Lettera inviata da Padova l’ 11 dicembre 1841. Lo scrivente ringrazia Moris dell’invio degli estratti del suo lavoro e dei semi. Zanardini lo ringrazia per avere ricevuto gli estratti della sua memoria e il diploma dell’Accademia delle Scienze. De Visiani possiede gli Atti dell’Accademia delle Scienze di Torino sino al 1828 e gli interesserebbero quelli usciti successivamente. Desidera conoscerne il costo, a meno che esista la possibilità di scambio con altri libri. Saluti a Colla, Delponte e Lisa.
Lettera del 12 dicembre 1841, inviata dalla Segreteria di Stato del Ministero dell’Interno, firmata “Gallina” in cui si invita Moris a partecipare a una messa in suffragio delle anime dei cavalieri dell’Ordine Civile di Savoia.
Lettera inviata da Bologna il 18 dicembre 1841. Bertoloni ha acquistato i libri per il Cav. di Saluzzo; glieli spedirà in una cassettina, poiché un volume di tavole è in fogli stragrandi. Avverte Moris di non servirsi, per saldare il suo debito, della casa Landi e Roncadelli, sull’orlo del fallimento, ma della più sicura casa Pizzardi. Bertoloni prega Moris di ricordare al Prof. Gené di inviare a lui e al Magistrini una copia del volume degli Atti del Congresso di Torino. Al termine vi è un dettagliato elenco dei debiti di Moris. Un post scriptum contiene un breve scritto da inviare a Giannini e Fiore, librai in Torino, che da tempo debbono saldare un debito.
Lettera inviata da Napoli il 18 dicembre 1841. Gussone ha avuto recenti notizie di Moris dal professore Costa; non ha notizie delle piante che Heldreich avrebbe dovuto mandargli.
Lettera inviata da Parigi il 22 dicembre 1841. L’amicizia è come una pianta che va curata, ed è per questo che Parlatore rinnova il suo affetto a Moris mandandogli gli auguri di fine anno. Manda a Moris una copia stampata del discorso presentato a Firenze. Da un suo amico di Napoli, segretario del ministro degli Interni e amico di Tenore, Parlatore ha saputo che Leopoldo II sta cercando un botanico per la direzione dell’erbario di Firenze. La scelta era caduta su Moris, ma il Re del Piemonte, Vittorio Emanuele II, non ha voluto che lasciasse Torino. Savi non vuole lasciare Pisa, perché preferisce stare con il padre. Tenore avrebbe fatto il nome di Parlatore, il quale sarebbe felicissimo della nomina.
Lettera inviata da Monaco nel 1842, in cui si informa Moris di essere stato nominato membro onorario e corrispondente dell’Accademia Bavarese delle Scienze di Monaco.
Lettera, senza data e località di invio, dell’Associazione Agraria, firmata dal segretario della commissione provvisoria Vegezzi-Ruscalla. Viene annunciata a Moris la riunione della predetta commissione, presieduta dal marchese Cesare Alfieri di Sostegno.
Lettera inviata da Genova il 3 gennaio 1842, in cui De Notaris si scusa con Moris per avergli mandato in ritardo gli auguri per l’anno nuovo, a causa della grave malattia del nonno della moglie. Il dottor Bruera di Oliena manderà a De Notaris per Moris una botticina di vino e un capriolo (De Notaris non sa se vivo o morto!), che si farà premura di spedire a Torino. Il marchese Serra non ha ancora posto l’imprimatur sul catalogo dei semi. De Notaris fa alcune osservazioni su piante raccolte per l’erbario.
Lettera inviata da Parigi il 3 gennaio 1842, in cui lo scrivente fa alcune osservazioni su una Asperula di Moris, paragonandola a una pianta dello stesso genere raccolta da Bory sul Sinai. Parlatore ringazia Moris dell’opuscolo dove è descritto il nuovo genere Ridolfia, diverso da Anethum. Per quanto riguarda la sua nomina a Firenze, non ha ritenuto opportuno farsi avanti, e neppure ha scritto a Tenore a Napoli. Ringrazia Genè per la nomina a socio corrispondente della Reale Accademia di Torino. Prega Moris di salutare Colla e la sua famiglia, e trasmette a Moris i saluti di Webb. Spedirà quanto prima alcuni opuscoletti del signor Decaisne e del professore Richard. Guillemin è portatore di aneurisma aortico, che si ingrandisce rapidamente e presto lo porterà alla fine.
Lettera inviata da Roanne (Loire) il 6 gennaio 1842. Lo scrivente è orticoltore dilettante, cui interessano però soltanto le piante più belle; in particolare è affezionato alle camelie. Si serve per le sementi da orticoltori belgi, i cui costi però sono eccessivi. Vorrebbe sapere da Moris l’indirizzo di qualche vivaista italiano competente e onesto.
Lettera inviata da Montevarchi, dalle “Stanze dell’Accademia Valdarnese del Poggio”, il 7 gennaio 1842, XXXIV della Restaurazione, firmata dal segretario Francesco Martini, in cui si comunica a Moris la nomina a socio corrispondente onorario.
Lettera inviata da Genova l’11 gennaio 1842. De Notaris ringrazia Moris per le notizie dategli a proposito di una umbellifera di cui gli ha mandato i semi e lo prega di scusarlo se ha mandato in ritardo a Gussone i libri ricevuti dal canonico Muscas; non disponeva infatti della somma necessaria per pagare anticipatamente il trasporto per nave. Il nome esatto che interessa Moris è Pietro Maria Botto. Moris dovrebbe dire a Bongain che non sono arrivati a Genova gli ultimi volumi dell’Accademia. Con il vino e il capriolo, il dottore Bruera dovrebbe mandare anche alcune piante, come pare di capire da una sua lettera.
Lettera inviata da Genova il 14 gennaio 1842. Il signor Bollo verrà a Torino, per sollecitare la decisione della sua causa e probabilmente cercherà Moris. E’ molto impaziente ed è necessario cercare di calmarlo per non far precipitare le cose, specie se non ha nulla di cui rimproverarsi, come risulterebbe dalle conclusioni dell’avvocato Franchi. De Notaris manda a Moris un elenco di semi, sottolineando quelli maggiormente desiderati. Vorrebbe fare un’escursionne sulle montagne sopra Albenga. Manda a Moris l’indirizzo di Durieu, che ha raccolto molte piante durante la spedizione in Algeria. Infine chiede a Moris lumi su Melilotus longifolia, descritti da Tenore e Badarò.
Lettera inviata da Genova il 17 gennaio 1842. De Notaris ha scritto al conte Gallina che d’ ora in poi non verserà la quota per la pensione, non essendo più socio residente della Regia Accademia delle Scienze. Per accelerare i tempi, ha cambiato stampatore per il catalogo dei semi. De Notaris ha visto il signor Botta, diretto a Marsiglia; dietro sua istanza, allestirà al più presto la 3° decade di micromiceti per la Regia Accademia.
Lettera inviata da Genova il 21 gennaio 1842. De Notaris ringrazia Moris per le belle piante che gli ha regalato. Gli manderà una cassa con cinque pacchi di composite italiane. De Notaris ha avuto un diverbio con il presidente, a proposito dell’assunzione dei giardinieri. Non ha più avuto notizie di Boissier, dopo che è partito per Costantinopoli. Reuter gli ha mandato alcune piante ispaniche.
Lettera inviata da Parigi il 24 gennaio 1842, in cui chi scrive ringrazia Moris per i semi da lui mandati a Parigi; invierà presto quelli richiesti da Moris. Accetta l’offerta di piante della Sardegna.
Lettera senza data e località di invio. Lo scrivente ha inviato a Moris, tramite il messaggiero Bonafous, un pacco contenente gli Atti dell’Accademia patavina e altri due, da spedire uno a Ginevra ad Alphonse De Candolle e l’altro a Parigi. Ha saputo da Viviani che il nuovo volume dell’Accademia torinese conterrà all’inizio il lavoro sulle Nostochinee.
Lettera inviata da Milano il 3 febbraio 1842, in cui ringrazia Moris per il Catalogo dei Semi dell’Orto botanico torinese, cui invia un elenco dei semi che interesserebbero al proprio orto, che l’anno seguente intende migliorare. Prega Moris di salutare i Cavalieri Sismonda e Genè.
Lettera inviata da Bologna il 5 febbraio 1842. Bertoloni ha fatto fare la cassetta per spedire i libri al Cav. di Saluzzo. Finalmente Giannini e Fiore hanno saldato i debiti, però non si sono espressi sulla continuazione degli abbonamenti ai fascicoli della Flora. Bertoloni prega Moris di andare, appena possibile, alla Crocetta, per studiare nell’erbario di Allioni parecchie specie, soprattutto del genere Euphorbia.