Lettera inviata da Torino il 21 agosto 1860. Pomba elenca righe e colonne degli articoli nuovi e di quelli corretti relativi all’Enciclopedia, ed indica la cifra spettante a Moris. Il signor Predari vorrebbe sapere se Moris, all’inizio della pubblicazione dell’opera, ha ricevuto qualche opera inglese.
Lettera inviata da Giaveno il 12 ottobre 1856. Lo scrivente segnala a Moris un conoscente cui tiene molto, il teologo Brociero, il quale in base a una recente legge dovrebbe lasciare l’insegnamento, con una pensione purtroppo modesta, pari a due quinti dello stipendio. Provana chiede a Moris se non sia possibile assegnare al teologo un supplemento vitalizio.
Lettera inviata da Firenze il 5 novembre 1854. Pucci non ha notizie di una cassa che sarebbe dovuto arrivargli; ha chiesto anche a Lisa, il quale non gli ha risposto. Lo spedizioniere Mussino non ha inviato nessun avviso.
Lettera inviata da Dresda il 4 maggio 1845. Reichenbach ringrazia Moris per la buona accoglienza riservata al figlio durante il suo soggiorno a Torino. Esprime a Moris i ringraziamenti di tutti i lettori di Flora Sardoa, per essere stati illuminati sulle piante della Sardegna.
Lettera inviata da Dresda il 26 marzo 1852. Reichenbach ringrazia Moris per le notizie ricevute sulla Duchessa di Genova, la cui passione botanica è certo favorita in un paese come l’Italia. E’ contento che Moris, nonostante i suoi impegni pubblici, stia per pubblicare il terzo volume della Flora Sardoa. Reichenbach ha difficoltà a continuare Icones Florae Germanicae. Sarebbe contento di ricevere da Moris le piante originali che gli ha promesso. Per il momento continua ad occuparsi di ornitologia. Invia a Moris i quaderni ultimamente pubblicati e lo prega di farli avere ai direttori del musei zoologici del paese. Il figlio di Reichenbach è a Lipsia per approfondire gli studi botanici. A un anno dalla morte del professore Kunze, la sua cattedra è ancora vacante. La facoltà ha deciso di convocare uno straniero. Già in tre hanno rifiutato: Goeppert da Breslavia, Grisebach da Gottinga e Meisner da Basilea. Reichenbach ritiene che suo figlio, che sta collaborando alla sua opera, potrebbe essere adatto alla successione.
Lettera inviata da Dresda il 19 febbraio 1855. Reichenbach avvisa Moris che il dottor A. Carus, figlio del celebre G. Carus, medico della famiglia reale, accompagnerà a Torino S. A. il principe Alberto, che cercherà di consolare la duchessa di Genova Elisabetta di Sassonia dopo i recenti lutti (v. nota). La regina Maria ha donato l’erbario del defunto Re al museo di Storia Naturale. Il figlio di Reichenbach insegna botanica all’Università di Lipsia. Lo scrivente prega Moris di ricordarlo al professore De Maria e a Lisa.
Lettera inviata da Lipsia il 25 marzo 1863. Lo scrivente si trova in un periodo di incertezza, perché non sa se rimarrà a Lipsia. Ringrazia Moris per le piante che ha intenzione di mandargli. Lo prega di consegnarle a Torino al libraio Loescher, per essere indirizzate a Frédéric Schleicher che gliele farà avere in perfetto stato. Reichenbach elenca le numerose difficoltà che ha nel proseguire il suo lavoro e critica alcune nuove modalità di preparazione e di classificazione delle piante.
Lettera inviata da Firenze il 15 novembre 1847. Requien approfitta del viaggio del comune amico Parlatore per fare avere il presente scritto a Moris. Lo scrivente è stato in Corsica nella primavera scorsa e si fermerà per tutto il prossimo anno, per occuparsi della flora locale, a torto considerata in passato come facente parte di quella di Francia. Ha però bisogno di tutte le informazioni possibili e ritiene Moris la persona più adatta a fornirgliele, tramite le conoscenze sulla flora di Sardegna, che dovrebbe servire come termine di paragone. Gli servirebbe perciò poter consultare le piante sarde, che Moris potrebbe mandargli tramite De Notaris a Genova. Requien potrebbe ricambiare con le piante della Corsica. Già gli sono pervenuti, per la gentilezza di Moris e di Gazzera, i primi due volumi di Flora Sardoa. Requien prega Moris di chiedere a Gazzera se gli interessa la collezione di “billon” della Corsica, con la decina di varietà della moneta stessa. Non ha più ricevuto esemplari da Colla e neppure i fossili di Torino che Sismonda gli aveva promesso.
Lettera inviata da Ginevra il 21 aprile 1845. Moris deve a Boissier 150 franchi per le piante di Grecia e di Siria. A causa degli sconvolgimenti politici, però, il banchiere di Boissier a Torino, signor Mestrezat, ha chiuso la banca. Moris è pertanto pregato di inviare la somma con la diligenza. E’ acclusa la copia della fattura. Reuter ringrazia Moris delle due Orobanche inviategli; purtroppo ha già chiuso da tempo il suo articolo sull’argomento per il Prodromus di De Candolle. Gli invia una corolla di Orobanche procera presa dall’erbario Boissier su un esemplare di Malheim, mandato da Alex Braun.
Lettera inviata da Ginevra il 5 maggio 1854. L’amico Boissier ha incaricato Reuter di mandare a Moris tre nuovi fascicoli di Diagnoses Plantarum Orientalium Novarum. Assieme alle pubblicazioni vi è un pacco di piante secche da inviare a Gussone.
Lettera inviata da Ginevra il 7 febbraio 1855. Reuter manda a Moris l’elenco dei desiderata di piante dell’ultimo catalogo di Moris. Vi è anche una lettera da fare pervenire a Gussone di cui Reuter non possiede l’indirizzo preciso.
Lettera inviata da Nizza l’11 maggio 1844. Risso, tramite il chirurgo di Nizza Anfossi, presenta a Moris la sua Flore de Nice, che spera sia accolta con indulgenza. Gli chiede se sia opportuno inviarne una copia all’Accademia, dove purtroppo il segretario e alcuni membri non lo tengono in molta considerazione.