliorare la propria condizione. La considerazione in cui è tenuto all’estero lo fa bene sperare, nel caso vi sia qualche concorso a cattedra. Essendosi liberata la cattedra di Napoli per la morte di Gasparrini, sarebbe lieto di ottenerla, anche perché De Notaris ha fatto sapere che preferisce stare a Genova. Caruel prega Moris di segnalarlo al ministro Berti.
Lettera inviata da Genova il 6 febbraio 1841. Casaretto vorrebbe sapere notizie sul progetto del viaggio a Ginevra. E’ stato due mesi a letto per una gastroenterite curata con 10 salassi. Attende con ansia buone notizie.
Lettera inviata da Genova il 15 maggio 1841. Casaretto chiede se è già stata eseguita qualche analisi chimica sul materiale vegetale impiegato in medicina in Brasile. Elenca alcune sostanze che gli interessano maggiormente, anche perché vorrebbe comunicare i risultati al dottor Maia di Rio de Janeiro, che l’ha molto favorevolmente accolto. Ha saputo da Moris che il cavaliere di Collegno è diventato presidente del Consiglio di Stato e che il suo successore, il nuovo Presidente Capo dell’Università, monsignore Pasio, ha escluso la possibilità di un finanziamento per il soggiorno a Ginevra, data la scarsità di risorse. Ringrazia comunque Moris per l’interessamento. Lo prega di salutare Genè, Sismonda, Colla e Delponte.
Lettera inviata da Genova il 25 giugno 1842. Casaretto invia a Moris un esemplare del fascicolo della 2° Decade di piante nuove trovate in Brasile. Ha intenzione di pubblicarne altre, però vorrebbe sapere se Abbene ha eseguito indagini chimiche sul materiale inviatogli, perché, se le conclusioni fossero interessanti, vorrebbe pubblicarle assieme alla descrizione delle piante. Chiede se è possibile avere in visione due campioni della collezione carpologica.
Lettera inviata da Genova il 25 dicembre 1849, in cui Casaretto ricorda a Moris uno degli accordi stipulati con il Governo prima di partire per il Brasile, che gli avrebbe consentito al ritorno di tenere per sé gli esemplari doppi. Se fossero sopraggiunte obiezioni all’accordo, sarebbe però disposto a rinunciare alle piante spettantegli, lasciandole tutte al Governo.
Lettera inviata da Genova l’11 marzo 1853. Casaretto comunica di aver spedito la settima ed ultima cassa di piante brasiliane, contenente 62 pacchi; segue l’elenco delle famiglie. Manca il pacco dei licheni, consegnato da tempo a De Notaris. Invierà quanto prima il resoconto delle piante inviate.
Lettera inviata da Torino, Albergo della Caccia Reale, il 31 marzo 1856. Casaretto si rammarica della lunghezza della lista di piante brasiliane inviata a Moris, perché gli siano inviate.
Lettera inviata da Genova il 12 luglio 1858, in cui Casaretto segnala a Moris un giovane medico veterinario, Corrado Massa, che intende presentarsi al concorso per la Cattedra di Clinica Veterinaria a Genova.
Lettera inviata da Milano il 28 novembre 1837, in cui Cesati si dichiara lieto che Moris abbia superato il grave malore avuto. Spedirà presto alla direzione della Biblioteca Italiana l’analisi del lavoro di Moris. Seguono alcune osservazioni sulla classificazione di alcune piante.
Lettera inviata da Como il 31 marzo 1841. Cesati ha mandato a Moris, tramite il signor Meisner, 200 piante africane; ne verranno spedite entro breve tempo altre 200. Viene rilasciata una ricevuta per 130 franchi.
Lettera inviata da Como il 7 novembre 1841. Cesati ha spedito al libraio Meisner il pacco destinato a Moris. Meisner gli ha però mandato una lettera ove dice che il pacco è stato gravemente manomesso, probabilmente dalla Finanza. Cesati è adirato con Meisner perché non ha protestato con chi di dovere per l’inconveniente. Gradirebbe avere un esemplare di Trifolium Balbisii, per confrontarlo con un Trifolium da lui raccolto al Col di Tenda.
Lettera inviata da Vercelli il 14 novembre 1849, in cui Cesati si scusa con Moris per aver tardato a restituire il Giornale Botanico; ha voluto essere il meno imperfetto possibile a redigere l’elenco dei miceti insubrici. Ha esplorato anche i territori al di là del Sesia, essendo quel territorio compreso entro i confini da lui definiti nel saggio del 1844. Seguono alcune osservazioni su una Cuscuta da lui trovata. Il cavaliere abate Aporti ha incaricato l’avvocato Verga, Provveditore provinciale agli Studi, di offrire a Cesati l’incarico di insegnamento di Storia naturale al Collegio nazionale di Asti. Prenderà in considerazione la proposta.
Lettera inviata da Vercelli l’8 dicembre 1849, in cui Cesati comunica la morte del padre. E’ in attesa della risposta alle condizioni da lui poste all’abate Aporti e all’avvocato Verga, a proposito dell’offerta ricevuta di un posto di insegnante ad Asti.
Lettera inviata da Vercelli il 4 giugno 1854. Il professore Arpesani, insegnante di Storia naturale a Casale, vorrebbe fare il concorso per la cattedra di Zoologia e Mineralogia a Genova: prega Moris di rincuorarlo quando si presenterà all’esame. Cesati ha saputo della morte di Moretti e ricorda quante illustri persone sono morte dopo il 1849, tra cui Facchini. Si consola perché nell’anno in corso ha due buoni allievi, lo scolaro Poggio e l’uditore Malinverni.
Lettera inviata da Vercelli il 18 luglio 1857. Il professore Engelmann del Missouri verrà a Parigi e Cesati prega Moris di mandargli il suo manipolo di piante del genere Cuscuta che lui detiene e, se possibile, altri esemplari di piante sarde dello stesso genere, che vorrebbe sottoporre all’attenzione del botanico americano.